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  • 28/05/2025
https://www.pupia.tv - Roma - Indagine conoscitiva Centri oncofertilità - Audizioni - Nino Guglielmino - Centro UMR Catania, Edgardo Somigliana - Università studi Milano, Roberto Bordonaro - ARNAS Garibaldi di Catania, Marilena Vento - Ospedale Cannizzaro Catania
Alle ore 14.30, la Commissione Affari sociali, in merito all'indagine conoscitiva sui Centri di onconfertilità, svolge le seguenti audizioni:
- Nino Guglielmino, ginecologo, direttore sanitario del Centro unità di medicina della riproduzione di Catania
- Edgardo Somigliana, professore ordinario di Ginecologia e ostetricia presso l'Università degli Studi di Milano
- Roberto Bordonaro, oncologo, direttore della SC di Oncologia medica dell’ARNAS Garibaldi di Catania
- Marilena Vento, biologa, responsabile del Laboratorio di crioconservazione oncofertilità dell’Ospedale Cannizzaro di Catania. (28.05.25)

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Trascrizione
00:00Buongiorno a tutti, la Commissione prosegue il ciclo dell'audizione e l'ambientalizzazione
00:04conoscitiva sui centri di Oncofertilità. Avverto che la pubblicità dei lavori della
00:08sottodierna sarà assicurata anche mediante resocontazione estenografica e trasmissione
00:13attraverso Web TV della Camera dei Deputati. Ricordo che l'audizione sarà svolta consentendo
00:17la partecipazione sia dei Deputati che dei Società Auditi, secondo le monede della Stabilità
00:24della Giunta per Regolamento, in videoconferenza. Partecipano all'audizione odierna Nino Guglielmino,
00:29Ginecologo, Direttore Sanitario del Centro Unità di Medicina della Riproduzione di Catania,
00:34Edgardo Somigliana, Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia per le Università
00:38degli Studi di Milano, Roberto Bordonaro, Oncologo, Direttore della Struttura Complessa
00:43di Oncologia Medica dell'Arnas Garibaldi di Catania e Marilena Vento, Biologa responsabile
00:48del Laboratorio di Crioconservazione Oncofertilità dell'Ospedale Cannizzaro di Catania. Saluto
00:54e ringrazio i nostri ospiti per aver accolto l'invito della Commissione. Ricordo che
00:59all'esercizio della relazione, che pregherei di contenere entro 10 minuti, potranno seguire
01:03domande da parte dei deputati alle quali seguirà la replica dei soggetti auditi. La documentazione
01:09acquisita sarà resa disponibile ai deputati attraverso l'applicazione Geocamera e sarà
01:12altresì pubblicata sul sito internet della Camera dei Deputati. Do quindi la parola
01:17a Nino Guglielmino.
01:18Mi sono reso conto che la relazione fatta dalla conferenza delle regioni e delle province
01:43autonome la Sicilia purtroppo manca. Quindi ho cercato di indagare. Ho visto che il registro
01:56aveva presentato qualche dato sulla Sicilia che io riporterò in forma più analitica
02:03per comprendere meglio quello che può essere fatto e quello che è stato già fatto. Parto
02:12dall'informazione che voi già avete sicuramente delle 30 diagnosi che giornalmente nel nostro
02:20paese vengono fatte, viene calcolata così, di tumori nella fascia di età fertile, quindi
02:27fra i 18 e i 40 anni, giusto per capirci. Poi in realtà sono un po' di meno, sono circa
02:348.000 ogni anno i tumori che vengono a essere diagnosticati sui nostri cittadini italiani
02:43in età fertile. La cosa però che mi ha colpito è che la maggioranza sono donne, circa il
02:5062,5%, mentre il 37,5% sono dei maschietti. Ho visto un po' i dati della Sicilia che
03:01mancavano nella relazione della conferenza delle regioni fatta all'inizio di maggio,
03:08un'indagine che va negli ultimi dieci anni, giusto per avere un indirizzo temporale. In Sicilia
03:18sono state preservate le fertilità in questo decennio per 1.559 pazienti. La cosa che mi ha
03:29colpito è che il 18,7% erano donne, con fronte a quello che è il 62,5% dei tumori che si hanno
03:40nel nostro paese, mentre l'80% sono stati uomini. Quindi se pensiamo che normalmente sia il 62,5%
03:50di donne in Sicilia abbiamo solamente il 18%, qualcosa mi è venuta da comprendere. Qual è il
03:56motivo per cui nella nostra regione succede un po' questo. Poi mi sono chiesto quante sono
04:05quindi le donne e gli uomini che afferiscono alla preservazione nella nostra regione. Ho fatto una
04:13piccola simulazione. Pensando appunto agli 8.000 in Italia, quindi in un paese che ha 59 milioni
04:22di abitanti, pensando alla mia regione Sicilia che ne ha 4.800.000, ho calcolato quindi in un
04:31rapporto che sarebbe l'8,1 come popolazione, quindi l'ho riportata a quello che è il numero dei
04:37tumori del nostro paese, ho calcolato che negli ultimi dieci anni, in età fertile, abbiamo avuto
04:456.500 tumori diagnosticati. Però se poi sono solamente 1.559 quelli che poi preservano,
04:53abbiamo una percentuale molto bassa dell'uso e dell'utilizzo di questa possibilità che la
04:59medicina della riproduzione fuori dalla classica coppia infertile a cui noi siamo abituati
05:06mentalmente e culturalmente, abituati a pensare che possa essere utile, ci renderemo conto. Infatti
05:12questo lavoro che state facendo è un ottimo lavoro perché vi dà la possibilità di comprendere
05:16che la scienza della riproduttiva può essere utilizzata per tantissime discipline e ambiti
05:24dei nostri pazienti. Quindi la prima cosa che ho pensato è che c'è la necessità davanti a una
05:32richiesta così bassa del 23%, dopo dieci anni di esercizio alcuni centri, addirittura in Sicilia,
05:38hanno cominciato quasi vent'anni fa a preservare le capacità riproduttive. C'è bisogno di un
05:45percorso di formazione vero che non può essere limitato, come ho visto anche nelle criticità
05:53individuate dalla conferenza delle regioni, attraverso una materia o qualche lezione
05:59inserita nel corso di laurea di medicina o nella specializzazione in ginecologia. Qui c'è bisogno
06:06di avere una multidisciplinarietà molto complessa con una formazione molto più lunga e molto più
06:16adeguata. Questa è la prima cosa che volevo sottolineare. La seconda cosa che mi treme
06:21sottolineare è che noi siamo davanti, e lì ho trovato delle risposte a quella criticità che
06:28ponevo poc'anzi sull'utilizzo così scarso della preservazione, siamo davanti alla possibilità di
06:35avere applicati i livelli essenziali di assistenza nell'ambito della riproduzione medicalmente
06:41assistita. Ancora non è ben definita questa cosa, nonostante dal primo di gennaio dovrebbe
06:46essere esigibile da parte delle coppie, però mi aspetto che questo prima o poi succederà.
06:53Una delle cose che ho individuato è una mancanza di cultura generale sulla possibilità. Per le
07:00donne, soprattutto, che forse sapendo che è un percorso un po' più complesso e più difficile,
07:06hanno una percentuale del 18% in Sicilia rispetto a quella del 62% nella diagnostica dei tumori nel
07:16resto d'Italia. Noi abbiamo solamente un centro di riferimento regionale e noi abbiamo presente la
07:24Marilena Vento, la dottoressa che si occupa proprio di questo. Può essere questo uno dei
07:29problemi. I livelli essenziali di assistenza potrebbero dare realisticamente la possibilità
07:34di allargare questo parco di disponibilità e di offerte nei confronti della domanda e quindi
07:44avvicinare un po' alle coppie, alle donne e agli uomini questa opportunità. Tenete conto che una
07:51regione come la Sicilia, ma non è solamente la Sicilia, Catania-Trapani, sono 320 chilometri
07:58in treno e si impiegano 11 ore e 20 minuti in autobus, se ne impiegano 4 ore e mezza e con
08:06l'auto, che viene facile, 3 ore e mezzo. Sapete perfettamente che una donna o un uomo che non
08:11ha molte disponibilità e deve spostarsi con un treno impiega due giorni per farsi una ecografia
08:18del monitoraggio e sono percorsi molto complessi. Per cui io penso che un occhio a questo tipo di
08:26possibilità di allargare il numero delle offerte che le strutture possono dare ai nostri cittadini
08:36e a questi pazienti oncologici vada un attimo visto. Ho visto che noi abbiamo 15 centri,
08:43questa parte mancava nella relazione fatta della conferenza delle regioni, abbiamo 15 centri che
08:49già sono stati accreditati dal CNT. Io farei una proposta, fossi al vostro posto, dove inserirei
08:58requisiti minimi che i centri devono avere per poter essere abilitati alla preservazione. Dopodiché,
09:05visto che il CNT fa le ispezioni insieme alle regioni per accreditare questi centri, chi ha
09:12questo tipo di possibilità e requisiti tranquillamente li darei l'idoneità vicina,
09:19quindi dando un'opportunità di vicinanza alle coppie di poter accedere. Ovviamente questo
09:24porterebbe anche ad un allargamento della cultura per ogni singolo territorio di questa
09:29opportunità sulla preservazione della fertilità. L'ultima cosa che vi dico e concludo,
09:36noi abbiamo, dicevo poc'anzi che secondo me non è sufficiente una lezione oppure una materia
09:42addirittura all'interno dei percorsi di formazione. Noi abbiamo nel nostro paese,
09:48forse tantissimi, vedo che Riccardo Somigliano è stato anche uno dei docenti e lo sono stato io
09:55per un periodo, c'è una scuola di alta formazione iniziata a Roma dall'Università di Sapienza dove
10:06ci sono circa 60 docenti, dove ci sono tutte le discipline, penso ai ginecologi, agli oncologi,
10:13agli andrologi, agli ematologi, agli embriologi, genetisti, psicologi e pediatri, che fa tre moduli,
10:19ha una difficoltà perché inizialmente è stata spinta dall'Università di Sapienza di Roma però
10:27poi è stata lasciata, come posso dire, alla buona volontà dei docenti che gratuitamente vanno a
10:34continuare questo percorso. Io penso che anche all'interno, non so se è possibile farlo, ma
10:39penso di sì, all'interno di un progetto del PNRR potrebbe essere inquadrata questa scuola di alta
10:47formazione per fare in modo che diventa un punto di riferimento complessivo, multidisciplinare e
10:54creare veramente una cultura sulla preservazione della fertilità e io mi dico oggi perché parliamo
11:02di oncofertilità, ma la cosa che dobbiamo sapere, ne raccolgo l'opportunità, è che la scienza
11:08riproduttiva e la capacità dell'agrioconservazione può essere utilizzata per tantissime altre
11:15patologie che sono patologie benigne, che colpiscono milioni di donne, soprattutto pensate
11:21per le endometriosi, per poterne avere una possibilità di conservazione. Io con questo
11:28concludo vi ringrazio della sensibilità che avete dimostrato nei confronti di questo argomento e
11:33dichiaro la mia disponibilità per queste altre occasioni e opportunità che ci possano essere.
11:39Grazie, do quindi la parola a Edgardo Somigliana, prego.
11:45Buongiorno, ringrazio anch'io per l'invito. Potrei con due punti positivi. Il primo punto è che in
11:57Italia c'è stata sempre molta sensibilità su questo argomento, molti gruppi italiani si sono
12:02fatti valere anche nel mondo, la cultura su quello che è un aspetto effettivamente complesso che
12:10richiede varie competenze è andata crescendo, per cui partiamo dalle cose positive, l'Italia ha
12:19senz'altro una velocità in più rispetto ad altri paesi. Il secondo elemento estremamente positivo è
12:26che tra le linee guida del Sistema Nazionale di Linee Guida, che purtroppo ancora oggi è molto
12:31poco fornito, vi è una linea guida proprio dedicata alla preservazione della fertilità
12:36fatta da LiOM, che è una società estremamente rispettabile, per cui abbiamo anche una linea
12:45guida giustamente nel Sistema Nazionale di Linee Guida. Questi sono gli aspetti positivi. Gli
12:53aspetti invece un po' più dubbi sono il documento della conferenza Stato-Regione del 2019, che è
13:00un documento un po' non chiarissimo, nel senso non ha previsto, non aiuta all'implementazione,
13:12quindi è calato un po' dall'alto senza può essere di fatto stato molto recepito. L'altra
13:20cosa è che, come ha anche sottolineato il dottor Guillemino, poi ci troviamo un po' di fonte a non
13:27sapere com'è realmente la situazione nel paese. Il Liceo Superiore di Sanità chiede di comunicare i
13:33dati sulla preservazione della fertilità. Noi ogni anno li comunichiamo, ma non abbiamo mai avuto
13:39un feedback, un ritorno, un documento che cerchi di disegnare quella che è la situazione italiana,
13:46eppure credo che questo sia possibile. Comunque si potrebbe richiedere che venga svolto, fatto
13:54annualmente, come già avviene per i risultati della procreazione medicalmente assistita. Quindi
14:01globalmente una situazione in evoluzione positiva, però con alcuni buchi. E qui dobbiamo anche
14:12metterci la parte dello Stato, quindi della valutazione in termini di salute pubblica di
14:19questo intervento. Ecco, questi studi di costo efficace della preservazione della fertilità
14:26sono ancora lacunosi, anche perché è una disciplina che non si può misurare solo in termini probabilità
14:34di successo, ma anche in termini di beneficio psicologico per la donna o l'uomo che viene a
14:39trovarsi in questa condizione. Questo è, per chi la fa tutti i giorni, vi assicuro un elemento
14:44estremamente importante, perché il fatto stesso di occuparsi della fertilità futura veicola un
14:51messaggio estremamente positivo, un messaggio di speranza che di per sé ha valore. Quindi il
14:57concetto della cura al di là del costo efficace. Tuttavia penso che sia necessario dare un occhio
15:04a questo aspetto, anche se essendo interventi sulla lunghissima durata è chiaro che i dati
15:11tardano. Più o meno l'idea che ci sia fatti che il 10-15% degli uomini alla fine utilizzi il
15:18seme congelato, per le donne potrebbe essere anche un po' più alto, anche se abbiamo meno
15:26evidenze, perché la preservazione della fertilità per la donna è partita più in ritardo. All'interno
15:33di questo bisogna anche cercare di definire meglio quali sono le indicazioni. Da un lato come
15:39sottolineato con il Mino ci sono senz'altro tantissimi pazienti che non hanno questa
15:45opportunità, ma dall'altro anche altri pazienti che vengono trattati forse oltre l'indicazione,
15:51cioè una specie di indication creep, cioè uno scivolamento delle indicazioni anche per pazienti
15:57che potrebbero non averne bisogno o per lo meno per i quali i soldi pubblici non sarebbero
16:03giustificati. Questa cosa dell'indication creep in realtà sta scivolando oltre l'oncologia,
16:07ha menzionato l'endometriosi, secondo me lo Stato e il Ministero devono fare molta attenzione a
16:17monitorare questo per evitare che poi la spesa esploda senza avere un reale beneficio. L'altra
16:25cosa da chiarire è qual è il modello giusto, senz'altro una distribuzione capillare è un
16:33vantaggio, ma d'altro canto è anche vero che essendo una specialità nelle specialità un certo
16:40grado di concentrazione è giustificato, quindi l'equilibrio va senz'altro pensato e messo a
16:48punto. Come va messo a punto il modello? Per esempio qui a Milano abbiamo due modelli diversi,
16:55noi per esempio lavoriamo con l'Istituto Nazionale dei Tumori e andiamo noi, cioè proprio i ginecologi
17:01di medicina e l'operazione, andiamo a fare l'ambulatorio dell'Istituto dei Tumori e poi
17:07eventualmente mettiamo in contatto i pazienti con il nostro centro o anche con altri centri in giro
17:13per l'Italia. Un altro modello è quello dell'Istituto Europeo di Oncologia in cui invece è proprio
17:18previsto all'interno un'unità di medicina di riproduzione tenuta da un oncologo che poi distribuisce
17:26in via i pazienti in funzione delle necessità, quindi diciamo molti aspetti vanno chiariti,
17:31secondo me l'ottica è cercare di ottimizzare il rapporto costo-efficace di questi interventi
17:38utilizzando modelli che siano i più efficaci possibili e anche facendo attenzione alle
17:45indicazioni che non sfuggono di mano. Da ultimo un aspetto ancora poco considerato ma che necessita
17:51attenzione è quello della crioconservazione degli ovociti nei pazienti portatori di mutazioni che
18:00aumentano il rischio oncologico. Questi sono pazienti che potrebbero congelare ancora prima
18:04di una diagnosi di malattia anche perché per questi casi è possibile immaginare la diagnosi
18:11preimpianto quindi evitare che questo maledetto gene possa trasmettersi a altre generazioni e su
18:18questo tipo di intervento ci sono già degli studi costo-efficace che dimostrano che il profilo è
18:24positivo perché prevenire un caso di PRCA non è solo prevenire tumori, cure di tumori ma anche
18:31accertamenti, danno psicologico emotivo della situazione di portatore quindi questo è un
18:39aspetto che chiederei di tenere in altissima considerazione per far sì che l'Italia resti e
18:46sia ancora più all'avanguardia in questo settore. Vi ringrazio. Grazie a lei. Do ora la parola al
18:57professor Roberto Bordonaro, prego. Grazie signor Presidente, grazie ai signori deputati per
19:06quest'occasione di confronto con la Commissione e con i prestigiosi colleghi che colgo l'occasione
19:12salutare tutti. La compromissione della fertilità è una possibile complicanza tanto della patologia
19:20tumorale quanto delle cure che vengono poste in essere per la sua per la sua gestione e interessa
19:27sia il sesso femminile quanto il sesso maschile. Per quanto riguarda la problematica di quello
19:33sbilanciamento che è stato citato dal dottor Guglielmino in termini di pazienti di sesso
19:39maschile che accedono alle procedure di preservazione in percentuale maggiore rispetto
19:45a quanto non avvenga per le donne bisogna fare alcune considerazioni. La prima è che esistono
19:52delle tecniche tanto chirurgiche quanto farmacologiche che in qualche modo fungono
19:59da preservazione della fertilità a monte rispetto a quelle che sono di competenza diretta delle
20:07unità di procreazione medicalmente assistita. Penso per esempio alla trasposizione ovarica per
20:14preservare le ovaie dalla irradiazione nelle condizioni in cui si è da irradiare la pelvi,
20:21penso per esempio alla soppressione ormonale con le HRH agonisti durante chemioterapia adiuvanta
20:29nelle donne con il tumore della mannella. Altra considerazione da fare è che le tecniche di
20:35preservazione di stimolazione obesitaria nelle donne sono delle tecniche time consuming e quindi
20:42vanno imbricate in maniera estremamente precisa nella tempistica di approccio terapeutico alle
20:49donne che devono intraprendere dei trattamenti farmacologici antitumorali per evitare che
20:55l'inizio di questi ultimi siano ritardati eccessivamente, quindi si pongono delle evidenti
21:02problematiche logistiche. Poi non ultimo la considerazione che ovviamente l'intervallo
21:07fertile della donna è più breve di quanto non sia quello dell'uomo. Per quanto riguarda i problemi
21:14di oncofertilità nel maschio non dobbiamo considerare questi ristretti soltanto alle
21:19patologie tipiche dell'età giovanile, penso ai tumori del testicolo o ai linfomi di Hodgkin,
21:24ma anche per patologie che insorgono in fasce di età più avanzata, perché teniamo presente che i
21:32successi che ormai i trattamenti antitumorali ci hanno abituato a vedere hanno notevolmente
21:38ampliato l'aspettativa mediana di vita di questi pazienti e aumentato le percentuali di guarigione,
21:44quindi anche i pazienti di età un po' più avanzata possono avere necessità di accedere
21:48alla criopreservazione per poter fare un'esperienza di genitorialità anche in una fascia di età
21:55avanzata. Io vorrei rappresentarvi un attimo la mia idea dal punto di vista dell'oncologo medico che
22:06ovviamente si trova a confrontarsi quotidianamente con queste problematiche e qual è la mia idea di
22:12ciò che sarebbe necessario poter disporre per garantire un'equità di accesso alle procedure
22:18di preservazione della fertilità dei pazienti oncologici e allo stesso tempo garantire sicurezza
22:25e costo-efficienza ed efficacia degli interventi. Io ritengo che sia necessario definire e declinare
22:34in un apposito documento quelli che sono i requisiti necessari per l'accreditamento delle
22:39strutture che debbano prendersi carico di queste procedure con una particolare attenzione al
22:45monitoraggio delle tempistiche con cui queste procedure vengono espletate. Ricordiamoci sempre
22:51che dovendosi procedere alla per esempio la criopreservazione degli spermatozoi nel maschio
22:59o alla criopreservazione degli ogociti nella donna questa procedura deve essere antecedente
23:04all'inizio delle terapie antitumorali. Bisogna quindi evitare che il tempo di latenza dalla presa
23:10in carico della paziente al completamento della procedura sia tale da ritardare eccessivamente
23:14l'inizio di trattamenti antitumorali che sono potenzialmente salvavita. Io credo che ci sia
23:20nella necessità di un potenziamento delle banche del seme e dei centri di procreazione medicalmente
23:27assistita anche per i problemi che sono stati così chiaramente rappresentati dal dottor Guglielmino
23:34circa la distribuzione territoriale soprattutto in quelle aree del nostro paese in cui più difficili
23:41sono le comunicazioni. Dobbiamo poter disporre di raccomandazioni operative che siano molto chiare
23:47e che permettono appunto di gestire in maniera fluida e tempestiva tutte queste procedure e non
23:53possiamo fare a meno di programmi di formazione e di aggiornamento che siano estesi tanto agli
24:00oncologi quanto agli onatologi quanto agli oncologi pediatri perché ricordiamoci c'è
24:06anche una popolazione pediatrica di pazienti oncologici che anche se minoritaria pone delle
24:11problematiche di preservazione della capacità fertile per questi giovani pazienti. Non si può
24:17prescindere dal svolgere attività di preservazione della fertilità nei pazienti oncologici senza
24:24promuovere adeguati percorsi di counseling medico e psico-oncologico. Abbiamo noi letteratura
24:30consolidata circa il fatto che i pazienti oncologici spesso manifestino un forte desiderio
24:37di genitorialità e che vivano questa genitorialità in una maniera più complessa e più intensa rispetto
24:44a quanto sarebbe potuto avvenire in assenza della diagnosi patologica perché proprio
24:49l'esperienza di malattia l'esperienza di malattia aiuta ad affrontare in maniera più intensa la
24:56genitorialità. È ovvio che però per tutte le problematiche insite anche alla prognosi e ai
25:01controlli che periodicamente vanno fatti anche ai pazienti potenzialmente guariti la necessità di
25:06avere un supporto psicologico e un counseling psicologico è assolutamente ineludibile. Io
25:12ritengo che le attività di procreazione medicalmente assistita debbano essere integrate
25:17o strutturalmente o funzionalmente all'interno di un dipartimento oncologico. L'esempio che è
25:22stato fatto poc'anzi sulla presenza di una unità della fertilità nei pazienti oncologici presso
25:28l'Istituto Europeo di Oncologia è sicuramente un'esperienza molto felice. Non si può prescindere
25:34dalla gestione di queste problematiche se non all'interno di percorsi che siano strettamente
25:39e adeguatamente integrati all'interno di un dipartimento oncologico dove insistono
25:45ovviamente anche i reparti di oncologia e di ematologia. Un'altra considerazione è ovviamente
25:53garantire ai pazienti oncologici, sia di sexo femminile che di sexo femminile, di poter accedere
25:59a queste procedure all'interno dei livelli essenziali di assistenza. Teniamo presente che
26:03questi sono pazienti che potrebbero già avere sperimentato una genitorialità in fase antecedente
26:10alla diagnosi di patologia tumorale. Ciò non toglie che possono avere comunque un'esigenza
26:17di andare incontro ad una nuova esperienza di genitorialità. Io a questo punto credo di avere
26:24in maniera sintetica espresso quelli che sono i principi fondati del mio intervento che,
26:29tra l'altro, ho provveduto a inviarvi nei giorni precedenti sotto forma di testo.
26:36Sono ovviamente a pienissima disposizione dei signori deputati e del signor Presidente per
26:40qualunque considerazione o ulteriore approfondimento mi vogliono chiedere. Restituisco la parola al
26:47signor Presidente. Grazie a lei. Do infine la parola alla dottoressa Marilena Mento. Prego.
26:54Buon pomeriggio. Ringrazio la Commissione per avermi coinvolto in questa indagine conoscitiva
27:02che, tra l'altro, coinvolge una tematica che da anni rappresenta il perno della mia attività.
27:08Io ho preparato delle diapositive. Io ho avuto modo di seguire gli interventi precedenti,
27:34quindi sorvolo su quello che è il razionale dell'oncofertilità e delle tecniche che
27:38utilizziamo, che sono state ampiamente discusse dai miei colleghi, mentre vi presento invece la
27:44realtà dell'unico centro pubblico di oncofertilità operante in Sicilia, nell'ambito del servizio di
27:51PMA dell'ospedale Cannizzaro all'interno dell'unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia.
27:57Unità che, tra l'altro, è dal 2022 clinicizzata, perché il nostro direttore è dal 2022 professore
28:06ordinario, nonché adesso anche rettore, dell'Università di Vienna. Tutto ciò ha degli
28:14aspetti comunque positivi, dal momento che gli studenti di questa università,
28:18sin dal quarto anno di studi, interagiscono con questa tematica mediante seminari dedicati e
28:25anche frequenze abbastanza continue verso la nostra struttura. Il progetto nasce e si realizza
28:33grazie all'assegnazione di un PSN, Piano Sanitario Nazionale, che proprio aveva per titolo
28:40Preservazione della fertilità nei pazienti oncologici e creazione e strutturazione delle
28:45biobanche. Ciò ci ha fornito i mezzi per poter, ovviamente dal punto di vista proprio tecnico e
28:55strutturale, questo in particolare la nostra biobanca e il nostro servizio. La cosa bella
29:00era che questo PSN prevedeva anche l'erogazione di borse di studio per biologi della durata di
29:1136 mesi, che noi abbiamo potuto programmare in maniera molto soddisfacente anche presso
29:19soggiorni, presso centri ultraspecializzati, al fine di poter adempiere a quello che secondo noi è uno
29:26degli obiettivi più importanti nell'organizzazione di un centro di oncofertilità, ovvero avere
29:32personale dedicato, esperto e personale competente. E' così che nel 2016 nasce questo progetto che
29:42noi abbiamo denominato Prescelto, dall'acronimo Preservazione delle Cellule del Tessuto Ovalico,
29:46che purtroppo poi magari approfondiremo per motivi organizzativi e ancora non abbiamo iniziato,
29:53anche se abbiamo completato tutto un percorso di formazione presso il maggiore centro più
29:58prestigioso europeo a Copenaghen, appunto inerente alla preservazione del tessuto ovalico,
30:04abbiamo chiamato questo progetto Prescelto perché per noi Prescelti sono i ragazzi che
30:10accedono al servizio in quanto godono di un numero attivo H25, questo anche per rispondere
30:18al dottore Bordonaro, vengono presi in carico immediatamente i pazienti, hanno un team multidisciplinare
30:24dedicato e godono appunto dell'attenzione di tutto il team per la durata del percorso.
30:33Voglio anche sottolineare che sin da subito il progetto si è fatto carico anche del disagio
30:42di altre categorie di pazienti che possono avere necessità di preservare l'affettività. In questa
30:49diapositiva vedete elencate le indicazioni per cui i nostri pazienti sono afferriti al nostro
30:54servizio, a sinistra vedete l'indicazione, ma vi prego di tensionare questo tipo di indicazione,
31:03cioè la lesione midollare e poi ci siamo fatti carico anche della sindrome di Rokitansky. Allora
31:10per quanto riguarda la lesione midollare, sappiamo che la letteratura scientifica e
31:16epidemiologia ci dicono che ogni anno noi abbiamo circa 1200 casi all'anno di lesioni
31:22midollare, la maggior parte deriva da un grave trauma stradale. Se questa lesione midollare
31:28colpisce a seconda della localizzazione delle lesioni giovani pazienti, ecco che si può
31:34compromettere la funzione riproduttiva e in questi casi l'unica possibilità di riproduzione consiste
31:42nella crioconservazione del campione seminale non appena il paziente supera la fase dello
31:47shock spinale. Nel 2017, quindi dopo appena un anno dall'inizio del nostro servizio,
31:54abbiamo avuto la gioia di avere un risultato positivo, un successo con questo ragazzo,
32:00Alessandro, un paraplegico. È facile immaginare il tipo di impatto psicologico che un successo del
32:07genere ha nella psicologia di un ragazzo che porta già a questo tipo di problema.
32:14Per quanto riguarda invece la sindrome di Rokitasky, questa è una patologia molto rara,
32:22per fortuna, ma che è caratterizzata dall'assenza fin dalla nascita dell'utero. Le pazienti hanno
32:29levaio presenti e funzionanti, hanno caratteristiche sessuali secondarie tipicamente femminili,
32:35però non hanno l'utero e quindi l'unica possibilità per soddisfare il desiderio
32:41genitoriale è quella di ricorrere al trapianto dell'utero. Nel 2018 abbiamo cominciato questa
32:48avventura, potrei chiamare così, quindi questo protocollo sperimentale grazie alla collaborazione
32:55e all'approvazione del Centro Nazionale Trapianti presso l'ospedale Cannizzaro e l'ospedale Vittorio
33:01Emanuele di Catania. Purtroppo temo di avere problemi con la batteria, speriamo di no,
33:07e abbiamo cominciato questo percorso. Abbiamo dovuto congelare gli ovociti dei pazienti perché
33:19dobbiamo ricordare che tutti coloro che subiscono un trapianto devono iniziare terapia con degli
33:26immunosoppressori e gli immunosoppressori purtroppo possono portare un'insufficienza
33:31ovarica. Pertanto le pazienti arruolate, che sono state 14, sono state sottoposte a simulazione e
33:40crioconservazione degli ovociti. Nel 2018 il primo trapianto, non appena i medici hanno valutato
33:50le condizioni della paziente e fossero idoni per sostenere una gravidanza, abbiamo scongelato
33:57l'ovocita, abbiamo inseminato l'ovocita e trasferito l'embrione e nel 2022 abbiamo avuto
34:04la nascita della prima bambina. Sempre nel 2022 hanno eseguito il secondo trapianto e noi biologi,
34:14all'inizio del 2025, anche stavolta abbiamo scongelato gli ovociti, abbiamo trasferito
34:22l'embrione e sono felice di annunciare che abbiamo una gravidanza in corso già alla 22esima settimana.
34:29Questo che vi porto qui sono i dati dei nostri pazienti che trasmettiamo ovviamente all'Istituto
34:37Superiore di Sanità. Abbiamo circa 200 pazienti, l'immagine davanti non vedo bene il numero,
34:43223 pazienti e oltre 2.000 ovociti congelati. Per quanto riguarda invece gli spermatozoi abbiamo
34:51683 pazienti e oltre 1.600 campioni congelati poiché spesso, visto le condizioni dei pazienti,
35:01noi abbiamo necessità di congelare più di un campione, soprattutto per quanto riguarda le
35:09patologie oncologiche, tumori al testicolo o tumori nel sangue, molto spesso la qualità del
35:16campione seminale è compromessa. Per quanto riguarda la collaborazione con i centri catanesi,
35:26devo dire che qui di illustro i centri catanesi sono i più importanti e devo dire che dopo anni
35:31abbiamo veramente raggiunto un protocollo di intesa che è assolutamente fantastico.
35:37Condividiamo percorsi, tempistiche in modo tale appunto che la paziente già a diagnosi sospetta
35:44viene subito inviata presso il nostro servizio. C'è da dire che ovviamente questo tipo di realtà
35:51non è efficace, come diceva il dottore Guglielmino, nei centri più distanti e quindi il nostro obiettivo
35:58futuro è istituire momenti di confronto con altri centri oncologici per ottimizzare la rete
36:03del servizio. Sempre, come suggerivano i colleghi, andrebbe implementato questo modello tipo hub
36:10in spocco per cui i centri oncologici possono avere accesso diretto al centro di confettività
36:17regionale, perché appunto solo un approccio integrato può consentire l'adeguata e tempestiva
36:24presa in caldo della paziente con protocolli personalizzati. Io ho finito qui, direi che
36:29è tutto. Grazie. La ringrazio. Chiedo se vi siano domande da parte dei colleghi deputati,
36:37sia in presenza che collegati via online. Mi pare che non ci siano domande. Le vostre
36:48relazioni sono state molto chiare. Abbiamo acquisito alcune documentazioni scritte,
36:54chi non l'ha inviata, se ce la può inviare, in modo da poter poi avere contezza quando
37:03arriveremo a fare la relazione finale. Grazie di cuore, vi ringrazio, dichiaro conclusa questa
37:10audizione. Buona giornata. Grazie, buon lavoro, arrivederci.

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