La cosiddetta "gara-ponte" indetta da Roma Capitale per l'affidamento di 31 concessioni di beni demaniali marittimi del litorale per finalità turistiche e ricreative "pare disancorata dal nuovo paradigma legale".
Così il Tar del Lazio in tre distinte ma identiche ordinanze con le quali, accogliendo le richieste di alcuni concessionari del litorale romano, ha sospeso l'avviso pubblico per le nuove concessioni, fissando per la trattazione del merito l'udienza del prossimo 14 ottobre. Il bando era stato annunciato il 12 febbraio dal sindaco Gualtieri e dall’assessore al Patrimonio Tobia Zevi come il cambio di passo che per la prima volta avrebbe assegnato le spiagge in concessione con una gara pubblica e non con semplici atti formali. A far pendere la bilancia dei giudici a favore degli attuali gestori è stata la decisione del Campidoglio di prevedere una somma – detta royalty – da pagare al Comune oltre al canone demaniale in proporzione al fatturato di ogni stabilimento; infine sotto accusa anche la durata della concessione che era prevista soltanto per un anno pur essendo rinnovabile per due. I giudici del Tar sono stati chiari: la legge prevede che la durata sia fino a cinque anni.