Bologna, 12 mag. (askanews) - Un confronto promosso da Ail con importanti specialisti per fare il punto sui risultati raggiunti e sulle future prospettive dei trattamenti con le cellule Car-T, in vista dell'Hematology Summit di Bologna dal 13 al 15 maggio.Il capoluogo dell'Emilia-Romagna al centro delle riflessioni sull'ematologia, già dalla conferenza a cui hanno partecipato, fra gli altri, l'assessore alle politiche per la salute della regione Emilia-Romagna, Massimo Fabi e il presidente Ail Bologna, Gaetano Bergami. Così come il presidente nazionale di Ail, Giuseppe Toro: "Il nostro lavoro non è solo informare sugli sviluppi delle cure alle malattie, ma è anche stare vicino ai malati, per esempio accogliendoli nelle case Ail per mantenere il paziente vicino al centro che lo ha trattato. Poi il sostegno psicologico per dare forza a partecipare in maniera attiva a un trattamento come questo, restando vicino anche a parenti e caregiver, che vivono in simbiosi col malato l'esperienza della malattia".Intervenuti esperti come i dottori Massimiliano Bonafè, Chiara Gibertoni, Francesca Bonifazi, che insieme a Pier Luigi Zinzani, Direttore dell'Istituto di ematologia "Seragnoli" al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, hanno sottolineato l'eccellenza nazionale e internazionale bolognese per la cura dei tumori del sangue: "Nell'ambito dei linfomi, la terapia con le cellule Car-T incarna al meglio la potenza della medicina di precisione: abbiamo dato a tanti pazienti la possibilità di guarire, senza quella cura non sarebbero stati sicuramente più fra di noi. E quando ci sposteremo dalla seconda alla prima linea potremo addirittura aumentare l'attuale percentuale di risposta". L'istituto Seragnoli è capofila nell'utilizzo delle terapie Car-T in Italia con 240 pazienti trattati e presto sarà realizzata una "cell factory", la prima in Emilia-Romagna, per la produzione di Car-T accademiche, prodotte in ambito ospedaliero/universitario a scopo no profit.
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00:00Un confronto promosso da AIL con importanti specialisti per fare il punto sui risultati raggiunti e sulle future prospettive dei trattamenti con le cellule CAR-T, in vista dell'Ermatology Summit di Bologna dal 13 al 15 maggio.
00:13Il capoluogo dell'Emilia Romagna, al centro delle riflessioni sull'ematologia, già dalla conferenza a cui hanno partecipato fra gli altri l'assessore alle politiche per la salute della regione Emilia Romagna, Massimo Fabbi, e il presidente AIL Bologna, Gaetano Bergami.
00:27Il nostro aiuto ai malati che sono sottoposti a questo trattamento si sviluppa attraverso l'accoglienza nelle case AIL, perché il paziente deve stare vicino al centro che l'ha trattato, perché deve essere seguito, soprattutto nei primi mesi, con molta attenzione.
00:46Il sostegno psicologico, non dimentichiamo che questi pazienti hanno già sopportato tanti altri trattamenti, dei quali sono rimasti anche delusi, quindi è necessario sostenerli per dare forza a loro,
01:01partecipare in maniera attiva a un trattamento come questo, che è definitivo per la loro vita.
01:10Ma anche il sostegno psicologico ha fatto anche ai parenti, ai caregiveri, i quali vivono in maniera in simbiosi col malato questa esperienza di malattia.
01:23Intervenuti esperti come i dottori Massimiliano Bonafè, Chiara Gibertoni, Francesca Bonifazzi, che insieme a Pierluigi Zinzani, direttore dell'Istituto di Ematologia Seragnoli al Policlinico Sant'Orsola di Bologna,
01:36hanno sottolineato l'eccellenza nazionale e internazionale bolognese per la cura dei tumori del sangue.
01:42Facendo un punto a distanza di quasi 5 anni e mezzo dall'inizio e dall'avventura delle cartine sul territorio nazionale,
01:49possiamo dire che nei linfomi diffuse grandi cellule, in terza linea, riusciamo a guarire un 30-35% dei pazienti,
01:57pazienti che non avrebbero avuto futuro senza questa opzione terapeutica.
02:01Se spostiamo sempre nello stesso setting di linfomi le cartine seconda linea, ne guariamo un 45-50%.
02:07Nell'ambito di altri linfomi, come possono essere linfomi follicolari in terza linea, anche lì riusciamo a guarire un 40-45%,
02:15e la stessa cifra più o meno con linfomi mantellari, che è considerato l'infoma più aggressivo.
02:21L'Istituto Seragnoli è capofila nell'utilizzo delle terapie carti in Italia, con 240 pazienti trattati,
02:27e presto sarà realizzata una self-factory, la prima in Emilia-Romagna, per la produzione di carti accademiche
02:34prodotte in ambito ospedaliero universitario a scopo non-profit.