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  • 15/05/2025
Basilea, l'intervista di Andrea Spinelli a Lucio Corsi per Soundcheck

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Trascrizione
00:00Siamo con Lucio Corsi qui a Basilea, alle spalle abbiamo un museo T'Incaidì,
00:05che proprio quest'anno avrebbe compiuto cento anni.
00:10Senti, lui si definiva un artista in movimento, infatti vediamo le sue sculture che si muovono,
00:18come quella fontana alle nostre spalle.
00:21Te come ti definisci?
00:23Non so come definire la musica che faccio,
00:28io cerco di fare delle canzoni delle quali possa essere soddisfatto
00:31e possa essere felice di suonarle nel corso del tempo,
00:35perché poi a volte fai delle canzoni che non ti seguono negli anni,
00:38perché tu cambi, loro no, rimangono dell'età che gli dai quando le scrivi,
00:42altre invece riesci a portartene dietro, quelle sono quelle a cui uno tiene di più.
00:47Però il movimento nelle forme di espressione, almeno nella musica, è fondamentale,
00:54perché le canzoni vanno dove gli pare, vanno nell'aria, non si vedono,
00:58sono magiche di natura perché non si vedono.
01:02Già questa è una cosa affascinante, sono dei fantasmi.
01:04E poi vanno nell'aria, nel vento, dove gli pare, nelle orecchie di chi gli pare.
01:09Senti, l'impressione di questa macchina enorme in cui ti sei trovato,
01:13Sanremo non è piccola, ma questo...
01:14Sanremo è stata un'ottima scuola per poi trovarmi qua, ecco.
01:19E' strano, è una cosa differente rispetto alle cose a cui sono abituato,
01:25al palcoscenico, con le persone davanti, dei locali o dei festival.
01:29Però è interessante vedere tutta questa preparazione dietro le quinte,
01:33l'idea di metterci uno spettacolo, la scenografia, è interessante.
01:38Dai, spero che possa essere formativa, ecco.
01:40Sanremo, sono andato con la stessa idea, di trarne qualcosa che mi possa aiutare
01:45a fare questo lavoro al meglio nel tempo futuro.
01:48Senti, ti leggo una definizione, tornando a Tighelilio,
01:50ti leggo una definizione data da Lucio Fontana, grande pittore e scultore.
01:58Di Tighelilio diceva che lui utilizza strumentazioni meccaniche
02:02umanizzate dalla creazione artistica.
02:05In fondo anche il pianoforte è una strumentazione meccanica.
02:10Sì, sì, la chitarra.
02:11Di scoppo, la chitarra.
02:13Sono tutte invenzioni meccaniche e affascinanti.
02:17Io sono cresciuto col fascino degli strumenti,
02:20cosa che magari oggi si sta un po' perdendo,
02:23ma in realtà è una cosa a cui tengo.
02:25Secondo me tanta gente ancora soffre nel senso positivo
02:28di quel fascino degli strumenti.
02:30Pensa che la musica che amo, cioè Neil Young,
02:33sono andato a vedere lui da piccolo,
02:35a vedere il primo concerto grande che ho visto,
02:37sono gli anghi, perché c'era lui ma perché c'era la sua Les Paul nera,
02:40per quello strumento lì, come Emerson con l'organo.
02:45Erano parte del racconto gli strumenti.
02:48E poi sono affascinanti anche per quello,
02:50perché sono delle costruzioni, dei mostri,
02:52che hanno una voce in qualche modo
02:54e che sanno anche starsene zitti.
02:57Senti, a proposito, tu sai che alla St. Jacobs Hall,
03:03dove ti esibisci, in questa finalissima,
03:07Bob Dylan dichiarò che lì iniziava il suo Never Ending Tour.
03:11Ah sì, davvero?
03:12L'ha scritto nella sua biografia.
03:14Non lo sapevo.
03:15Quindi voglio dire, è anche un posto storico se vuoi assumato.
03:19Assolutamente, bella questa cosa, non la sapevo.
03:23Il mio sogno è quello di intraprendere un Never Ending Tour.
03:28Quindi da qui, dalla St. Jacobs Hall,
03:30anche tu riesci a prendere il Never Ending Tour come bambino.
03:33Sarebbe il mio sogno, starmene in giro sempre.
03:36Poi suono con i ragazzi con cui suono da sempre,
03:38siamo in famiglia, perciò girare non ci pesa, ci dà gusto.
03:42Senti una cosa, sempre il Tinguellì nel 60,
03:47a New York, la prima volta che andava a New York,
03:50esce una grande scultura,
03:52cioè una sua creazione alta 8 metri, larga 7,
03:57che si autodistrusse davanti agli occhi degli spettatori
04:00in 27 minuti.
04:02Fantasio.
04:03Fuoco, esplosioni, cose eccetera.
04:05Hai pensato per caso qualcosa del genere sul pacco dell'Eurovision,
04:09praticamente distruggere,
04:10proprio per dare il senso del qui ed ora.
04:13Sì, sì, sì.
04:14No, poi è interessante questa riflessione sul fatto,
04:18anche io, cioè,
04:21chi vuole essere ricordato,
04:24mi sembra un'assurdità.
04:25Cioè, bisogna essere coscienti che giustamente
04:27verremo tutti dimenticati facilmente.
04:30Cioè, il mondo ha molti più anni rispetto alla nostra età,
04:34rispetto al nostro momento, l'universo,
04:37cioè, no?
04:38Cioè, siamo così, non siamo nulla.
04:41Cioè, è giusto essere dimenticati,
04:43proprio totalmente.
04:45Perciò l'idea, no?
04:47Di un'opera che si autodistrugge,
04:49finisce lì, è fantastica.
04:51Potevamo spaccare in due il pianoforte.
04:55Potrebbe esplodere un amplificatore.
04:57Allora, come gli hook.
04:58Esatto.
04:59No, però non succederà.
05:01L'assicuriamo.
05:02Che poi me le devo portare in tour,
05:04quella scenografia, perciò.
05:06Non si può.
05:06No, mi serve.
05:09Grazie.
05:09Grazie a te.
05:11Siamo nel museo ancora di Jean Ticagli
05:13e con Lucio Corsi.
05:15Ciao.
05:16E siamo davanti a una creazione di Nicky de Saint-Fal.
05:21Una venerdì terracotta, reinventata, colorata.
05:25Esatto.
05:26Sì.
05:27Nicky de Saint-Fal, che è molto legata alle tue terre.
05:29Esatto, sì.
05:30Lei è stata la seconda moglie di Ticagli.
05:31E è molto legata perché la creatrice,
05:35di Diatrice, la creatrice con Jean Ticagli.
05:38Del giardino di Tarocchi.
05:39Che è stato vicino...
05:39Che è stato un luogo magico, vicino a casa mia.
05:42I luoghi in cui sei cresciuto.
05:43Sì, sì.
05:44Lì ci portavano in gita alle elementari, ricordo bene.
05:47E' un luogo magico, particolare.
05:50Mi ricordo questo diavolo,
05:51che da piccolo era la scultura che più mi attraeva
05:54di quel parco.
05:55Poi la casa con tutti quegli specchi.
05:58E' una cosa fantastica all'interno di una terra
06:01altrettanto magica, che è la Maremme.
06:03così selvaggia e brulla.
06:06Nel mezzo ci trovi questo luogo fuori dal tempo.
06:10E' assurdo.
06:11E' meraviglioso.
06:12Sì, quello è stato l'imprimatur artistico, diciamo, tuo.
06:16L'imprimatur musicale qual è stato?
06:19Cioè il primo...
06:20Sì, quello che mi ha fatto scoprire...
06:22Eh, i Blues Brothers, come dico sempre.
06:24Sì, sì.
06:25L'aver visto i Blues Brothers da piccolo all'asilo.
06:27Andavo all'asilo, me lo fece vedere mia madre e mio padre.
06:30E quel film ti cambia la vita.
06:32Perché vedi il musicista che sembra un supereroe.
06:35Cioè li crolla un palazzo addosso, fa così,
06:36si rialza e va per la sua strada.
06:38Ha detto, io voglio essere come loro da grande.
06:40Inizia a sonare l'armonica, volevo essere Hellwood Blues.
06:44Quello, poi la scoperta dei Peter Gabriel,
06:46i Genesis, il Frog, poi Bowie, tutto il Glam Rock.
06:51E poi le amicizie.
06:53Ho avuto la fortuna di trovare amici in Maremma
06:56che mi hanno sempre consigliato cose interessanti
06:59da ascoltare, da approfondire in musica
07:02e con cui suono ancora oggi con loro.
07:04E insomma, quella è una fortuna in provincia
07:06trovare persone così, ecco.
07:09Sai che qui avresti dovuto dire Yabba, però vabbè.
07:12Eh, certo, sì.
07:14Eh sì, famosa l'esibizione della vittoria
07:16degli Yabba all'Eurovision.
07:1774.
07:19Grazie.
07:20Grazie, ciao, grazie a voi.

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