https://www.pupia.tv - Roma - Presentazione libro "Strumenti sociologici e transdisciplinari per il contrasto dei femminicidi" - Conferenza stampa di Martina Semenzato (22.05.25)
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NovitàTrascrizione
00:00la sala stampa della camera con un nuovo appuntamento del taccuino promosso dall'onorevole Martina
00:06Semenzato, presidente della commissione d'inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni altra forma
00:13di violenza di genere, oggi l'appuntamento rispecchia in pieno lo spirito del taccuino,
00:19la presentazione del volume della professoressa Alessandra Sannella, qui con noi la salutiamo,
00:26dal titolo strumenti sociologici e transdisciplinari per il contrasto del femminicidio, rispecchia in
00:34pieno perché proprio la costruzione di una rete, la costruzione del dialogo è proprio nello spirito
00:39di questo ciclo di appuntamenti, io insomma mi ricordo ci sono tanti studenti universitari qui
00:48in platea, ricordo quando andavo all'università c'era un mio professore che diciamo canzonava
00:54ai colleghi parlando del fantasma dell'interdisciplinarietà, come qualcosa che veniva sempre evocata,
01:01sempre dicendo che però non c'era mai, invece nella lettura del libro di Alessandra Sannella
01:07la transdisciplinarietà è una cosa seria, lo si fa sul serio per affrontare un problema
01:14serio, quindi non è più un fantasma ma è finalmente un dato di realtà e quindi quella
01:19frase il fantasma ha preso finalmente vita e ha preso corpo e qui questo tavolo rispecchia
01:28anche la transdisciplinarietà, questa platea rispecchia la transdisciplinarietà, abbiamo
01:32istituzioni politica, la coesidenza è semenzata, abbiamo con Daniela Carlà, promotrice di noi
01:40rete donne, abbiamo la società civile, l'associazionismo, con il dottor De Gioia abbiamo la magistratura,
01:47sono tanti studenti, professori universitari, colleghi giornalisti, quindi la costruzione
01:53veramente di un dialogo tra discipline è presente qui su questo tavolo dei relatori,
01:59è presente in questa platea. Questo per quello che ci riguarda devo dire che come giornalisti
02:04la cronaca è importante, raccontare quello che accade è sicuramente importante ma è
02:10importante che questo sguardo che a volte è un po' troppo vicino ai fatti, quindi essendo
02:15troppo vicino ai fatti non riusciamo a vederli nella loro complessità, è importante che
02:19ci sia lo sguardo oggettivante più ampio di una ricercatrice, specialmente come quello
02:26di Alessandra Sannella, specialmente per un tema che come si evince dalla lettura del
02:31saggio è complesso e multifattoriale, che è sfidante e sfuggente non solo per la prevenzione
02:37e il contrasto ma anche per la sua comprensione. La dottoressa Sannella parla di un bersaglio
02:43mobile, quindi che noi dobbiamo continuamente cercare di raggiungere, utilizza un'immagine
02:48bellissima che è quella del ricercatore che è la lanterna di Diogene, questo filosofo greco
02:55che ha acceso una lanterna di giorno proprio per cercare l'uomo diceva lui, in questo caso
03:00cercare gli uomini e le donne, in questo caso per cercare la verità, potremmo usarla come
03:04metafora e cercare la verità è in qualche modo, io credo e questo penso che la Presidente
03:11Semenzano sia assolutamente d'accordo, sia un po' in contrasto con questo spidro dei
03:14tempi dove tutto o bianco o nero è polarizzato all'estremo e invece devo dare atto che la
03:23politica seguendola da vicino sul tema del femminicidio, sulla violenza di genere continua
03:27ostinatamente a perseguire un approccio bipartisan, un approccio di collaborazione credo che sia
03:33essenziale anche perché altrimenti non riusciamo a capire la complessità di questo fenomeno,
03:42appunto un approccio come la lanterna di Diogene, quindi partirei dall'autrice del libro se la
04:00Presidente mi consente e chiedendole appunto qual è l'essenza di questo metodo transdisciplinare,
04:12di questa sistematica revisione della della letteratura, quali risultati sono arrivati,
04:19quali risultati anche inattesi dal suo punto di vista? Allora grazie a Roberto Calabria per
04:26l'introduzione che coglie l'essenza del nostro lavoro e vi sento sicuramente soprattutto a
04:33ringraziare la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni
04:37forma di violenza di genere e in particolare lo Presidente onorevole Martina Semenzato
04:42perché grazie a lei in particolar modo che abbiamo potuto approfondire i nostri studi
04:46anche sulle molteplici realtà che vengono rappresentate nelle elezioni parlamentari
04:51che ogni giorno, e vi invito a vedere anche la Commissione online, si riunisce per discutere
04:58con esperti di settore sul tema. Questo per noi ricercatori è molto importante perché ci consente
05:04di aprire un'immagine a 360 gradi tra le istituzioni, quello che possono essere le
05:12rappresentazioni che noi possiamo ricavare dall'analisi dei dati e anche soprattutto
05:17quello che è la volontà della società civile, quindi una raccolta sistematica in primo luogo
05:22dalle istituzioni ci consente di fare un lavoro molto più rigoroso sul piano scientifico.
05:29L'altra disciplina che le coglie è sicuramente il nostro punto di partenza che è un frutto
05:35del lavoro avviato nel 2021 presso l'Istituto di Medicina Legale all'ora dell'Università di Parma
05:42e rappresentato anche oggi dalla professoressa Rossana Cecchi presso l'Università di Modena
05:47in Reggio Emilia che ha coordinato questa ricerca e su cui abbiamo ci siamo interessati
05:53sulla sua caparvietà di voler mettere in evidenza quali potessero essere in particolar modo le luci
06:01e le ombre della diversa rappresentazione legislativa e anche dal punto di vista medico
06:07legale nelle diverse realtà internazionali. Per fare questo abbiamo in qualche modo posto
06:16all'attenzione di un'equipe trasdisciplinare composta da diversi esperti tra cui Emanuele
06:24Caroppo, Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL-RM2, la Semenzato, il Dipartimento
06:29dell'Università Cattolica del Sacro Cuore così come Marianna Mazzo e Giuseppe Marano.
06:35Elenco tutti per dirvi anche i ringraziamenti che dobbiamo nell'esposizione di un lavoro che
06:41è sì corale, collegiale, trasdisciplinare ma soprattutto raccoglie anche la volontà
06:46delle nostre istituzioni quindi l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l'Istituto
06:50Gemelli e il Dipartimento d'Ingegneria dell'Università Federico II con Pietro Dell'Elis e Carmela
06:55Calabrese e non ultimo con Toshika Kondo, Wakayama Medical University School of Medicine,
07:02Graduate School of Medicine dal Giappone. Quindi questi esperti che si sono riuniti
07:08sotto la lente di ingrandimento della volontà di creare una ricerca che andasse a cogliere
07:13sia gli aspetti legislativi internazionali sulla rappresentazione del femminicidio e
07:19dall'altra parte una rappresentazione dei ricercatori che volevano anche andare un po'
07:24a superare il limite di un numero che non dovesse più rappresentare donne uccise ma
07:31andasse a rappresentare effettivamente la volontà di contrastare un fenomeno agghiacciante
07:36che si moltiplica da sempre nella storia purtroppo delle società e che invece vorrebbe comprendere
07:44la complessità dei livelli di realtà che mancano in coerenza logica, come sia possibile
07:49che le donne vengano ancora uccise, perché così tanto o comunque quant'è il decremento,
07:55perché un decremento c'è stato, come l'onorevole Semenzato rappresentava qualche giorno fa,
07:59non è una mattanza, i numeri sono decresciuti notevolmente, questo è il lavoro fatto dalle istituzioni,
08:06la forza è legislativa ma ancora non basta, quindi non so se mi posso portare avanti un po'
08:13o se vogliamo andare avanti, grazie, quando non faccio lezioni mi sfogo altrove quindi
08:23abbiate pazienza, questo è frutto di una trilogia di lavori, la prima parte ha rappresentato
08:33in particolar modo un aspetto, come il mondo ha stato osservato il piano legislativo, abbiamo
08:38analizzato le leggi presenti in tutto lo scenario di pubblicazioni internazionali e vi diciamo
08:45un dato abbastanza rilevante, nel 2020 sono state assassinate 3.723 donne e 940 sono state
08:53ascritte come femminicidi accertati, ora attenzione questa se il dato e le persone
09:02una d'uno ci rappresentano un'ecatombe straordinariamente grave, vogliamo sottolineare
09:08però che la rappresentanza e l'allenamento al dato mettevano a messo in evidenza che c'è una
09:13forza di screpanza tra cosa era ascrivibile al concetto di femminicidio in alcuni paesi
09:21piuttosto che in altri, quindi abbiamo cominciato a fare uno di quelli che Wittgenstein chiamerebbe
09:26la fitta rete di tessitura che bisogna fare nell'interpretazione di un fenomeno, cioè analizzare
09:32le parole, le parole che fanno la storia, sono le parole che ci consentono di cercare di dare
09:38un principio che sia coerente con le prove relative al caso, ovviamente non siamo qui
09:46a dibattere sul fatto che sia un crimine specifico di omicidio intenzionale di una persona di
09:50senso femminile di una donna o ragazza che ovviamente è rappresentato così dalle diverse
09:55legislazioni presenti, però definire il femminicidio non era solo una questione concettuale, il
10:04nostro lavoro che si evince dal testo in realtà è andato a voler riconoscere un termine lessicale
10:11perché rappresentano anche quello che sociologicamente poi è importante rilevare, una rappresentazione
10:18sociale delle donne e delle ragazze, quindi nel momento in cui venivano raccolti i dati sulle
10:23donne uccise la rappresentazione di femminicidio è diversa e discostante nei diversi paesi, questo
10:31ovviamente ci ha messo un po' in allerta perché se pensiamo che abbiamo 800 casi in tutti i paesi
10:37europei dobbiamo dire che in Italia il numero delle donne uccise è rappresentato nel 2023-120
10:46ma non sappiamo se realmente sono femminicidi così come le intendiamo noi e allora abbiamo
10:51voluto dare, dopo ampie discussioni, perché la transdisciplinarietà non vuole comodi posti in
10:58cui risiedere nelle diverse discipline ma scomodi appropriazioni del sapere per poter raggiungere
11:04una terza dimensione che è quella che abbiamo voluto dare ovvero un omicidio perpetrato a
11:10causa del mancato riconoscimento del diritto della vittima all'autodeterminazione. Su questo
11:17la presidenza Cecchi è stata particolarmente abile nel voler determinare invece il suo punto di vista
11:25a discapito di quello che potrebbero essere le rappresentazioni già presenti ma in realtà
11:31l'uso della definizione andava a rappresentare anche la necessità del campo di indagine
11:37socio-relazionale, cioè non fermarsi solamente all'identificazione della vittima per quello
11:43che erano stati già rilevati nel nostro lavoro sul piano delle lesioni e della tipologia di
11:49overkilling che subivano le donne vittime di femminicidio ma anche rilevare la necessità di
11:55sottolineare la mancata possibilità di una donna di scegliere il proprio agire sociale e questo
12:02veniva fatto proprio in base alla propria identità di genere e ai propri riferimenti valoriali al
12:06contesto ovviamente di riferimento al percorso individuabile, quindi una libertà dell'individuo
12:12che veniva lesa e veniva ovviamente fatto il riscontro, quindi abbiamo notato che oltre alla
12:21necessità di mettere in evidenza la competenza collettiva c'era bisogno di costruire il dato
12:26diversamente e quindi abbiamo immaginato di di voler fare una domanda specifica di ricerca sia
12:35nella costruzione del dato e quindi di fare una proposta per costruire il dato secondo
12:39terminati criteri per ascrivere questa causalità specificatamente al femminicidio sia ponendici
12:47una domanda finale perché i media e il sensazionalismo mediatico spesso sono spostato
12:53l'attenzione sul principio del raptus di follia. L'abbiamo detto, l'abbiamo voluto studiare con
13:01parte, ci abbiamo messo quasi un anno per escludere questo concetto che è lontanissimo
13:06dalla verità scientifica, non è un raptus di follia, le istituzioni qui presenti l'hanno
13:10già detto in diversissime occasioni sicuramente e noi l'abbiamo in qualche modo messo in evidenza
13:18attraverso questo studio della sistematica litera review che in buona parte rappresenta
13:25una caratterizzazione di una dimensione che non è solamente svuotata di significato perché attribuita
13:33un nome ma siamo andati a studiare nello specifico alcune domande. La sistematica litera review è uno
13:40strumento di un software che ci consente però di fare l'analisi secondaria dei dati quindi
13:45dopo aver fatto l'analisi attraverso le banca dati internazionali, delle banca di studi tipo
13:54PubMed o EBSCO abbiamo esaminato tutti i record che parlavano di femminicidi e abbiamo escluso
14:01tutto ciò che non fosse ascrivibile alla nostra ipotesi di lavoro. Abbiamo esaminato i primi
14:083.500 casi, l'abbiamo studiato approfonditamente, abbiamo desunto 319 pubblicazioni, non vi voglio
14:15dare nel particolare però le domande che ci siamo posti è che cos'era il femminicidio e se questo dato
14:21rispondeva al raptus, se la relazione, sottolineo anche il principio per cui la relazione entro
14:30cui si consumano i femminicidi non sono relazioni familiari, non le voglio considerare relazioni
14:35affettive, sono relazioni di vario tipo che si consumano oltre il 90% dei casi all'interno
14:42della sfera domestica, la famiglia è ben altro. Le domande che ci siamo poste è se esiste una
14:49relazione diretta nel deterioramento della salute mentale e nei femminicidi, se c'è stato l'uso di
14:55droghe, qual è la relazione tra i femminicidi e aspetto socioculturali e la relazione tra i
14:59femminicidi e lo status. Ora non vi voglio annoiare sui risultati, c'è il libro e ben altro per cui
15:05potete annoiarvi, ma sicuramente la cosa che vorremmo mettere in evidenza è quanto l'uso
15:11del metodo scientifico ci consente di mettere in evidenza che la ricerca sociologica è un
15:17quadro epistemologico di discipline in dialogo, ci ha consentito di poter dichiarare con fermezza
15:23che non esiste il rapto di follia, ovvero le diagnosi psichiatriche a carico delle persone
15:30che hanno commesso il reato di femminicidio sono inferiori al 10%, quindi un dato che
15:36effettivamente porta ad evidenziare che i restanti over 90% non sono il rapto di follia, c'è
15:44l'intenzionalità ma soprattutto c'è lo sgomento di una comunità che rimane inerme di fronte a
15:49una donna che viene uccisa e sappiamo bene a cosa ci riferiamo, ai figli, alle famiglie,
15:55alla rete sociale e di appartenenza della vittima. In particolar modo quello che nell'ultimo
16:05tratto del nostro lavoro evidenziamo è che non vogliamo continuare a perpetrare una dinamica
16:12di tipo socio-culturale che muove in qualche modo la lunga mano del ripetersi dei femminicidi,
16:23in particolar modo non vogliamo che vengano normalizzati questi fenomeni, quindi non ma
16:27di meno è sicuramente il nostro punto di partenza, anche perché no, zero femminicidi e pensare
16:35che non siano casi isolati ma che si ripetano stricamente e possiamo anche permetterci il
16:39lusso di far evolvere questo percorso storico. Soprattutto riconoscere l'autoterminazione
16:45della donna all'interno di un principio di fallibilità sicuramente dato dalle tante
16:52componenti della sfera sociale ma sicuramente abbiamo a disposizione un elemento fortissimo
16:58che è quello della responsabilità collettiva. Non possiamo attribuire o spiegare un fatto
17:04attribuendo al caso isolato, al caso drammatico di un evento relazione ma dobbiamo immaginare
17:10che i dati che abbiamo in mano possono dare significati alle vite spezzate e possiamo
17:16anche avere un'audacia nel chiedere alle istituzioni qui presenti e anche a quelle che sono la
17:25raccolta dei dati dei colleghi e dei vari ricercatori di utilizzare una nomenclatura
17:32comune che possa racchiudere un'unica definizione perché ovviamente la frammentarietà del
17:37dato distorce la responsabilità ma soprattutto il risultato di poter raggiungere più rapidamente
17:45quell'opera di sensibilizzazione forte che stanno compiendo tutte le istituzioni.
17:50Il cambiamento sociale e giudiziario che è stato messo in atto ovviamente ha bisogno
17:59di dare più voce alla grande assenza degli ultimi trent'anni che è stata la prevenzione.
18:04Ecco, è una storia recente su cui sicuramente abbiamo un veicolo da analizzare che è quello
18:11di non far soggiocere ogni nome che abbiamo visto passare nei nostri giorni di donne uccise.
18:17Grazie.
18:18La bellezza di questo libro credo che sia quello che apra un percorso, quindi che non
18:33abbia l'intento di chiudere, di mettere una parola definitiva ma è proprio la cosa più
18:38utile, aprire un percorso perché forse il percorso di comprensione e poi di costruzione
18:44della lotta di prevenzione e di lotta alla violenza contro le donne è veramente forse
18:50all'inizio in un certo senso, quindi va portata avanti con questo spirito, con lo spirito
18:57di rete.
18:58Arrivo a Daniela Carlà, promotrice di Noi Rete Donne, oltre quindici anni impegnata
19:04in una rete che riunisce professioniste, giornaliste, accademiche, esperte, attiviste del sociale,
19:11quindi voi la transdisciplinarietà la mettete in campo nella vostra azione tutti i giorni.
19:18Le voglio chiedere cosa l'ha particolarmente corpita di questo libro, visto che lei è
19:23un'elettrice, non a digiuno certamente di certe tematiche, ma elettrice attenta e preparata.
19:29Grazie, grazie anche per la qualità della domanda, ma un attimo solo lo voglio dedicare
19:38al ringraziamento all'onorevole Martina Semenzato, non solo perché opera, ma anche per come
19:45opera, unendo un grossissimo impegno che si avverte anche nell'attivazione dello staff,
19:53delle amiche ormai, se mi posso permettere, con cui interagiamo e nella sensibilità che
19:59dimostra continuamente su questi temi, che per noi è molto importante.
20:05E questa sensibilità l'ha portata a offrire questa sede prestigiosa per presentare il
20:13libro di Alessandra. Che cosa mi colpisce del libro di Alessandra? Provo, vado per titoli,
20:20cosa c'è di nuovo, di che cosa stiamo discutendo. Intanto il momento, perché c'è un disegno
20:29di legge governativo, in cui si propone di introdurre, ora in discussione in Parlamento,
20:38si propone di introdurre il femminicidio come reato autonomo, quindi come fette specie avendo
20:44una propria autonomia. Allora questo libro, intanto così, diventa utile. Utile perché
20:51incrocia una discussione sul piano legislativo alla quale, altrimenti, potrebbe non mancare
20:58perché le commissioni nella passata legislatura in questa stanno molto lavorando, ma alcuni
21:05elementi non c'erano e ora possiamo integrare le conoscenze e le convergenze di cui disponiamo.
21:12Il secondo aspetto è la questione che avete già tutti citato della transdisciplinarietà,
21:21perché è importante proprio poi per noi che siamo una rete di competenze. Io, peraltro,
21:25nella vita sono una dirigente generale dell'amministrazione pubblica del Ministero del Lavoro, quindi per
21:31me è ovvio che la rete deve essere una rete intanto autonoma, perché una dirigente pubblica
21:37non potrebbe essere schierata in modalità poco trasparenti, ma anche una rete di competenze,
21:46perché è quello un po' l'obiettivo. La transdisciplinarietà è qualcosa di più
21:51della multidisciplinarietà, perché implica anche la contaminazione tra le varie discipline,
21:58e questo come aspetto della metodologia è fondamentale sempre quando ci approcciamo
22:07al tema della parità di genere, perché le articolazioni dei saperi a volte sono artificiose
22:16e corrispondono a una costruzione sociale che ha generato poi le asimmetrie di potere,
22:21quindi è una questione che va oltre, non è solo su questo oggetto. Perché ancora questo
22:29libro di Alessandra, e anche insomma con i contributi diretti e indiretti di altre,
22:36della professoressa Cecchi e di altre anche qui presenti, perché per noi rete donne aggiunge
22:44importanza, perché prova anche a contestualizzare con gli strumenti anche di cui il sociologo
22:51o la sociologa dispongono rispetto al giurista o alla giurista il tema. Non a caso ci sono
22:59ampi riferimenti al contesto qui è nato, la vicenda, la discussione, la vicenda messicana,
23:05e guardate che la questione lì in Messico è molto interessante, al di là di quanto
23:11nel libro è detto, ma anche per quanto potremmo ancora dire, che noi rete donne è una rete
23:16per la democrazia paritaria, non è una rete per la parità, cioè noi lavoriamo sul nesso
23:23tra costruzione della democrazia e condizione della donna, perché sono due questioni che
23:29procedono in parallelo. Lì in Messico è stato molto significativo perché la questione
23:34del femminicidio, un po' per i numeri, ma anche per le vicende tipiche di quel paese
23:40ha avuto una centralità nella discussione politica del paese. L'attuale presidente
23:46della Repubblica si è impegnata, però le femministe dicono che quando era sindaca
23:51non ha fatto abbastanza e il precedente presidente, che era di uno schieramento progressista,
23:58ancora una volta a ricalcare come lo schieramento di per sé non determina in maniera meccanica
24:04gli orientamenti su questo tema, ha poi perso molto consenso quando nella discussione politica
24:10ha sostenuto un candidato per una regione considerato uno stupratore, poi io non lo
24:16conosco, non so se lo fosse o meno, quindi per carità la presunzione è valica ai confini
24:24del singolo paese. Quindi l'altro aspetto è questo del nesso con le questioni della
24:31democrazia, che pare banale ma non lo è, perché al di là dei numeri il problema è
24:37questo, il femminicidio si inserisce in una asimmetria di potere e noi di questo stiamo
24:45discutendo, altrimenti come dire, ci basterebbe l'omicidio, ma di un potere esercitato, anche
24:53se non sempre le convenzioni internazionali lo specificano, in maniera simmetrica a svantaggio
25:00della donna, cioè il vero punto è questo, quindi la questione poi non è tanto di numeri,
25:07perché i numeri è ovvio che non può essere una mattanza, è ovvio che i numeri non possono
25:12essere infiniti, ma il problema è in una duplice direzione, da quali meccanismi culturali
25:20e di costruzione sociale deriva e che effetti genera, perché ogni donna o ogni ragazza
25:27si può sentire potenzialmente vittima, quali comportamenti genera nelle giovani, quanta
25:33libertà toglie, perché stiamo discutendo di questo, allora a me importa poco sapere
25:39se sono dieci in più o in meno, perché so che per quelle dieci ci sono migliaia di ragazze
25:46che non vivono quotidianamente la propria libertà, migliaia di madri preoccupate, migliaia
25:52di persone in ansia e anche voglio dire un arretramento, perché noi parliamoci con
25:58franchezza, alle giovani oggi diremmo ma ma viviti la tua vita, prova, va dove ti pare,
26:05ma che vuoi che sia o che uno non va bene, cresci, non fare errori, ma chi lo dice oggi
26:10alla figlia, all'annibote, siamo tutti a dire ma sta attenta, vedi con chi parli, non ti
26:15allontanare, è ovvio che poi nel calcolo della percentuale, come la tegola non cade
26:21in testa tutte le volte, ma tutti siamo attenti alle pegole che cadono, insomma. L'altra ragione,
26:27procedo rapidamente, se prendo troppo tempo me lo dica, l'altra ragione per cui è importante
26:34l'approccio di di Alessandra ed Equip, è quella che è vero che si prova spesso a un
26:43confronto a esercitarci sul confronto interdisciplinare, ma è vero che avviene secondo una logica
26:50diversa, c'è prima il sociologo, poi il giurista, secondo una conseguenzialità che
26:57toglie ricchezza all'approccio, qui c'è l'irruzione della sociologia in un contesto in cui la
27:05sociologia non fornisce il presupposto, perché in genere si ragiona così, cioè la sociologia
27:12fornisce il presupposto e poi le commissioni parlamentari lavorano con i giuristi, studiano
27:17le sentenze, le nostre amiche della rete che conosciamo, che sono esperte, sono tutte magistrate
27:23o avvocate, io non tolgo nulla a quell'esperienza, ma dico che per esempio, e Alessandra lo cita,
27:30che finché Durkheim non si è occupato del suicidio, del suicidio abbiamo capito poco,
27:37perché non basta il medico, ecco. Allora, e non solo Durkheim, penso anche se non lo citi,
27:44ai esercizi italiani, a barballi, eccetera, di grande importanza. Ecco, a questo proposito,
27:52un'altra cosa mi è venuta in mente, tra gli aspetti che del libro mi sono piaciuti,
27:57e poi vado a un ultimo e chiudo. Tu parli di paradosso nordico, cioè anche dove c'è la
28:05libertà delle donne in maniera più diffusa, non scappi dai casi di femminicidio, e mi viene in
28:12mente un po' come il suicidio, non a caso, i suicidi, tutta la letteratura nordica sono studiati
28:18in quei paesi dove uno pensa, ma insomma hanno da mangiare, com'è che in Norvegia si suicidiano,
28:23e in Africa meno? Perché l'essere umano è una vicenda complicata, l'essere umano non è mai
28:33banale, la vita non è mai banale, fosse così semplice, con reddito garantito, nessuno si
28:41spara più, non è così. E allora la sociologia ci aiuta a capire la complessità, diceva Alessandra,
28:51ci aiuta anche, insomma, alla fine sciti con le congetture audaci di Popper, ma Popper è anche
28:59quello delle confutazioni, soprattutto della falsificabilità. Allora io direi, riprendendo
29:09Popper, ci aiuta a introdurre dubbi, perché il giurista tende un po' a consegnarci certezze,
29:18e il magistrato non me ne voglia, ma non mi riferisco a lei, e non è un limite. Il magistrato,
29:24qualche volta, o la magistrata, sono conservatori per definizione, perché lavorano su fatti
29:30accaduti, giudicano eventi accaduti, non potrebbe essere diversamente, e quindi non sono conservatori
29:38perché non votano uno schieramento o un altro, ma perché sono, devono giudicare fatti della vita
29:45che la vita consegna in una loro completezza. Completezza non vuol dire, come dire, corretta
29:53definizione giuridica, quello è un altro problema e ci stiamo provando. Mentre invece il sociologo
29:59è più abituato a cogliere, per quello Alessandra parlava di bersaglio mobile, il sociologo per
30:06definizione, per la strumentazione che adopera, è abituato di più, o abituata di più, a cogliere
30:13un aspetto di movimento. Allora, è importante che le due cose si integri, no? Ed è importante,
30:20proprio per le donne, per produrre dei risultati, cioè noi sostanzialmente dobbiamo avere una
30:26chiarezza nella definizione giuridica e al tempo stesso una capacità di capire le trasformazioni.
30:33Ultimo aspetto, ce ne sarebbero tanti, ma ho fatto una scelta e spero di aver selezionato,
30:39insomma, argomenti, diciamo, non completamente scontati, poi nessuno ha la pretesa dell'originalità,
30:46ma noi non dobbiamo essere originali, noi dobbiamo dare una soluzione al sistema paese,
30:51piuttosto che essere originali. Quando si parla di queste norme, la violenza, cioè si dice sempre,
30:57abbiamo un quadro normativo buono. Da ultimo, la legge sulle statistiche di genere, nel 22,
31:04io sono andata a rileggerla, ancora non cita il femminicidio, e d'altro canto non potrebbe,
31:10forse, utilmente farlo, però è vero che le analisi sul femminicidio si possono fare nella
31:17metodologia indicata dalla legge. Però si dice sempre, le leggi sono buone e difficili a
31:24applicarle. Ecco, la costruzione teorica e pratica del femminicidio costituisce un ponte
31:31tra la norma e la realtà, perché orienta all'individuazione di fatti specie differenziate,
31:39e quindi con questa sola operazione, semplicemente perché costringe il giudice a interrogarsi,
31:46ma è un omicidio o è un femminicidio, fornisce, in un certo senso, al giudice un obbligo e un
31:54orientamento per agganciare il quadro normativo alla comprensione del reale e all'applicazione
32:03della norma in maniera, ecco, per riprendere l'aggettivo, in maniera caudace, perché altrimenti
32:11non è un problema di formazione. Io capisco che si insista sulla formazione, portanti le linee
32:16guida della ministra Roccella adesso, ma se per formazione si intende il seminario sulle norme e
32:25non un'operazione di questo tipo è comunque meglio che niente, perché tutto è sempre meglio che
32:31niente, però potrebbe non produrre i risultati auspicati. Quindi grazie ad Alessandra, grazie
32:39ancora soprattutto all'onorevole Semenzato.
32:46Io vado direttamente senza presentazione. Allora, innanzitutto io volevo ringraziare
33:03l'autrice Alessandra Sanella. Sapete che io i libri li leggo, assolutamente, sennò non li
33:12presento. E anche dico sempre che i libri a un certo punto non sono più di chi li scrive, ma di
33:19chi li legge. E volevo ringraziarla innanzitutto perché io sono laureata in scienze politiche
33:26con indirizzo sociologico e quindi mi ritrovo nel lavoro di Alessandra, mi ritrovo nel valore
33:36della sociologia e mi ritrovo in questo termine, a volte difficile lessicalmente da dire,
33:42transidipliscinarità, ai re abito che mi sono incartata, perché l'ho fatto mia, forse partendo
33:50da questi studi sociologici, e lo attualizzo, io penso ogni giorno, attraverso le tante audizioni,
33:59le tante voci che metto a disposizione del lavoro di inchiesta della Commissione,
34:05attraverso i tanti punti di riflessione di questa Commissione che io non ho mai voluto statica,
34:13ma l'ho voluta dinamica in modo che sia integrata poi dagli argomenti che quotidianamente possono
34:22emergere sul tema del femminicidio e della violenza di genere. Penso all'uso dell'intelligenza
34:28artificiale, ma penso a tematiche che magari sembrano lontane dalla violenza, ma invece
34:33riguardano lo sport, la salute, la violenza economica, di cui sostanzialmente poca era la
34:41letteratura, l'importanza del diritto, della formazione, ma oggi anche il tema dei braccialetti
34:47elettronici, quindi questa trasversalità di contenuti e di forme che ho fatto mia. Ma soprattutto io
34:56sono donna di numeri, vengo da 24 anni di impresa e quindi devo dire che presentiamo tanti libri,
35:03ma di questo libro ho apprezzato perché è un libro di metodo, è un libro di tecnica, è un libro di
35:08analisi, è un libro di dati, è un libro di strumenti, è un libro appunto di numeri. Io ritengo che, lo
35:18so che può sembrare impersonale, privo di umanità, ma invece per affrontare un fenomeno oggi così
35:26strutturale, così sistemico della nostra società, l'analisi, nonché l'analisi sociologica, io ritengo
35:32sia fondamentale, perché ci permette una visione trasversale. E quindi Alessandro, io ti ringrazio. Non è
35:40un libro facile, ve lo dico già, dovete leggerlo. Non è un libro facile, non è un libro narrativo, non è
35:47un libro emozionale, perché certe volte moltissimi dei libri che presentiamo vengono da storie di
35:53vita, vengono da storie di dolore, vengono da storie di femminicidi, di orfani, di femminicidi.
35:58Questo è un libro tecnico e forse proprio in questa sua narrazione si trova tutto il suo
36:05valore, perché bisogna anche avere il coraggio, quando parliamo di femminicidi, di violenza di
36:09genere, di narrarlo in maniera diversa. Di questo Alessandro ti ringrazio. Mi permetto solo di farvi
36:17segnare la pagina 95, 96, 97. Io vi segno le mie pagine, dove dice, è stata l'alfabetizzazione
36:24delle donne, il desiderio di costruire, l'aver saputo rompere il glass ceiling, il
36:30soffitto di cristallo che ha consentito di poterci liberare dalle gabbie di acciaio delle
36:36consuetudini culturali. È stata la consapevolezza, la conoscenza che ci ha consentito di riconoscere
36:43la sottomissione dalla libertà. Poi leggete le queste pagine, perché vanno avanti con un
36:48testo di Robin Morgan lungo, questo ve lo lascio leggere a voi, ma che nella parte finale ci
36:54riguarda tutto, perché dice, noi disegneremo la politica, la storia, la pace, il miracolo è pronto,
37:00credeteci, siamo le donne che trasformeranno il mondo. Allora mi prendo questa ultima frase,
37:06siamo le donne che trasformeranno il mondo, per ringraziare Daniela Carlacche. Io fino a un anno
37:12e mezzo fa non conoscevo, ci siamo conosciute grazie a questa commissione e mi permetto di
37:19ringraziarla raccontandovi questo nostro momento intimo. Attenzione, attenzione Daniela! Allora,
37:28noi ogni tot di mesi ci ritagliamo un'oretta nel mio ufficio, un'oretta di confronto, forse noi
37:38veniamo da storie politiche diverse, però quest'ora di confronto a me arricchisce tantissimo,
37:45uno perché Daniela è donna di indiscussa cultura, con una narrazione lessicale che io apprezzo
37:53sempre tantissimo. E quindi in questa oretta di confronto noi cerchiamo di trasformare il mondo.
38:00Allora, alcune volte io convinco lei, poche, altre volte lei convince me, quindi questo gliene sono
38:08grata dall'ultimo nostro incontro, una manciata di mesi fa, è venuta fuori l'idea di presentare
38:15il libro di Alessandra Sanella e l'abbiamo messa a terra, perché poi bisogna essere anche donne del
38:21fare e pratiche. Quindi ringrazio Daniela per quello che lei mi dà. Ci si confronta, ci si scontra,
38:30ma abbiamo lo stesso obiettivo, che è la tutela delle donne. Io parlo di tutela delle donne,
38:37parlo sempre meno di vittime, perché invece io credo nella cittadinanza attiva delle donne ed è
38:43su questo che dobbiamo lavorare. Poi mi permetto di ringraziare le voci maschili che io voglio
38:49sempre nelle presentazioni dei libri e comunque di tutte le iniziative legate ai nuovi linguaggi
38:58contro la violenza di genere. Permettetemi di ringraziare il moderatore Roberto Calabria,
39:04perché io ritengo fondamentale che la lotta alla violenza di genere sia una lotta a due e
39:09le voci maschili devono cominciare a diventare quelle più forti per combattere la violenza di
39:14genere. Quindi grazie Roberto perché sempre mi sostieni, sostieni i lavori della Commissione,
39:21fai in modo che la nostra voce arrivi a tante altre voci e questo è fondamentale. E poi
39:27permettetemi di ringraziare il dottor Valerio De Gioia, lui è consulente della Commissione
39:33Femminicidio, è la parte che mette a terra, io lo dico sempre, anche le mie follie, la mette a
39:41terra in diritto assieme a tantissimi consulenti e consulenti della Commissione Femminicidio,
39:49perché questa è una commissione robusta, è robusta nel numero come è robusta nell'obiettivo,
39:54perché abbiamo 36 tra commissarie e commissarie, come abbiamo quasi altrettanto numeri di
39:59consulenti, voi sapete che sono consulenti a titolo gratuito, con diverse professionalità
40:04che mettono a disposizione il loro lavoro ma soprattutto la loro passione. Penso che il lavoro
40:12sia lungo, però un po' meno lungo rispetto a qualche momento fa, voglio dire momento,
40:21ma che il valore fondamentale rimanga e debba rimanere la rete. La rete, quel famoso patto di
40:30corresponsabilità che io cito sempre ormai fino allo sfinimento, che è famiglia, scuola, società
40:36civile e politica, è un patto indissolubile, perché se non lavoriamo tutti su questo livello,
40:44a partire dalla famiglia, dal valore del no anche, attenzione, dalla scuola che è ovviamente
40:50agenzia educativa ma alla quale non possiamo demandare tutti i processi educativi, alla
40:55società civile che siamo tutti e tutte noi, quindi il valore della denuncia sa anche in
41:01capo nostro, e alla politica che deve mettere naturalmente a terra tutte queste istanze. Io
41:08penso che oggi guardiamo il femminicidio e la violenza di genere con questo testo in maniera
41:15diversa, quindi ringrazio Alessandra, ringrazio Daniela perché contribuiscono ai lavori della
41:21Commissione e questo è fondamentale, voi lo ritroverete nelle inchieste che puntualmente
41:26faremo, do solo questo dato tecnico e poi lascio la parola al dottor De Gioia, entro l'estate
41:32saranno quattro le inchieste che verranno messe in discussione all'interno della Commissione
41:39Orfani di Femminicidio, Diritto Comparato che poi è il continuum del lavoro che abbiamo fatto
41:46sulla ricognizione normativa, che è l'inchiesta che è stata approvata all'unanimità lo scorso
41:53estate, l'anno scorso, propedeutica alla realizzazione del testo unico, Sentenze e Analisi
41:59delle sentenze, perché il linguaggio e come arriva la violenza ai nostri tribunali è fondamentale
42:06e poi i braccialetti elettronici perché ritengo che questa Commissione abbia qualcosa da dire,
42:12da indirizzare su tutti questi temi, naturalmente voi come chi segue le audizioni, come ha detto
42:19bene Alessandra, perché si possono seguire tutte e quindi è un arricchimento personale perché gli
42:24argomenti sono veramente trasversali, sapete che per me l'indirizzo di inchiesta fondamentale
42:32rimane quello della violenza economica, l'indipendenza economica, l'empowerment e il lavoro delle donne.
42:39Vengo dalla mia mamma che mi ha sempre detto che devo essere una donna mentalmente indipendente
42:45ed economicamente indipendente e su questo indirizzo di vita ne ho fatta una missione,
42:53perché come dice bene il dottor De Gioia, per me questa non è più una commissione, è una missione.
42:59Grazie a tutti voi, a tutti voi. Grazie Daniela, grazie Alessandra.
43:12Vedete che gli uomini si devono organizzare, le donne sono andate dirette, gli uomini si devono organizzare.
43:18Abbiamo qualche difficoltà in più, diciamo.
43:21Allora, abbiamo concordato che prima di introdurre le conclusioni del dottor De Gioia volevo leggere una parte dei ringraziamenti del libro,
43:29perché in questo libro c'è la ricercatrice, c'è la sociologa, ma c'è anche una persona col cuore che batte e si sente l'ethos che c'è dietro la volontà di questa ricerca
43:41e sta tutto nei ringraziamenti che secondo me sono una parte sempre fondamentale da leggere nei libri.
43:47Dedico questo libro a tutte le donne che non potranno leggerlo, perché la vita gli è stata sottratta dalla mano brutale di un uomo che ha negato loro la libertà di scelta.
43:57Confido nel futuro degli uomini e delle donne che sapranno cercare, riconoscendo il valore dell'autodeterminazione dell'altro,
44:04e ne faranno un monito di orgoglio, perché sarà attraverso loro che ci si potrà emancipare dai brutali fenomeni del femminicidio.
44:12A tutti noi che viviamo nel rispetto della vita e nel riconoscimento prezioso dell'autodeterminazione,
44:18al dialogo e alla comprensione, alla forza e alla perseveranza di noi dì.
44:23Ringrazio non ultimi i miei figli di 8 e 13 anni che hanno avuto la pazienza di saper riconoscere la mia passione per la ricerca,
44:30preparando pantagorellici pasti mentre guidevo questo libro.
44:36Ringrazio loro l'auspicio di continuare a crescere nella libertà, di saper sempre riconoscere nel più profondo
44:42qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque, in qualunque parte del mondo.
44:53Adesso chiediamo le conclusioni al dottor De Gioia, ci si aspetta tanto da voi magistrati
45:00Siete un anello fondamentale della catena in questa battaglia, quindi ci si aspetta tanto
45:10e quindi le volevo chiedere
45:12Ah, mi vuoi far la domanda?
45:14No, no, vada, vada
45:16Siete un anello fondamentale, puntini, puntini, puntini
45:20Io sono molto contento oggi di essere qui, innanzitutto perché ho avuto la possibilità
45:26di leggere il libro di Alessandra e soprattutto di conoscerla
45:29e poi scopro che abbiamo un sacco di amici in comune
45:32perché vedo la dirigente del Tribunale Civile, Antonella Sotira
45:36Monica, che è un soprano importante
45:39vedo lì Michele Geraci, che è un avvocato altrettanto importante
45:43Non sono venuti per me perché io sono un abusivo, io sono stato inserito all'ultimo
45:48in questo convegno dalla Presidente
45:50che mi dà insomma l'onore di poter collaborare
45:54con quella che io penso oggi sia la più importante commissione d'inchiesta
45:58perché il fenomeno del femminicidio
46:00è inutile girarci intorno
46:02è il grandissimo problema che abbiamo
46:04La Presidente ha fatto una considerazione che condivido
46:08Qui vengono presentati spesso
46:10in questo programma del taccuino
46:12una serie di libri
46:14alcuni divertenti, altri che fanno riflettere
46:17Questo tra tutti i libri che abbiamo presentato sino ad oggi
46:21è quello che invece ha portato qualcosa
46:24che mi ha fatto imparare cose che non sapevo
46:26non che gli altri libri non abbiano
46:28portato una conoscenza
46:30ma come giurista
46:32le considerazioni sociologiche
46:34che vengono fatte
46:36sono qualcosa che mi hanno in qualche modo
46:38stupito
46:40quindi io sono ancora più contento oggi
46:42di essere qui
46:44Prima ha fatto un discorso interessante
46:46dice il giudice
46:48lavora su quello che è capitato
46:51quindi fondamentalmente io sono stato per anni
46:53giudice del Tribunale
46:55poi sono andato in Corte d'Appello
46:57ed effettivamente io giudicavo e valutavo
46:59un fatto che si era consumato
47:01e quando si era consumato
47:03molto tempo prima addirittura
47:05mi trovavo ad applicare norme
47:07caso mai non più in vigore
47:09ma io non potevo applicare le nuove
47:11perché vige il principio di retroattività
47:13quindi la situazione paradossale
47:15qui l'importanza del legame
47:17della interdisciplinarietà
47:19tra le materie
47:21tra la sociologia che analizza
47:23e consente di valutare
47:25di prevenire quindi diventa fondamentale
47:27la sociologia nell'ottica anche dell'ausilio
47:29che deve essere dato al legislatore
47:31e invece il compito del magistrato
47:33che si trova a giudicare
47:35solo quando i fatti e le situazioni
47:37si sono completamente realizzate
47:41La cosa bella del volume
47:43oltre la parte in diritto
47:45delle competenze giuridiche
47:47che ti riconosco
47:49oltre quelle della tua professione specifica
47:51è tutta l'analisi
47:53che viene fatta del concetto
47:55e del termine femminicidio
47:57guardate che il termine femminicidio
47:59che noi utilizziamo
48:01e anche nel nome di questa commissione d'inchiesta
48:03è un termine che è anche
48:05faticato ad entrare
48:07nella cultura giuridica
48:09io ho avuto colleghi
48:11che quando si parlava
48:13mi diceva questo è un femminicidio
48:15mi correggevano
48:17perché dici femminicidio?
48:19questo è l'omicidio di una donna
48:21e guardate che l'uso del termine
48:23cioè i termini che vengono utilizzati
48:25nella formulazione di una disposizione
48:27in diritto penale
48:29sono fondamentali
48:31perché nel diritto penale
48:33vige un principio di tassatività
48:35e di stretta interpretazione
48:37e vi sembrerà assurdo
48:39ma questo ve lo devo raccontare
48:41senza dell'autonoma fattispecie di femminicidio
48:43che verrà introdotta
48:45presumo a breve perché c'è un disegno di legge
48:47importante che finalmente poi risolverà
48:49una serie di problematiche
48:51se facciamo in tempo ve ne illustro un paio
48:53ad oggi la morte di una donna
48:55viene sanzionata
48:57con la condotta dell'uomo che uccide
48:59una donna con l'articolo 575
49:01del codice penale
49:03poi ci sono le aggravanti perché se uccidi
49:05il coniuge, il convivente, il soggetto
49:07con il quale esiste una relazione affettiva stabile
49:09cioè un aggravante che porta
49:11alla pena massima dell'ergastolo
49:13quest'articolo 575
49:15che risale al 1930
49:17perché noi abbiamo il codice
49:19rocco, prevede
49:21in una formulazione molto stringata
49:23dice chiunque cagiona
49:25la morte di un uomo
49:27vi sembrerà assurdo
49:29ma c'è stato qualcuno
49:31che ha sostenuto
49:33bravissima
49:35che ha sostenuto in giudizio
49:37in un processo penale
49:39che quell'uomo
49:41doveva essere assolto perché avendo ucciso
49:43una donna la norma, il 575
49:45del codice penale che è soggetto a un'interpretazione
49:47restrittiva essendo una disposizione
49:49penale non copre
49:51effettivamente la nozione di donna. Grazie a Dio
49:53la giurisprudenza che si è dovuta anche pronunciare
49:55ha spiegato che il concetto di uomo
49:57in quella formulazione
49:59si riferiva alla persona umana
50:01quindi anche il bambino
50:03anche la donna
50:05se arrivate a questo
50:07allora questo che fa riflettere
50:09deve far
50:11apprezzare perché nelle conclusioni
50:13di questo volume poi c'è
50:15una considerazione importante
50:17sugli effetti positivi
50:19che avrà l'introduzione
50:21dell'autonoma fattispecie di femminicidio
50:23la prima, la più importante dal punto di vista
50:25giuridico, sono il giudice
50:27quindi di questo devo parlare
50:29è che nel momento, perché molti hanno detto
50:31che introduciamo a fare il femminicidio
50:33visto che la pena dell'ergastolo è già
50:35prevista dall'omicidio
50:37del coniuge, no, è qualcosa di diverso
50:39perché un conto è la pena dell'ergastolo
50:41che è la pena massima
50:43che ti viene data come circostanza aggravante
50:45un conto che è la fattispecie di reato
50:47preveda
50:49la pena dell'ergastolo
50:51perché i giuristi presenti sanno
50:53che esiste un meccanismo di bilanciamento
50:55delle circostanze e quindi basta
50:57riconoscere le famose circostanze
50:59attenuanti generiche che un tempo si diceva
51:01non si negano a nessuno
51:03per eliminare poi quella pena
51:05io ritengo che la pena deve essere una pena
51:07giusta, io non sopporto
51:09chi invoca le pene esemplari
51:11perché quel soggetto non deve pagare
51:13per dare un esempio agli altri
51:15però questa formulazione elimina
51:17in primis questo problema
51:19la rincorsa alla premeditazione
51:21ma perché noi
51:23in tutti i fatti di cronaca di femminicidi
51:25attuali sentiamo dire
51:27ma ci sarà la contestazione
51:29la premeditazione reggerà la premeditazione
51:31perché quella è l'unico aggravante
51:33in assenza del coniugio
51:35perché ci sono anche
51:37situazioni che non vengono ricondotte
51:39in quell'aggravante che può portare alla combinazione
51:41della pena dell'ergastolo e poi l'altro vantaggio
51:43e ho concluso
51:45è che l'altra questione
51:47l'altra polemica
51:49che ultimamente si sente
51:51è quella dei numeri
51:53tutti danno i numeri
51:55quando parliamo di numeri di femminicidi
51:57oggi abbiamo letto un lancio
51:59un'agenzia nella quale è stato detto
52:01in dissonanza con quello che
52:03è stato detto in un anno e mezzo da tutti
52:05dal servizio di analisi criminale
52:07è stato detto che il numero di femminicidi è
52:09in aumento, allora il numero di femminicidi
52:11non è in aumento
52:13è in calo
52:15questo non vuol dire
52:17che ci dobbiamo rilassare o riposare
52:19però nemmeno dobbiamo dare un'informazione
52:21sbagliata perché se il numero di femminicidi
52:23è in calo è anche perché le forze
52:25dell'ordine, i magistrati e il legislatore
52:27ha messo in campo
52:29e la società civile
52:31in quell'ottica che ha rappresentato la Presidente
52:33ha messo in campo un armamentario
52:35che finalmente a livello culturale
52:37anche il magistrato sta iniziando
52:39ad utilizzare soprattutto
52:41nella fase cautelare perché si è reso conto
52:43che questo è l'unico modo per salvare
52:45allora c'è un altro aspetto
52:47quando si parla di femminicidio
52:49non ogni morte di una donna
52:51qui rubo un concetto, una considerazione
52:53che la Presidente fa spesso
52:55e quindi ricambio il furto di considerazioni
52:57che faccio io
52:59perché la Presidente si sta allareando
53:01anche in giurisprudenza
53:03quindi tutte le considerazioni in puro diritto
53:05che spettavano a me adesso
53:07oggi non le ha fatte però solitamente
53:09le fa
53:11e quindi oggi rubo una sua considerazione
53:13come ha detto la Presidente
53:15ma come viene detto da tutti
53:17il femminicidio non è l'uccisione di una donna
53:19oggi ho sentito un esempio che rubo
53:21come dice la Presidente
53:23la vicina di casa che viene uccisa da un uomo
53:25perché non vanno d'accordo
53:27per beche condominali
53:29non è in qualche modo un femminicidio
53:31è un omicidio di una donna
53:33allora il fatto che finalmente
53:35il legislatore ha previsto
53:37l'introduzione della fattispecie autonoma
53:39di femminicidio, quale problema risolve?
53:41un problema che adesso viene rimesso alla Procura
53:43perché quando c'è un'uccisione
53:45di una donna, nella formulazione
53:47di quel capo di imputazione
53:49verrà contestato, nello specifico
53:51il femminicidio e noi sappiamo che senza
53:53ombre di dubbio siamo in presenza
53:55di un asserito femminicidio
53:57poi si vedrà se al termine
53:59ma quando c'è
54:01il passaggio ingiudicato di una sentenza di condanna
54:03per femminicidio
54:05noi abbiamo un dato finalmente
54:07incontestabile
54:09quindi io vi ringrazio ancora e ringrazio
54:11la Professoressa per questo magnifico libro
54:13che ha scritto
54:19grazie
54:21ci dobbiamo avviare alla
54:23conclusione quindi io ringrazio di nuovo
54:25la nostra autrice Alessandra
54:27Sanella, ringrazio Daniela
54:29Carlà naturalmente
54:31il magistrato De Gioia e Roberto
54:33Calabria e concluderei
54:35con giustamente
54:37una riflessione di
54:39Daniela che ci dice
54:41femminicidio e violenza di genere
54:43sono assimetria
54:45di potere
54:47ecco noi dobbiamo lavorare
54:49su quell'alfa privativo per
54:51eliminarlo in modo che
54:53questa assimetria di potere
54:55sia eliminata
54:57dalle nostre case
54:59dalla nostra società, dai nostri posti
55:01di lavoro, dalle nostre scuole
55:03dalla nostra vita sociale
55:05ecco su questo alfa privativo
55:07è un obiettivo su cui
55:09tutti noi dobbiamo lavorare
55:11quindi grazie, grazie mille a voi che siete
55:13venuti
55:15e ci rivediamo
55:17al prossimo libro senza ombre di dubbio
55:19in aiuto in commissione
55:21grazie, grazie