https://www.pupia.tv - Roma - Pensare la sanità - Saluti di Fontana
Alle ore 15, presso la Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la presentazione del libro ""Pensare la sanità", a cura di Luca Antonini e Stefano Zamagni. Saluti del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Sono intervenuti il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. (28.05.25)
La playlist di Lorenzo Fontana: https://www.pupia.tv/playlist/Lorenzo-Fontana
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Alle ore 15, presso la Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la presentazione del libro ""Pensare la sanità", a cura di Luca Antonini e Stefano Zamagni. Saluti del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Sono intervenuti il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. (28.05.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00Buonasera a tutti, grazie.
00:00:13Voglio salutare innanzitutto il Presidente e il Vicepresidente della Corte Costituzionale,
00:00:21il Ministro della Salute, il Sottosegretario al MEF, il Presidente della Conferenza delle
00:00:30Regioni e delle Provinze Autonome, tutti i colleghi parlamentari, il Presidente dell'Associazione
00:00:37Guido Carli, tutte le autorità e ovviamente i relatori e gli ospiti.
00:00:41La Camera dei Deputati è lieta di ospitare la presentazione di questo volume che costituisce
00:00:49un'occasione preziosa per una riflessione sul tema della sanità e delle sue sfide.
00:00:56Il Servizio Sanitario Nazionale, considerato un modello d'eccellenza in tutto il mondo,
00:01:04è il pilastro della tutela del diritto alla salute, l'unico ad essere espressamente
00:01:12riconosciuto come fondamentale dalla Costituzione.
00:01:15Garantendo l'universalità e l'equità delle cure, nel corso dei decenni ha contribuito
00:01:22in modo significativo a migliorare le condizioni di vita degli italiani.
00:01:26Il suo grande merito è considerare la salute nel suo complesso, dalla prevenzione alla
00:01:33promozione del benessere psicofisico della persona, nel pieno rispetto della dignità
00:01:39umana.
00:01:40Oggi però i cambiamenti demografici, sociali ed economici evidenziano criticità che rischiano
00:01:47di compromettere l'assistenza medica e l'accesso alle prestazioni.
00:01:51L'aumento dell'aspettativa di vita, l'invecchiamento della popolazione, l'insorgenza di nuove
00:01:58malattie e la crescente complessità della domanda assistenziale mettono a dura prova
00:02:04la sua tenuta.
00:02:06Questo modello andrebbe dunque ripensato se si vuole che continui a svolgere la funzione
00:02:12essenziale per la quale è stato concepito.
00:02:14Quel pensare la sanità, contenuto nel titolo del volume presentato, evoca la necessità
00:02:24di un nuovo approccio che superi le logiche economiche per restituire centralità alla
00:02:31persona.
00:02:32Occorre dunque una soluzione strutturale, in chiave umanistica, capace di superare l'orizzonte
00:02:39dell'emergenza per valorizzare la sanità come bene comune.
00:02:43Penso alla sanità virtuosa, a quella che si prende cura delle persone e che le ascolta.
00:02:50Non è pensabile infatti rispondere a questa sfida senza promuovere un confronto attraverso
00:02:56l'ascolto delle istanze di tutti i soggetti coinvolti.
00:03:00La salute dei cittadini non può diventare motivo di scontro ideologico né campo di
00:03:06interventi frammentati.
00:03:07Al contrario, richiede una strategia di lungo periodo e una collaborazione sinergica per
00:03:16recuperare quell'idea che ha portato alla nascita del nostro servizio sanitario.
00:03:20Servono anche competenze e risorse adeguate, specie alla luce delle recenti pronunce della
00:03:28Corte Costituzionale, che ha incluso le spese sanitarie tra quelle costituzionalmente necessarie.
00:03:34Solo ricreando un fronte unito e trasversale è possibile affrontare le questioni che stanno
00:03:39emergendo.
00:03:40E' anche su questo terreno che si misura la capacità dello Stato di tutelare e consolidare
00:03:47la coesione sociale.
00:03:48Vi ringrazio.
00:03:49Benvenuti a tutti, ci accompagnerete in questo bel viaggio, bello nonostante tutto, nonostante
00:04:08oggi sulla sanità sia necessario fare qualcosa, intervenire, ma è un bel viaggio perché
00:04:15parliamo di un bene immenso da tutelare e gli autori di questo libro, che ho visto
00:04:22nelle mani di molte, mezzo stropicciato perché in effetti costituisce una guida, una specie
00:04:30di guida turistica attraverso la sanità, ricostruiscono la storia della nostra sanità
00:04:39dal 1978, da quando avvenne ciò che loro definiscono il miracolo, cioè il miracolo
00:04:46della nascita di un sistema universalistico specialissimo che oggi ci troviamo a dover
00:04:54difendere.
00:04:55La cosa bella di questo libro, e poi smetto così lascio il tempo a tutti, è che l'analisi
00:05:06di questa evoluzione, durante la quale le sentenze della Corte Costituzionale sono intervenute
00:05:14in parecchie occasioni proprio per portare dei correttivi, per correggere il sistema,
00:05:21l'evoluzione di questo sistema viene guardato con occhi da, io oso dire, innamorati, cioè
00:05:29si vede che gli autori non sono dei critici poco oggettivi, ma si sente proprio il loro
00:05:40empito, il loro desiderio di porre rimedio ad una situazione che oggi purtroppo ci troviamo
00:05:50a osservare con rimpianto anche del passato, ma che ci troviamo tutti a voler difendere
00:05:59e che in questa crisi che attualmente riconosciamo riesce ancora ad esprimere delle eccellenze
00:06:08favolose, cioè ci si supisce a volte che il sistema sanitario pur con tutti questi
00:06:15problemi riesca ancora a darci, a darci, a stupirci, a costruire la nostra salute.
00:06:25Lascio la parola al professor Federico Carli, studioso economista dell'economia e professore,
00:06:38in questa situazione economica che cos'è la sanità? È un ancora, è un pilastro attorno
00:06:48al quale noi ci dobbiamo abbarbicare con forza. Grazie, grazie dottoressa De Back per questa
00:06:58introduzione e per la domanda. Ringrazio il Presidente Fontana, le autorità dei signori
00:07:05presenti, perché oggi noi salutiamo la pubblicazione di un libro importante, pubblicazione per la
00:07:16quale noi dobbiamo essere grati agli autori, i professori Antonini e Zamagni, che si sono
00:07:23cimentati in uno sforzo considerevole, di grandissima attualità, unendo le competenze
00:07:31del giurista con le competenze dell'economista e che arricchisce ulteriormente l'opera.
00:07:38Prima di cedere la parola agli illustri oratori che oggi ci trasferiranno le loro riflessioni
00:07:49su questo volume e di rispondere alla dottoressa De Back, lasciatemi dire perché, a mio avviso,
00:07:57questa opera è molto importante. Innanzitutto per il suo spaccato storico, è un'opera,
00:08:06come dice la dottoressa De Back, che ricostruisce un'impresa straordinaria e che dimostra come
00:08:13l'Italia può raggiungere risultati eccezionali, perché questo Paese, uscito malconcio dalla
00:08:22Seconda Guerra Mondiale, riesce in 50 anni a dotarsi di un apparato sanitario, io credo
00:08:32che costituisce un punto di orgoglio della nostra Nazione. Quindi c'è un'importanza
00:08:40storica e anche che ci fa riflettere su quelli che sono le nostre potenzialità e i nostri
00:08:47meriti. Due, l'attualità. In questi ultimi 30 anni la produttività italiana ha stentato,
00:08:57la crescita economica ha stentato e io credo che il Paese, e vengo alla domanda della dottoressa
00:09:05De Back, abbia seriamente corso il rischio di una frantumazione sociale, perché abbiamo avuto
00:09:13momenti molto difficili, tre grandissime recessioni 2008-2009, 2011-2013-2020 e io
00:09:20credo che questo Paese ha tenuto sostanzialmente per cinque elementi di forza indiscutibile che
00:09:28dobbiamo tutelare e preservare. Primo il ruolo della famiglia, secondo il risparmio accumulato
00:09:37negli anni, terzo le pensioni, quarto l'istruzione pubblica, quinto la sanità. Quindi la sanità in
00:09:48questo senso, in questa prospettiva non è un costo, ma è una infrastruttura essenziale di coesione
00:09:59sociale e di garanzia democratica e quindi i suggerimenti che traiamo da questo libro rivestono
00:10:06un'importanza sostanziale anche oggi. Grazie e buon lavoro. Ministro della salute Orazio Schillaci,
00:10:19sicuramente lei alla sanità penserà ogni giorno, ogni ora, ogni secondo. Condivide il pensiero di
00:10:29fondo espresso in questo libro sul fatto che la crisi adesso dipenda dal fatto che non c'è un
00:10:39pensiero forte dietro questa struttura meravigliosa che ancora ci troviamo alle spalle.
00:10:52Sì, grazie per la domanda. Intanto un pomeriggio a tutti. Saluto il Presidente della Camera,
00:10:57il Presidente della Corte Costituzionale, il Presidente Fedriga, tutti i relatori, tutti i
00:11:04presenti. Devo dire che sono particolarmente lieto di intervenire alla presentazione di questo volume.
00:11:09Ringrazio per l'invito l'Associazione Guido Carli, il Professor Antonini, Vicepresidente della Corte
00:11:13Costituzionale, autore del libro, insieme a Stefano Zamagni e sono grato per aver promosso una
00:11:19riflessione tanto lucida quanto urgente sul presente e sul futuro del nostro sistema sanitario. Devo dire,
00:11:24per rispondere alla domanda della moderatrice, che il libro l'ho letto più di un mese fa,
00:11:29un mese e mezzo fa, quando il Professor Antonini me lo ha gentilmente regalato. Devo dire che l'ho
00:11:34letto con grande entusiasmo e ho trovato nel libro molte delle riflessioni e anche delle
00:11:39affermazioni che in questi due anni e mezzo di governo ho fatto sulla sanità italiana. Il volume,
00:11:45come dice il titolo, ci invita a quello che ritengo un esercizio necessario. Ci dobbiamo
00:11:50fermare a riflettere sulla nostra sanità, però dobbiamo avere una visione ampia, non solo tecnica,
00:11:55ma anche culturale ed etica. In questa direzione si muove una delle tesi centrali che emerge da
00:12:01queste pagine, la necessità di tornare a una chiave umanistica della sanità, come diceva il
00:12:06Presidente Fontana, che riporti al centro del sistema non solo l'efficienza e la proprietà
00:12:11clinica, ma anche quella necessaria dimensione umana nella quale vivono, tra l'altro, la relazione
00:12:17fondamentale tra medico e paziente, l'ascolto e la fiducia per garantire dignità e rispetto al
00:12:23paziente e a chi soffre. Questo è un punto chiave. La medicina non si risolve solo nella
00:12:30gestione di casi clinici, meno nella soluzione di processi burocratici e, prima di tutto, un atto di
00:12:36responsabilità umana e civile. Il Professor Antonini, da esperto di sussiderietà tra le
00:12:41Regioni d'Italia, ci offre una lettura preziosa della complessità del nostro Servizio Sanitario
00:12:47Nazionale, che ha la forza e l'ambizione di essere e continuare a essere universalistico. Voglio
00:12:52ribadire con chiarezza che l'universalità dell'assistenza sanitaria è un pilastro
00:12:56irrinunciabile della nostra democrazia. È un diritto sancito dalla Costituzione, ci impone
00:13:01l'impegno costante a garantire equità, accessibilità, qualità delle cure per tutti i cittadini,
00:13:06indipendentemente da dove risiedono e dalla condizione economica di ognuno di loro.
00:13:11Proprio per difendere questo principio, stiamo portando avanti un'azione di riforma strutturale
00:13:17del Servizio Sanitario Nazionale fondata su tre direttrici principali, investimenti,
00:13:20riorganizzazione e innovazione. C'è una politica di investimenti, come sapete, legata ai fondi
00:13:25del PNRR e la stiamo utilizzando per avere un progetto generale di potenziamento del nostro
00:13:30Servizio Sanitario Nazionale. Perché non posso poi che condividere questo assunto con gli autori?
00:13:36Quello che più importa è avere una visione complessiva per rafforzare il nostro sistema
00:13:40pubblico, altrimenti ogni intervento si perderebbe in un orizzonte di indeterminatezza.
00:13:46In questa ottica, lavoriamo il potenziamento dell'assistenza territoriale con l'attivazione
00:13:51delle case e gli ospedali di comunità, che ci permetteranno di alleggerire la pressione
00:13:55sugli ospedali, di offrire cure continuative e integrare sul territorio, ridurre le diseguaglianze.
00:14:00Le Regioni stanno realizzando le strutture, abbiamo previsto le risorse per il reclutamento
00:14:04del personale. Non vogliamo costruire cattedrali nel deserto, ma strutture che siano sostenibili,
00:14:11funzionali, radicate nei territori, in grado di rispondere concretamente ai bisogni dei pazienti.
00:14:16La nostra ambizione non è soltanto riformare, ma anche ricostruire fiducia.
00:14:20Penso al tema più sentito, forse, dai cittadini, quello delle liste d'attesa. Abbiamo messo
00:14:25in campo una riforma del sistema di governance. Con la legge che abbiamo approvato diamo strumenti
00:14:30per rendere più efficiente l'organizzazione dei servizi e disponiamo, finalmente, lasciatemelo
00:14:34dire, di un sistema di monitoraggio che finora non c'era, che permette di verificare in tempo
00:14:39reale i tempi di attesa e pianificare gli interventi necessari.
00:14:43Stiamo sostenendo poi un'importante spinta all'innovazione tecnologica e alla digitalizzazione.
00:14:47In questa direzione vanno gli investimenti destinati alla sostituzione delle grandi apparecchiature
00:14:53obsolete e penso poi anche all'attivazione del fascicolo sanitario elettronico, uno stanziamento
00:14:59di oltre un miliardo di euro per digitalizzare i processi clinici e amministrativi e rendere
00:15:03il sistema più efficiente, trasparente e centrato sul cittadino. Ogni paziente potrà accedere
00:15:09in modo sicuro e mediato alla propria storia clinica. Questo strumento favorirà la continuità
00:15:13delle cure. Abbiamo aumentato anche il trattamento economico
00:15:17per alcune specializzazioni che hanno sofferto in questi anni. Nel libro viene accennato
00:15:22– poi ci ritornerò – e questo sicuramente è un problema, il fatto che i giovani medici
00:15:26non scelgano più alcune scuole di specializzazione. Abbiamo aumentato l'indenità per chi lavora
00:15:31nei pronto soccorsi e l'indenità di specificità per il personale medico e non solo. Ma si
00:15:36tratta non solo – lasciatemelo dire – di incentivare economicamente il lavoro dei
00:15:40nostri professionisti. Dobbiamo fare in modo che migliori la loro qualità della vita e
00:15:44che la loro professione sia veramente riqualificata. E vanno in questa direzione le norme adottate
00:15:49per contrastare le aggressioni, come la proroga per tutto quest'anno dello scudo penale
00:15:53che però deve diventare – lasciatemi dire – una misura definitiva e non solo rinnovata
00:15:57di anno in anno. Questo è pensato per proteggere i medici da cause infondate. È giusto che
00:16:02i medici rispondano gli eventuali errori nei calpici di colpa grave, ma il lavoro quotidiano
00:16:06non può essere bloccato da denunce continua. In sostanza abbiamo avviato un processo di
00:16:11riforma complessivo che sta avvenendo in dialogo costante con le provisioni sanitarie, con
00:16:15il terzo settore, con le associazioni, perché – lasciatemelo dire – solo un'ampia
00:16:20partecipazione può generare un sistema capace di affrontare le sfide demografiche, epidemiologiche
00:16:25e tecnologiche che ci attendono. Questo percorso richiede capacità di visione, coraggio e
00:16:29umanità. Questo ci chiama tutti a un lavoro comune che vogliamo continuare mettendo a
00:16:33sistema competenze e valori. Mi fermo su alcuni punti che mi hanno particolarmente
00:16:37colpito nella lettura del libro. Sin dall'introduzione viene ribadito un concetto che ritengo fondamentale.
00:16:43Noi oggi, ma questo lo diceva Ippocrate di Kos oltre duemila anni fa, che è il padre
00:16:47della medicina moderna e della medicina scientifica, dobbiamo curare il malato, non la malattia.
00:16:52Curare vuol dire prendersi cura delle persone e metterle al centro del processo medico.
00:16:57Nel capitolo 1 ci sono i dati economici sui quali c'è continuamente anche un po'
00:17:02di polemica, il PIL e altre affermazioni sulle quali non mi voglio soffermare, però voglio
00:17:08ribadire che se noi guardiamo al 1978, quando il Servizio Sanitario Nazionale è stato fondato
00:17:15e nel libro viene ricordato in maniera veramente entusiasmante – lasciatemi usare questa
00:17:22frase –, dobbiamo ricordarci che noi ci siamo ispirati al sistema sanitario inglese.
00:17:27Quando facciamo i confronti possiamo farli solo e sempre con l'NHS, perché è l'unico
00:17:31sistema veramente universalistico insieme a quello italiano e quello inglese.
00:17:35Nel primo capitolo ci si sofferma con accuratezza sul fatto che mancano gli infermieri, e questo
00:17:42è un problema non solo italiano ma è un problema europeo, mondiale, gli infermieri
00:17:45italiani tra l'altro, lo ripeto continuamente, sono tra i meno pagati in Europa, e questo
00:17:50è affermato chiaramente dai dati Oxe, ma mancano soprattutto i medici per alcune specialità.
00:17:55Il Capitolo 2 si ribadisce l'importanza di questo modello universalistico, ma in
00:18:12base alla democrazia italiana attuale non posso che ripetere quello che ormai ricordo
00:18:19da poco dopo che sono diventato Ministro.
00:18:21In una nazione come la nostra che invecchia noi vogliamo che le persone oltre a vivere
00:18:25di più vivano meglio, soprattutto gli anni dell'età più matura, per fare questo non
00:18:30possiamo che puntare sulla prevenzione e come ricorda la Corte Costituzionale per fare questo
00:18:36ci vuole innanzitutto una leale collaborazione tra Stato e Regione, lo ha detto e lo ha
00:18:40ribadito il Capo dello Stato poco più di una settimana fa.
00:18:44E poi dobbiamo ricordarci, come ha detto sempre la Corte, che la spesa sanitaria è una spesa
00:18:49necessaria, ma io farei addirittura un cambio di paradigma, non dobbiamo guardare la spesa
00:18:54sanitaria come una spesa, soprattutto la prevenzione è un investimento, è il miglior investimento
00:18:59che una nazione con le caratteristiche demografiche che ha come l'Italia oggi può fare, su questo
00:19:04stiamo lavorando con il Ministero dell'Economia e della Finanza.
00:19:08Si ricorda nel Capitolo 3 come finalmente sono stati approvati dopo sette anni Lea che
00:19:12erano iniziati con il Ministro Lorenzin, si ricorda poi la Corte Costituzionale come
00:19:20appunto ci sono alcuni aspetti importanti che vanno migliorati, penso al commissariamento
00:19:26delle Regioni, penso al Payback, penso al potenziamento delle cure palliative tra i
00:19:30tanti ambiti in cui la Corte è puntualmente intervenuta in questi anni.
00:19:34Nel Capitolo 4 si affronta il PNRR con un utile e importante coinvolgimento del terzo
00:19:41settore e soprattutto si fa riferimento ad avere una visione globale, un piano strutturale
00:19:48nel quale ci sia data ampia dimensione proprio al problema della responsabilità medica,
00:19:54che è un problema che a me sta molto a cuore ed è molto sentito anche dai miei colleghi.
00:19:59Nel Capitolo 5 tutto viene ribalito ancora una volta quello che afferma l'articolo 32
00:20:05della Costituzione, l'universalismo del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ma a me
00:20:10piace ricordare soprattutto la parte finale dell'articolo 32 che ricorda come lo Stato
00:20:14si deve occupare soprattutto degli indigenti, delle persone che hanno più difficoltà e
00:20:18sono più fragili di fronte alla malattia, difficoltà economiche e non solo.
00:20:22Nel Capitolo 6 si dice molto chiaramente che oltre ai finanziamenti che sono importanti,
00:20:31però bisogna anche spendere bene, bisogna avere visione, perché con una popolazione
00:20:37che aumenta, aumentano in maniera ineluttabile le spese sanitarie.
00:20:41Oggi i tre quarti delle spese sostenute dal nostro Servizio Sanitario Nazionale sono dedicati
00:20:45a persone in over 65, con una popolazione che ne invecchia noi dobbiamo diminuire il
00:20:50numero dei malati per poter curare meglio tutti quelli che si ammaleranno e si fanno
00:20:55delle giuste riflessioni anche sul long term care e sui brevetti che rappresentano poi credo
00:21:01anche un po' un punto importante per la nostra Nazione che forse brevetta un po'
00:21:06meno di quanto abbia una ricerca scientifica forte in tanti campi, compreso quello biomedicale.
00:21:12Il Capitolo 7 parla della medicina difensiva, che io collego sempre alla responsabilità
00:21:18medica e che rappresenta sicuramente un problema anche dal punto di vista economico, si dice
00:21:25però giustamente che non sempre avere delle linee guida troppo rigide può aiutare a curare
00:21:30ben i malati, quindi io credo e colgo i suggerimenti con grande attenzione che bisogna trovare
00:21:35un po' un compromesso tra far sì che i medici abbiano un minor peso sulla responsabilità
00:21:40medica e che però le linee guida non sempre sono le perfette per ciascun malato, perché
00:21:45ritornando a quello che dicevo prima di Pocre e di Cossa, la stessa malattia si presenta
00:21:49in maniera molto diversa da persona a persona. E poi soprattutto c'è una parte che mi è
00:21:56piaciuta molto e che condivido, sul fatto che poi chi fa il medico lo deve fare perché
00:22:01gli piace fare il medico. E quello che purtroppo, prendendomi anche l'ire di qualcuno, soprattutto
00:22:06dei giovani medici, ho detto un anno fa, non può essere che chi sceglie di fare il medico
00:22:11solo avere l'interesse economico come primo punto. Nel libro è chiarito molto bene, quando
00:22:15uno prende in un'azienda sanitaria un grande medico, ma questo grande medico ha solo l'interesse
00:22:21economico, poi non funziona mai troppo bene. Quindi penso che sia una riflessione assolutamente
00:22:27utile. Ci vuole un interesse e un'empatia particolare per chi sceglie di fare questa
00:22:32professione, oggi devo dire anche difficile. Ci sono altre importanti riflessioni, in questo
00:22:40capitolo 7, sui direttori generali. Insomma, la politica dovrebbe scegliere bene i direttori
00:22:46generali, perché quando parliamo di gioco di squadra sulle liste d'attesa, e lo sa
00:22:50bene il Presidente Federica, io dico sempre che il Ministro della Salute può essere più
00:22:53o meno bravo, il Presidente della Regione può essere più o meno bravo, l'assessore
00:22:59regionale può essere più o meno bravo, ma i direttori generali, che sono quelli che
00:23:01fanno funzionare gli ospedali, devono essere bravi. Bisogna scegliere quelli bravi e pagarli
00:23:06bene quelli bravi, perché sono loro che fanno la differenza dentro l'ospedale e bisogna
00:23:10poi ovviamente motivare meglio il personale. Non è solamente un problema economico, ogni
00:23:15volta che vado all'estero incontro i medici e i ricercatori italiani che lavorano all'estero
00:23:20e vi assicuro che la maggior parte non sono andati via per un problema economico, sono
00:23:24andati via perché qui c'è un carico burocratico troppo grosso, perché qui è più difficile
00:23:29far carriera, lasciatemelo dire, perché qui ci sono tante incombenze che da un'altra
00:23:33parte non hanno. Quindi non è un problema economico, è un problema motivazionale,
00:23:37per cui credo che va riqualificata la professione medica e bisogna ovviamente diminuire il
00:23:43carico burocratico. Arrivo poi al capitolo 8, dedicato al terzo
00:23:50settore, dedicato alla salute mentale e oggi riaffermo che dopo dieci anni abbiamo elaborato
00:23:56al Ministero un nuovo piano nazionale per la salute mentale che necessita di una grande
00:24:01e particolare attenzione, anche questo è un problema non solo italiano ma europeo,
00:24:06e poi arrivo alle conclusioni dove viene ribadito quanto e come la salute sia un bene comune
00:24:13e come bisogna puntare sugli stili di vita, è quello che stiamo facendo dal primo giorno
00:24:16che sono arrivato al Ministero, dobbiamo dare queste informazioni ai bambini sin dalle
00:24:22scuole elementari e poi si arriva fino all'intelligenza artificiale che può, credo, aiutare in maniera
00:24:32importante la sanità. Credo che l'intelligenza artificiale però debba aiutare la sanità,
00:24:37anche quella italiana, ad essere più equa, più giusta, a dare a tutti la stessa possibilità
00:24:43di accesso alle cure. Grazie.
00:24:44Grazie Ministro, una cosa veloce e veloce, lei pensa che i medici che verranno avranno
00:25:01bisogno di essere avviati all'empatia, di essere avviati a sentire di più questo mestiere
00:25:09che anche per colpa, responsabilità di cittadini sempre più arrabbiati risente di un cambiamento
00:25:21di rapporto, anche questo è focale tra medico e paziente.
00:25:26Io credo che sia questo indispensabile, io fino a qualche anno fa ho continuato a fare
00:25:32il medico e ho sempre insegnato ai miei allievi quanto fosse importante il rapporto con il
00:25:37paziente. Vi assicuro che gran parte delle denunce poi derivano perché magari c'è stato
00:25:42un rapporto con il paziente non ottimale, non solo da aver commesso l'errore medico,
00:25:46un paziente in un momento di difficoltà, di fragilità, quale è quello della malattia,
00:25:51che magari si trova di fronte a una persona non completamente compliante, poi magari può
00:25:55pensare in qualche modo di rivalersi. Quindi io credo che in un mondo che è cambiato,
00:26:00in una sanità che è cambiato, bisogna riscoprire il rapporto medico-paziente. Certo per i medici
00:26:05oggi non è facile perché spesso i pazienti, anche nella mia esperienza, arrivano che hanno
00:26:10visto su internet di tutto, di più, pensano a volte di saperne anche più dello specialista
00:26:15che hanno di fronte. Quindi è un quadro cambiato, io credo che bisogna ripensare la sanità come
00:26:20viene detto nel libro, bisogna anche ripensare alle professioni sanitarie perché bisogna
00:26:24essere assolutamente a passo col tempo e i giovani medici non possono non utilizzare al
00:26:32meglio, ripeto, negli interessi dei pazienti, le nuove metodiche e tra queste cito l'intelligenza
00:26:39artificiale. Senatrice Lorenzin, è passata attraverso la sanità, la tempesta della sanità,
00:26:57nella quarta di copertina di questo bellissimo libro si dice che i segni della tempesta si
00:27:03vedono, si possono calcolare, ecco, e si possono anche, qui c'è un messaggio positivo perché si
00:27:13dice che si può intervenire perché questi segnali li abbiamo visti, li abbiamo previsti. Ecco,
00:27:24lei è così ottimista che si possa ancora fare molto? Io innanzitutto ringrazio gli autori di
00:27:33questo bellissimo libro per avermi invitato a commentarlo con un panel così autorevole,
00:27:38quindi vi ringrazio di questa scelta. Poi proprio vi assumete anche le responsabilità di tutto
00:27:44quello che dirò in questo mio intervento. Il libro è scritto bene perché mi piace
00:27:52anche rispondere nel merito dei libri, siamo qui per la presentazione del libro e pone tante
00:27:56questioni sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista della programmazione sanitaria e
00:28:02per rispondere alla sua domanda io parto dal libro. Cioè, innanzitutto abbiamo capito perché
00:28:08il libro si pone un obiettivo e ci dice chiaramente perché noi dobbiamo assolutamente salvare il
00:28:16servizio sanitario nazionale come un servizio universalistico e che quindi cos'è l'universalismo?
00:28:23Cioè un bene primario da difendere in quanto coincide con la libertà, cioè la libertà di
00:28:30avere una potenziale di scelta sulla propria vita che poi si declina su tutto il resto e
00:28:37nella sua descrizione economica, economicistica, giuridica ci fa capire l'evoluzione del servizio
00:28:44sanitario nazionale nel bene e nel male in Italia e nel mondo perché potremmo fare una
00:28:48comparazione con i sistemi simili ai nostri e quando questa libertà e quindi questa garanzia
00:28:56di servizi in un sistema democratico come il nostro va in crisi, vanno in crisi le democrazie.
00:29:01Quindi salvare l'universalismo del servizio sanitario nazionale significa salvare la democrazia
00:29:08così come noi l'abbiamo conosciuta e voluta e significa anche, questa è la lezione del covid
00:29:14che qui non c'è ma mi permetto di aggiungere, rendere sicuro dal punto di vista economico il
00:29:21nostro spazio vitale e quindi avere una difesa che è una difesa sulla parte sociale e una difesa
00:29:27sulla parte economica e di sviluppo del Paese. Quindi partiamo dal quesito del libro, il servizio
00:29:34sanitario nazionale come è stato immaginato nel 78 non uguale identico ma nell'ispirazione di
00:29:40garantire l'accesso alle cure quindi universalismo come equità come accesso alle cure, vale la pena
00:29:47di essere salvato? Non è una domanda peregrina perché oggi c'è chi sostiene che questa cosa non
00:29:53sia più possibile e che quindi dobbiamo andare verso un sistema misto o spostato verso un modello
00:30:00assicurativo di stampo americano. Io sostengo la tesi degli autori se non l'ho compresa male e che
00:30:06quindi il sistema universalistico vada salvato per tutti i motivi che abbiamo declinato, per
00:30:11salvare l'equità di accesso alle cure, la possibilità di essere uguali veramente nella
00:30:17malattia perché puoi avere tutto ma se perdi la malattia non c'hai più niente e quindi una
00:30:21volta che ci siamo posti la domanda, cara Margherita, e noi la risposta la dobbiamo
00:30:26trovare. Allora il libro ci dice tanti motivi per cui il sistema è andato in crisi, scelte opinabili
00:30:34ma io ve la potrei raggruppare in tre elementi. Il primo elemento dalla mia esperienza deriva
00:30:43dal fatto che noi ci siamo infilati, Zamagni giustamente parla di modello telorista, in un
00:30:51modello organizzativo cablato su un sistema aziendale e ragionieristico, quindi una visione
00:30:59soltanto economicistica dei servizi sanitario nazionali e che quindi questa cosa, scusatemi,
00:31:04non sta insieme né con il bene delle persone né con quella elasticità necessaria quando ti devi
00:31:11prendere cura di un sistema complesso in cui interagiscono innovazione, cambiamenti,
00:31:16trasformazioni e quindi devi avere una capacità di reattività. Questo secondo me rimane tuttora
00:31:22un tema cogente, questo non è per dare la croce a nessuno perché abbiamo avuto tre grandissime
00:31:28crisi, una ce l'ho vissuta in mezzo io insieme ad alcune persone che sono qui in questa sala che
00:31:33erano in altri ruoli in quel momento, ma questo tu puoi gestire, tirare la corda, bloccare il
00:31:40turnover, bloccare le borse di specializzazione, bloccare gli aumenti, per quanto? Due anni,
00:31:47cinque anni, sei anni, ma quando questa cosa dura più di un decennio, due decenni quasi dal 2007
00:31:54abbiamo cominciato, capite che questo vuol dire che tu stai condannando il crollo di un modello,
00:31:59allora devi cambiare paradigma. Questo è il primo tema, il secondo tema è aver sottovalutato la
00:32:06questione demografica, ce ne stiamo rendendo conto veramente adesso, ma i numeri ci dicono che
00:32:11nel 2050, cioè domani, la nostra curva demografica è completamente cambiata, non è neanche una
00:32:17piramide rovesciata, è una specie di cicciottello grosso dove c'è un grande corpaccione della
00:32:23popolazione che ha o più di 60 anni. La parte produttiva del Paese è drammaticamente bassa,
00:32:30neanche se tutte le corti fertili adesso di donne si mettessero a fare bambini, non ce la
00:32:36possiamo fare, dovremmo farne più di quattro a testa per avere forse fra 25 anni un numero
00:32:41sufficiente, c'è qualcosa che non funziona. Quindi noi sul tema demografico, io non voglio entrare
00:32:47in una soluzione politica di parte, ma direi che forse il tema dell'attrattività del Paese
00:32:53dobbiamo porcela. L'Italia è un Paese attrattivo, è un Paese capace di attrarre 850 mila persone che
00:33:01oggi mancano all'industria, 5 milioni di lavoratori e contribuenti che pagheranno le tasse entro il
00:33:062050 per pagare le nostre pensioni, la salute, la scuola e i servizi dei comuni? In questo momento
00:33:14sicuramente no, questo è legato anche al PIL, alla crescita, però dobbiamo mettere in campo
00:33:19delle politiche che ci permettono di essere attrattivi. Qui non bastano solo le risorse,
00:33:24io sono d'accordo col punto di Zavagni, cioè lui fa una bellissima equazione, lo devo ringraziare
00:33:30perché ha dato un'equazione a una cosa che io penso da tanto tempo ma non avevo l'abilità di
00:33:34darla, cioè c'è un tema di remunerazione del personale sanitario che oggi è un'emergenza
00:33:40fondamentale perché è un'emergenza del capitale umano del Paese, è un'emergenza di fuga dall'Italia
00:33:46di un numero di persone capaci e schillate di cui noi abbiamo bisogno per mandare avanti il nostro
00:33:51sistema e per essere anche più capaci di mettere in campo tutto il potenziale che abbiamo come
00:33:59Paese, c'è un tema di sottofinanziamento per quanto riguarda le retribuzioni ma c'è anche un tema di
00:34:05qualità della vita di chi lavora nel settore sanitario e c'è anche un tema di vocazione e
00:34:14questa perdita di vocazione che la vedi quando hai sulle scuole di specializzazione che le 12
00:34:21principali scuole che fanno la medicina hanno avuto il 50% di adesioni, guardate alle borse,
00:34:28ogni stagione ha le sue difficoltà, quando ero io ministro non avevo le borse quindi non avevamo
00:34:34un numero di laureati e non avevamo il numero di borse di specializzazione e quindi si aumentava
00:34:39questo buco, questo divario enorme, oggi ci sono le borse anche in sovrannumero e non ci sono le
00:34:44persone che vogliono aderire, scusatemi abbiamo un problema ed è un problema di sistema quindi di
00:34:53attrattività di alcune professioni ma anche di capacità di ingaggio e di reclutamento sui
00:34:58giovani, di dare possibilità di carriera, di dare un'opzione di prestigio, di riportare,
00:35:06di rendere più capaci di comprendere la bellezza di determinate professioni che non è solo legata
00:35:13alla parte remunerativa ma anche al fatto che il tuo senso di vita come medico che salvi le
00:35:18persone in una rianimazione intensiva è una cosa che forse non ha un prezzo, allora questo quindi
00:35:24il vostro bellissimo sottotitolo terapie per la sanità malata, noi abbiamo bisogno di terapie
00:35:31per una società malata e dandoci anche degli obiettivi di sistema, quindi il nostro obiettivo
00:35:38di sistema nel medio e lungo termine è risolvere un tema demografico che è legato anche alla
00:35:43produttività e al PIL del nostro paese, nello stesso tempo cambiare il paradigma, lo ha detto
00:35:49giustamente anche Schillaci, questa sanità cosa vogliamo essere? Deve essere sempre comunque un
00:35:56indice di spesa, io mi rendo conto con cui dobbiamo fare i conti, ma se è soltanto quello non ne usciremo
00:36:02mai perché la domanda è destinata ad aumentare, quindi il compito del legislatore è fare norme che
00:36:08governino la domanda, la domanda può essere governata e può essere gestita perché la domanda
00:36:14lasciata libera aumenta, aumenta per un dato demografico, aumenta per un dato di PIL, di
00:36:19benessere delle popolazioni per gli input che vengono, quindi ci sono delle cose che noi
00:36:25possiamo oggettivamente fare così come cambiare il rapporto tra Stato e Regioni, io qui c'ho
00:36:31Federica, allora quando io ero ministro, non so se adesso per Schillaci le cose sono molto
00:36:36migliorate, il Ministro della Salute si trovava fra due macigni, da una parte aveva conferenza
00:36:44Stato-Regioni che ha un problema, deve rendicontare, cioè i bilanci delle Regioni devono
00:36:51quadrare se non vengono commissariate, che non è una bella cosa e non piace a nessuno, è un sintomo
00:36:56di fallimento, dall'altra parte c'è il Ministero dell'Economia e delle Finanze che c'è un budget,
00:37:01quello è e quello devi far quadrare, il Ministero della Salute deve fare la qualità delle prestazioni,
00:37:07non è così semplice, quindi è ovvio che questo sistema in qualche modo si è inceppato perché
00:37:15sennò abbiamo l'81, avremmo un sistema perfettamente in equilibrio e non avremo un
00:37:21problema di sanità, abbiamo un problema di erogazione dei servizi sanitari, sì, abbiamo
00:37:25un problema di accesso all'equità, sì, abbiamo un problema di funzionamento di controllo, tutti i
00:37:30temi che avete detto sul libro, la burocrazia, il tempo perso, le occasioni mancate, sì, quindi io
00:37:38credo che per concludere questo mio intervento, se non prendo tutto il tempo dei relatori,
00:37:43la domanda è sollicitante ma anche il libro, voglio partire proprio dalla fine, cioè alla fine
00:37:49il libro non esce con tutta una serie di ricette già preconfezionate, ci dà delle idee, ma fa un
00:37:55appello e io me lo sento dentro questo appello per tutte le questioni che capiamo coinvolgono
00:38:03la sanità, perché la sanità coinvolge la vita delle persone, il futuro di questo paese, le scienze
00:38:09della vita, l'innovazione, la ricerca, la possibilità di cambiare paradigma di qualità di vita per una
00:38:15popolazione che sarà sempre più anziana, che avrà bisogni diversi rispetto a quelli che siamo
00:38:20abituati. Allora per cambiare il paradigma, che vuol dire riscrivere il modo in cui noi abbiamo
00:38:26il modello organizzativo, contabile, economico e anche di attuazione, abbiamo bisogno di una
00:38:36specie di costituente della sanità, che riguarda anche il resto, perché riguarda una serie di
00:38:42politiche, non è silos, non puoi parlare di sanità senza parlare di ricerca, di formazione, di scuola,
00:38:48di università, di lavoro, di sendacati, di organizzazione della pubblica amministrazione, di sistemi di
00:38:54controllo, di intelligenza artificiale, cioè non puoi. Quindi abbiamo bisogno di fermarci un
00:39:00attimo, secondo me, e rimettere in fila, provare a farlo non in modo ideologico, ma anche con una
00:39:07visione, che è quella che c'è dal libro. Salviamo il Servizio Sanitario Nazionale, garantiamo l'equità
00:39:12e l'accesso alle cure, coinvolgiamo il terzo settore, coinvolgiamo il no profit, usciamo
00:39:18dalla dicotomia Stato privato e mettiamoci anche la società civile dentro, in quello che rappresenta
00:39:24nel suo tessuto più autentico, nel suo elemento di partecipazione, e proviamo a riscrivere il
00:39:30sistema per farlo funzionare per i propri 30 anni. Il libro ci dà una missione, non ci dice
00:39:37come farlo proprio, però ci dà una missione ambiziosa. Io penso che per chi ama l'Italia,
00:39:42ma soprattutto per chi ama le persone, sia un'ambizione da dover cogliere nel pieno. Grazie.
00:39:50Grazie, Federica Presidente. Le regioni, bene o male, vengono sempre chiamate in causa. Tra
00:39:58l'altro il libro farà notare una cosa che io non avevo osservato prima, cioè il cittadino fa
00:40:05confusione tra lo Stato finanziatore, le responsabilità di uno Stato finanziatore e
00:40:12delle regioni organizzatrici. Metto il timer, perché ho deciso di rispondere ai tempi.
00:40:19Intanto, se permettete, ringrazio e anche ho l'onore di ascoltarmi per qualche minuto il
00:40:24Presidente della Camera, il Presidente della Corte Costituzionale, grazie mille. Grazie
00:40:28a tutti i Ministri, a tutta la persona presente, grazie Professor Ancalla e grazie già al Ministro
00:40:34Lorenzini, a tutti. Scusate se non cito tutti. Voglio iniziare con una cosa che forse può
00:40:43sembrare una provocazione, ma io non credo che sia da difendere il sistema sanitario nazionale.
00:40:48Io credo che sia da difendere il principio di università e gratuità, penso sia da riformare
00:40:53il sistema sanitario nazionale. Perché con la logica della difesa, fino ad oggi, in realtà
00:41:00siamo andati incontro a una difesa dello status quo, su un modello creato e strutturato, come
00:41:08dice il libro, su una società totalmente diversa, su un'aspettativa molto più bassa, fortunatamente
00:41:15oggi aumentata, e quindi su una domanda di salute drasticamente diversa da quello che
00:41:21oggi sono le esigenze del cittadino. Una sanità che era ospedale centrica, adesso scusate la
00:41:27banalizzazione, ma sul territorio avevamo il medico con l'alvegetta che andava a casa la
00:41:30famiglia a misurare la temperatura, oggi la richiesta è totalmente diversa. Oggi abbiamo
00:41:36un'ocuzia a cui credo il nostro sistema è in grado di dare delle risposte ottime, superiori
00:41:42a molte parti europee, dove invece siamo carenti e sulla parte cronicità, dove la medicina di
00:41:50territorio, l'organizzazione del territorio non è in grado di dare le risposte necessarie,
00:41:55e questo cosa comporta? Anche un sovraffollamento della risposta ospedaliera, perché se non
00:42:00trovi delle risposte antecedenti a rivolgere all'ospedale, vai a saturare anche la risposta
00:42:05ospedaliera, l'esempio su tutto è che abbiamo punte del 70-80% di accessi di codici bianchi,
00:42:10codici verdi al pronto soccorso, e questo non è perché il cittadino è cattivo e vuole andare
00:42:15per forza al pronto soccorso e non vuole pagare il ticket, scusate la banalizzazione, ma perché
00:42:19non troviamo delle risposte prime e delle erbarie antecedenti, questo per esempio per
00:42:24anni ci siamo totalmente dimenticate di tutte le cure intermedie, cosa a cui il PNRR cerca
00:42:30di dare una risposta, almeno a livello infrastrutturale, ma è fondamentale che quelle infrastrutture
00:42:35trovino del personale in grado di dare delle risposte professionali al cittadino, e per
00:42:42questo lo dico con chiarezza, capisco che non va molto di modo in questo periodo, mi
00:42:46auguro di farlo e che possiamo farlo in alleanza con tutta la parte professionale, serve una
00:42:51seria riforma della medicina del territorio, dobbiamo avere il coraggio di dirlo, la politica
00:43:00è sempre stata molto distante da questo, perché è scomodo, però dobbiamo avere il
00:43:05coraggio di farlo, perché l'obiettivo non è mantenere lo status quo, ma migliorare
00:43:10le risposte. Secondo passaggio, lavorare sulla proprietezza, non basta aumentare le
00:43:16prestazioni, c'è uno studio americano che certifica che all'aumento di prestazioni
00:43:21aumentano le liste d'attesa, non è normale ovviamente, ma allora noi dobbiamo lavorare
00:43:28sulla proprietezza e sulla responsabilità della prescrizione, cosa che oggi c'è poco,
00:43:36non c'è sempre, altrimenti rischiamo che sia un sistema che si abiti su se stesso,
00:43:41a cui possiamo mettere personale, soldi, tutto quello che vogliamo, ma non riusciremo a rispettare
00:43:47i tempi delle liste d'attesa. Dobbiamo fare un serio ragionamento anche
00:43:54per esempio sull'innovazione tecnologica, ovviamente sono molto favorevole, ma non possiamo
00:43:59banalizzarla a dire ho comprato il device che potranno utilizzare la persona a casa
00:44:06sua, dove monitoreranno i parametri di base, perché non è sufficiente, noi rischiamo
00:44:11di finire esattamente come quando c'è stata la digitalizzazione della pubblica amministrazione
00:44:16all'inizio, dove mettavamo sul computer quello che stava su carta, risultato avevamo
00:44:20la carta, il computer e lo schermo, è fondamentale andare ad intervenire sulle procedure e non
00:44:28è scontato e non si fa in un giorno, vuol dire che noi dobbiamo cambiare il modo di
00:44:33lavorare, anche qua scolato è banalizzo, però di un sistema ed è complicato e dobbiamo
00:44:40accompagnarlo, per questo è fondamentale, terzo passaggio, le responsabilità delle
00:44:45scelte che prima di tutto la politica deve mettersi in discussione, con quel cambio di
00:44:50società e quindi demografico, lo citava prima l'onorevole Lorenzin che c'è, vi sembra
00:44:55normale che la difesa è dei punti nascita, perché devono rimanere invariati malgrado
00:45:00il crollo delle nascite e invece non c'è un rinforzamento, che non solo in termini
00:45:03economici ma anche di personale, sulla risposta invece penso all'anziano, non è normale,
00:45:09ma invito chiunque di voi a provare ad andare a chiudere un punto nascita e poi diciamo
00:45:13facciamo un RSA in più, c'è la rivolta, per questo è una responsabilità collettiva,
00:45:18è di chi fa la scelta, è del professionista che deve sapersi mettersi in discussione,
00:45:25è del cittadino che deve comprendere approfonditamente la scelta capendo che è nel suo interesse
00:45:29e forse il punto nascita con 200 nati non è soltanto poco utile, ma è pericoloso,
00:45:37perché la bassa casistica è pericolosa. Porto un mio esempio, non l'ho ancora sforato,
00:45:43noi abbiamo adesso approvato nella mia regione la rete oncologica regionale, ho avuto proteste
00:45:49perché c'erano dei punti che facevano, per quanto riguarda l'operazione oncologica,
00:45:54interventi al pancreas 7 all'anno, 7 all'anno, è inaccettabile, è pericoloso, ho avuto
00:45:59la rivolta, perché vado a chiudere, per quello dico che serve il coraggio delle scelte e
00:46:04la responsabilizzazione di tutti e lo dico prima di tutto a noi stessi che facciamo politica,
00:46:09questa responsabilità, oggi è facile dirlo perché magari a mia regione sono maggiormente
00:46:14ma dobbiamo averla anche quando facciamo opposizione, perché quando parliamo di un
00:46:19diritto fondamentale come il diritto alla salute, che giustamente gli autori li ringrazio,
00:46:24perché tutto quello che sto dicendo ha preso spunto moltissimo dal libro che ci hanno proposto,
00:46:29ma dicevo che è fondamentale che ci sia questa responsabilità, una responsabilità che poi
00:46:34deve tradursi anche all'interno di una serie vera alleanza istituzionale, tra i vegli
00:46:40velli di governo, perché le regioni non è semplicemente che lo Stato finanzia e le regioni
00:46:47spendono, è una relazione bionivoca, banalmente quando si parla di contratti noi quel finanziamento
00:46:52non ce lo facciamo da soli, quando si parla del tetto, per esempio, sulle prestazioni
00:46:57aggiuntive e sugli incrementi salariali, le regioni hanno dei limiti, per quello deve
00:47:02esserci una cosa coordinata, la riforma della medicina generale la dobbiamo fare insieme,
00:47:08non siamo autosufficienti, lo Stato non è autosufficiente, il governo centrale non è
00:47:14autosufficiente e per questo allora è un percorso che dobbiamo avere la consapevolezza
00:47:20che deve avere una prospettiva di medio e lungo periodo, se qualcuno dice riformiamo
00:47:24il sistema e domani avremo tutte le risposte, semplicemente racconteremo una menzogna ai
00:47:28nostri cittadini, dobbiamo avere il coraggio delle scelte e fare una politica di medio
00:47:33e lungo periodo, non possiamo pensare che la politica sanitaria sia la politica del
00:47:38consenso, ma deve essere la politica della responsabilità, razionale, che guardi anche
00:47:45all'inavvenire, non possiamo difendere lo Stato scuo. Dico l'ultima cosa, la carenza
00:47:52di personale, noi non avremo, abbiamo lo studio del Cinsedo che è il nostro centro studi,
00:47:59una carenza di laureati in medicina dal 2027 in poi, abbiamo più quelli che vanno in pensione,
00:48:03avremo una carenza di alcune specialità, vero, dobbiamo rendere più attrattive, assolutamente
00:48:07vero, avremo una seria carenza di infermieri, che è vero che a livello europeo, ma io ricordo
00:48:12che la media di infermieri a livello europeo a medico è di 2,5 e l'Italia di 1,5, su
00:48:19questo dobbiamo rendere attrattive le professioni sanitarie e dargli un pochino più di responsabilità,
00:48:25perché anche quando parliamo di organizzazione non è normale che per prescrivere un pannolone
00:48:30non possa farlo l'infermiere e che quando uno dice beh forse il pannolone lo può scrivere
00:48:36anche l'infermiere ce l'ha rivolta perché dice no, devo prescriverlo solo io e scusate
00:48:40queste parole di chiarezza, per questo serve responsabilità di tutti e tutti, prima di
00:48:45tutto noi sia ben chiaro che siamo le regioni, dobbiamo metterci in discussione, ma dobbiamo
00:48:49metterci in discussione un sistema per andare verso un processo riformatore che possa garantire
00:48:53che questo sistema universalistico gratuito, che è fondamentale, possa essere mantenuto
00:48:58negli anni, ultima cosa veramente mi taccio, non dobbiamo neanche dimenticarci che per esempio
00:49:04non dobbiamo demonizzare il privato, il privato ovviamente è quello che uno paga le prestazioni
00:49:09a un conto ed è una cosa che non ci riguarda tra virgolette direttamente, cioè ci riguarda
00:49:13perché l'azienda dopo magari deve andare a pagare quelle prestazioni, ma il privato
00:49:16convenzionato soprattutto sulla bassa intensità, convenzionato, fa parte del sistema pubblico
00:49:23è un servizio pubblico, non dobbiamo raccontare menzogne ai cittadini che quando c'è il
00:49:27privato convenzionato diamo ai privati la sanità, non è vero, il TPL viene svolto
00:49:32da, il trasporto pubblico locale viene svolto tante volte da città private, che però svolgono
00:49:37un servizio pubblico, quindi quello noi dobbiamo richiedere un supporto, ovviamente governato
00:49:42dal pubblico, non dire le prestazioni che puoi fare tu, ma quelle di cui hai bisogno
00:49:46il sistema pubblico per andare a dare migliore risposta ai cittadini, quindi ovviamente il
00:49:50controllo e il paradigma deve cambiare, non può essere quello a guida privato, sono
00:49:55riflessioni a cui le risposte sono complicate da dare ed è un percorso che dobbiamo fare
00:49:59insieme, quello che posso dire è che le regioni stanno cercando anche nell'ultimo documento
00:50:02approvato ad aprile, di mettersi a disposizione per tracciare una linea che superi i diversi
00:50:06Presidenti di regioni, perché noi scadiamo, ma il servizio sanitario rimane e quindi dobbiamo
00:50:11andare nel medio e lungo periodo e fare una traiettoria che possa guardare alle prossime
00:50:15generazioni affinché questi diritti vengono confermati e rafforzati, grazie mille.
00:50:21Grazie, benvenuta, benvenuta Lucia Albano, sottosegretario all'economia, come vuole,
00:50:33come preferisce, sembra quasi ad ascoltare tutte queste cose, che il finanziamento della
00:50:41sanità sia male minore. Grazie, buonasera intanto, buonasera a tutti, mi scuso per essere
00:50:53arrivata con qualche minuto di ritardo e di aver perso alcuni interventi, saluto il Presidente
00:51:01Fontana, il Presidente della Corte dei Conti, saluto tutti gli illustri dei autori, tutte
00:51:05le autorità presenti, gli autori e tutti voi. È una frase nella quale spesso mi rifugio,
00:51:15quella di dire che le risorse sono sempre un problema, ma che non sono mai un problema
00:51:20quando c'è una visione e anche la possibilità di spenderle in maniera adeguata, spenderle
00:51:27bene. Credo che, se posso intervenire sul tema, e porto anche i saluti del Ministro
00:51:39Giorgetti, e sono qui in sua vece, che gli autori mettono particolarmente in evidenza
00:51:48quelli che sono i problemi del nostro sistema sanitario, che riguardano proprio in parte
00:51:54anche le risorse, che sono il sottofinanziamento, la scalsità, le basse retribuzioni di medici
00:52:01e di infermieri e le lunghe liste d'attesa, come sappiamo. Ma queste risalgono a politiche
00:52:08che sono state eseguite dai governi della nostra Nazione fino all'inizio dello scorso
00:52:17decennio e che hanno indebolito il nostro sistema di sanità, a volte in maniera impercettibile.
00:52:27Ma il Governo al quale appartengo, a questo Governo, va dato atto di aver invertito questo
00:52:36andamento, sebbene in un contesto non facile. Abbiamo aumentato il finanziamento alla sanità,
00:52:43questo è stato già certamente detto, abbiamo aumentato le retribuzioni di medici e infermieri,
00:52:49abbiamo rivisto il numero chiuso, di questo si è ampiamente parlato, abbiamo adottato
00:52:53misure per ridurre le liste d'attesa, ma mi sia consentito di dire che questo Governo
00:52:58però, come ho spiegato anche dagli autori, ha recuperato un pensiero forte sul tema della
00:53:04sanità, basato su un modello universalistico, in cui lo Stato fa la sua parte, ponendo
00:53:11le risorse e giusti incentivi, però aprendo anche alla collaborazione con le migliori
00:53:17forze della nostra società. Proprio un po' su questo tema vorrei intervenire e concentrarmi.
00:53:25Se da una parte, infatti, il libro mette in luce come la questione centrale non sia solo
00:53:31la scarsità delle risorse, per cui l'incipit che facevo era, come vedete, nel quale mi
00:53:38rifugio spesso, ma ha un suo senso, ma soprattutto l'assenza di questa visione prospettica,
00:53:47vedremo però che c'è una possibilità e soprattutto mi riferisco al tema del rapporto
00:53:56tra sanità e l'economia sociale, tra sanità e terzo settore. Comunque, i tagli silenziosi
00:54:03del sistema sanitario nazionale per circa 40 miliardi, le vorrei sottolineare e ricordare,
00:54:10tra il 2012 e il 2019, è oggi che si rivelano in tutta la loro gravità, con strutture
00:54:18obsolete, personale carente e un sistema in affanno. A fronte di questa realtà la Corte
00:54:27nazionale ha elaborato la nozione di spesa costituzionalmente necessaria, stabilendo
00:54:34che la tutela della salute non può essere oggetto di compressione indiscriminata, è
00:54:40una priorità sancita dalla Costituzione, non è un'opzione residuale. Questa è una
00:54:47grande responsabilità alla quale siamo chiamati. Gli autori, Antonini e Zamagni, propongono
00:54:55a quel pensiero fondativo che portò alla nascita del sistema sanitario nazionale, fortemente
00:55:01voluto da Tino Anselmi e radicato nella nostra cultura costituzionale. La sanità non è
00:55:09un servizio come un altro, è il solo diritto fondamentale espressamente riconosciuto dalla
00:55:15Carta e questo Governo si sta muovendo proprio in questa direzione. Lo ha fatto anche attraverso
00:55:27il disegno di legge sui LEA, sui livelli essenziali delle prestazioni, che sono un passaggio cruciale
00:55:34ed essenziale per dare finalmente piena attuazione all'articolo 117 della Costituzione che
00:55:41da oltre vent'anni attende un intervento organico per garantire i diritti civili e
00:55:47sociali fondamentali, tra questi la tutela della salute e qui occupa un posto centrale
00:55:58e trova appunto concreta espressione proprio nei LEA. Io vorrei nel resto del mio intervento
00:56:11proprio concentrarmi sul tema che avevo citato e che avevo anticipato, perché proprio legata
00:56:22a un'azione di Governo che stiamo portando avanti, è particolarmente legata al tema
00:56:28dell'economia sociale, di cui mi occupo direttamente al Ministro dell'Economia, perché è molto
00:56:33suggestiva la parte del libro che riguarda e si occupa del rapporto tra sanità e no profit,
00:56:38credo che non sia stata forse approfondita, e lancia la provocazione della transizione
00:56:49dal modello bipolare pubblico-privato al modello tripolare pubblico-privato-civile,
00:56:56proprio anche nella gestione della sanità e quindi accanto alla questione del finanziamento
00:57:03l'altro ruolo interessante ed importante che credo che oggi abbia un ruolo centrale
00:57:08comunque è proprio quello del terzo settore. Il sistema sanitario ha sempre conosciuto
00:57:16una forte presenza di entità, di soggetti del terzo settore, ricordiamo le realtà religiose,
00:57:22associative, il no profit, che hanno sempre coniugato in qualche modo efficienza e prossimità
00:57:30al cittadino, una questione storica anche identitaria della nostra Italia, della nostra
00:57:36Nazione, e il libro mette in evidenza un importante potenziale ambito di intervento proprio degli
00:57:43ETS, quello delle cosiddette case di comunità, che sono state pensate proprio all'attività
00:57:52di prevenzione del territorio e proprio al territorio guardano con attenzione, proprio
00:57:58attraverso il rapporto con soggetti che il territorio, e parlo degli enti del terzo settore
00:58:04quindi pensiamo alle realtà religiose, alle realtà associative, alle realtà no profit,
00:58:10proprio quei soggetti che il territorio lo conoscono particolarmente bene.
00:58:16E il coinvolgimento fattivo e anche in qualche modo strutturato di questi enti può certamente
00:58:24contribuire ad alleviare quelle che sono delle difficoltà organizzative e anche di gestione
00:58:30e di coordinamento. Gli autori sottolineano che nel piano Nazione
00:58:36e Presidenza manca ancora il coinvolgimento fattivo di questi attori, in particolare
00:58:41per l'assistenza territoriale e le case di comunità. Sarà importante introdurre azioni
00:58:47volte ad attivare questo meccanismo in maniera proprio della coprogrammazione, perché potremmo
00:58:55rischiare diversamente di produrre strutture vuote, inefficaci, strutture che non servono
00:59:02e che non danno servizio ai nostri territori, quelle cattedrali del deserto di cui spesso
00:59:07abbiamo sentito e di cui temiamo. L'ultima cosa che vorrei sottolineare e citare
00:59:15da questo punto di vista è l'importanza della sentenza 131 del 2020 della Corte Costituzionale,
00:59:29quella redatta proprio da Luca Antonini, che ha valorizzato l'articolo 55 del Codice
00:59:37del Terzo Settore, che ha riconosciuto il valore costituzionale della collaborazione
00:59:42tra pubblica amministrazione e terzo settore, fondandola sul principio di sussidiarietà
00:59:48e particolarmente di sussidiarietà orizzontale. Io credo che questo sia un passaggio particolarmente
00:59:55importante, perché gli strumenti di cui ora stiamo utilizzando anche nello sviluppo
01:00:04dell'economia sociale, che sono la coprogrammazione, la coprogettazione fino all'amministrazione
01:00:10condivisa, possono essere, non la risposta certo, ma uno degli elementi che può consentire
01:00:15anche alla visione futura della sanità di essere in qualche modo più legata al territorio
01:00:23e certamente anche di dare delle risposte di cui i territori hanno attualmente bisogno.
01:00:29Noi stiamo lavorando anche in questa direzione. Grazie.
01:00:35Grazie, sottosegretario. Mi dispiace mettere fretta, perché sono tutte cose interessanti,
01:00:41ma c'è il cerimoniale da rispettare. Quindi do la parola subito al professor Giovanni
01:00:47Petrozzella, professore della Corte Costruzionale, sempre al centro della scena.
01:00:56Grazie, ma io sono rapidissimo per rispetto del tempo del pubblico e del presidente, che
01:01:03credo poi avrà altri impegni. Quindi procedo nel rispondere alla domanda con dei flash
01:01:08proprio rapidissimi, sto in cinque minuti. Innanzitutto grazie. Grazie a Luca Antonini
01:01:14e a Stefano Zamagni, non solo perché hanno avuto l'ammabilità di invitarmi a questo
01:01:19tavolo con relatori così autorevoli e esperti del settore, ma perché hanno scritto il libro
01:01:24e scrivendo il libro hanno dimostrato il loro impegno intellettuale, culturale e professionale
01:01:31per porre la sanità al centro del dibattito pubblico. Questo è fondamentale e loro ci
01:01:37richiamano a alcune esigenze che tutti, noi giudici costituzionali, ma in primo luogo
01:01:43la politica, gli organi di informazione, faremmo bene a prendere estremamente sul serio. La
01:01:49sanità è importante perché dalla sanità dipende la coesione sociale. Senza sanità
01:01:55le società si sgretolano, senza un sistema sanitario che funziona. Il sistema sanitario
01:02:01quindi è fondamentale per legittimare la politica, gli apparati pubblici, le istituzioni,
01:02:07non solo. Come ci ricorda costantemente l'Ox, la sanità e la spesa in sanità non è una
01:02:14spesa improduttiva, come purtroppo in certi momenti, sicuramente in buona fede, ma si
01:02:22è detto. La spesa sanitaria serve all'economia perché una spesa soprattutto in prevenzione
01:02:29riduce la medicina territoriale di cui parlava il Presidente Fedriga, riduce poi i costi
01:02:34che il sistema sanitario deve provvedere, qui c'è un capitolo importante su questo,
01:02:40è perché è un settore dell'economia nazionale importante, pensate al contributo del settore
01:02:48farmaceutico che dà al nostro PIL, pensate a tutti i macchinari moderni per la sanità
01:02:57dove alcune imprese italiane sono attivamente impegnate. Ma cosa succede? È emerso, noi
01:03:04viviamo nella fase di enorme cambiamento, Gramsci parlava dell'età dell'interregno,
01:03:10un vecchio ordine politico, sociale, economico è tramontato, bisogna costruire un nuovo
01:03:15ordine, vogliamo l'universalismo, ma come l'ha detto il Presidente Fedriga, dobbiamo
01:03:20adattarlo a una società e a un mondo che è cambiato, qui è emerso l'intelligenza
01:03:25artificiale, internet, la crisi demografica, la necessità di accompagnare una popolazione
01:03:34che invecchia. In questo contesto ci vogliono idee, dobbiamo partire dalle idee, non è
01:03:40vero che è tutto un'amministrativizzazione della gestione pubblica, bisogna partire dalle
01:03:48idee forti, questa è la forza del libro che va al di là della tematica sanità, perché
01:03:55nel mondo, non è certamente un fatto italiano, le tecniche di comunicazione costituiscono
01:04:03la piattaforma di base di qualsiasi società e di qualsiasi sistema politico, con l'avvento
01:04:08di internet e le nuove tecnologie di informazione è cambiata la politica, che tende sempre
01:04:12di più a operare sull'immediato nel reagire a quello che avviene sulla base della ricerca
01:04:18del consenso. Loro ci dicono, badate, forse è raggiunto il momento di pensare in grande,
01:04:24si parla di pensiero forte, basta col pensiero debole, in tutti i campi anche nel diritto,
01:04:30e ritorniamo a avere delle idee che possano fornirci la bussola per navigare in questo
01:04:37mare, che è un mare complicato, forse tempestoso, ma estremamente avvincente. Detto questo,
01:04:43due altre considerazioni e nei cinque minuti ho chiuso. La prima, e dico delle verità
01:04:49anche sgradevoli, ma che ci sono nel libro e mi limito a rimarcarle, badate, la sanità
01:04:55dipende dalle tasse, molti diritti, molte libertà dipendono dalle tasse e quindi occorre
01:05:01porre mano a un meccanismo che consenta di finanziare nel modo adeguato la sanità, anche
01:05:07rimodulando il sistema fiscale e il modo come noi contribuiamo alla spesa sanitaria. Secondo,
01:05:13la sanità dipende dalle regioni, è giusto che sia così, io dico sempre al mio collegante,
01:05:20dobbiamo cercare anche di fare in modo che se una regione vuole farla possa fare qualche
01:05:25cosa senza essere imbrigliato magari eccessivamente, però per fare questo dobbiamo tenere conto
01:05:33che ci sono regioni che operano bene e regioni che operano male, ci sono regioni in cui,
01:05:38come ha detto il Presidente Federica, dobbiamo parlare della responsabilità, una politica
01:05:44responsabile, altre in cui magari c'è una ricerca spasmodica del consenso, quindi abbiamo
01:05:49bisogno che i presidenti in regione siano giudicati sulla base di parametri certi, oggettivi
01:05:54e qui ci sarebbe un grande ruolo per il Ministro della Salute, per come operano, per come fanno,
01:05:59per il tipo di sanità che danno in modo tale che i cittadini possano giudicare se
01:06:03hanno operato per ottenere, catturare il consenso e mettere il direttore generale amico che
01:06:09magari è in grado di fare dirigente un altro amico oppure se vogliono veramente innalzare
01:06:18la sanità per i loro cittadini e credo che alla fine i cittadini votano consapevolmente,
01:06:22io ho fiducia nelle persone. Infine un'ultima cosa, la motivazione dei medici, basta andare
01:06:30in giro per il mondo, io ho vissuto a lungo all'estero, sono spesso fuori, noi vediamo
01:06:34in alcune realtà tutti i medici italiani, i giovani medici italiani che si sono formati,
01:06:40l'università ha investito spesso e vanno a lavorare altrove, dobbiamo tutti, tutti,
01:06:46tutti, ognuno nel suo, il suo cultivare di giardano, ognuno nel suo giardino, nel suo
01:06:51ambito, tutti cercare di invertire questo trend perché senza capitale umano non può
01:06:57funzionare niente, possiamo avere il diritto più bello, i ministri bravissimi, qui ho
01:07:01proprio veramente l'onore di essere tra due ministri eroici in questo campo ma appunto
01:07:07senza capitale umano purtroppo non si fa nulla e quindi la motivazione su cui insistono
01:07:12i due autori è una cosa fondamentale così come è fondamentale un governo della sanità
01:07:19multi stakeholders, non soltanto appunto il direttore generale che appunto segue le indicazioni
01:07:26della regione ma un sistema in cui tutti i medici in primo luogo possono far valere la
01:07:32loro voce, credo che se recupereremo fiducia, è il mio appello alla politica, alla forza
01:07:39delle idee e possiamo avvalerci di autori così esperti, competenti, appassionati, io
01:07:45credo che questo Paese ha un grande futuro davanti anche nella sanità, grazie.
01:07:52Presidente Luca Antonini, se l'aspettava innanzitutto e si è divertito a scrivere
01:08:03questo libro, è stato interessante? Tu dicevi che è un libro scritto da due innamorati,
01:08:08innamorati di che? Innamorati della giustizia sociale e della democrazia, perché se perde
01:08:15la sanità perde sia la giustizia sociale e sia la democrazia, questo è quello che
01:08:21ci ha animato, credo che guardando il dibattito di oggi abbiamo centrato lo scopo per cui
01:08:27questi due innamorati della giustizia sociale e della democrazia hanno scritto il libro,
01:08:33perché oggi il dibattito è stato un dibattito trasversale, non ho sentito strumentalizzazioni
01:08:38politiche, è stato un dibattito sulle idee, sul pensiero forte, sull'idea che occorre
01:08:43un cambio di paradigma per salvare la sanità italiana, il Ministro ha messo in evidenza
01:08:48quello che sta facendo e secondo me il dialogo che c'è stato tra lui, Lorenzin, Fedriga,
01:08:55fra Stato, regioni, maggioranza, opposizioni, mi auguro Presidente Fontana che sia il dibattito
01:09:02che avvenga nelle aule del Parlamento, perché così è avvenuto nella nostra storia, in
01:09:07Assemblea Costituente, il libro lo dice, erano PC, PSI e DC che si sono messi d'accordo
01:09:14tre grandi medici e hanno fatto inserire il diritto alla salute come diritto fondamentale,
01:09:19è stato un dibattito straordinario, quando c'era Tinanselmi che ha fatto quel miracolo
01:09:24del sistema universalistico, era il Governo Andreotti con l'appoggio esterno del PC,
01:09:29era trasversare anche allora, oggi stiamo avendo un momento gravemente difficile, abbiamo
01:09:34messo in copertina un quadro di Munk perché è l'urlo che nasce dalla sanità, 6 milioni
01:09:39di persone in situazioni di povertà sanitaria, ci ha detto Lista, su questo vuole dire che
01:09:45l'urlo c'è e la questione va presa in mano molto seriamente, altrimenti se perde
01:09:50la sanità perdiamo tutti, mi auguro però che il filo rosso che ha attraversato questo
01:09:55dibattito sia il filo rosso che continui nel pensiero della politica in senso forte, come
01:10:01diceva Giovanni, un pensiero forte è quello che occorre per salvare la sanità e rispondere
01:10:07al grido che sta arrivando dalla gente gente del nostro Paese.
01:10:21Grazie molte, veramente sono grato, ho preso puntuale appunti di coloro che mi hanno preceduto.
01:10:30La medicina come sappiamo è nata in Grecia, Ippocrate, ancora oggi i medici fanno il giuramento
01:10:36di Ippocrate, ma la sanità è nata in Italia, quando a partire dal 1200 in terra di Toscana
01:10:44le confraternite crearono l'ospedale, perché l'ospedale come istituzione l'ha inventata
01:10:51e nata qua, nessun altro Paese aveva avuto la stessa idea, anche se la medicina come
01:10:57disciplina scientifica era nata, perché ricordo questo? Per una ragione semplicissima, come
01:11:04dal libro emerge e come in parte è stato anticipato da chi mi ha preceduto, oggi due sono le
01:11:10grandi filosofie che sono la base del sistema sanitario, da un lato la filosofia della medicina
01:11:17cartesiana e quella della medicina neo-umanistica, si tratta di scegliere. La medicina cartesiana
01:11:25dal nome di Cartesio afferma che non esiste l'ammalato, esiste la malattia, quindi la cura
01:11:34e quindi gli ospedali e tutto il resto devono mirare a eliminare la malattia, la medicina
01:11:40invece neo-umanistica dice no, esiste l'ammalato che incarna nel proprio corpo la malattia,
01:11:48che cosa vuole dire? Che tu non puoi separare la cura dal prendersi cura, troppa ancora
01:11:54la confusione di chi pensa che si tratti della stessa cosa, la cura è una cosa, la prendersi
01:12:02cura è altra cosa. Noi abbiamo voluto scrivere questo libro dopo tante come dire reciproche
01:12:08influenze e meditazioni proprio per rilanciare quest'idea, perché l'abbiamo titolato Pensare,
01:12:15sapete il pensiero è di due tipi, c'è il pensiero calcolante e ne abbiamo fin troppo
01:12:22oggi, anche in Italia e il pensiero pensante, quello di cui abbiamo necessità è di ravvivare
01:12:29il pensiero pensante che è quello che indica la direzione di marcia e proposte che derivano
01:12:35da questa sarebbero tante, non è il caso qui di occupare il tempo, però di una cosa
01:12:42mi piace ricordare, se vogliamo andare verso la medicina neo-umanistica che appartiene
01:12:49alle nostre radici culturali, dobbiamo affrontare seriamente e di petto il problema del rapporto
01:12:56con gli enti di terzo settore, i quali non possono essere chiamati soltanto a chiudere
01:13:02quelli che in economia si chiamano le market failures, le public failures, i government
01:13:07failures, cioè i buchi, ma devono concorrere a definire quel progetto di coprogrammazione
01:13:15che sempre viene prima della coprogettazione, perché una coprogettazione che non è preceduta
01:13:21dalla coprogrammazione non dà risultati accettabili o comunque di ottimalità. Ecco
01:13:28il motivo per cui esprimo di nuovo ancora gratitudine e quello che ha detto il professor
01:13:33Antonini, sarebbe bello che di questi argomenti se ne facesse carico il Parlamento, perché
01:13:39dopo tutto le persone ragionevoli quando c'è un confronto dialogico forte e libero
01:13:46di preconcetti, trovano il modo di convergere, si realizza quella che si chiama la comunanza
01:13:53dei principi, che gli antichi greci chiamavano koinotesi.
01:13:58Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, il peso delle conclusioni.
01:14:13In cinque minuti cercherò di dire tre cose, la prima è che quando sento i dibattiti geopolitici
01:14:22internazionali mi sembra che si dimentichi sempre che l'Europa e l'Italia è l'unico
01:14:28posto dove un poveraccio qualunque può essere curato come un miliardario e nel libro lo
01:14:34si ricorda quando si parla del sistema americano, non voglio abitare né in Asia né in America,
01:14:40voglio che chiunque possa avere questo diritto, perché senza questo non c'è democrazia,
01:14:46not accession without representation, nessuna democrazia se qualunque persona non può avere
01:14:52questo diritto, quindi sono fiero di essere europeo italiano e non dobbiamo dimenticarcelo
01:14:58quando dibattiamo su tutto. Secondo punto, ma come? Secondo me andando avanti, come è
01:15:04stato detto, secondo me nel capitolo VI c'è qualcosa di ancora più profondo di tutto
01:15:08quello che è stato detto, si parla di modello di sviluppo, il welfare e la sanità possono
01:15:16essere un residuo di uno sviluppo neoliberista o un assistenzialismo, invece i due autori
01:15:23dicono un'altra cosa, lo sviluppo futuro è col welfare, questa è una novità, guardate
01:15:30che gli studiosi più importanti dopo l'orgia neoliberista, dopo l'orgia statalista parlano
01:15:34di questa idea, che se metti al centro l'uomo c'è più sviluppo, le due cose vanno insieme,
01:15:40non è un residuo, faccio il pil e poi distribuisco, questa è l'idea forte del futuro che si
01:15:46delinea secondo me in tre cose, primo, se la gente sta meglio, si vive meglio, la produttività,
01:15:52la produttività, ma per essere più produttivi bisogna avere gente che sta meglio, perché
01:15:57se la gente non sta bene non può produrre, quanto abbiamo messo al centro questo negli
01:16:02anni scorsi di fronte a questo dibattito anche sulla produttività, ma non solo, ma
01:16:07anche sul fatto di fare figli, la gente fa figli quando sta meglio, quando vive meglio,
01:16:12quando ha una posizione, secondo punto, sono moltissimi gli esempi anche a livello di come
01:16:20la sanità è un fattore di questo sviluppo, si parla dei distretti sanitari, si parla
01:16:25della tecnologia, si parla del nesso di nuove imprese che in Italia tra l'altro, pensiamo
01:16:34al settore farmaceutico, sono fondamentali, ma terzo aspetto che finalmente qualcuno mette
01:16:40a tema, la differenza tra Output e Outcome, io per mestiere faccio lo statistico, faccio
01:16:45l'econometrico sanitario e 25 anni che cerco qualcuno che comincia a dire che un ospedale
01:16:52va bene quando si cura, parlo spesso con quelli della Genas che si mettono le mani
01:16:58nei capelli perché nessuno li ascolta, vanno a fare la qualità e invece cosa succede?
01:17:03Tagli orizzontali, tagli il grande chirurgo e tagli il cane allo stesso modo, invece se
01:17:09si guarda la qualità sulla persona si comincia a vedere che c'è una differenza, quindi
01:17:15dobbiamo investire in questo nuovo sviluppo. Terzo passaggio che è tutto il tema del terzo
01:17:21settore, quando abbiamo che la popolazione vive 84 anni e la speranza di vita buona è
01:17:3159, capiamo che oggi, come è stato detto, non basta la sanità per acuti, ci vogliono
01:17:3725 anni in cui la gente sta meglio e qui sono fondamentali quell'integrazione col terzo
01:17:44settore, con quelle realtà che hanno cura della persona, perché c'è una cura della
01:17:50persona che permette di stare meglio, che è una cura della persona che permette di
01:17:54vivere sul territorio, per questo è fondamentale questo allargamento, ma vado al di là e finisco
01:18:00con questa battuta che riprende la sentenza Petruzzella, perché questo vuole dire sussidiarietà,
01:18:06vuole dire l'idea del dire il perché, c'è bisogno di tutti, basta con la polemica
01:18:13privata, non profit, profit, regione, Stato, c'è una collaborazione, c'è un bene comune.
01:18:20La Corte dice che la priorità va a livello prossimo ai cittadini e alle loro formazioni
01:18:31sociali, ma il principio può spingere anche verso il livello più alto, vuole dire che
01:18:38si mette insieme e ad ogni risposta risponde chi è meglio, questa è la sussidiarietà,
01:18:44anni fa avrei detto più sussidiarietà meno Stato, oggi dico più sussidiarietà e più
01:18:49Stato, più collaborazione, perché se è un bene comune la sanità bisogna che ci si
01:18:55lavori tutti, infatti in questi ultimi 20 secondi vi ricordo il titolo di una poesia
01:19:02di Caraducci, ideale, senza ideale non si fa niente di quello che è detto, occorre
01:19:08riprendere qualcosa di materiale che viene prima di tutto, che è questo amore ideale,
01:19:13altro che l'egoismo dei singoli porta al benessere collettivo, è l'amore all'uomo
01:19:18che permette il cambiamento.
01:19:32Grazie