C’è una bandiera palestinese sopra la terra che ricopre la bara di Yahya Elkhodary, il sedicenne palestinese arrivato un mese fa da Gaza per ricevere le cure oncologiche. Un viaggio contro il tempo che purtroppo non è bastato. Yahya è morto di tumore nella notte tra mercoledì e giovedì in una stanza dell’hospice pediatrico Seragnoli, dopo essere stato seguito dai professionisti del Policlinico Sant’Orsola.«Yahya è un martire – dice il presidente dell’Ucoii, Yassine Lafram, presente ai funerali – e non è morto di malattia, ma a causa di una politica di annientamento che ha distrutto ospedali, bloccato medicinali e negato il diritto alla cura». Yahya «è arrivato a Bologna troppo tardi. Se avesse cominciato la terapia a casa sua, forse oggi sarebbe ancora tra noi». Come tutti i credenti musulmani, anche Lafram crede nel destino e «questo era il suo», ma «non si può negare la responsabilità politica diretta di un criminale di guerra come Netanyahu, che con il suo esercito continua a massacrare i civili palestinesi».