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  • 6/14/2025
Sono stati presentati al congresso europeo di ematologia (Eha), dalla biofarmaceutica Gsk, le evidenze di studi clinici sui benefici della combinazione belantamab mafodotin, bortezomib più desametasone per i pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario e di momelotinib, un inibitore orale di JAK,  per i pazienti con mielofibrosi.

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Transcript
00:00Svolta importante nella cura del mieloma multiplo, il secondo tumore del sangue per incidenza,
00:10con 6599 diagnosi ogni anno in Italia. Un comitato di revisione indipendente ha valutato
00:16i numeri dello studio Dream7 presentati dalla biofarmaceutica GSK Allea, il congresso europeo
00:23di ematologia. Lo studio ha confrontato la combinazione Belantamab-Mafodotin-Bortezomib
00:30più Desametasone, con la terapia attualmente d'elezione in pazienti con mieloma multiplo,
00:36recidivante o refrattario, già trattati in precedenza e andati in progressione. I risultati
00:41del monitoraggio sono incoraggianti, oltre due anni in più di sopravvivenza libera da malattia,
00:4536,6 mesi rispetto ai 13,4 della terapia standard. È una riduzione del 42% del rischio di ematologia
00:53di decesso a un follow-up mediano di 39,4 mesi. Abbiamo due nuove combinazioni che ci permettono
01:00di poter intervenire efficacemente in due setting di pazienti già complessi, già difficili,
01:07già dalla seconda linea, perché sono pazienti che vengono da trattamenti importanti, fatti
01:12in induzione e quindi come primo approccio nei confronti della malattia e che quindi arrivano
01:17in seconda linea con una malattia che è già resistente a farmaci importanti. Questi erano
01:22pazienti che fino a ieri avevano degli schemi ovviamente a disposizione ma non così efficaci
01:27e quindi nei confronti dei quali possiamo intervenire in modo più adeguato.
01:31E al Congresso Europeo di Ematologia GSK ha presentato anche risultati dello studio clinico
01:37Simplify One sull'utilizzo di momilotinib, un inibitore GEC, gli enzimi coinvolti nella
01:42trasmissione dei segnali infiammatori all'interno delle cellule, recentemente disponibili anche in Italia,
01:48nei pazienti con mielofibrosi, un tumore del sangue che ogni anno in Italia colpisce
01:52circa 350 persone per la maggior parte tra i 60 e i 70 anni. Tra le manifestazioni più
01:58gravi della malattia l'anemia colpisce il 40% dei pazienti fin dall'esordio.
02:03Dallo studio clinico Simplify One emergono importanti novità. Il 66,5% dei pazienti affetti
02:10da mielofibrosi è indipendente dalle trasfusioni dopo 24 settimane di trattamento con momilotinib.
02:17A questo mitico abbiamo documentato che la quota di pazienti che ottiene un'emoglobina
02:23alta, cioè più di 10, è maggiore in quelli che iniziano più precocemente il trattamento
02:28con momilotinib, quindi per livello di emoglobina è maggiore. Abbiamo documentato anche che i pazienti
02:34che ottengono questo valore di emoglobina sopra 10, cioè elevato, vivono di più numericamente.
02:40In questo mitico abbiamo portato evidenza che iniziare precocemente, cioè con valore di emoglobina
02:45più bassa il trattamento con momilotinib può indurre un numero maggiore di pazienti
02:51a vivere più a lungo e questo è un dato assolutamente importante che cambia il nostro modo di approcciarsi
02:57alla malattia. Il messaggio è iniziamo momilotinib prima nella storia naturale dei pazienti.

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