Nonostante l’attacco hacker alla Regione Lazio del 2021 abbia dimostrato tutta la vulnerabilità dei sistemi pubblici e privati, solo il 10% delle piccole e medie imprese laziali ha adottato una strategia concreta di sicurezza informatica. Lo rileva il rapporto Cyber Index, promosso da Confindustria, Generali e Politecnico di Milano. Il 35% si affida a soluzioni artigianali, il 25% non ha adottato alcuna misura. Intanto i rischi aumentano: ransomware, furti di dati e attacchi DDoS sono ormai all’ordine del giorno. Il 15% delle PMI ha rapporti con la Pubblica Amministrazione, mentre il 4%, pari a circa 18mila aziende, ha già subito violazioni dal 2021. La polizia postale ha registrato oltre 59mila allarmi nel 2024, con un incremento del 38% rispetto al 2023. Tra le minacce più frequenti ci sono le email trappola, malware, furti di identità e tecniche sofisticate di spionaggio digitale. Il basso livello di consapevolezza resta il nodo più critico. Serve un cambio di passo per evitare che ogni azienda diventi un bersaglio facile.