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Dopo l'attacco degli Stati Uniti in Iran, Giulia Salemi ha condiviso sui social un messaggio carico di dolore e speranza. L’influencer di origine iraniana ha scritto di vivere con angoscia la situazione, preoccupata per la sicurezza dei suoi parenti rimasti nel Paese. «In Iran, in Israele, in Palestina ci sono persone di pace» ha scritto la conduttrice in una storia su Instagram. «Non so dare colpe, so solo che tante persone innocenti stanno perdendo la vita. Prego per tutti loro, prego per la mia famiglia in pericolo in Iran».

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Le radici iraniane di Giulia Salemi
Nata a Piacenza ma con radici profondamente mediorientali, Giulia Salemi ha vissuto parte della sua infanzia a Teheran. Città alla quale è ancora oggi molto legata. Tra i ricordi più dolci e vividi ci sono le giornate passate a scuola e le serate spensierate al luna park con i cugini. È stata sua madre, Fariba Tehrani – fuggita dall’Iran durante la rivoluzione islamica – a trasmetterle con forza e orgoglio l’amore per la propria terra d’origine, la sua cultura e la sua storia. Con i bombardamenti americani sui centri strategici iraniani e il crescente clima di tensione internazionale, la conduttrice ha ammesso di vivere dei momenti di profonda angoscia: «Tutti abbiamo paura per quello che sta succedendo nel mondo. Il mio cuore è con chi non può fare nulla, solo sperare. Prego che questi crimini di guerra finiscano».

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La solidarietà alle donne iraniane
Non è la prima volta che Giulia Salemi prende posizione su quanto accade in Iran. Nel 2022, durante un'intervista a Le Iene, l'influencer aveva espresso solidarietà alle donne iraniane dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne arrestata e uccisa per non aver indossato correttamente il velo. Salemi si era rivolta in farsi alle donne del suo Paese d’origine, esortandole a non arrendersi: «La vostra richiesta di libertà è anche la nostra. È inconcepibile che chi ha lottato per far progredire la società debba ancora sottostare a un regime che decide cosa è giusto o sbagliato in loro». Poi rivolgendosi a chi continua ancora oggi a combattere, ha detto: «Non tacete, non fermatevi. Noi siamo con voi. Vi voglio tanto bene». Il suo messaggio si era concluso con le parole diventate simbolo di resistenza: «Donna, vita, libertà».

 

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