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Trascrizione
00:00Buonasera, ben ritrovati a una nuova puntata con il TG Preview, il nostro spazio di approfondimento
00:18sui temi di attualità.
00:20Questa sera ci occuperemo a partire da un fatto di cronaca drammatico che ha riguardato il
00:29Michael, il bambino di 4 anni ha castrezzato proprio poche ore fa dopo ore di agonia.
00:36Ci occuperemo di un fenomeno che se non è in crescita quantomeno è preoccupante negli ultimi
00:41anni e che appunto come recita il titolo della nostra puntata comincia insomma con l'approssimarsi
00:48dell'estate, quindi il rischio, la stagione dei rischi di annegamento nei corsi d'acqua,
00:55nelle piscine, in mare.
00:58Ne parleremo stasera con due esperti, abbiamo in studio con noi Francesca Caldarale, medico
01:04del pronto soccorso pediatrico dell'SST Sperare Civili, buonasera, anche istruttrice PALS e
01:10BLSD, poi vedremo appunto di cosa si tratta.
01:13Mentre in collegamento abbiamo Fulvio Ferrara, senior scientist dell'Istituto Superiore di
01:20Sanità, buonasera dottore.
01:24Buonasera a tutti.
01:25Allora prima di entrare nel vivo della nostra puntata facciamo un passo indietro e vediamo
01:32a partire appunto da questo drammatico fatto di cronaca cosa è successo nelle ultime ore.
01:38Il servizio.
01:39Non ce l'ha fatta il bambino di 4 anni che venerdì pomeriggio era caduto nella piscina
01:44del parco acquatico di Castrezzato.
01:46I genitori hanno sperato fino all'ultimo istante ma i medici dell'ospedale Papa Giovanni
01:50XXIII di Bergamo hanno dichiarato il decesso di Michael nel pomeriggio di domenica.
01:55Le condizioni del piccolo di Rovato che il primo novembre avrebbe compiuto 5 anni erano
02:00parse fin da subito drammatiche, anzi disperate nonostante gli immediati soccorsi.
02:05Venerdì pomeriggio Michael era andato con il papà a fare il bagno alle piscine di Castrezzato
02:10mentre la mamma era a lavoro.
02:11Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri della stazione locale che stanno lavorando con
02:16il supporto dei colleghi del reparto operativo provinciale il bambino si sarebbe allontanato
02:21senza che il padre se ne accorgesse.
02:23Come sia successo al momento rimane un mistero e non sarà semplice ricostruire esattamente
02:27quei momenti.
02:29Sono tante le domande a cui gli inquirenti proveranno a dare delle risposte certe.
02:33Innanzitutto come abbia fatto ad entrare in piscina?
02:36Quanto tempo sia rimasto sott'acqua e perché nessuno si sia accorto prima di quel bambino?
02:40Nell'ambito dell'inchiesta del PM di Brescia, Katie Bressanelli, nelle prossime ore i carabinieri
02:45ascolteranno i genitori del bambino e i bagnanti presenti al momento della tragedia nel parco
02:50acquatico gestito da una società privata.
02:52Anche perché restano da valutare eventuali profili di responsabilità in un dramma figlio
02:57anche della fatalità.
02:59La comunità di Orovato dove vive la famiglia e quella di Castrezzato, città di origine del
03:03padre e del bambino, si sono subito strette attorno alla giovane coppia.
03:07In molti ora tendono il via libera delle autorità giudiziarie per sapere quando e in che forma
03:12dare l'ultimo saluto a una piccola vita volata via troppo presto, in una manciata dei secondi
03:16di un inizio estate.
03:19Questo dunque è il fatto di cronaca.
03:21Dottor Ferrara, vengo subito da lei perché appunto voi avete diffuso pochi giorni fa dei
03:29dati molto interessanti che possiamo anche far vedere, diciamo un estratto di questi dati
03:35che avete diffuso in Italia ogni anno muoiono in media, per annegamento circa 330 persone,
03:41328 esattamente in media ovviamente, sono 1.642 morti appunto per annegamento tra il
03:492017 e il 2021, il 12,5% tra 0 e 19 anni, e questo è un altro dato interessante, abbiamo
03:55isolato anche questo dato che riguarda il nostro territorio ovviamente, il 54% degli
04:00episodi nel nord Italia.
04:02Dottor Ferrara, le chiedo subito di inquadrare questo fenomeno dal vostro osservatorio, è
04:07in aumento, è un problema costante e poi indaghiamo anche le ragioni eventualmente.
04:13Il fenomeno degli annegamenti in Italia fortunatamente è un fenomeno costante negli ultimi anni, siamo
04:21però arrivati a uno zoccolo duro di intorno ai 300-350 unità per anno.
04:26sicuramente negli anni precedenti, agli anni 70, la mortalità era notevolmente maggiore
04:31che è diminuita grazie soprattutto all'aumento delle capacità natatori dei giovani ragazzi,
04:39quindi diciamo che oggi i giovani sanno nuotare sicuramente meglio, però c'è uno zoccolo
04:45duro dovuto comunque all'aumento dei rischi, perché per esempio ci sono molte più piscine
04:52di quanto ce ne fossero nel passato, in più ci sta comunque una popolazione di stranieri
04:58che vengono a fare turismo nelle spiagge italiane, che hanno difficoltà a notare, in particolare
05:07nella popolazione di immigrati.
05:09Ecco, colpisce il dato del 12,5% di un'età compresa tra 0 e 19 anni, può sembrare poco,
05:19in realtà stiamo parlando comunque di centinaia di bambini, chiaramente qui c'è un problema
05:25di responsabilità anche in questo caso.
05:29Assolutamente, allora nel caso dei bambini, cioè quel 12% rappresenta una fascia che noi
05:34chiamiamo età pediatrica che va dai 0 ai 19 anni, quindi piuttosto ampia, di questa
05:40categoria di popolazione il 50% in realtà sono decessi che avvengono tra i 15 e i 19 anni,
05:47che è la fase adolescenziale legata magari alla maggiore superanza dei giovani nei confronti
05:56dell'acqua.
05:58Comunque l'altro 50% sono di ragazzi molto più giovani e di bambini e in questo caso
06:05quello che abbiamo notato, almeno i numeri ci raccontano, che il problema dei negamenti
06:11è principalmente legato alla scarsa sorveglianza dei bambini quando sono in prossimità o in
06:17acqua e nella maggior parte dei casi sono incidenti che avvengono sfortunatamente nelle piscine
06:25domestiche o private, dove non è presente un sistema di salvamento come nel caso dei bagnini
06:34presenti lungo le spiagge o nelle piscine pubbliche.
06:38E arriveremo infatti, parleremo tra poco anche appunto della sorveglianza perché altri dati
06:42interessanti sulle, se non sbaglio un sondaggio che avete fatto tra i genitori, rivela appunto
06:49il comportamento più diffuso dei genitori.
06:52Dottoressa Calderale, lei è un medico operativo nel pronto soccorso pediatrico dell'ospedale
06:57dei bambini, chiaramente lei si è trovata diverse volte di fronte a situazioni del genere
07:03che riguardano appunto piccoli pazienti in questa fascia d'età diciamo.
07:07Sì, fortunatamente come diceva il collega i casi di annegamento soprattutto che diciamo
07:13che pervengono anche alla nostra osservazione sono davvero rari, ma per estrapolare diciamo
07:19in maniera più generale il discorso sulla sorveglianza e quindi sulla fascia pediatrica
07:24che è quella più a rischio. Abbiamo visto i dati per esempio sul trauma cranico minore
07:29quindi sulla caduta accidentale, fortunatamente sono stabili dall'anno scorso a quest'anno
07:34ma comunque sono un numero significativo e riguarda una fascia di età dove spesso la capacità
07:41e l'autonomia nel movimento è assente e quindi ovviamente la mancata tutela o la mancata
07:47contenzione nei sistemi opportuni produce poi quello che abbiamo visto.
07:53Quando si arriva in pronto soccorso, quando si arriva in ospedale, spesso la situazione
08:00è ormai irreversibile, molto complicata oppure c'è ancora una possibilità di salvezza?
08:07Dipende. Se parliamo dei casi appunto di annegamento o di traumi maggiori dove poi bisogna intervenire
08:15con le manovre rianimatorie su cui poi ci focalizzeremo più tardi, la probabilità di un outcome positivo
08:22è davvero molto basso. Se parliamo invece fortunatamente dei casi più lievi, ecco tipo il trauma cranico minore
08:31o i traumatismi in generale, spesso gli interventi sono assolutamente possibili a fronte comunque
08:37di rischi di esposizione. Per esempio un bambino piccolo che cade da una certa altezza e ha la botta in testa
08:43esegue un'attacca in cefalo che ormai tutti documentano essere un incremento del rischio
08:49poi di sviluppo di tumori cerebrali, per dirne una. E ovviamente è necessario eseguire quell'accertamento
08:56a fronte però di un rischio che è altrettanto necessario ma prevenibile.
09:02Le faccio una domanda che forse molti si chiedono può sembrare anche banale. Un bambino di 3-4 anni
09:08non so anche 5 che non sta a nuotare, cade in acqua in una piscina come capita spesso. Qual è la soglia
09:19diciamo di rischio? In quanto tempo, quanti secondi possono essere fatali?
09:27Allora la capacità di sopravvivere all'ipossia cioè che è l'assenza di respiro diciamo a quest'età
09:35è anche superiore al minuto. Ovviamente più si sale più i danni cerebrali qualora si riprendesse
09:42il battito diciamo diventano irreversibili per cui l'intervento deve essere tempestivo,
09:48ovviamente secondi e vedremo che i pochi secondi servono soltanto per chiamare aiuto e poi intervenire.
09:55Anche pochi secondi quindi possono essere pericolosi diciamo perché si può pensare
10:01che magari qualche secondo sott'acqua...
10:05Potenzialmente, ripeto, se si interviene in pochi secondi ovviamente il quadro è irreversibile
10:10ma se da quei pochi secondi non sappiamo come intervenire o in realtà passa ulteriore tempo
10:15è tutto il tempo in cui le vie aeree del bambino sono comunque occupate da acqua
10:21che non dovrebbe essere in quella sede.
10:23Dottor Ferrara, lei ha parlato di sorveglianza prima, leggo perché non riesco a tenere a mente
10:31tutte le percentuali che sono riportate in questo studio, però voglio dire
10:36i genitori che hanno risposto al vostro sondaggio hanno ammesso che mentre sorvegliavano il loro bambino
10:44vicino all'acqua hanno parlato con altri il 38%, hanno sorvegliato un altro bambino, erano occupati a leggere il 18%,
10:53stavano mangiando il 17%, stavano parlando al telefono l'11% e tra i genitori di bambini tra 0 e 12 anni
11:01quasi la metà, e questo è sorprendente, il 48% credeva erroneamente che avrebbero sentito rumori e schizzi o piangere il loro bambino
11:11se si fosse trovato in difficoltà in acqua.
11:13Inoltre, e chiudo, il 56% credeva che un bagnino se presente fosse la persona principale responsabile della supervisione del proprio bambino.
11:22Che scenario emerge da questo sondaggio? Che idea si è fatto? Da studioso anche ovviamente?
11:29È uno scenario che delinea la necessità di un cambiamento culturale nella popolazione.
11:37I bambini purtroppo in prossimità dell'acqua hanno un'attrazione incredibile, quindi naturalmente sono tentati a raggiungere l'acqua
11:51in qualsiasi modo, comunque se presenti su una piscina, sul bordo della piscina, facilmente possono accadere all'interno.
11:57Immaginiamo poi anche nel caso delle piscine domestiche, spesso si sente dire i genitori che hanno messo all'interno delle piscine
12:04dei giocattoli per invogliare il bambino, comunque che hanno un fattore attrattivo, le piscine confiabili sono a volte molto colorate, ricche di disegni.
12:16Queste qui sono tutte quante attenzioni che vanno sorvegliate, il genitore deve essere sempre presente
12:23quando i bambini sono in prossimità di uno specchio d'acqua o in acqua, perché è vero che il bambino è in grado di poter in genere
12:34e può sopravvivere per quasi un minuto o più di un minuto sott'acqua, ma nella maggior parte dei casi
12:41degli incidenti che abbiamo rilevato sono legati a cadute accidentali.
12:47Quando il bambino appunto da un bordo si sporge verso l'acqua e cade e in genere si spaventa,
12:53è quel momento dello spavento che porta il bambino a ingerire acqua nei polmoni.
13:00Quindi l'incidente appunto noi diciamo basta veramente pochi secondi per creare un danno irreversibile.
13:08Anche per, non solo perché ingerisce acqua e può morire per annegamento, ma a volte nei bambini,
13:14proprio perché piccoli, si possono verificare quello che volgarmente viene detto annegamento secondario,
13:21però diciamo un annegamento che inizialmente non è fatale, ma in realtà crea dei danni,
13:25dovuti proprio all'ipossia prolungata che magari il bambino ha avuto sott'acqua.
13:30Un bambino quando cade in acqua inoltre tende velocemente a raggiungere il fondo,
13:36appunto non emette segnali, impianti o si agita all'interno dell'acqua.
13:45Abbiamo tantissime immagini raccolte nel tempo di bambini che sono effettivamente sul fondo,
13:53di una macchia che sta sul fondo e nessuno intorno alla piscina si è accorto che quel bambino stava affogando.
13:59Quindi è fondamentale un'attenzione elevatissima da parte dei genitori.
14:05Avevo dimenticato di leggere forse il dato più sorprendente,
14:09che il 32% dei genitori che avete intervistato ha riferito di lasciare il proprio bambino
14:14completamente incustodito in una piscina per due minuti o più.
14:18Questo fa abbastanza pensare, no dottoressa?
14:21Per i tempi che abbiamo appunto detto è che il collega ha ribadito due minuti,
14:25potenzialmente sono irreversibili.
14:29E davvero serve un cambio culturale come ci ha detto il dottor Ferrara
14:33e poi parliamo anche del tentativi di cambiare un po' la visione, l'approccio in questi casi.
14:42Dottoressa, lì davanti a lei lei ha un bambolotto che non è un oggetto di scena,
14:49ma lei oltre a essere un medico è chiaramente, abbiamo detto, anche un'istruttrice PALS e BLSD.
14:57Ci spiega innanzitutto, sono acronimi di cosa?
15:01Sì, sono acronimi di un settore, per dirla semplice, base e avanzato di quella che è tutta la scienza
15:08riguardante la rianimazione degli esseri viventi in generale.
15:13Quindi c'è dall'attante, che appunto è simulato da questo bambolotto,
15:17al bambino come può essere appunto il bambino dell'età di Michael, fino all'adulto.
15:23E quindi diciamo che questi corsi di cui appunto io sono istruttrice insieme ad altri componenti del nostro team
15:30servono a promuovere a tutti i livelli, da quello laico, si dice, quindi per le persone normali,
15:36quale può essere un genitore che è caregiver del proprio bambino,
15:39fino al livello sanitario, infermiere, medico avanzato,
15:44fino addirittura all'equip specializzata nell'intervento appunto di emergenza-urgenza,
15:51quindi che lavora in un pronto soccorso pediatrico, in una rianimazione,
15:54dove ovviamente il livello di cura e di intensità deve essere necessariamente superiore.
16:01Faremo a breve un esperimento che appunto non abbiamo mai fatto nel nostro studio,
16:06ma vediamo un attimo, abbiamo una clip di una manovra di rianimazione
16:10che ci ha appunto gentilmente fornito la dottoressa Caldarale.
16:15Vediamola, dovrebbe esserci anche l'audio, vediamo se arriva un attimo.
16:20Eccola qui, la vedo. Guardiamola un minuto e poi torniamo in studio.
16:24La scena è sicura.
16:29Bambino, bambino, mi senti?
16:32Non risponde, non respira.
16:33Tu, chiama l'1-1-2, c'è un bambino incosciente che non respira e cerca un defibrillatore.
16:381, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 26, 26, 28, 29, 30.
16:571, 2, 3, 4, 5, 6, 27, 28, 29, 30.
17:031, 2, 3, 4, 5, 6, 27, 28, 29, 30.
17:081, 2, 3, 4, 5, 6, 27, 28, 29, 30.
17:12Ecco, abbiamo visto appunto questo contributo che è anche utile ai telespettatori per capire cosa si può fare.
17:37Ma vogliamo fare di più, appunto la dottoressa adesso brevemente ci dirà in quali situazioni cosa si può fare.
17:44Esatto, allora partiamo diciamo dal video dove abbiamo sintetizzato quello che è in realtà quello che qualsiasi persona
17:53che magari con un minimo ecco di formazione, quindi senza bisogno di strumenti medici, può fare per salvare una vita.
18:02Nel caso specifico abbiamo utilizzato un manichino appunto bambino, quindi che simulerebbe il caso più simile a quello della cronaca
18:10e come avete visto il bambino era a terra in quella circostanza ma poteva essere riverso nella piscina.
18:17La mia collega la prima cosa che fa è non si butta sul bambino, cosa che istintivamente a maggior ragione
18:23se c'è una vicinanza affettiva col bambino ci verrebbe da fare e purtroppo come diceva anche il collega
18:29la cronaca è piena anche dal vicino lago di Zeo di adolescenti che magari annegano
18:34e l'amico adolescente si tuffa per cercare di salvarlo pur consapevole di non essere in grado di nuotare
18:39però in quel momento se agisci distinto non riesci a ricordarti di non saper nuotare
18:45quindi la prima cosa da fare è verificare appunto la sicurezza della scena
18:49e se la scena non è sicura, non sono capace di nuotare il bambino in acqua
18:53la prima cosa che faccio è chiamo aiuto e in particolare ovviamente il soccorso quindi con l'1-1-2
18:59se invece la scena fosse sicura come nel video mi approccio e verifico se il bambino è cosciente
19:06quindi il suo cervello presenta degli stimoli e respira
19:11nel caso specifico del bambino lo chiamo quindi lo simuliamo anche qui
19:15piccolo, facciamo finita...
19:17possiamo vedere, eccolo qui
19:18bambino, bambino, mi senti? Bambino, mi senti?
19:21uno stimolo oltre che vocale deve essere doloroso
19:24quindi pizzico forte quello che è la scapola, diciamo la spalla del bambino
19:29del lattante ma anche dell'adulto
19:32nel caso del lattante, data la dimensione dei bimbi e spesso il fatto che sono a piedi nudi
19:37si può anche frizionare in maniera vigorosa la pianta del piede
19:41se il bambino, come nel caso del video, non risponde né allo stimolo vocale
19:46né allo stimolo doloroso, è incosciente
19:49quindi vuol dire che il suo cervello non sta funzionando
19:51mentre verifico la coscienza, verifico anche se respira
19:56quindi posso avvicinarmi, appoggiare anche l'orecchio sul torace
20:00mettere una mano sul torace per vedere se si muove con i movimenti respiratori
20:05se tutto questo non accade, come avete visto nel video, devo necessariamente chiamare aiuto
20:11nel video abbiamo fatto un caso che può essere riconducibile a quello della piscina
20:15quindi io mi approccio al bambino, vedo te che sei il bagnino, un passante, chiunque
20:20e ti incarico di chiamare aiuto
20:2230 secondi le chiedo dottoressa e così poi concludo pure
20:27una volta chiamato aiuto posso iniziare, se sono capace, ad eseguire le manovre di reanimazione cardiopolmonare
20:36con una o due mani, come avete visto nel video, al centro del torace, nel bambino o nell'adulto
20:42nel caso del lattante utilizzerò due dita perché ovviamente il torace è più piccino
20:47linea intermamillare, quindi tra i due capezzoli, al centro e fino a 30 volte
20:54eseguite 30 compressioni e occorre ventilare, quindi soffiare nella bocca tappando il naso
21:01del bambino e dell'adulto o nella bocca e il naso, quindi entrambi del lattante, due volte
21:07e questa cosa è ancora più fondamentale nei casi di annegamento perché ci avete sentito
21:12ripetere il termine ipossia che vuol dire che c'è poco ossigeno
21:15quindi quel po' che c'è soffiandolo aiuta un pochino a migliorare la situazione
21:20e vado avanti finché non arrivano i soccorsi. Grazie dottoressa per il suo contributo
21:25noi purtroppo dovremmo stare qui un'ora a parlarne per offrire un servizio maggiore
21:30ma promettiamo di tornare a parlarne, io ringrazio anche il dottor Fulvio Ferrare
21:37di essere intervenuto, grazie dottore. Prego, prego. Grazie dottoressa Caldarale
21:43e noi ci fermiamo ma non ci fermiamo con l'informazione alle 19.30 in punto il Tg. Grazie.
21:50Grazie.