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  • 26/05/2025
https://www.pupia.tv - Roma - Perceptions - Conferenza stampa di Fabio Porta (26.05.25)

#pupia
Trascrizione
00:00a tutti benvenuti nella stalla
00:09stampa di Montecitorio benvenuti
00:11anche agli amici che ci seguono
00:13attraverso la web TV della
00:15camera dei deputati. Un caro
00:17saluto a quelli che ci seguono
00:19dall'Italia anche a quelli che
00:20ci seguono dall'Europa e dai
00:23paesi extraeuropei eh infatti il
00:27punto di partenza eh a origine
00:31della presentazione di questo
00:32libro che è il frutto di un
00:34programma di ricerca è how do
00:38migranti in Europa che nasce in
00:41site from Horizon Twenty Twenty
00:44Project Perceptions. Quindi
00:48come i migranti percepiscono
00:51l'Europa. Un lavoro veramente
00:54un lavoro di partner tra
00:58università, istituzioni,
01:01associazioni eh dodici paesi
01:04europei eh quattro paesi
01:07nordafricani ecco eh un lavoro
01:10importante ben coordinate il
01:13mondo accademico insomma si è
01:16misurata con la realtà delle
01:19migrazioni in maniera un po'
01:22unica perché è entrata nella
01:26vicenda umana delle migrazioni
01:29e questo fa di questo lavoro di
01:33che era chiuso in questo libro
01:35un lavoro pregevole, un lavoro
01:38importante sia per i
01:41ricercatori sia anche per gli
01:43operatori sociali e per la
01:45politica perché approcciandosi
01:47all'emigrazione si possa capire
01:50che le migrazioni interiori che
01:55portano la persona a cambiare
01:59luogo di vita e tutta la
02:01vicenda umana che ne è
02:03connessa. Ringraziamo l'onorevole
02:06Fabio Porta che introdurrà i
02:08lavori oltre ad ospitare
02:10l'iniziativa e ricordo
02:13l'onorevole Porta ha fatto anche
02:14un'introduzione a questo la
02:17l'ambienza e e le professoresse
02:21Donatella Strangio e Delen
02:24Ambrosetti che hanno che curano
02:26la collana migration di nuova
02:29cultura. Eh quindi poi
02:33salutiamo la presenza dell'onorevole
02:35Silvia Costa che è stata farmer
02:37presidente della della
02:39Commissione Cultura del
02:41Parlamento Europeo poi magari
02:43invitiamo a fare le sue
02:45parole che portendo a questo
02:47tema sia sul piano della cultura
02:49che del piano piano della
02:52dell'integrazione sociale.
02:54Quindi cedo subito la parola
02:56all'onorevole Porta per
02:57l'introduzione. Grazie davvero
03:00Gianni per questa bellissima
03:02opportunità e anche per
03:04l'opportunità che ho avuto,
03:06l'onore direi di di avere anche
03:09contribuito con una breve
03:12premessa a questo eh questo
03:14tema. Grazie a tutti io purtroppo
03:18non non seguirò tutta la
03:20discussione perché abbiamo in
03:22aula in questo momento un
03:24importante decreto, il decreto
03:26sicurezza, stiamo cercando
03:29insomma di eh non è la prima
03:31volta no? Di spiegare e di
03:33convincere anche il governo, i
03:36parlamentari che alcune alcuni
03:39sono necessari in in tematiche
03:42che poi hanno a che fare, ha a
03:44che vedere con con il tema eh
03:46in qualche maniera che stiamo
03:48affrontando oggi. Saluto tutti
03:50i presenti, la professoressa
03:52Strangio, saluto anche l'amico
03:55onorevole Silvia Costa, grazie
03:57per per la tua presenza e e vi
04:01saluto vi saluto ringraziandovi
04:04per essere qui alla camera per
04:06parlare appunto di di migrazioni
04:08ed ed Europa. Due temi
04:10importanti, due temi importanti
04:13che eh sono contenuti in questo
04:15libro Perceptions che oggi
04:18presentiamo e grazie nuovamente
04:21alla professoressa Strangio
04:23anche perché non soltanto con il
04:25suo impegno universitario ma
04:27anche con la sua passione
04:29civica, divulgativa, ci aiuta
04:31ad approfondire questi temi e
04:35questi aspetti che permettono a
04:37noi politici come a tutti i
04:39cittadini di formarsi un'opinione
04:41in questo caso un'opinione
04:43anche fondata su basi solide.
04:45Parlare oggi di migrazione
04:48significa confrontarsi su un
04:51fenomeno globale, un fenomeno
04:53complesso in continua
04:55trasformazione che coinvolge
04:57milioni di persone, interroga
04:59profondamente le nostre società.
05:02Ecco il libro come immaginano i
05:05migranti l'Europa nasce proprio
05:08dall'esigenza di comprendere che
05:10cosa spinge uomini, donne a
05:13mettersi in viaggio, quali
05:15immagini aspettative li
05:17accompagnano e come queste si
05:20confrontano con la realtà
05:22d'arrivo che trovano in Europa.
05:25Questo volume è frutto di un
05:27lavoro collettivo, lo diceva
05:29Gianni nella sua presentazione,
05:31è stato sviluppato nell'ambito
05:33del progetto europeo Perceptions
05:35che ha visto la collaborazione
05:37di università, centri di ricerca,
05:39organizzazioni della società civile
05:41forse dell'ordine di 12 paesi
05:43europei e 4 nordafricani.
05:46L'obiettivo era ambizioso,
05:49esplorare le narrazioni e le
05:51percezioni dell'Europa tra
05:53migranti e aspiranti migranti,
05:55capire come queste possano
05:57generare disallineamenti tra
05:59aspettative e realtà, offrire
06:01strumenti concreti a chi opera
06:03quotidianamente in questo
06:05settore. Il percorso di ricerca
06:07si è aperto con una domanda
06:09semplice, solo apparentemente
06:12semplice direi, di chi parliamo
06:15quando parliamo di migranti.
06:17Il team dei ricercatori ha scelto
06:20di adottare una definizione
06:22ampia, inclusiva, coinvolgendo
06:24tutte le tipologie di mobilità
06:27e ha deciso di considerare le
06:29percezioni come conoscenze
06:31situate, cioè radicate nel
06:34contesto e nel vissuto personale
06:37di ciascuno. Questa prospettiva
06:40ha permesso di superare la
06:42tradizionale distinzione tra
06:44percezioni giuste o sbagliate,
06:47riconoscendo la dignità e la
06:49complessità dei punti di vista
06:51dei migranti. Uno degli aspetti
06:54più innovativi di questo libro è
06:57la capacità di intrecciare la
06:59teoria con la pratica.
07:01L'analisi della letteratura
07:03ha evidenziato quanto sia ancora
07:05poco studiato il ruolo delle
07:07narrazioni e delle percezioni
07:09durante tutto il percorso
07:11migratorio. Alcuni gruppi, come
07:13i minori, le persone con
07:15disabilità, gli stessi migranti,
07:17le categorie LGBTQ+, sono
07:22spesso trascurati dalla ricerca
07:26in generale. Inoltre la
07:28tecnologia, in particolare gli
07:30smartphone, i social media, sono
07:34diventati ormai centrali nella
07:36stessa esperienza migratoria. I
07:39telefoni cellulari e le
07:40piattaforme digitali sono
07:42diventati strumenti essenziali
07:44per raccogliere informazioni,
07:46comunicare e mantenere i legami
07:48con le reti sociali di origine e
07:50di destinazione. Tuttavia, il
07:52modo in cui queste tecnologie
07:54influenzano le scelte e le
07:56aspettative dei migranti è ancora
07:58poco chiaro e merita ulteriori
08:00approfondimenti. Un altro
08:02elemento che emerge con forza da
08:04questo volume è il rapporto tra
08:06migrazione e sicurezza. Il
08:08progetto è stato finanziato in un
08:10contesto europeo che pone grande
08:12attenzione alla sicurezza delle
08:14frontiere e alla gestione dei
08:16rischi legati ai flussi migratori.
08:18E questo ha orientato parte delle
08:21ricerche verso la comprensione
08:23delle minacce percepite dai
08:25paesi ospitanti come la
08:27radicalizzazione o la
08:29criminalità organizzata. Ma ha
08:31anche permesso di mettere in
08:33luce le minacce reali che i
08:35migranti affrontano durante il
08:37viaggio, e cioè lo sfruttamento,
08:39la violenza, la tratta di esseri
08:41umani. Le politiche migratorie
08:43nella maggior parte dei casi si
08:45concentrano sulle minacce ai
08:47paesi ospitanti, mentre solo
08:49raramente si occupano della
08:51protezione dei diritti e del
08:53benessere dei migranti.
08:57Questa ricerca, la ricerca
08:59condotta dal team Perception, è
09:01stata particolarmente ricca e
09:03articolata. Sono stati raccolti
09:05dati quantitativi e qualitativi,
09:07come dicevo prima, di 16 paesi
09:09attraverso interviste, focus
09:11e sondaggi rivolti sia ai
09:13migranti che agli operatori
09:15in prima linea. I risultati
09:17mostrano che le ragioni della
09:19migrazione sono molteplici e
09:21intrecciate. Motivazioni
09:23politiche, motivazioni legate
09:25alla sicurezza, all'economia,
09:27alle condizioni sociali, si
09:29sovrappongono e si rafforzano
09:31a vicenda. I migranti, nel
09:33prendere decisioni, si affidano
09:35soprattutto a fonti informali,
09:37familiari, amici, conoscenti,
09:39a volte gli stessi trafficanti,
09:41e ai social media,
09:43considerati più affidabili
09:45molto spesso delle fonti
09:47ufficiali.
09:49Gli operatori confermono questa
09:51tendenza, ma sottolineano anche i
09:53rischi di disinformazione,
09:55manipolazione, che possono derivare
09:57dall'uso dei canali non
09:59verificati. Le campagne
10:01di informazione istituzionali,
10:03pensate per scoraggiare la migrazione
10:05irregolare, vengono spesso
10:07percepite come poco credibili,
10:09sia dagli operatori che dagli stessi
10:11migranti.
10:13In particolare, gli aspiranti migranti
10:15tendono a diffidare delle fonti
10:17ufficiali, che considerano
10:19parziali o lontano
10:21dalla realtà delle loro esperienze.
10:23E questo dato
10:25suggerisce la necessità
10:27di ripensare le strategie di
10:29comunicazione, puntando su strumenti
10:31più vicini alle esigenze
10:33e alle modalità
10:35di accesso all'informazione
10:37dei migranti. Uno dei messaggi
10:39chiave, che attraversa tutto
10:41il volume, è la necessità di
10:43superare la logica della
10:45correzione delle percezioni dei
10:47migranti, piuttosto che cercare
10:49di modificare le aspettative
10:51dall'alto, è fondamentale
10:53comprendere come si formano queste
10:55percezioni, quali
10:57reti sociali e quali canali
10:59informativi li alimentano e
11:01come si intrecciano con le esperienze
11:03vissute. Solo così
11:05sarà possibile costruire
11:07politiche migratorie più efficaci,
11:09rispettose della dignità
11:12delle persone, capaci
11:14di rispondere alle sfide di un mondo
11:16in movimento. Il libro
11:18infine si distingue per la sua
11:20capacità di restituire
11:22complessità e profondità
11:24al fenomeno migratorio. Non si
11:26limita a descrivere i flussi
11:28o a elencare rischi
11:30e minacce, ma cerca di
11:32capire come si
11:34costruiscono le aspettative, come
11:36si trasmettono le narrazioni,
11:38quali sono le strategie di adattamento
11:40e resistenza messe in campo
11:42da chi parte. Attraverso
11:44le storie raccolte, le analisi
11:46puntuali e la ricchezza dei
11:48materiali presentati, il volume
11:50offre così strumenti
11:52preziosi per chi opera nel settore
11:54ma anche per chiunque voglia davvero
11:56capire uno dei
11:58fenomeni più rilevanti e
12:00controversi della nostra
12:02contemporaneità.
12:04Come immaginano i migranti
12:06l'Europa, quindi non è
12:08soltanto un rapporto di ricerca
12:10ma è un invito a guardare
12:12la migrazione con occhi nuovi,
12:14senza pregiudizi e senza
12:16schemi precostituiti.
12:18In queste pagine si trova non solo
12:20informazione ma anche comprensione,
12:22rispetto e soprattutto
12:24la consapevolezza che ogni
12:26viaggio migratorio è prima di tutto
12:28un viaggio umano.
12:30Io vi auguro
12:32buona lettura ma anche
12:34buona discussione a chi
12:36è presente in sale, a chi ci segue
12:38dalla WebTV
12:40e mi scuso
12:42se devo lasciarvi ma
12:44vi lascio in buone mani perché Gianni
12:46è un ottimo moderatore.
12:48Grazie e buon lavoro.
12:52Grazie Fabio, grazie
12:54Onorevole Porta.
12:56Hai fatto una sintesi
12:58di quello che può essere il libro in poche
13:00parole, un viaggio umano,
13:02profondamente umano. Grazie veramente
13:04per
13:06queste affermazioni
13:08e intanto saluto la professoressa
13:10Ruth Bermeio
13:12dell'Università Ray Juan
13:14Carlos di Madrid che ci ha
13:16raggiunto e poi interverrà.
13:18La invito pertanto
13:20a sedersi al posto dell'Onorevole
13:22Porta.
13:24Oppure facciamo un'altra cosa
13:26facciamo
13:28facciamo
13:30no no no
13:32facciamo un'altra cosa, facciamo
13:34presiedere all'Onorevole Silvia Costa
13:36che si siede
13:38eh no no no
13:40eh no, lei si siede
13:42al posto mio?
13:44Prego, prego. Ruth
13:46di qua
13:50e di qua, di qua, di qua
13:52io faccio spesso così
13:54no? Sì sì ma faccio
13:56da l'altra parte. Vieni Silvia
13:58metti qua. Ruth
14:00di qua, di qua, di qua al posto mio
14:04è la professoressa Strangio che
14:06la professoressa Strangio
14:08che è indisciplinata, è l'unica
14:10indisciplinata
14:16allora allora
14:18allora
14:20no poi l'Onorevole Costa farà
14:22le sue considerazioni però volevo
14:24sottolineare che
14:26io richiamando
14:28ho bisogno di chiudere
14:30richiamando l'attenzione alla multidisciplinarità
14:32perché questo libro
14:34questa ricerca è una ricerca che è
14:36stata fatta attraverso
14:38il prisma della multidisciplinarità
14:40e questo è importante approcciando
14:42a questo
14:44problema che è un problema
14:46anche profondamente umano
14:48come dicevamo prima e per cui abbiamo
14:50qui la professoressa Isabella Chiari
14:52che è docente di linguistica
14:54lo dicevo per ricordare
14:56la docente di linguistica, la storica
14:58le sue varie competenze
15:00che insieme
15:02affrontano questo tema
15:04oggi siamo molto settorializzati
15:06e
15:08attraverso questo lavoro vogliamo
15:10ancora una volta riscoprire
15:12l'importanza dell'approccio
15:14globale ai problemi
15:16perché sennò si perdono di vista
15:18alcuni aspetti quindi grazie
15:20alla professoressa Isabella Chiari
15:22la prego di intervenire
15:24allora
15:26salve a tutti, innanzitutto
15:28ringrazio moltissimo le autrici
15:30e curatrici del volume
15:32per avermi invitato a
15:34leggerlo prima di tutto
15:36e a fare qualche osservazione
15:38da un punto di vista linguistico
15:40sui temi trattati
15:42innanzitutto
15:44come si diceva prima
15:46uno degli elementi centrali
15:48e a mio parere
15:50fortemente mancanti nella riflessione
15:52e nella ricerca sulla migrazione
15:54era proprio la prospettiva inversa
15:56cioè non come in Europa
15:58percepiamo la migrazione
16:00e possiamo anche modificare
16:02le nostre policy
16:04in relazione alla consapevolezza
16:06su questa rappresentazione
16:08ma al contrario che cosa si vede
16:10dell'Europa quando
16:12si decide prima
16:14durante e dopo il viaggio per
16:16raggiungere l'Europa in un piano
16:18individuale di migrazione
16:20dunque in questo volume
16:22molte delle cose che dirò sono legate
16:24proprio ad elementi che sono stati
16:26trattati nel volume
16:28da diversi punti di vista
16:30il primo elemento è chiaramente che
16:32la questione della migrazione è legata a un bisogno
16:34è legata chiaramente alla sicurezza
16:36alla stabilità, alle opportunità
16:38individuali
16:40ma
16:42questi elementi per come sono
16:44rappresentati anche in perceptions
16:46sono mediati sempre
16:48dal linguaggio e dalla comunicazione
16:50sono narrative proprio
16:52perché la percezione si costruisce con il linguaggio
16:54quindi è il linguaggio che la forma
16:56è il linguaggio che poi ne determina un circolo
16:58che poi
17:00produce le decisioni
17:02sostanzialmente
17:04quindi
17:06essendo legata al linguaggio è anche
17:08che è una forma di rappresentazione
17:10non sono mai
17:12opportunità e
17:14questioni neutre
17:16le parole infatti trasformano
17:18il bisogno in rappresentazione
17:20e questa rappresentazione a sua volta
17:22influenza le scelte
17:24le aspettative e le possibilità reali
17:26dunque la dimensione
17:28linguistica non è una
17:30semplice traduzione tecnica
17:32del problema è proprio una capacità
17:34di plasmare la cognizione
17:36e quindi le rappresentazioni
17:38e le immagini mentali dei migranti
17:40perché questa è appunto la prospettiva assunta
17:42nel volume
17:44il linguaggio infatti orienta i comportamenti
17:46modella le visioni complessive
17:48del presente, del passato e del futuro
17:50dunque
17:52una delle questioni
17:54che si apre di fronte
17:56alla riflessione sulle percezioni
17:58della migrazione e la percezione che
18:00i migranti hanno dell'Europa
18:02è
18:04il fatto che si crea una
18:06specie di discrepanza tra
18:08il linguaggio utilizzato nella documentazione
18:10sulla migrazione, un linguaggio tecnico
18:12spesso inaccessibile anche
18:14agli operatori
18:16ai mediatori, agli attori sul campo
18:18alle organizzazioni umanitarie
18:20e questa mancanza di chiarezza
18:22relativa proprio
18:24ai beneficiari
18:26che fruiscono e che devono comprendere
18:28i testi limita
18:30i diritti umani fondamentali
18:32perché i diritti umani sono
18:34anche diritti linguistici
18:36diritti di comprendere
18:38diritti di ricevere e comprendere le informazioni
18:40nella loro lingua
18:42più familiare alla persona
18:44che li riceve
18:46e che sono alla base della realizzazione
18:48concreta dei diritti umani
18:52chiaramente tutto questo si realizza
18:54attraverso delle forme
18:56di stereotipizzazione
18:58queste forme di stereotipizzazione
19:00sono inevitabili
19:02ma possono essere controllate
19:04queste forme di stereotipizzazione
19:06vanno sempre bidirezionalmente
19:08è l'Europa che stereotipizza
19:10i diversi migranti
19:12e sono i migranti però che stereotipizzano
19:14l'Europa e in alcuni casi
19:16anche i paesi
19:18e i membri, gli stati membri
19:20queste stereotipizzazioni
19:22sono spesso polarizzate
19:24quindi hanno una dimensione
19:26che è o troppo positiva
19:28o troppo negativa e c'è poca
19:30visione critica
19:32di tutto quello che si colloca
19:34in mezzo e che serve
19:36per costruire queste rappresentazioni
19:38quindi serve una narrazione
19:40e la consapevolezza
19:42della necessità
19:44di una narrazione sfaccettata
19:46che riconosca la complessità
19:48del fenomeno migratorio
19:50che rifiuti le semplificazioni
19:52e che tenga conto
19:54della reciprocità
19:56delle rappresentazioni
19:58delle comunità migranti
20:00e l'Europa.
20:02Dunque le scelte linguistiche
20:04e le parole utilizzate nelle comunicazioni
20:06istituzionali, informali
20:08entro le comunità migranti
20:10tra le comunità migranti
20:12e gli attori con cui entrano
20:14in contatto nel loro percorso
20:16influenzano direttamente le motivazioni
20:18alla migrazione
20:20alcuni termini sono spesso ambigui
20:22non compresi pienamente
20:24dai migranti stessi e questo ha effetti
20:26sulle aspettative e sui diritti
20:28a livello lungo termine
20:30e questa è una cosa che non smetterò mai di ripetere
20:32non comprendere un testo
20:34significa non poter esercitare pienamente
20:36i propri diritti
20:38questo prima, durante e dopo
20:40il percorso migratorio
20:42e questa ambiguità può generare
20:44un'adesione entusiastica o scoraggiante
20:46della migrazione e quindi può portare
20:48a degli estremi.
20:50Un elemento
20:52che è stato già citato
20:54nella presentazione che secondo me
20:56è la cosa più interessante del volume
20:58è questa centralità che è data
21:00dai diversi fonti
21:02dalle quali vengono tratte le informazioni
21:04che vengono costruite
21:06prima di prendere una decisione
21:08sul percorso migratorio
21:10proprio perché l'immaginario migratorio
21:12è in qualche modo ancorato
21:14solo parzialmente in realtà
21:16e possibilità concrete
21:18ma molto spesso è collegato
21:20a leggende personali
21:22racconti narrative della comunità
21:24rappresentate nei social network
21:26rappresentate nella stampa
21:28ma perfino
21:30in tv
21:32in film
21:34e queste scelte
21:36e la consapevolezza della differenza di queste fonti
21:38deve metterci
21:40sull'allerta
21:42su quanto queste
21:44possono influenzare le scelte consapevoli
21:46delle persone che possono ovviamente
21:48esporsi a enormi rischi
21:50effettivamente di vita.
21:52Dunque
21:54il punto di vista che viene preso nel volume
21:56che per me è stato uno dei più interessanti
21:58è proprio il cortocircuito
22:00informativo che si crea
22:02per questa preminenza
22:04che viene data
22:06dalle persone perché io non parlo nemmeno
22:08di comunità perché in realtà sono delle scelte
22:10che sono individuali, solo mediate
22:12attraverso contatti
22:14network, reti familiari
22:16e comunitarie. Il ruolo è svolto
22:18dai social network e dal passaparola
22:20vero e proprio cortocircuito
22:22perché molto spesso le informazioni prodotte
22:24ne ho viste diverse
22:26in particolare in alcuni contesti
22:28come il contesto della migrazione
22:30dei rifugiati siriani al di fuori della Siria
22:32negli ultimi 15 anni
22:34è un cortocircuito
22:36nel quale le informazioni sono
22:38contrastanti
22:40e quindi la persona
22:42interessata a valutare
22:44a prendere una decisione
22:46sul proprio
22:49percorso di migrazione
22:51deve districarsi in questa contraddittorietà
22:55e ovviamente sono anche scelte
22:57in parte collettive però ripeto
22:59a mio parere
23:01c'è una centralità della
23:03dimensione individuale e familiare delle scelte
23:05che in qualche modo non può essere
23:07sottovalutata
23:09quindi le fonti privilegiate
23:11dalle persone sono
23:13fonti informali, famiglie, amici, gruppi sociali
23:15che sono spesso la prima fonte di informazione
23:17e quella considerata la più
23:19affidabile
23:21e questo ovviamente espone le persone
23:23a rischi durante il viaggio
23:25soprattutto
23:27quando la mancanza di dati può portare
23:29appunto a rischio persino di vita
23:31rischio e ovviamente anche
23:33esiti purtroppo come ben sappiamo
23:35dunque
23:37il ruolo delle fonti informali continua
23:39a svolgere un
23:43un importantissimo
23:45un ruolo importantissimo delle decisioni
23:47che riguardano non soltanto
23:49il momento prima della migrazione ma anche dopo
23:51l'arrivo facendo mantenere
23:53un'immagine idealizzata e
23:55semplificata del paese di accoglienza
23:57che si scontra poi con la realtà
23:59dunque
24:01da una parte i migranti e le famiglie
24:03hanno la responsabilità di discernere
24:05le informazioni
24:07e non farsi trascinare da racconti che sono
24:09troppo uniformi, troppo idealizzati
24:11e di mettere in discussione
24:13certe fonti di informazione
24:15significa costruire un piano
24:17individuale e familiare che sia
24:19radicato in una
24:21verifica
24:23nel confronto tra più fonti
24:25quindi nella capacità e nella sensibilizzazione
24:27a fare questa operazione
24:29e la comunità di migranti
24:31le comunità che hanno già
24:33fatto il percorso, che sono arrivate
24:35nei diversi paesi possono diventare
24:37dei punti fondamentali
24:39e possono creare quegli spazi di
24:41dialogo anche informali dove
24:43la voce delle istituzioni non sia
24:45verticale ma
24:47partecipativa, orizzontale
24:49quindi le comunità
24:51devono in qualche modo trovare
24:53la forza di
24:55rompere il silenzio
24:57i circoli chiusi
24:59invitando a questo dialogo orizzontale
25:01partecipato
25:03ma anche critico
25:05qual è il ruolo delle istituzioni
25:07a diversi livelli
25:09chiamo istituzioni tutto ciò
25:11che è l'altro
25:13con cui si viene
25:15in contatto nel momento in cui
25:17si attraversa un confine
25:19dunque le istituzioni, i paesi di
25:21accoglienza devono garantire
25:23una comunicazione realistica
25:25completa, accessibile
25:27tuttavia sappiamo bene che questa
25:29comunicazione istituzionale
25:31quasi possiamo dire
25:33non si indirizza davvero a migranti
25:35e quindi bisogna trovare
25:37un modo di entrare in questi spazi
25:39informali, offrire alternative credibili
25:41e linguisticamente accessibili
25:43dunque le istituzioni
25:45devono riconoscere
25:47che per molti migranti la comunicazione
25:49istituzionale è vista come
25:51scoraggiante o perfino fuorviante
25:53per interessi chiaramente diversi
25:55rispetto a quelli dei migranti
25:57e delle loro famiglie perché associate
25:59a barriere, rischi, complicazioni e
26:01politiche che vanno in una direzione
26:03opposta a quella delle aspirazioni
26:05delle
26:07famiglie migranti
26:09quindi serve un approccio più umano
26:11più partecipato, le istituzioni devono
26:13uscire dal linguaggio istituzionale
26:15coinvolgere mediatori
26:17culturali, linguistici
26:19rappresentanti delle comunità
26:21testimoni che possano dare
26:23voce alle esperienze concrete
26:25e questo chiaramente non significa
26:27abbandonare la precisione
26:29l'accuratezza ma
26:31trasformare la comunicazione
26:33in un dialogo più orizzontale
26:35che non arrivi dall'alto ma si radichi
26:37nelle reti informali
26:39e in questo aggiungo una nota che
26:41oltre al libro Perceptions
26:43c'è anche un sito e il sito
26:45è ricchissimo di risorse
26:47per esempio
26:49c'è una parte sulle risorse relative
26:51alle campagne di sensibilizzazione che è molto
26:53accessibile e molto interessante
26:55quindi anche questo è un elemento
26:57molto innovativo
26:59di questo lavoro
27:01di questo progetto che stiamo
27:03presentando. Quindi
27:05bisogna sfondare il muro della sfiducia
27:07rompere questa mancanza di fiducia
27:09andare verso le comunità, ascoltarle
27:11e soprattutto creare
27:13una comunicazione e un linguaggio
27:15esplicitamente, consapevolmente
27:17calibrato
27:19non solo nella lingua
27:21ma nel tono, nella forma
27:23che deve parlare di diritti
27:25ma anche delle paure, delle ambizioni
27:27e delle esperienze
27:29di migranti
27:31e quindi creare spazi di confronto
27:33che non siano monologhi
27:35ma siano dialoghi
27:37con tante voci
27:39in cui i migranti e le comunità prima e dopo
27:41si sentano partecipi o parte attiva
27:43bisogna utilizzare canali
27:45misti, non solo
27:47tradizionali ma anche social network
27:49network informali, luoghi di incontro
27:51anche fisici
27:53reali oltre che digitali
27:55e fare sì che sia possibile
27:57integrare il piano individuale
27:59familiare di mobilità o immobilità
28:03attraverso
28:05la messa in evidenza
28:07positiva di queste reti
28:09spezzate di informazioni perché sono
28:11la realtà, è così che funziona
28:13e quindi non prenderne
28:15atto
28:17e perdere un'occasione molto forte
28:19per difendere le persone
28:21da rischi
28:23e perché ogni persona
28:25possa consapevolmente
28:27costruirsi una mappa
28:29realistica, articolata
28:31che si
28:33interfaccia in qualche modo con le esigenze
28:35personali e familiari di ogni
28:37individuo. Questo richiede
28:39che le istituzioni riconoscano legittimità
28:41delle informazioni che i migranti
28:43raccolgono dal basso
28:45trovino modi per dialogare
28:47con queste conoscenze e integrarle
28:49quindi non bisogna
28:51solo prenderne atto, bisogna
28:53farne qualcosa agire
28:55su queste forme
28:57perché queste forme restano
28:59e rimarranno quelle
29:01considerate maggiormente affidabili
29:03dalle diverse comunità
29:05migranti. Quindi
29:07a conclusione
29:09tra i tantissimi spunti
29:11di interesse che vengono da
29:13i saggi di questo volume che sono
29:15veramente interessanti per cui
29:17ringrazio le autrici
29:19innanzitutto ricordarsi che
29:21il linguaggio
29:23non è neutra
29:25e che definisce le percezioni
29:27che i diritti linguistici
29:29sono diritti umani
29:31senza la comprensione
29:33i diritti non esistono
29:35bisogna controllare
29:37la stereotipizzazione
29:39erradicare l'immaginario migratorio
29:41in una realtà concreta, adeguata
29:43costruendola insieme alle
29:45comunità in modo responsabile
29:47e quindi la responsabilità
29:49è doppia
29:51da entrambe le parti, individuale
29:53ma è anche istituzionale
29:55quindi vorrei concludere con un pensiero
29:57che accompagni queste riflessioni
29:59la migrazione non è soltanto un movimento
30:01fisico, è anche soprattutto
30:03un movimento che prima, durante
30:05e dopo una storia
30:07individuale e familiare
30:09si nutre di parole, di immagini
30:11e di narrazioni
30:13le scelte linguistiche, la forma, il tono
30:15con cui la migrazione si svolge
30:17dal punto di vista di chi migra, di chi resta
30:19di chi riceve o blocca
30:21hanno un ruolo decisivo
30:23non solo nell'atto migratorio
30:25stesso, ma anche nei percorsi
30:27che evolvono da questo
30:29a livello individuale e collettivo
30:31e che interessano le società e le comunità
30:33stesse tutte
30:35quindi è necessario
30:37e un buon punto di partenza
30:39è questo volume
30:41produrre una nuova
30:43profonda riflessione
30:45sui veicoli
30:47linguistici e comunicativi
30:49che portano verso una scelta o una costruzione
30:51alla mobilità o all'immobilità
30:53e che sono elementi
30:55di partenza sui quali riflettere
30:57per costruire una realtà
30:59più equa, più informata
31:01direi, e più
31:03comprensibile, aggiungo
31:05e più umana
31:07grazie professoressa
31:09ecco, lei ha
31:11parlato di cortocircuito
31:13informativo, ha parlato
31:15di questa, dell'importanza
31:17della comunicazione
31:19ecco io
31:21oggi qui al tavolo abbiamo due
31:23realtà, l'Italia e la Spagna
31:25grazie alla professoressa
31:27Ruth
31:31che sono molto vicine
31:33sono due paesi mediterranei
31:35io vorrei
31:37richiamare la funzione
31:39a tal proposito che potrebbero svolgere
31:41le onde medie
31:43della radio
31:45una funzione anche
31:47informativa ed educativa su
31:49cosa è
31:51la migrazione, qual è
31:53la verità
31:55del processo migratorio
31:57e quali sono
31:59le opportunità che ci sono
32:01di fronte alle tante
32:03fake news che stanno in giro
32:05per esempio
32:07alcune volte
32:09in passato davanti ai nostri
32:11consolati
32:13c'erano
32:15dei soggetti che
32:17spingevano le persone a prendere
32:19il barcone
32:21magari disinformando
32:23ecco, un'informazione
32:25almeno nell'area del Mediterraneo
32:27può essere aiutata
32:29anche da una politica
32:31adeguata, dando
32:33più forza a quelle
32:35trasmissioni radiofoniche che sono
32:37state abbandonate
32:39attraverso le onde corte
32:41mi viene in mente, io non voglio fare una relazione
32:43ma un semplice suggerimento
32:45l'artigiano
32:47marocchino, algerino
32:49egiziano, il gelataio
32:51nel loro negozietto
32:53hanno la radio
32:55se c'è la radio italiana
32:57spesso parlano italiano perché
32:59l'hanno imparato appunto dalla radio
33:01e alcune volte anche dalle trasmissioni
33:03che l'italofonia ha fornito gratuitamente
33:05e questo dobbiamo darne
33:07merito alla RAI
33:11e anche grazie all'amica Cornero che la dirigeva
33:13in passato
33:15adesso è in pensione
33:17però voglio dire
33:19se noi
33:21riusciamo a capire
33:23l'importanza politica
33:25di lavorare su questo
33:27per far capire Italia
33:29Spagna in questo caso
33:31ma anche Francia, altri paesi
33:33per informare
33:35io credo che lo spagnolo lo parlino
33:37quasi tutti i paesi
33:39dall'altra parte
33:41di fronte al Mediterraneo
33:43quindi se la Spagna
33:45poi il Marocco è vicinissimo
33:47credo che ci sia una comunicazione
33:49molto efficace
33:51sul piano radiofonico
33:53se ci fossero delle trasmissioni
33:55appropriate
33:57per far capire
33:59quali sono i problemi
34:01quali sono i passi da svolgere
34:03forse l'immigrazione
34:05sarebbe più ordinata
34:07e anche le persone
34:09sarebbero più conscie di quelle che
34:11stanno facendo
34:13quindi grazie e cedo subito la parola
34:15abbiamo parlato di Spagna
34:17alla professoressa Ruth Bermejo
34:25Molte grazie
34:27adesso sto in italiano
34:31o posso dire
34:33in spagnolo è meglio
34:35meglio in spagnolo
34:37meglio in spagnolo
34:39meglio in spagnolo
34:41parlo velocemente
34:45Bene, grazie mille
34:47prima di tutto a Donatella
34:49e a Elena
34:51è stato un piacere fare questo lavoro
34:53con loro
34:55e un piacere
34:57venire qui a presentare questo lavoro
35:00sono venuta con la mia compagna
35:02Isabel Bazzaga
35:04e noi due
35:06abbiamo fatto questo processo
35:08di ricerca
35:10ho portato un sacco di risultati
35:12ma sono già
35:14nel libro
35:16quindi se mi permette
35:18alcune riflessioni
35:20su ciò che stiamo discutendo
35:22e su ciò che per me
35:24questo lavoro ha detto
35:26riguardo alle immigrazioni
35:28in primo luogo
35:30dobbiamo investigare molto di più
35:34dobbiamo dedicare
35:36sforzi all'investigazione
35:38la mobilità internazionale
35:40attuale è un fenomeno
35:42molto complesso
35:44con molti aspetti
35:46molta varietà di opinioni
35:48di situazioni
35:50persone che sono in situazioni di guerra
35:52che hanno bisogno di asilo
35:54c'è molta varietà
35:56e a volte commettiamo
35:58l'errore di pensare
36:00che tutto è lo stesso
36:02e questo è un punto
36:04molto importante
36:06che si lega all'investigazione
36:08quando tra tutta questa complessità
36:10non sappiamo tanto
36:12come credevamo
36:14e questo per me è stato uno
36:16dei migliori scoperti
36:18facendo questa investigazione
36:20perché anche se ho lavorato
36:22per 20 anni sulle politiche
36:24e sulle migrazioni
36:26ho continuato a scoprire cose
36:28che mi chiamavano l'attenzione
36:30e questo è ciò che mi piacerebbe
36:32condividere oggi con voi
36:34in primo luogo
36:36noi conosciamo
36:38l'opinione pubblica
36:40o facciamo studi su come
36:42l'opinione pubblica d'Italia
36:44d'Europa, di Spagna
36:46vede le migrazioni
36:48ma ciò che vediamo
36:50le opinioni che abbiamo creato
36:52nel conoscimento reale
36:54del fenomeno migratorio
36:56sono come dicevamo
36:58stereotipi che abbiamo creato
37:00con il linguaggio
37:02idee preconcebute
37:04che si stanno trasmettendo
37:06ma che in realtà
37:08non abbiamo contrastato
37:10e qui vediamo
37:12come dicevano le persone
37:14che mi hanno preceduto
37:16nella parola
37:18che c'è molta disinformazione
37:20altre informazioni che sono false
37:22e che si distribuiscono
37:24e hanno un grande
37:26calato molto maggiore
37:28di quello che pensavamo
37:30che avessero
37:32questo è un aspetto che io credo
37:34che sia molto importante
37:36quanto più conoscenza abbiamo
37:38più capaci siamo di metterlo sulla tavola
37:40e di trasmetterlo
37:42credo che sarà buono
37:44per stabilire
37:46o per posizionare le basi
37:48politiche migratorie
37:52un altro aspetto
37:54che mi ha confermato
37:56il lavoro
37:58sono le differenze di benessere
38:00cioè
38:02le differenze di benessere
38:04tra i paesi dove vengono i migranti
38:06e le nostre
38:08per me è un punto molto importante
38:10perché è vero che
38:12fanno dei viaggi molto costosi
38:14in termini di diritti umani
38:16in termini di rischi
38:18e diciamo
38:20come fanno questo
38:22possono perdere la vita
38:24perché le differenze di benessere
38:26in tutti i sensi sono molto grandi
38:28cioè
38:30scegliere tra non avere nessuna opportunità
38:32nella mia vita
38:34non ho niente da fare
38:36o potrei avere
38:38un'opportunità di lavorare
38:40che i miei figli si educassero
38:42e questo è molto importante
38:44all'ora di capire
38:46tutti questi rischi
38:48tutti questi croci per il Mediterraneo
38:50le differenze di benessere
38:52sono abismali
38:54anche di sicurezza
38:56e questo credo sia un'altra
38:58delle cose che ci ha detto
39:00questa ricerca
39:02per me la terza
39:04sono quattro
39:06la terza
39:08è
39:10l'impatto della comunicazione
39:12dell'informazione
39:14sulle percezioni dei migranti
39:16rispetto a
39:18altre questioni
39:20pensavo che
39:22oggi tutti
39:24venissero molto informati
39:26sulle nostre legislazioni
39:28sulle nostre legislazioni
39:30i procedimenti
39:32in che condizioni
39:34si può vivere
39:36i permessi di lavoro
39:38ma la verità è che no
39:40molti di questi
39:42ci hanno detto che sono andati
39:44in pressa
39:46nei casi dei solicitanti
39:48di asilo che non lo pensavano
39:50che un giorno dicevano
39:52non posso tornare a casa
39:54perché rischio la mia vita
39:56e me ne vado
39:58e altri non lo pensavano molto
40:00e lì abbiamo notato
40:02l'importanza
40:04delle comunità
40:06dei migranti
40:08una grande comunità
40:10di persone di Nicaragua
40:12che viveva a Zaragoza
40:14e noi dicevamo
40:16perché ci sono tutti questi
40:18nicaraguani che vivevano a Zaragoza
40:20e semplicemente ci hanno detto
40:22che è perché avevano un familiare
40:24avevano un amico
40:26e credono
40:28credo che gli italiani e gli spagnoli
40:30siamo simili a questo
40:32credono che i loro amici
40:34i loro familiari
40:36sono simili
40:38in questo processo di integrazione
40:40di raggiungere i paperi
40:42un esempio di qualcosa
40:44che ci dicevano
40:46che mi ha chiesto molto l'attenzione
40:48un signore in una intervista
40:50ci diceva
40:52pensavo che arriverò
40:54e se non avessi lavoro
40:56venderei arepa in strada
40:58o qualcosa come farò in mio paese
41:00cercherò la vita
41:02è la frase
41:04non sapevo cosa fare
41:06anche questi dettagli
41:08sono
41:10l'idea di come
41:12vedono
41:14per questo dico che non sanno molto
41:16di tutti i nostri procedimenti
41:18pensiamo che
41:20se noi
41:22attendiamo la nostra opinione pubblica
41:24pensiamo che sanno tutto
41:26sui nostri paesi
41:28e che scegliono un paese
41:30davanti a un altro
41:32e che hanno un beneficio
41:34sulla sanità
41:36ma scopriamo
41:38che non conoscono tanto
41:40che basano più la confidenza
41:42in un familiare
41:44o in un amico che vive
41:46e che in un momento determinato
41:48quando vedono questa opzione
41:50decidono di prenderla
41:52e in questo senso
41:54il mio ultimo commento
41:56la mia ultima riflessione
41:58su ciò che abbiamo imparato
42:00è che
42:02ci sono molti fattori
42:04quando penso sulle migrazioni
42:06penso su qualcosa di molto razionale
42:08come
42:10mi sento a pensare
42:12decido dove, quando
42:14noi
42:16credo che abbiamo
42:18questa logica quando
42:20prendiamo una decisione molte volte
42:22e soprattutto
42:24quelli che lavoriamo
42:26nell'ambito della politica
42:28è parte
42:30del nostro pensamento
42:32della nostra maniera di prendere decisioni
42:34e abbiamo capito che
42:36le decisioni influiscono
42:38moltissimo più variabili
42:40che non è un processo così razionale
42:42come dicevamo
42:44che c'è una varietà di informazioni
42:46c'è una varietà
42:48di cause
42:50di situazioni
42:52e ciò che trattiamo
42:54noi che ci chiediamo
42:56della parte di lavoro qualitativo
42:58delle interviste
43:00è un po' di capire
43:02e capire
43:04come i migranti vedono il processo
43:06moltissime grazie
43:08è un piacere e un onore essere qui oggi
43:10grazie
43:14grazie professoressa
43:16Bermejo
43:18adesso in 5 minuti
43:20così poi abbiamo
43:225 minuti per concludere
43:24io direi
43:26tra Elena Ambrosetti
43:28e Donatella Strangio
43:303 minuti
43:32ad Elena
43:34e 3 minuti
43:36a Donatella
43:38va bene?
43:40prego
43:44allora anzitutto
43:46ringraziare brevissimamente
43:48il dottor Lattanzio
43:50per aver organizzato
43:52questa presentazione
43:54per l'ospitalità
43:56in un contesto
43:58molto rilevante
44:00per quanto riguarda
44:04i risultati
44:06del progetto
44:08e anche la ricchezza
44:10di quelli che sono stati
44:12i punti di vista con cui questo progetto
44:14ha analizzato vorrei dire soltanto
44:16due cose semplicissime
44:18come Ruth ha già
44:20sottolineato
44:22il progetto guarda da tanti punti di vista
44:24quindi quello dei migranti
44:26quello degli operatori, degli stakeholders
44:28i cosiddetti
44:30e quello anche dei social media
44:32è stato per me anche come ricercatrice
44:34che lavora su questi temi
44:36un arricchimento delle cose
44:38che ho potuto effettivamente
44:40imparare
44:42attraverso
44:44temi di ricerca
44:46ma anche metodologie
44:48che erano nuove
44:50come l'analisi dei social media
44:52come l'analisi
44:54della
44:56come intervistare i migranti in prima battuta
44:58e da questo punto di vista
45:00per me c'è stata una grandissima sorpresa
45:02che poi era una conferma
45:04perché insomma sono una demografa
45:06quindi mi occupo soprattutto di dati
45:08statistici, di analisi
45:10quantitative e avevo letto
45:12da delle indagini dell'IOM
45:14dell'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni
45:16di quei
45:18migranti che sono arrivati
45:20tra il 2011
45:22fino al 2019
45:24soprattutto
45:26nel nostro paese
45:28sarebbero dovuti rimanere
45:30in Libia, cioè il loro primo
45:32obiettivo era quello di andare in Libia
45:34e questo l'abbiamo trovato
45:36nelle conferme
45:38è una conferma che tanti giovani
45:40che abbiamo intervistato ci hanno
45:42effettivamente detto, noi siamo rimasti bloccati
45:44in Libia e poi l'unico
45:46passaggio possibile
45:48non era più quello di tornare indietro a casa
45:50soprattutto dall'Africa subsahariana ma
45:52di venire in Italia
45:54insomma per poi sperare
45:56magari di poter andare altrove
45:58quindi questo sicuramente
46:00è stato uno degli elementi
46:02che il contatto con i migranti
46:04stesso mi ha confermato
46:06un'altra cosa, secondo me è un messaggio
46:08da take home
46:10da portare con sé
46:12alla fine del
46:14progetto è quello
46:16della necessità di informazione
46:18sul tema delle immigrazioni
46:20che può sembrare banale ma in cui
46:22noi come ricercatori
46:24e insegnanti
46:26universitari, professori universitari
46:28abbiamo secondo me una responsabilità
46:30molto forte, non soltanto nei confronti
46:32delle giovani generazioni perché
46:34per forza di cose lo facciamo ma
46:36soprattutto nei confronti della società civile
46:38ma anche di quelli che sono
46:40gli stakeholders perché
46:42sorpresa per me era che gli stakeholders
46:44pensassero tutti che i migranti
46:46venivano soltanto per scappare dalle guerre
46:48anche quella cosa è ovviamente
46:50un qualcosa di
46:52ci dicono molto in televisione ma allo stesso
46:54tempo le persone che lavorano
46:56con i migranti dovrebbero
46:58conoscere in maniera diversa, avere un punto di vista
47:00diverso e questo per esempio lo vediamo molto
47:02anche con il master in migrazione in cui insegniamo
47:04anche con la professoressa Strangio, in cui ci attribuiamo
47:06tanti stakeholders, quindi tante persone
47:08che hanno lavorato per tanti anni con le migrazioni
47:10ma poi vogliono conoscere le teorie
47:12vogliono conoscere gli strumenti
47:14perché spesso si arriva
47:16a questo ambito senza avere
47:18gli strumenti a disposizione quindi
47:20mi taccio perché credo che i tre minuti
47:22siano terminati
47:24molto interessante, grazie
47:28abbiamo una demografa e
47:30una storica dell'economia
47:32l'Italia si trova
47:34di fronte ad un problema
47:36serio che è quello
47:38dello spopolamento
47:40ecco ma
47:42noi vediamo che però
47:44spesse volte i migranti, quelli che arrivano
47:46si concentrano
47:48nelle aree urbane
47:50densamente e magari anche in aree
47:52marginali, mentre ci sarebbero
47:54grandi spazi
47:56dove poter
47:58anche inserirsi
48:00in attività economiche
48:02e inserirsi in maniera
48:04graduale e positiva
48:06integrarsi in un
48:08certo contesto
48:10però sono contesti un po'
48:12periferici
48:14spesso non c'è informazione su questo
48:16ecco ritorniamo al tema dell'informazione
48:18ma sarebbe
48:20interessante capire se
48:22qualcuno di loro magari
48:24ha anche pensato
48:26di poter andare a vivere
48:28in paesini
48:30di poter ripopolare
48:32questi paesini, questo è un aspetto
48:34importante, io voglio sottolineare che
48:36la Camera dei Deputati
48:38ha istituito la commissione
48:40la commissione
48:42d'inchiesta sulla crisi demografica
48:44un mese e mezzo fa
48:46e quindi sarebbe
48:48interessante che anche voi come
48:50autrici di questa
48:52ricerca magari possiate
48:54andare in audizione presso
48:56la commissione d'inchiesta
48:58grazie a professor Sastrancio per questo
49:00lavoro veramente importante
49:02e prima delle conclusioni
49:04della Presidente Costa
49:06riflessioni
49:08conclusive, saggiamente
49:10ecco
49:12ci diamo la parola
49:14alla professoressa Sastrancio che
49:16ha coordinato questo lavoro
49:18grazie, l'ho coordinato insieme a tutte le
49:20mie, insieme a tutte le amiche
49:22grazie, è doveroso
49:24quindi non voglio consumare tutti i miei minuti
49:26però i ringraziamenti sono
49:28doverosi, in primis al
49:30dottor Lattanzio con il quale è sempre
49:32disponibile, aperto a mille
49:34iniziative di ricerca
49:36soprattutto insieme a quale abbiamo
49:38anche fatto e stiamo poi facendo
49:40tutta una serie di
49:42attività insieme, non ultima è stata
49:44quella delle Sorelle Miravall
49:46con questa bellissima scultura
49:48che adesso tutti possiamo
49:50ammirare presso l'Orto Botanico
49:52e che riguarda la storia di queste
49:54tre sorelle di Santo Domingo
49:56che sono delle figure
49:58emblematiche della violenza contro le donne
50:00sono state prese proprio
50:02ad esempio il 25 novembre
50:04proprio dall'UNESCO
50:06e ne abbiamo altre
50:08in corso, queste sono particolarmente
50:10legate e mi voglio
50:12fare un link a quello che
50:14con cui ha chiuso
50:16anche la mia amica e collega
50:18Elena Ambrosetti
50:20sull'importanza
50:22della cultura e dell'informazione
50:24che è stata poi messa in rilievo
50:26anche da Isabella
50:28e anche da Ruth
50:30qui c'è anche Sara
50:32la nostra Sara Miccoli
50:34che ha partecipato anche a uno dei
50:36capitoli e poi
50:38lo vedrete anche
50:40questa è solo una parte dei colleghi
50:42che hanno partecipato a questo progetto
50:44e dicevo della cultura perché qui
50:46mi ricollego anche alla collana
50:48di questo
50:50Migration, cioè è raccolto e c'è una collana
50:52proprio sulle migrazioni
50:54della quale appunto fanno parte
50:56non facciamo parte
50:58soltanto io ed Elena ma ci sono
51:00se avete, e poi ve ne darò una copia
51:02nel comitato
51:04scientifico, tutta una serie
51:06di specialisti all'interno che si
51:08occupano nelle università
51:10e non solo, di migrazioni
51:12perché quello che manca è proprio
51:14l'informazione e soprattutto
51:16non un'informazione accademica
51:18fredda, ed è questo quello che
51:20anche la riuscita e il successo
51:22di un progetto di questo genere, cioè
51:24quello di collegarsi a quella che è la società civile
51:26si parlava di coinvolgere
51:28gli stakeholder, quindi diverse, quindi
51:30non soltanto c'è l'università, l'accademia
51:32che pontifica
51:34dove, poi in un deserto, ma deve
51:36quindi invece portare
51:38deve entrare
51:40nella comunità civile
51:42servire e
51:44sostenerla, ed è questo quello che
51:46noi intendiamo fare, che facciamo ogni giorno
51:48anche nelle nostre
51:50lezioni, nelle nostre attività, e anche
51:52con una collana
51:54che non deve essere semplicemente
51:56una bella collana, ma ne siamo orgogliose
51:58perché nel giro di due anni siamo arrivati al decimo
52:00volume, ed è
52:02scientificamente, anche perché
52:04questi
52:06capitoli, queste relazioni
52:08che voi avrete modo anche di leggere
52:10bontà vostra, ma sono
52:12anche riviste,
52:14rivisitate, quindi ci sono dei refiraggi
52:16molto accurati, ma nello stesso
52:18tempo è anche divulgativa
52:20proprio perché cerca di arrivare
52:22a quelle che sono le mancanze
52:24di una informazione, diceva Elena
52:26i migranti sono prevalentemente
52:28si pensava rifugiati, scappiano dalla guerra
52:30ma ci sono diverse tipologie
52:32io ho appena chiuso anche un'altra
52:34ricerca, c'è sempre lo zampino di Elena
52:36un progetto grande
52:38relativamente alla
52:40migrazione collegata
52:42cioè alla nostra migrazione italiana
52:44che dal momento iniziale
52:46soprattutto quello tradizionale
52:48della metà dell'Ottocento arriva fino ai
52:50nostri giorni e coinvolge però
52:52dei luoghi anche
52:54molto conosciuti, particolari che hanno
52:56fatto, hanno caratterizzato
52:58l'immigrazione
53:00tradizionale, cioè gli Stati Uniti, il Cile
53:02Stati Uniti, Cile, Brasile
53:04e Argentina, e quindi
53:06vedere nel tempo
53:08la migrazione anche come
53:10trasmissione dei saperi e come
53:12ha contribuito allo sviluppo
53:14dei territori e quello che ha portato
53:16e dobbiamo vederla anche da questo punto
53:18di vista. Grazie.
53:20Grazie professoressa, grazie
53:22Donatella. Le conclusioni
53:24alla Presidente Costa. Silvia.
53:26Graziamento. Sono
53:28molto felice Gianni di aver accolto il tuo
53:30bellissimo invito e anche dell'onore alla Porta perché è stata
53:32una mattinata densa e poi ho capito
53:34che il valore di questa ricerca
53:36tra l'altro suggerivo che sarebbe interessante
53:38presentarla anche a Bruxelles
53:40sono stata un po' di anni
53:42lì e credo che sarebbe molto importante
53:44anche per restituire
53:46questa dimensione transnazionale
53:48non solo europea perché anche con
53:50paesi, e quindi la prima considerazione
53:52potrebbe essere questa.
53:54Allora, due cose
53:56tre, tre strutture di natura. Primo
53:58a mio giudizio,
54:00proprio abbiamo un minuto? Mamma mia
54:02poi già sono pronti lì fuori col
54:04scalpito. Allora, siamo in un
54:06paradosso totale, noi siamo
54:08in un momento in cui sappiamo ormai perfettamente
54:10in una fase che ormai l'emigrazione
54:12è un dato strutturale che c'è da
54:14che molti di loro, alla
54:16seconda e terza generazione, abbiamo molti
54:18anche protagonisti oggi nella realtà
54:20italiana ed europea ma si
54:22dà pochissimo a loro la voce.
54:24Parliamo di loro e loro non parlano
54:26e questo è un tema fondamentale.
54:28Voglio dire tutte altre cose ma ormai. Secondo
54:30io nella mia esperienza
54:32ho avuto alcune, diciamo,
54:34fasi in cui ho cercato di fare un po' quello che voi
54:36probabilmente non scientificamente avete fatto
54:38con questo libro. Commissione nazionale
54:40parità abbiamo istituito a Palazzo Chiegi
54:42il primo tavolo delle donne immigrate
54:44che con le loro associazioni che rappresentavano
54:46sono state delle mediatrici straordinarie
54:48e ci hanno restituito la loro visione
54:50delle cose. Chiuso quel tavolo.
54:52Seconda cosa, Osservatorio del Cnel
54:54cosa abbiamo fatto? Delle ricerche
54:56per esempio erano come le donne migranti che
54:58lavorano nelle nostre case vedono
55:00le famiglie italiane e ci hanno restituito uno sguardo
55:02totalmente diverso. Terzo,
55:04abbiamo fatto con
55:08penso che bisogna agire sulla comunicazione
55:10sul simbolico. Noi
55:12diamo pochissima narrazione
55:14nelle nostre media
55:16non parlo adesso dei social ma dei media
55:18quindi strutturali anche quella della RAI eccetera
55:20l'ho chiesto mille volte a far conoscere
55:22percorsi positivi protagonisti
55:24cioè quanto
55:26al massimo se la cavano con una persona nera
55:28in un faction. Non ho capito assolutamente
55:30che c'è una realtà con cui confrontarsi.
55:32Altra cosa, dal 2011
55:34come avete detto giustamente
55:36le primavere arabe
55:38hanno fatto spostare necessariamente
55:40l'attenzione solo sul dato emergenziale
55:42e ancora oggi l'Europa
55:44purtroppo non soltanto l'Italia
55:46perché la deriva se posso dire va un po' lì
55:48è quella di dare una rappresentazione
55:50emergenziale di una realtà articolata
55:52e voi ci restituite la complessità
55:54la diversità dei percorsi
55:56giustissima alla proposta che ha fatto
55:58e possiamo farne altre col vostro
56:00aiuto, cioè di avere
56:02delle forme di interlocuzione
56:04di informazione diciamola fra
56:06l'istituzionale e l'organizzato
56:08perché c'è proprio una dimensione
56:10dell'attesa che può essere di sua
56:12l'altra cosa però è quella di
56:14guardate, un tempo le
56:16politiche di integrazione erano molto attenzionate
56:18perché sapevamo che la sicurezza
56:20nasce anche dal percorso di integrazione
56:22cittadinanza, tanto per cominciare
56:24il tema dell'osporare
56:26abbandonato, il tema
56:28pochissimi, sono troppo pochi
56:30i canali legali per arrivare, quindi anche
56:32tutto si concentra facendo anche
56:34un po' finta a volte di chiedere
56:36l'asilo, oggi lo stiamo chiudendo con il
56:38patto europeo che purtroppo sta cambiando
56:40paradigma anche in Europa, non solo in Italia
56:42si sta parlando di mettere in discussione
56:44il principio del diritto, convenzione ONU, finito
56:46della richiedere asilo
56:48non di ottenerlo ma di richiederlo, quindi siamo
56:50in questo paradosso, questa
56:52contro-narrazione è di un'utilità straordinaria
56:54posso solo augurarvi che
56:56tra l'altro nel prossimo Horizon Europe
56:58voi continuate su questa linea
57:00e ringrazio Fabio Donato che non c'è
57:02più con noi ma che è stato uno che
57:04per l'Italia, nella rappresentanza italiana
57:06ha lavorato come
57:08veramente con grande dedizione perché
57:10in Horizon il filone della ricerca
57:12sulle migrazioni fosse presente
57:16Grazie Silvia Costa, grazie
57:18a questo
57:20parterre di donne impegnate
57:22di donne studiose
57:24che fanno lustro alla
57:26ricerca e soprattutto alla
57:28costruzione di una società
57:30che possa continuare
57:32a svilupparsi in maniera sostenibile
57:34un caro saluto a tutti

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