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  • 30/04/2025
ROMA (ITALPRESS) - Le difficoltà del trasporto merci in Italia, le cause, le prospettive, le ricadute sull'occupazione, le difficoltà a reperire personale formato adeguatamente. Sono questi i temi affrontati nella tredicesima puntata del Focus Lavoro&Welfare, format tv dell'agenzia Italpress a cura di Cesare Damiano, che intervista Giuseppe Rizzi, direttore generale di Fermerci.
mrv/abr

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Trascrizione
00:00Benvenuti al nuovo appuntamento del focus di lavoro welfare. Anche in questa puntata abbiamo
00:17un importante e gradito ospite, Giuseppe Rizzi, direttore generale di Fermerci, che è l'associazione
00:25del trasporto ferroviario merci. Grazie. Ben arrivato. Prima dell'intervista, come di consueto,
00:33vedremo il servizio. Fermerci è l'associazione degli operatori del trasporto ferroviario delle
00:42merci in Italia. È organizzata in sette sezioni, rappresenta a livello istituzionale gli interessi
00:49di tutti gli operatori del settore logistico ferroviario, imprese, terminal, operatori
00:54multimodali di ultimo miglio, costruttori di locomotive, società di leasing e manutentori
00:59di locomotive, detentori dei carri ferroviari e delle relative officine, centri di formazione
01:05del personale. Sono 73 gli associati, con un fatturato aggregato di circa 3 miliardi di euro
01:11e 12 mila occupati. Gli operatori del settore prevedono per il futuro investimenti per 2 miliardi
01:18di euro. Il comparto logistico ferroviario italiano, infatti, ancora oggi, non esprime tutte
01:23le sue potenzialità e i suoi volumi di traffico sono ben distanti dalla media europea. Ecco
01:29la sfida che si pone fermerci, investire nell'infrastruttura ferroviaria attraverso una politica dei trasporti
01:36sostenibile.
01:36Il servizio ci ha illustrato le caratteristiche di questa importante associazione, adesso possiamo
01:49passare alle domande. Allora, la prima è quella relativa alle condizioni del trasporto ferroviario
01:59merci in Italia. Lei è la persona più idonea per darci un'idea, una descrizione.
02:06Grazie, grazie innanzitutto per questa opportunità, per dare spazio al nostro settore, un settore
02:12che purtroppo da anni è in difficoltà. Il trasporto ferroviario merci in Italia è da
02:18sempre un po' un fanalino di coda in termini di volumi di traffico rispetto ad altri paesi
02:25europei. Gli indicatori recenti che abbiamo presentato nel nostro rapporto annuale alla
02:31Camera dei Deputati del 16 di aprile scorso, alla presenza del Ministro Salvini, purtroppo
02:36confermano che continua questa situazione, questo calo del traffico e tutti gli indicatori ci danno
02:45o una riduzione di volumi o una stagnazione. Basti pensare che in termini di treni chilometro,
02:53che sono poi i chilometri prodotti dai treni merci sulla rete ferroviaria, nell'ultimo
02:59triennio abbiamo avuto una riduzione del 5%. Questo significa che dalla fase post-pandemica
03:06dove c'era stata una ripresa, da quel momento in poi cause molteplici, tra cui tensioni geopolitiche,
03:15crisi energetica, ma anche stagnazione o recessione di alcuni paesi partner del nostro
03:22paese, dato che comunque sia il trasporto ferroviario merci vive di domanda diretta, è legatissimo
03:28al PIL, è una modalità di trasporto che va di pari passo rispetto alla crescita e anche
03:36all'export, l'import del paese, di conseguenza anche se degli stati membri dell'Unione Europea
03:42confinanti con l'Italia hanno delle difficoltà, cala anche la nostra attività perché siamo
03:47un paese che esporta molti prodotti in materia. Quindi gli indicatori di treno chilometro, come
03:53dicevo, 5% in meno. L'ultimo triennio, anche il numero, il 2024, chiedo scusa, ha confermato
04:01un calo rispetto all'ultimo triennio nel numero treno nei porti, anche nei porti italiani,
04:06lì il calo è stato complessivamente, facendo un conto dei singoli porti che sono presenti
04:13nel territorio nazionale, di circa 6%. Sui retroporti, sui terminal retroportuali, quindi
04:19terminal terrestri, non c'è stata nessuna riduzione, per fortuna, però non c'è stata
04:24nemmeno nessuna crescita, non c'è stato nessun incremento. Quindi la situazione non è
04:30molto positiva, ma abbiamo fiducia in quello che sta accadendo a livello di infrastruttura
04:39ferroviaria. Mi spiego, ci sono i famosi lavori del PNRR che impattano sulla rete ferroviaria.
04:48Ma questi lavori quanti punti riguardano in Italia? Allora, al momento abbiamo contemporaneamente
04:54su tutta la rete ferroviaria, che impatta sia sui viaggiatori che sulle merci, 1200 cantieri.
05:001200? 1200 cantieri. Attenzione, questi cantieri non impattano
05:04allo stesso modo sui viaggiatori e sulle merci, perché? Perché i lavori prevalentemente
05:09vengono svolti di notte, il trasporto ferroviario merci storicamente viaggia di notte, perché
05:15sfrutta l'assenza di convogli di viaggiatori e quindi ovviamente l'impatto di queste interruzioni
05:22che sono necessarie per svolgere i lavori di ammodernamento della rete in sicurezza, ovviamente
05:28inibiscono il trasporto ferroviario merci. Basti considerare che abbiamo per tutto il
05:3525 e anche per tutto il 26 una riduzione di capacità della rete che in alcune linee
05:41arriva fino al 50% della stessa rete. Quindi questo è una delle cause che sta impattando
05:50sul calo del traffico, che ha impattato anche nel 24 e parte nel 23, ma non è l'unica
05:56come ho già detto, perché anche l'aspetto economico e geopolitico non è indifferente.
06:04Aggiungo un ultimo elemento, nell'anno passato abbiamo avuto due corridoi importantissimi,
06:11il Fréjus, lato Francia con la galleria che è stata chiusa per oltre un anno a causa
06:17di una frana e per un periodo del 24 e del 23 anche il Gottardo in Svizzera, via Svizzera
06:24per capirci. Essendo come dicevo un paese che esporta e importa molte merci, è ovvio che
06:30l'interruzione di questi due corridoi per tutto quel periodo ha ridotto i volumi di traffico
06:37e le attività. Quindi questo rapporto annuale che Fermerci presenta, in questo caso l'avete
06:45presentato se non sbaglio al Senato, alla Camera dei Deputati, alla Camera mi sono sbagliato,
06:52diciamo illustra una situazione come lei ha descritto molto efficacemente di difficoltà.
06:58quindi per risalire dal vostro punto di vista degli operatori di questo settore, quali sono
07:08le prospettive future e occupazionali del settore? Perché ovviamente è un settore che ha un'importanza
07:17di natura industriale, come lei ricordava importiamo e esportiamo merci per fortuna e quindi tutti
07:24si aspetterebbero che aumentino i volumi quando i volumi diminuiscono. Che prospettive,
07:29che ricadute occupazionali lei vede?
07:32Allora, come dicevo Pocanzi, questa fase dei lavori è una fase transitoria, terminerà perché
07:38i lavori del PNRR dovranno essere ultimati entro giugno 26, poi ci sarà una parte di lavori
07:44che non sono finanziati con credito PNRR, ma con altre risorse e quindi tutto il 25 e il 26
07:50avrà ancora una criticità il comparto. Però attenzione, è una criticità non fine
07:55a se stessa perché ci rilascerà, questo è il termine poi tecnico, il termine infrastrutturale,
08:00una rete più moderna, una rete più efficiente, una rete che permetterà di trasportare più
08:05merce a costi fissi, ovvero mi spiego, consentirà di portare treni lunghi e pesanti da 750 metri
08:14di lunghezza e oltre 2000 tonnellate di trazione. Con questa efficienza che già peraltro sta
08:20rilasciando degli effetti positivi, il corridoio Adriatico per esempio è stato uno dei primi
08:26corridoi ferroviari merci che ha dato questa efficienza e lo dimostrano i numeri di crescita
08:31degli ultimi anni. Questo consente al settore di essere molto più efficiente, molto più
08:36efficiente, aumentare i traffici e diventare soprattutto molto più competitivo rispetto
08:41ad altre modalità di trasporto concorrenti, per esempio al tutto gomma, cioè l'autotrasporto
08:47che invece di percorrere brevi percorrenze affronta lunghissime percorrenze attraversando
08:54tutto il paese e andando addirittura in Europa. Questo non è più, diciamo, è consentito
08:59però non è più l'optimum dal punto di vista logistico perché l'optimum è l'intermodale
09:03con il trasporto, con la backbone lunga, l'asse dorsale fatto, la lunga percorrenza col treno
09:09e poi nei punti A e nei punti B fare comunque le consegne e muoversi nel raggio breve con
09:16l'autotrasporto. Tornando al discorso industriale occupazionale, nel momento in cui noi avremo
09:22nel 27, mi auguro rispettando i tempi, una rete molto più efficiente, è chiaro che superata
09:32anche questa fase che noi abbiamo definito di transizione infrastrutturale, noi ci aspettiamo
09:37molti più traffici, molti più traffici che già qualche segnale positivo nel inizio
09:44del 2025, questo è quello che ci ha detto Rete Ferroviaria Italiana durante il nostro
09:49rapporto annuale, un dato che noi non avevamo perché il rapporto era sull'anno 24, sta andando
09:53segnali positivi, quindi qualcosina di ripresa c'è. Ma noi ci aspettiamo nel momento in cui
09:58la rete diventa efficiente, non dico un'esplosione, ma una risalita in maniera probabilmente energica.
10:04A quel punto noi torniamo in una situazione, probabilmente, non ne sono certo, ma sicuramente
10:10ci possiamo trovare di fronte a quello che è accaduto subito dopo la pandemia. Subito
10:14dopo la pandemia, con i consumi che erano partiti come effetto post-pandemico, abbiamo avuto
10:23una crisi e una carenza di addetti. Una crisi e una carenza di addetti che in quel caso è
10:28stata veramente forte.
10:29Quindi voi avete anche il problema del cosiddetto mismatch, vale a dire la mancanza di incontro
10:35fra domanda e offerta di figure professionali?
10:37Assolutamente sì, assolutamente sì. In questo momento no, perché purtroppo, ahimè, abbiamo
10:43il traffico che è inibito da questi lavori e da queste interruzioni, ma anche da altre
10:49cause, ripeto, contingenze internazionali, ma sicuramente nel momento in cui si ritorna alla
10:54normalità, noi abbiamo bisogno di macchinisti, manovratori, operatori della catena logistico
10:59ferroviaria, che devono essere assolutamente formati, adeguatamente formati, perché nell'esercizio
11:06ferroviario è fondamentale la formazione degli addetti per operare in sicurezza, che per noi
11:13è la prima cosa.
11:13Quindi una politica di formazione sarà indispensabile anche per trovare le figure professionali
11:23giuste. Da questo punto di vista l'Europa vi pone problemi di regolazione, ad esempio
11:30sul terreno dei macchinisti?
11:32Assolutamente no, assolutamente no. In termini di formazione il problema è legato non in termini
11:41europei, ma a livello nazionale probabilmente, perché? Perché a livello nazionale fino al
11:482017-2018 c'era addirittura un piccolo incentivo che consentiva di sostenere le imprese che
11:55essero assunte e formato macchinisti dedicati al merci. Bisogna considerare che la formazione
12:03di un addetto alla circolazione ferroviaria è molto costosa perché è una formazione tecnica
12:07e quindi è una formazione che ha dei costi importanti. Ovviamente il ragazzo non può
12:13sopportare questo costo e spesso se lo accolla l'azienda. Ci sono anche dei centri di formazione
12:18privati dove il ragazzo va e acquista pagando un corso, come se fosse un master di abilitazione
12:24per diventare agente, macchinista o manopratore o altre figure professionali. Noi abbiamo sempre
12:30richiesto sin da quando siamo nati un sostegno, ma un sostegno rispetto alla potenzialità
12:36poi dell'occupazione e del vantaggio minimo, perché parliamo di 1-2 milioni di euro per
12:42creare all'anno, per ricavare un voucher da assegnare poi ai ragazzi che possano scegliere
12:49l'inter a prendere questa carriera. Attenzione, è l'unica figura nel trasporto e nella logistica
12:55che non ha un contributo statale alla formazione. Lo hanno gli autisti dell'autotrasporto, mi
13:01risulta che lo abbiano anche i marittimi, ma non lo hanno i ferrovieri. Questo è qualcosa
13:07che ci deve far riflettere, visto che in termini di hardware, di infrastruttura, stiamo investendo
13:13miliardi in termini di software, ovvero formare gli addetti che poi devono usare questa infrastruttura,
13:20non c'è un euro.
13:23Per concludere, il governo, le attuali politiche del governo vanno, secondo lei, nella giusta
13:31direzione? Che cosa vi aspettate nel breve periodo?
13:34Bene, al momento abbiamo avuto nella legge di bilancio scorso due segnali molto positivi.
13:39C'è stato un piccolo incremento del ferro bonus, ma apprezzabilissimo, più 10 milioni
13:45di un incentivo storico, noto a tutti gli addetti ai lavori, che è passato da 20 a 30 milioni
13:50di euro l'anno. Attenzione, anche qui, non sono degli incentivi fini a se stessi o a pioggia
13:57che vengono assegnati come un regalo, no, sono incentivi che vengono dati a consuntivo
14:01su base chilometrica. E rispetto alle esternalità positive, che il treno, in termini ambientali,
14:08di polveri sottili, di meno costi sociali, di meno incidentalità, sono dei veri e propri
14:12investimenti dal nostro punto di vista e lo abbiamo dimostrato anche con i numeri, con
14:16i fatti del rapporto annuale. Quindi, che 10 milioni del ferro bonus va nella giusta
14:21direzione? È stato messo poi un piccolo incentivo, anch'esso piccolo ma utile, chirurgico, per
14:27la manovra ferroviaria nei porti. Nei porti sono l'attrazione delle nostre merci, i container
14:33devono uscire, secondo un optimum logistico, dal porto con un treno, perché occorre considerare
14:41che un treno merci è in grado di portare fino a 50-60 container. Significa 50-60 camion
14:48nemmeno che non insistono su quell'area portuale, che in Italia prevalentemente, come sappiamo,
14:52sono tutte cittadine e quindi traffico sulle aree urbane dei porti. Quindi questa misura
15:00facoltativa per le ADSP è stata un'iniziativa di questo governo che è andata nella giusta
15:03direzione a seguito di nostre richieste e è in fase di attuazione, quindi ci auguriamo
15:09che vada avanti il più presto possibile. C'è però un problema con la certezza delle
15:15regole. Questo sì, bisogna dire che noi abbiamo contestato il taglio di una misura, di un incentivo
15:23che è stato emanato con il PNRR, un ristoro del PNRR nel 2021, che è un incentivo per
15:32l'acquisto di locomotori, un po' come l'incentivo per acquistare la nuova auto. Lì c'è un incentivo,
15:38c'è, tuttora c'è, ma è definanziato, la norma esiste, è stata svuotata. Un incentivo
15:43che consente alle imprese che acquistano nuovi locomotori di poter avere fino a un 20% di
15:50di incentivo. Bene, le imprese private hanno reagito bellissimo a questo. A fronte, io
15:55parlo solo del lato locomotori, perché prevedeva anche i carri, perché un treno è composto
15:59da locomotori e carri. Solo lato locomotori, noi abbiamo fatto un esercizio che da luglio
16:0421 al 31-12-23, quindi non è considerato il 24 che pure era ammissibile all'incentivo,
16:10le imprese hanno acquistato, negoziato 196 locomotori. Quindi 196 locomotori, facciamo un conto
16:18in generale, siamo attorno ai 700 milioni di investimenti. La sola IVA di questi 700
16:23milioni di investimenti è più capiente del 60 milioni. Purtroppo con il decreto omnibus
16:30e legge di bilancio 25, questi soldi sono stati tagliati, quindi la norma è stata svuotata.
16:35Speriamo che tornino questi soldi anche perché... Ci auguriamo questo, ci auguriamo questo.
16:39Siamo tutti convinti che un ammodernamento tecnologico, i nuovi macchinari dovrebbero essere,
16:46come si dice, preferibili. Un'ultima battuta da questo punto di vista, trasporto merci e
16:54sostenibilità ambientale, qual è la relazione?
16:57Ma qui giochiamo facile, perché il rapporto di esternalità negative e positive, il treno
17:05rispetto al tutto come è 1 a 9. Questo lo dice il NOA train di qualche anno fa che ha girato
17:10il mondo, prima l'Europa e poi il mondo, un progetto della Commissione europea. Lo dicono
17:15i dati che sono scaricabili sul nostro rapporto annuale, sul nostro sito internet, documento
17:20prodotto dall'Università Federico II di Napoli, Dipartimento di Ingegneria Civile
17:25edile, da RSE, che è una società del MEF che si occupa di decarbonizzazione dei trasporti,
17:30da PwC. Quindi soggetti terzi, soggetti che scientificamente hanno analizzato questo profilo,
17:36profilo in cui il treno aiuta a ridurre le polveri sottili in maniera quasi totale, perché
17:43il treno non emette polveri sottili. In termini di CO2 ho detto il rapporto è 1 a 9 e c'è
17:49un altro aspetto, risparmio energetico. Lo stesso volume di merce trasportata da un treno
17:59rispetto ai camion, faccio un esempio, un treno da 600 metri di lunghezza che equivale
18:04a X camion, questo treno risparmia l'85% di energia in meno.
18:11Insomma, sono numeri importanti, quindi abbiamo tre profili, polveri sottili, CO2 e energia.
18:19Molto bene. Abbiamo concluso la nostra intervista, ringraziamo Giuseppe Rizzi, direttore generale
18:25di fermerci. Ci vediamo al prossimo appuntamento del Focus di lavoro Welfare.

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