https://www.pupia.tv - Roma - Audizione Bartoccetti Ore e Carollo
Presso l’aula del IV piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere ha svolto le seguenti audizioni :
ore 8 Presidente dell’Osservatorio nazionale indipendente sugli orfani di femminicidio, Stefania Bartoccetti;
ore 8.45 Francesca Carollo, in videoconferenza, giornalista e presidente di Wall of Dolls e co-autrice del documentario “Figli del femminicidio”. (29.05.25)
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Presso l’aula del IV piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere ha svolto le seguenti audizioni :
ore 8 Presidente dell’Osservatorio nazionale indipendente sugli orfani di femminicidio, Stefania Bartoccetti;
ore 8.45 Francesca Carollo, in videoconferenza, giornalista e presidente di Wall of Dolls e co-autrice del documentario “Figli del femminicidio”. (29.05.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Buongiorno, avverto che se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna
00:07sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso
00:11e la trasmissione diretta sulla web tv della Camera dei Deputati.
00:16Ricordo che la seduta si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta alla partecipazione
00:20da remoto dei componenti della Commissione.
00:23Ricordo inoltre che i lavori potranno proseguire in forma segreta sia a richiesta dell'audita
00:28che dei commissari, sospendendosi in tal caso la partecipazione da remoto e la trasmissione sulla web tv.
00:34L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'audizione in videoconferenza della Presidente dell'Osservatorio
00:40Nazionale Indipendente sugli Orfani di Femminicidio Stefania Bartoccetti.
00:45A nome di tutte le commissarie e commissari do il benvenuto alla Presidente Bartoccetti
00:49in collegamento con la dottoressa Paola Acquaro, psicologa e psicoterapeuta di Telefono Donne Italia
00:56e dell'Osservatorio Nazionale Indipendente sugli Orfani Speciali,
00:59che ringrazio per la disponibilità a contribuire alle avori della Commissione.
01:04Ricordo che la Commissione ha già udito la dottoressa Bartoccetti lo scorso 18 novembre 2024
01:09in qualità di Presidente dell'Associazione Telefono Donna Italia.
01:14In quella fase la Commissione aveva dato avvio al percorso di inchiesta sulla condizione degli orfani di femminicidio
01:19e la dottoressa Bartoccetti aveva da poco contribuito a fondare l'Associazione
01:23Osservatorio Nazionale Indipendente sugli Orfani Speciali, di cui è Presidente.
01:28Come si evince dallo Statuto, l'Osservatorio si propone di monitorare, studiare e analizzare
01:33la situazione degli orfani speciali in Italia, promuovere la sensibilizzazione e la conoscenza pubblica
01:39delle problematiche relative agli orfani speciali, offrire supporto, consulenza e orientamento
01:44agli orfani speciali e ai loro tutori e alle famiglie dei medesimi orfani, offrire supporto,
01:48consulenza e orientamento ai minori vittime di violenza assistita, collaborare con enti
01:53pubblici e privati per lo sviluppo di politiche e interventi a favore degli orfani speciali,
01:58raccogliere e diffondere dati e informazioni aggiornati riguardanti gli orfani speciali.
02:03Ci interessa pertanto conoscere il percorso fin qui compiuto dall'Osservatorio, il cui apporto
02:07è valutato assai utile soprattutto per il contributo al lavoro statistico e di raccolta
02:11dati in essere da parte delle istituzioni. Prego Presidente Bartocetti, a lei la parola.
02:18Buongiorno, gentilissima Presidente, onorevoli colleghi parlamentari, senatori, componenti della
02:25Commissione, grazie per questa opportunità che consente alla sottoscritta e alla dottoressa
02:32Acquaro che collabora con Telefono Donna Italia e con l'Osservatorio di poter riferirvi
02:40di sviluppi del nostro ente, ente iscritto a Runza, pensato davvero nel centro di tutte
02:50le nostre attenzioni, di tutte le nostre attività, il tema degli orfani speciali che fino a poco
02:58tempo fa apparivano soggetti assolutamente invisibili. Sono invisibili in termini di numero,
03:05non esiste un albo che li possa raccogliere, non esiste la possibilità di avere una raccolta
03:11dati puntuale e costante. Noi siamo riusciti attraverso un'indagine giornalistica a raccogliere
03:21negli ultimi anni le annunci, le notizie, le informazioni circa le donne morte per il
03:30suicidio e da lì siamo riusciti a ricostruire i numeri degli orfani che sono almeno nell'ambito
03:37di quelli che sono considerati appunto minorenni superiori ai 3.500 in Italia. Ma probabilmente
03:45il numero sarà ancora da nuovamente investigare, approfondire, che tanti sono coloro che rimangono
03:56ancora nascosti nell'opera. Noi abbiamo la necessità di fornire loro aiuto, l'aiuto
04:03è il sostegno psicologico in primis per restituire loro la fiducia, per riuscire a intervenire
04:12per sanare un dolore così profondo quale quello della perdita della madre per mano del
04:17padre e soprattutto non solo occuparci degli orfani speciali ma anche delle famiglie affidatarie
04:24che già si rivolgono al centro per essere sostenuti, così come gli ordini professionali
04:30con i quali abbiamo stabilito e sottoscritto un protocollo, almeno questo per quanto riguarda
04:36la regione Lombardia, che consente di promuovere corsi di formazione per psicologi, per gli
04:44assistenti sociali, per gli avvocati. Perché trattare il tema dell'orfano speciale è un tema
04:50molto delicato, che richiede delle competenze aggiuntive oltre a quelle tipiche degli specialisti
04:56che ho richiamato poco fa. Quindi il nostro impegno va nelle direzioni che sono state anticipate
05:05e sintetizzate in premessa, ma che vogliono proprio dare un contributo costante e costruttivo
05:13sul piano del benessere che vogliamo restituire alle persone, sul piano dell'aiuto che vogliamo
05:20dare ai soggetti affidatari e perché no anche sul piano culturale. Sul piano culturale perché
05:27promuovere anche un modo nuovo di essere solidali, di condividere con tutti coloro che si trovano
05:40in una situazione così drammatica, la loro situazione, significa anche consentire a una
05:46società di recuperare un'umanità, una solidarietà che sia veramente mirata a sostenerli ed aiutarli
05:53tutti. Cioè si è anche amati tutti intorno a questo tema e a questo dramma che può colpire
05:59anche purtroppo alcuni che sono i più sprovveduti, nel senso che gli orfani speciali sono anche
06:10bambini e bambine che spesso hanno vissuto per anni la violenza assistita, hanno sentito
06:17per tanto tempo le urla del padre contro la madre, hanno visto situazioni terribili nelle
06:26loro case, tra le loro mura domestiche, però assistere e rimanere improvvisamente soli
06:32privati della loro madre è comunque un'esperienza veramente traumatica e quindi tutte le forze
06:39in campo, tutte le buone volontà, tutte le azioni utili a consentire a queste bambine
06:49e a questi bambini di poter essere riconosciuti, di poter ottenere le cure e di poter avere una
06:56possibilità di futuro certo. Crediamo anche che di là del sostegno legale, psicologico,
07:02di accompagnamenti lunghi che vadano proprio nella direzione della cura, un altro aspetto
07:08fondamentale sia poter garantire a loro un percorso di studi certo che consenta appunto
07:15a loro, se oltretutto possono provenire da famiglie svantaggiate e che quindi abbiano anche
07:21necessità di un supporto economico, ecco l'idea di poter garantire la continuità nel
07:27percorso di studi è qualcosa che può rientrare nell'area di quello che è il riscatto sociale
07:33e personale che vogliamo comunque garantire. Noi in questi mesi abbiamo promosso percorsi
07:43di formazioni alle reti territoriali dei centri antiviolenza, anche perché l'osservatorio
07:50nasce come esito naturale da quella che è l'attività che Telefono Donne Italia come
07:56centro antiviolenza da oltre 30 anni ha promosso. Devo dire che sono i centri antiviolenza che
08:06già intercettano le donne vittime, che già avvicinano le figlie e i figli di queste donne
08:14che assistono al maltrattamento e che in alcuni casi purtroppo si trasformano in femminicidi
08:22e quindi in orfani speciali. Quindi la formazione rivolta alle reti territoriali dei centri antiviolenza
08:29ha compreso le case rifugio, ha compreso gli altri centri antiviolenza, ha compreso i comuni capofila
08:37perché con loro si attivano tutta una serie di interventi utili alla soluzione del singolo caso
08:44e quindi nel concreto ci siamo calati in un'attività operativa che possa comunque andare nella direzione
08:52di fornire tutti quegli strumenti culturali e specialistici utili a sostenere gli orfani speciali,
09:02le famiglie affidatarie che hanno bisogno in questo caso anche di essere accompagnate per quelle che possono
09:08essere le disponibilità che la nostra legge del 208 offre agli orfani speciali e alle famiglie affidatarie.
09:18Ci siamo resi conto che è poco conosciuta, che sono servizi ai quali i servizi previsti dalla stessa legge
09:28sono per alcuni risultati complessi perché possano accedere direttamente e spontaneamente
09:38e quindi quello che il nostro osservatorio sta promuovendo è proprio quello di incontrare le famiglie
09:50attraverso la community che abbiamo attivato all'interno del sito www.orfani-speciali.it
09:56per garantire loro intanto la possibilità di avere delle risposte concrete, di avere il supporto, il sostegno legale,
10:06l'accompagnamento nei casi in cui appunto debbano essere preparate le pratiche, richieste eccetera
10:12e tutto quello che è il sostegno psicologico. Ma di più all'interno di questa community le famiglie affidatarie
10:19hanno dei momenti di confronto, dei momenti di solidarietà, di comprensione e dei momenti nei quali
10:26possono finalmente rappresentare il grave lutto di cui loro sono portatori.
10:32Cioè le famiglie affidatarie che si trovano da un giorno all'altro responsabili delle vite, del futuro,
10:38della crescita delle bambine e dei bambini, sia che siano famiglie dalla parte della donna uccisa
10:47piuttosto che dell'autore della violenza, comunque portatori di un lutto e di un dramma veramente molto profondo
10:55che spesso non possono confrontarsi con gli orfani speciali, con i loro bambini, con i bambini che hanno in affido
11:05e di cui dovranno occuparsi per sempre. E quindi questi momenti di incontro fra famiglie, insieme naturalmente
11:13ai nostri esperti, la dottoressa Quaro, che è in collegamento, è una delle più qualificate ad occuparsi di questo tema,
11:23ecco con la guida delle nostre professioniste queste famiglie affidatarie riescono a confidarsi
11:30e anche a fare dei passi in avanti per superare il grave lutto per cui sono stati colpiti.
11:39Quindi un impegno che non conosce un confine, anche perché giorno dopo giorno ci rendiamo conto che serve sempre di più.
11:47Nello specifico il tema per esempio degli studi è un tema importante, è un tema necessario, è importante garantire davvero
11:55un percorso di studi, com'è importante che sul piano culturale si possa davvero intervenire e insistere con campagne di sensibilizzazioni
12:06per costruire delle alleanze, delle collaborazioni con l'istituzione affinché appunto questa nostra conoscenza
12:14come in questo momento si possa trasformare in politica e in azioni concrete.
12:19Ecco questo in sintesi, noi abbiamo dedicato un numero attivo 24 ore su 24 tutti i giorni, dedicato appunto all'osservatorio
12:30al quale possono riferirsi anche persone che intendano offrire il loro contributo, la loro partecipazione volontaria o meno
12:44alle nostre attività e allo stesso numero possono fare riferimento agli orfani speciali così come le famiglie affidatarie
12:52che sono appunto i due focus per la nostra attenzione, al centro del nostro lavoro e di quello che sono tutte le iniziative
13:02che poi intendiamo promuovere.
13:05Grazie Presidente, prego le colleghe e colleghi commissari presenti e connessi da remoto di intervenire
13:27e per porre eventuali questioni, se ci sono questioni.
13:43Quindi c'è un numero, se posso chiedere io, quindi c'è un numero dedicato su quei…
13:48Sì, le do il numero, come sempre, cerchiamo i numeri, è un numero dedicato appunto agli orfani speciali,
14:00se vuole lo posso sentire, 392-7723-210.
14:11Grazie.
14:12Grazie a voi. Stiamo anche definendo una campagna sociale dedicata alla campagna del fiocco nero
14:19che comprenderà un manifesto, un volantino e uno spot che provvederò, mi impegnerò a trasmettere
14:29al Presidente della Commissione, penso entro la mattinata, allora quando appunto saranno definiti
14:36gli ultimi dettagli che sono in corso d'opera.
14:39Grazie, grazie Presidente Bartoccetti, ringrazio anche la Dottoressa Acquaro, se non ci sono
14:46altri interventi dichiaro quindi conclusa l'audizione. Grazie mille.
14:54Grazie.
14:54Grazie.
15:09Presidente, se posso, se sono ancora in collegamento, c'è spazio per far fare un intervento alla Dottoressa Acquaro?
15:21Sì, sì, siccome non l'aveva detto non l'avevamo dato…
15:25Ecco, mi scuso, mi scuso molto con lei Presidente, mi scusi.
15:28C'è ancora, no? Abbiamo tempo fino alla prossima, prego, prego, prego dottoressa.
15:32Sì, grazie infinite, innanzitutto anche per l'invito, vi ringrazio molto.
15:39Il mio intervento vi assicuro non è lunghissimo, spero però che possa essere incisivo.
15:47Tante cose le ha già anticipate la Dottoressa Bartoccetti, perciò non mi ripeterò.
15:55Volevo solo sottolineare come gli orfani speciali siano di fatto orfani due volte, ma non solo
16:02per quello che diciamo sempre, perché sono orfani ovviamente della madre che figura primaria
16:08di attaccamento di protezione e del padre che, come noi sappiamo, o viene recluso o si toglie
16:15della vita, ma si può dire che c'è una terza via purtroppo per cui rimangono orfani.
16:21Rimangono orfani anche di una quotidianità, di una fiducia, della possibilità di una crescita
16:27serena. Nel senso che questi bambini non vivono un lutto tradizionale, ma vivono un trauma
16:35relazionale profondo che può diventare un trauma cronico, che impatta su ogni dimensione
16:40della vita, che impatta sullo sviluppo affettivo, sullo sviluppo cognitivo e sullo sviluppo sociale
16:48e relazionale di chi l'ha subito. Proprio per questo, come diceva la Dottoressa Bartoccetti,
16:55non possiamo pensare di affidare degli interventi di aiuto a queste persone, a questi orfani,
17:03e alle loro famiglie, senza avere una preparazione che sia specialistica e coordinata.
17:10Le operatrici e gli operatori che vanno ad affrontare questo tema devono sapere che devono
17:17affrontare un lutto traumatico, dei legami ambivalenti, spesso sentimenti inespressi o
17:25espressi indirettamente come rabbia, senso di colpa, timore di non poter più amare nessuno
17:32o di non poter più fidarsi di nessuno, perché noi immaginiamo che quando succede una cosa
17:38del genere ovviamente viene minata la fiducia alla base. Spesso questi minori, come si diceva,
17:44vengono minori o comunque orfani, vengono fidati alla famiglia materna, che però è a sua volta
17:52immersa in questo grande lutto, in questo grande dolore della perdita. Per questo il
17:58sostegno alle famiglie diventa essenziale, tanto quanto il sostegno agli orfani stessi,
18:04non solo, come si diceva, in termini economici regali, che è un sostegno che l'osservatorio
18:10offre, ovviamente gratuitamente, ma soprattutto in termini psicologici, perché una famiglia
18:17affidataria preparata e giustamente accompagnata, giustamente intendo proprio con le modalità
18:22più giuste e più corrette, può poi diventare una primissima base sicura da cui ripartire,
18:29il primo luogo dove si può iniziare piano piano guarire. Proprio per questo è nato l'osservatorio
18:36nazionale indipendente sugli orfani speciali, che ha proprio tra i suoi obiettivi quello di
18:41garantire assistenza fin da subito, quindi assistenza immediata ai minori vittime di
18:48violenza, agli orfani speciali, sostenere le famiglie, formare, come si diceva prima,
18:53gli operatori, i professionisti che intercettano questi casi, per elaborare anche delle linee
18:59guida che siano replicabili, nonostante noi sappiamo ovviamente che ogni caso è a sé,
19:04ogni contesto è a sé e queste linee guida devono essere per forza di cose linee guida
19:10flessibili, anche se condivise. Quindi è molto importante anche la formazione continua
19:17per chi lavora con questo genere di fenomeno, nel senso che non basta tra virgolette essere
19:22formati una volta per tutti, proprio perché le persone che sono in prima linea, quindi le
19:29persone che lavorano non solo all'interno di enti come il centro di violenza, come il telefono
19:37donna come l'osservatorio, ma tutti gli operatori che intercettano questo fenomeno diventano
19:42un ponte tra quello che è successo, quindi tra il trauma e tra la possibilità di recuperare
19:49un'autonomia, quindi di rinascere. Devono essere formati sulla psicotraumatologia, sulla gestione
19:55delle emozioni, aiutati a leggere i segnali precoci di un disagio per evitare quella che noi
20:03chiamiamo la vittimizzazione secondaria, quindi che in qualche modo chi ha già subito
20:10una tragedia o una violenza possa subirne un'altra proprio perché l'aiuto non viene effettuato
20:16in maniera tempestiva o efficace. Quindi concludo dicendo che l'osservatorio ha proprio recentemente
20:25assegnato, proprio in questo contesto, due borse di studio a due giovani psicologhi e ricercatrici.
20:34I loro lavori affronteranno due temi chiave, il vissuto degli orfani speciali, gli strumenti
20:40più efficaci per sostenere la crescita, ma anche proprio affronteranno un tema più di natura
20:48pratica, quindi una delle due borse sarà specificatamente orientata a raccogliere dei
20:57dati più sistematici, non solo sul numero di orfani, ma anche proprio sui loro bisogni,
21:04su quelli che attualmente vengono soddisfatti, su quali sono ancora insoddisfatti e quali magari
21:12aiuti, invece sono già a disposizione ma queste persone non è detto che conoscano. Quindi
21:17un lavoro sistematico di questo tipo anche per poi offrire degli interventi che abbiano delle
21:24solide basi scientifiche, perché se è vero che non si può restituire a queste persone quello che
21:31hanno perso, si può costruire comunque intorno a loro un sistema competente, integrato e stabile
21:38che consenta la trasformazione di un dolore che ovviamente è inennarrabile nella capacità di un
21:45recupero, quindi che trasformi una frattura irreparabile in una speranza che consenta una
21:51crescita sana e un recupero appunto della fiducia relazionale che come dicevo prima rischia
21:58altrimenti di venire minata per sempre. Grazie.
22:05Ci sono domande?
22:07Non so se colleghi hanno delle domande, la cosa che volevo dire è che sicuramente sarà
22:14poi a esito di queste borse, di questa ricerca, immagino come commissione sarà interessante se avete
22:22questi documenti e poterli avere, anche se volete mandare una memoria su questa audizione
22:31è utile per condividerla poi con tutte le colleghe. Se non ci sono interventi come mi pare
22:40ringrazio e questa volta dichiaro veramente chiusa l'audizione. Grazie mille.
22:46Grazie mille.
23:16Grazie mille.
23:46Grazie mille.
24:16Grazie mille.
24:46Grazie mille.
25:16Grazie mille.
25:46Grazie mille.
26:16Grazie mille.
26:46Grazie mille.
27:16Grazie mille.
27:46Grazie mille.
28:16Grazie mille.
28:46Grazie mille.
29:16Grazie mille.
29:46Grazie mille.
29:48Grazie mille.
29:50Grazie mille.
29:52Grazie mille.
29:53Buongiorno.
29:54L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'audizione in videoconferenza di Francesca Carollo,
29:58giornalista e presidente di Wall of Dolls, nonché coautrice del documentario Figli del Femminicidio.
30:04A nome di tutte le commissarie e commissari do il benvenuto alla dottoressa Carollo che ringrazio per la disponibilità
30:09e contribuire ai lavori della commissione.
30:11La dottoressa Carollo torna in audizione dopo quella già svolta nel 2023 sul progetto comunicativo Walls of Dolls,
30:18che ormai è ben noto e diffuso in numerose città italiane.
30:22Focus dell'audizione odierna è il tema degli orfani di femminicidio,
30:25che al centro di un docufilm presentato dalla dottoressa Carollo alla mostra del cinema di Venezia,
30:30in cui ritroviamo le storie di Valentina Belvisi e di Giuseppe del Monte, anche loro già uditi dalla commissione.
30:38Prima di dare la parola alla dottoressa Carollo procediamo alla visione del docufilm.
30:42Il docufilm
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31:07Ci troviamo a Milano, alla sede di Wall of Doll Onlus, l'associazione che da dieci anni combatte la violenza sulle donne.
31:25Alle mie spalle c'è questo muro di bambole, le bambole che tante donne hanno portato per ricordare le loro mamme, sorelle, amiche che non ci sono più.
31:35E oggi con me c'è una grande donna, Valentina. Valentina, la tua mamma non c'è più. Chi era Rosanna?
31:42La mia mamma era molto sensibile, purtroppo accompagnata da 30 anni da una persona sbagliata.
31:52Quella tua e della mamma è stata una vita molto difficile. La mamma aveva questo marito ed era un marito che ha distrutto le vostre vite. Com'era questa vita in famiglia?
32:03Parliamo di 30 anni di violenza fisica e di violenza psicologica. Diciamo che lui aveva una doppia personalità.
32:12La mamma aveva paura di Luigi?
32:13E lei mi diceva sempre di non rispondergli perché mi diceva che mi fa del male. Quindi probabilmente sì, aveva anche rispetto a me più paura che ci potesse fare male anche a tutti e due.
32:25La vostra sembra una famiglia che viene tenuta un po' in piedi, un po' dal tuo impegno, un po' da quello della mamma, però la situazione si deteriora sempre di più.
32:33Ho cercato di tenerla io in piedi, facendo un po' da genitori a entrambi, a calmare le situazioni, a coprirli, ma soprattutto per non far sì che era sempre una guerra in casa.
32:47Questa escalation di violenza continua, però a un certo punto arriva all'apice. Che cosa succede?
32:55Allora, arriviamo a novembre del 2016, quindi poco prima che purtroppo mia mamma muore e si presenta sotto casa l'amante di Luigi, che è quello che era mio padre, con un bambino piccolo che all'epoca aveva circa due anni.
33:11In quel momento lui mi dice che quello è mio fratello.
33:15Perché secondo te la mamma non è riuscita a lasciarlo, quest'uomo?
33:18Che voleva salvare l'insalvabile e sicuramente perché aveva paura che gli poteva fare il male, come poi è successo.
33:25Arriviamo al 15 gennaio del 2017. I tuoi genitori sono tornati da questo mese disastroso a Pantelleria. Sono tornati a Milano?
33:34Sì, e noi eravamo d'accordo di vederci il 15 gennaio perché mi ero presa qualche giorno. La situazione era molto pesante da viverci.
33:43E al mattino mi alzo e sento mia mamma. La sento in quel momento tranquilla. Quindi io stavo, avevano già iniziato a litigare e si sono fermati perché sapeva che mi agitavo oppure hanno cominciato a litigare dopo.
33:55Vado a pranzo in questo albergo e mando le foto e non arrivano.
33:59Mia madre, Whatsapp scollegato, Luigi anche, provo a chiamare telefoni tutti chiusi, telefoni di casa scollegato.
34:07Andiamo a Cerro Maggiore dove abitava il mio ex ragazzo. Il fratello ci dice verso le 7 di sera, guardate che vi faccio una doccia e vi porto io a vedere se è successo qualcosa o perché non rispondo.
34:18E fatta l'Italia io non guardavo mai il telegiornale e compare donna uccisa a Milano-Lorenteggio e io per scrupolo sono andata a vedere su internet e lì sono praticamente morta perché era mia madre.
34:33Sono andata alla squadra mobile e ho fatto la mia deposizione e poi mi chiedono se riesco ad entrare perché lui non...
34:45Non confiscava, cioè loro lo conoscevano, sapevano l'uomo che era.
35:03Stessa messa in scena di quando io avevo tre anni perché mia madre fu accoltellata alla schiena.
35:08Quindi quelle cicatrici che io gli chiedevo cos'erano.
35:10Erano delle accoltellate che lei non mi parlava mai, cambiava discorso.
35:15E poi di notte però crolla.
35:16Sì, alle 6 del mattino crolla, mi chiamano dicendo che ha confessato.
35:20Cosa dice nella sua confessione?
35:22Che non si ricorda che cosa ha fatto, dice che quando si sono sbligati stavano bene.
35:27Non giustifica perennemente quello che ha fatto.
35:31Ha trovato la palla al balzo perché io non ero in casa perché con me assolutamente non sarebbe successa una voce del genere.
35:38Adesso sono passati un po' di anni. Come sono cambiate le cose? E tu come stai?
35:44Sono passati circa 7 anni. Si dice che negli anni il dolore passa a cambiare, attenuarsi.
35:51Diciamo che per me non è così. Cioè, sono andata avanti con la mia vita per mia madre.
35:56Tu quest'uomo lo chiami Luigi, non lo chiami papà. Non lo è più, forse non lo è mai stato.
36:02No, non lo è mai stato perché non è mai stato capace di essere un padre.
36:08La maggior parte delle donne non sa di subire violenza.
36:16E quindi questo è molto importante.
36:18Dobbiamo anche parlarne, perché come dice le nostre tante t-shirt, ci dicono tanti messaggi.
36:25Il silenzio della violenza. Il silenzio è violenza.
36:27E siamo ancora qui, davanti al muro delle bambole.
36:35Luca, cosa vuol dire essere un orfano di femminicidio in Italia?
36:40Vuol dire soffrire molto. Soffrire molto perché soprattutto all'inizio si ha un senso, diciamo, di abbandono.
36:46Anche purtroppo, mi spiace dirlo, delle istituzioni.
36:49Come sono andate le cose? La mamma dove viveva?
36:52Mia mamma viveva in Basilicata, diciamo la nostra regione d'origine, e viveva sola.
36:57Conosce quest'uomo su una chat.
36:59Nel giro di pochissimi giorni, due o tre giorni, si danno appuntamento, diciamo, al paese dove viveva ed era residente mia mamma.
37:06Mia mamma ospita questa persona.
37:08E subito sono, diciamo, iniziati un po' di comportamenti strani, molto strani, da parte di mia mamma.
37:15E per ultimo anche il cambio di residenza, quindi ha concesso il cambio di residenza a quest'uomo.
37:20Cosa succede?
37:20Mi trovo in rianimazione, intubata, e già le speranze erano quasi pare a zero.
37:28Cosa dicono le indagini?
37:29Le indagini, innanzitutto, in prima battuta, l'hanno subito, diciamo, individuato come amputato per un capo, che è quello dei maltrattamenti in famiglia, aggravati dall'evento morte.
37:40Infatti poi la mamma muore?
37:41Muore, sì, dopo 15 giorni di rianimazione viene a mancare.
37:46Il tuo caso però è davvero complesso, perché non finisce lì?
37:49Non finisce lì, perché la cosa appunto assurda è che appunto, nonostante il quadro era chiaro, perché in casa di mia mamma viveva mia mamma e lui, e mia mamma aveva 53 anni quando è morta.
38:01Non è mai caduta, non è mai scivolata, e tutta ad un tratto, nel giro di poche settimane, inizia a cadere più volte, inizia ad andare al pronto soccorso, accompagnata da lui.
38:11Lei però non l'ha mai denunciato?
38:12Purtroppo no, le indagini poi hanno fatto emergere appunto che mia mamma alla fine stava iniziando a svegliarsi da questo incubo, gli gridava ripetutamente durante la giornata, vattene di qua, lascia casa mia, torna doveri, ma lui ribatteva dicendo che gli accordi non erano questi.
38:33Come la ricordi?
38:33La ricordo con grande affetto e cerco di, come dire, cangellare i ricordi brutti che si possono immaginare, no, di una mamma stessa in un letto o in quelle condizioni.
38:49C'è una tradizione indiana, se non sbaglio, secondo cui per ogni donna violata, per ogni donna uccisa, fuori dalla porta si appende una bambola, è il segno di rispetto, ma anche il segno di vita.
39:08Quell'urlo è qui perché queste bambole sono per tutte le donne che non ce l'hanno fatta, ma anche per tutte quelle donne che hanno trovato il coraggio di denunciare e di dire basta, no alla violenza delle donne, no alla violenza in generale.
39:25La tua associazione che da tanti anni lavora per gli orfani di femminicidio si unisce a Wall of Dolls per lavorare insieme, ma chi sono questi ragazzi, Roberta?
39:42Gli orfani, io dico sempre, gli orfani di femminicidio sono tutti quei bambini e quei giovani con un meno davanti, hanno meno amore, meno famiglia, meno mamma, meno amicizia, meno sogni, meno voglia di vivere e quindi bisogna proprio debellare il loro meno nella loro vita trasformandolo in un segno positivo.
40:07Presentaci la tua storia.
40:08Mia madre viene uccisa nel 1997 da quello che in teoria avrebbe dovuto amarla per tutta la vita, nonché mio padre e da allora appunto a me e ai miei fratelli è stata stravolta la vita.
40:22Quindi quella sera, quel giorno maledetto, cosa succede?
40:27Succede appunto che mia madre dopo 24 anni di matrimonio e 5 di separazione viene uccisa.
40:35Come?
40:35Purtroppo a colpi d'ascia in mezzo alla strada.
40:38E lì dopo 5 anni di separazione anche noi figli non pensavamo arrivassi così tanto, ma sono stati 5 anni di stalker molto serrato, però a noi ci veniva detto che nessuno poteva fare nulla perché non c'erano leggi che tutelavano queste donne.
40:55Tu da uomo che cosa hai provato pensando che tuo padre era stato, era quell'assassino?
41:02Il senso di vergogna ovviamente ce l'avevamo anche noi, nel senso che un po' ti crolla tutto addosso, pensi di essere l'unico al mondo ad aver subito una cosa del genere e quindi ti chiudi un po' in questa bolla.
41:16Io per esempio ho attuato quello che si chiama meccanismo di rimozione, per 20 anni non parlo con nessuno di questa cosa e accantono questo mio dolore che poi rimergerà 20 anni dopo ma per caso in seguito a una psicoterapia.
41:32Ecco, è proprio strano questa cosa di subire quel dolore dell'abbandono di un ideale amore che gli uomini a volte possono commettere cose così atruci e tu vivendo lo stesso dolore sei riuscito ad affrontarlo in modo completamente diverso.
41:53Devo dire che nel giro di due anni e mezzo o tre lui è riuscito, pensa a portare a capire l'importanza di andarlo a trovare anche in carcere e di confrontarmi con lui e chiudere appunto il famoso cerchio.
42:05E cosa gli hai detto?
42:06E lì ti devo dire la verità, io lascio mio padre che avevo 13 anni e quindi ho ricordi di un ragazzo di 13 anni che ha visto 13 anni di violenza.
42:16Ci vado dopo 22 anni da quel giorno, ovviamente in cuor mio sperando di trovare un uomo un po' cambiato, insomma 22 anni di carcere bene o male ti cambiano.
42:25E invece no, mi scontro con questa cruda realtà dove trovo quel narcisista patologico perché di quello si parla che era quando io avevo 13 anni.
42:34Quindi convintosi di quello che ha fatto, capisco che lui non era pentito e lì effettivamente ho chiuso con lui.
42:44Sei rinato anche tu?
42:44Sono rinato, mi sono interessato appunto della tematica della violenza sulle donne, soprattutto sulla tutela dell'orfano di infemminicidio.
42:51Io dico sempre che l'orfano di infemminicidio diventa orfano quel giorno lì, non può aspettare tutte le pratiche burocratiche e semplicemente per avere un sussidio che a me oggi in Italia va chiesto.
43:04Cioè l'orfano di infemminicidio non fa domanda, per lo Stato non esiste.
43:07Come si vive poi adesso? Qual è il senso della vita oggi?
43:12Io appunto da due anni e mezzo mi occupo di questa cosa e quindi vengo a contatto con i caregiver, con tutta una serie di istituzioni che si occupano di queste cose
43:20e ti assicuro che sono bambini a cui vengono chiamati orfani speciali perché speciali sono i bisogni a cui devi rispondere a questi bambini.
43:30Sono bambini che intanto devi spiegare perché è morta la mamma, bambini a cui devi spiegare come è morta la mamma e per mano di chi è morta questa madre.
43:38Quindi sono bambini che sicuramente hanno dei problemi nel corso dello sviluppo.
43:43Quindi l'intervento psicologico deve avvenire immediatamente, lo stesso giorno.
43:47Oggi non è purtroppo così. La battaglia che sto facendo io con la mia associazione, che è Associazione Olga, è anche di portare, di sensibilizzare sicuramente le istituzioni
43:56a portare alla luce tutte queste discrepanze che ci sono dal momento in cui succede un dramma del genere
44:02a tutto quello che le persone devono, le cosiddette vittime collaterali devono sopportare in ingiustamento.
44:08Come Presidente di Wall of Dolls Liguria, che cosa ti ha colpito in questi anni? Che cosa ti colpisce ancora oggi?
44:18Quello che mi colpisce è proprio il bisogno, la richiesta di aiuto che spesso si affaccia timidamente a noi,
44:25donne che non sono ancora pronte e non hanno acquisito consapevolezza.
44:29Quindi non hanno la forza e il coraggio di rivolgersi ai centri antiviolenza.
44:33Quindi noi andiamo proprio a intercettare tutta quella zona grigia che probabilmente potrebbe arrivare nei casi più disperati,
44:40poi in pronto soccorso o nei casi drammatici appunto con la morte di fronte molto spesso anche a dei figli
44:46che subiscono per anni una violenza assistita molto molto grave.
44:50Grazie a tutti.
45:20Buongiorno, prego dottoressa Carollo, a lei la parola.
45:25Grazie per averci portato questo lavoro.
45:29Buongiorno a tutti e grazie a voi per questo invito.
45:35Mi emoziono ogni volta che vedo questi ragazzi che ti raccontano questo docufilm.
45:42La dottoressa Semenzato lo sa bene, l'abbiamo portato come da sette anni a questa parte
45:48al Festival del Cinema che è lo spazio più importante della cultura al mondo all'interno dello spazio della regione del Veneto,
45:58all'Hotale Celsior e lo abbiamo presentato alla stampa.
46:02E poi quest'anno è stato portato in tante scuole italiane e tante scuole italiane sono venute,
46:08tanti ragazzi sono venuti nella nostra sede di Milano a vederlo, anche negli eventi che abbiamo fatto durante l'anno,
46:16perché World of Dogs, che da dieci anni combatte la violenza sulle donne,
46:23noi facciamo per convinzione un grandissimo lavoro culturale, perché siamo convinti che sia l'unica cosa che possa fare la differenza.
46:32Il tema degli orfani di femminicidio, diciamo che negli anni l'avevamo un po' tralasciato,
46:39concentrandoci sulle donne o su chi era vittima di violenza,
46:46e ci ha colpito infatti, e uso noi, perché parlo di me, di Giosquillo, la fondatrice di World of Dogs,
46:53delle tante ragazze che lavorano con noi,
46:55questi giovani, questi bambini che diventano uomini e donne, troppo spesso sono dimenticati,
47:06sono dimenticati o sono stati dimenticati dallo Stato, dalle istituzioni, da tante e troppe persone,
47:16quello che mi ha colpito di loro sono le parole che ha detto Roberta Boelchi,
47:23ma che poi ti raccontano anche loro, questi ragazzi hanno meno sogni,
47:28perché i sogni che avevano sono stati distrutti,
47:31Giuseppe Belmonte voleva fare il medico, ma non ha potuto,
47:35perché ha vissuto 12 anni di violenza, e poi la mamma è stata uccisa con l'ascia.
47:41Anche Valentina Belvisi voleva studiare di più, voleva avere una posizione migliore nella sua vita,
47:53ma la situazione con questa famiglia non glielo ha permesso,
48:00tant'è vero che noi l'anno scorso l'abbiamo proprio aiutata,
48:02perché lei voleva fare un corso per poter migliorare anche la sua condizione economica.
48:07Cosa raccontano questi ragazzi? Mi preme che le istituzioni lo sappiano,
48:13perché so che la dottoressa Semenzato ha tanto lavorato quest'anno
48:20per capire quali fossero i bisogni di tutto questo mondo di fragili.
48:28In parte mi raccontano che ci sono delle leggi che sono anche migliorate nel tempo,
48:35però sicuramente ci sono degli aspetti che vanno migliorati.
48:42Accedere ai fondi non è così facile, basta sbagliare una domanda e ti ritrovi a punto a capo.
48:50E sappiamo che molto spesso non hanno grandi possibilità o non hanno grandi aiuti,
48:57quindi una semplificazione per l'accesso a dei fondi sarebbe molto importante.
49:04Inoltre i fondi, almeno questo fino a un anno fa, ma non credo che siano cambiati,
49:10ma so che questo report servirà anche per questo, i fondi sono a scalare,
49:16quindi una volta che sono finiti per quell'anno non ce ne sono più.
49:19Cosa vuol dire? Che se muoiono troppe donne e tu sei il figlio di una donna che muore a novembre,
49:26a novembre basicamente non avrai più un rimborso.
49:30Poi c'è anche il tema dell'aiuto, del sostegno psicologico.
49:36Molti di questi ragazzi hanno bisogno di aiuto, di uno psicologo, di uno psichiatra,
49:41ma sappiamo che costano e poi in parte vengono rimborsati,
49:45ma intanto i soldi bisogna tirarli fuori e molto spesso non ci sono,
49:50perché la mamma non c'è più, il papà è in carcere, bisogna andare avanti.
49:55Un po' come questi sogni che vengono distrutti dal bisogno di sopravvivere.
50:01E anche qui noi sappiamo che per gli aguzzini in carcere c'è subito lo psicologo,
50:07lo psichiatra, che è giusto, io sono d'accordo perché anche chi ha commesso delitti
50:11ha bisogno di fare un percorso, però è chiaro che questi bimbi hanno la priorità
50:17e quindi sarebbe importante rendere immediatamente accessibili senza dover pagare prima,
50:24ma possibilmente anche non pagando, tutto il sostegno psicologico di cui loro hanno bisogno.
50:30E poi ti colpisce la straordinaria spontaneità del racconto di vite devastate,
50:42ma anche la voglia che loro hanno di ricostruirsi una vita, di vivere una vita normale.
50:47Io ormai loro li seguo da qualche anno, adesso Valentina sta aspettando il secondo bimbo
50:53e vi assicuro che non è facile, come non è facile per tutte le mamme d'Italia
50:57e come non è facile in un paese come il nostro dove i salari sono bloccati,
51:03non è sempre semplice arrivare a fine mese, figuriamoci per una ragazza che non ha la mamma
51:10e il papà, che poi lei non chiama padre, è in carcere, ci sono due bambini da crescere.
51:15Insomma c'è bisogno che lo Stato abbia una rete, abbia una forza nell'aiutare questi ragazzi
51:23che non deve essere solo il terzo settore, ma deve essere appunto lo Stato.
51:28Perché io veramente credo che i loro sogni abbiano il diritto di essere realizzati
51:34come i sogni di tutti gli altri bambini dei nostri figli.
51:40Giuseppe Del Monte, che adesso ha questa associazione, Olga bellissima, combatte tantissimo,
51:47però sua mamma dice che mio padre prima di essere un assassino,
51:52è stato un ladro di sogni.
51:54Sono delle parole che mi hanno molto colpito, perché c'è questo grande desiderio di normalità,
52:00di poter avere una vita come gli altri, ma devi fare anche i conti con un passato
52:05che è molto pesante e che vorresti non solo cancellare ma non puoi farlo,
52:11ma vorresti guardare avanti.
52:13E allora sono veramente tanti gli strumenti che servono a questi ragazzi,
52:17a questi fragili, a questi bimbi con il segno meno.
52:21E quindi secondo me, Giuseppe e tutte le ragazze della ONU,
52:25sarebbe importante dare loro voce in modo che le istituzioni,
52:30così come ha fatto la dottoressa Semenzato,
52:32si occupassero, guardassero anche a quelle che sono le necessità di questi ragazzi
52:38alle quali noi dobbiamo fare fronte.
52:45Grazie dottoressa, come lei ha detto, appunto sottolineato,
52:49come commissione stiamo facendo un percorso proprio rivolto agli orfani,
52:55perché nel frattempo lo Stato li ha visti, ha approvato una legge,
52:58però si tratta di capire come funziona, come possiamo migliorare i bisogni.
53:05Prego le colleghe e i colleghi commissari presenti e connessi da remoto
53:09di intervenire per porre eventuali questioni, se ci sono.
53:21Se non c'è nessuno, ringrazio la dottoressa,
53:27registriamo le cose che lei ci ha portato,
53:30che insomma corrispondono anche altre testimonianze,
53:33noi avevamo già ascoltato la storia sia di Valentina Belvisi
53:37che di Giuseppe Del Monte, quindi la ringrazio molto
53:41e dichiaro conclusa l'audizione.
53:43Grazie.
53:44Grazie, buon lavoro.
53:45Grazie.