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“La diagnosi precoce si offre con lo screening che è stato dimostrato da molti studi, essere l'elemento chiave determinante. Purtroppo, però, in Italia lo screening non è ancora nei Lea, Livelli essenziali di assistenza . Pertanto, come Azienda San Camillo Forlanini, abbiamo pensato di bypassare questo problema offrendo un percorso chiamato diagnosi precoce”. Lo ha detto Giuseppe Cardillo, direttore dell’Uoc Chirurgia Toracica dell’Azienda ospedaliera romana, in occasione dell’evento ‘Lung cancer screening-European expert summit’, promosso con il supporto non condizionante di Johnson&Johnson MedTech.

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Transcript
00:00Come offrire diagnosi precoce con lo screening, che è stato dimostrato da moltissimi studi
00:10essere l'elemento chiave, determinante.
00:13Purtroppo in Italia lo screening non è ancora nei LEA, cioè nei livelli essenziali di assistenza,
00:19per cui abbiamo pensato, come azienda San Camillo Fondalini, di cercare di bypassare
00:25questo problema e quindi che fa? Offrire un percorso che si chiama diagnosi precoce.
00:31Diagnosi precoce, non più screening, per cui il paziente non fa direttamente fumatore, tacca il torace,
00:37fa qualcosa di più. È fumatore, si rivolge, apre il nostro sito internet, compila una scheda molto semplice,
00:45vengono chieste età, se ha avuto malattie importanti in passato, quanto fuma, il paziente, il soggetto,
00:51scrive proprio nel sito quante sigarette ha fumato e per quanti anni.
00:56Alla fine di questa schermata, il nostro computer automaticamente elabora il rischio e dice se il
01:01progetto è idoneo o meno a fare lo screening, a fare la diagnosi precoce, ad aderire al nostro progetto.
01:07Cosa succede allora? Si apre una seconda schermata e il progetto può inserire i dati anagrafici,
01:12dopodiché verrà chiamato dal nostro ospedale per fare una visita pneumologica.
01:18Lo pneumologo lo intervista, gli chiede appunto conferma dell'abitudine tabagica e verifica altri
01:25fattori di rischio, la familiarità, l'ambiente di vita, l'ambiente lavorativo e quindi prescrive
01:32al soggetto a rischio un'attacca del torace a basso dosaggio e inoltre vengono invitati
01:38i forti promotori ad un percorso antitabagico ambulatoriale, sempre nel nostro centro.
01:43Per cui il paziente ha un doppio binario, TAC del torace a basso dosaggio, percorso antitabagico.
01:50Eseguita la TAC, il pool di professionisti specializzato nel tumore del polmone del nostro
01:55ospedale valuta le TAC tutti insieme e chiama i progetti che hanno elementi di rischio,
02:00che possono essere da tumori evidenti, hanno degli sospetti, quindi alcuni vengono avviati
02:07ad un percorso diagnostico del nostro ospedale se hanno tumori e noi abbiamo identificato
02:11su 320 pazienti e TAC seguite abbiamo già identificato 11 pazienti da operare, per cui
02:19un buon numero, oltre il 3%, altrimenti se hanno invece degli elementi dubbi vengono richiamati
02:26a 3, a 6 o a 12 mesi.
02:29Nel nostro studio quindi abbiamo trovato 11 soggetti da operare su 300 TAC esaminate,
02:34e le altre sono ancora in fase di esame. Questi 11 pazienti ne abbiamo già operati
02:385, di cui 4 avevano effettivamente un tumore pulmonare, per cui si è confermato che il nostro
02:42sospetto alla TAC è stato confermato. I pazienti hanno fatto tutti un intervento con tecnica
02:48mini-invasiva, quindi noi usiamo la robotica o usiamo la chirurgia dottoracoscopica in tutti
02:53i pazienti e tutti gli stadi di malattia erano primo stadio, per cui i pazienti hanno un'aspettanza
03:00di vita a 5 anni altissima e non dovranno fare nessuna terapia oncologica alternativa.
03:06Gli altri pazienti dovranno essere ancora operati e contiamo di operarli prima possibile.

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