È stato ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la studentessa 22enne uccisa a Roma con tre coltellate dall’ex compagno Mark Antony Samson. Il dispositivo era nella casa del ragazzo, già reo confesso, e verrà analizzato insieme a tablet e pc sequestrati. I magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini contestano a Samson l’omicidio aggravato e l’occultamento di cadavere, mentre la madre del giovane è indagata per concorso.
Il femminicidio risale alla sera del 25 marzo, secondo una ricostruzione basata sui vestiti della vittima e uno scontrino trovato nell’abitazione. Il corpo, abbandonato in un dirupo dentro una valigia, è rimasto per ore nell’appartamento prima di essere trasportato. Dalla scientifica emergono nuovi dettagli: sangue ovunque, perfino sulla maniglia dell’auto e su scatoloni sopra un armadio.
La madre di Samson ha riferito al pm di aver trovato il figlio sconvolto, in stato di forte agitazione. Ha detto di averlo visto tremare e pronunciare frasi confuse, tra cui un’ammissione in lingua filippina secondo cui se non l’avesse fatto lui, sarebbe morto. Una versione che non cambia l’accusa, ma aggiunge un ulteriore tassello all’orrore che ha sconvolto due famiglie.