Milano, 1 lug. (askanews) - Martina Oppelli, malata di sclerosi multipla da oltre 20 anni, lo scorso 4 giugno ha ricevuto il terzo diniego da parte dell'azienda sanitaria locale ASUGI in merito alla procedura di verifica delle condizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito: non avrebbe alcun trattamento di sostegno vitale in corso.Nonostante le sue condizioni cliniche siano in costante peggioramento e nonostante la sua completa dipendenza da una assistenza continuativa e da presidi medici (farmaci e macchina della tosse), la commissione medica ha nuovamente escluso la sussistenza del trattamento di sostegno vitale, necessario per poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, sulla base della sentenza 242/2019 della Corte costituzionale.Per questo motivo, lo scorso 19 giugno Martina Oppelli, assistita dal team legale coordinato da Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell'Associazione Luca Coscioni e coordinatrice del collegio legale di Martina Oppelli, ha presentato un'opposizione al diniego, accompagnata da una diffida e messa in mora nei confronti dell'azienda sanitaria. Alla diffida, che invitava ASUGI a riesaminare la posizione di Martina Oppelli alla luce delle indicazioni fornite dalla Corte Costituzionale, l'azienda sanitaria ha risposto che sarà "immediatamente avviata una nuova procedura di valutazione" di Martina Oppelli da parte della commissione medica."Ammetto di non aver considerato di essere obbligata a subire l'ennesima insostenibile estate. Eppure, ho tutti i requisiti previsti dalla norma e dalle sentenze a ora presenti in Italia per poter usufruire di questo diritto. Un diritto al quale avrei preferito non dovermi mai appellare io, quella della resistenza a oltranza con un po' di esuberanza. Io che, come altre creature con diagnosi nefaste, adoro la vita fino a succhiarne anche l'ultima goccia di linfa vitale. Ciò che mi rimane è solo una grande stanchezza e lo sconforto per aver creduto nel senso civico di uno Stato laico che dovrebbe concedere al cittadino consapevole, autodeterminato, allo stremo delle proprie forze, di porre fine a una sofferenza per la quale nessuno è in grado di proporre soluzioni plausibili che io non abbia già sperimentato. Probabilmente saranno altri a poterne usufruire, a poterne gioire. E io, chissà, dovrò intraprendere un ultimo faticosissimo viaggio verso un paese non troppo lontano che ha già recepito la supplica di compassione di chi è stato condannato a soffrire a oltranza", ha dichiarato Martina Oppelli."Con questo terzo diniego, ASUGI dimostra di avere una posizione immotivatamente ostruzionistica nella valutazione delle condizioni di Martina Oppelli, che contrasta apertamente con la giurisprudenza costituzionale. Oppelli vive una condizione di totale dipendenza da caregiver per lo svolgimento di ogni singola attività quotidiana, comprese le funzioni biologiche primarie, utilizza quotidianamente la macchina della tosse per evitare il soffocamento e
00:00Onorevoli senatrici e onorevoli senatori tutti, sono Martina Martino Pelli, architetto ma anche tetraplegica dal 2012, con necessità di assistenza nelle 24 ore.
00:12Sono affetta da una patologia neurodegenerativa progressiva devastante da un quarto di secolo, eppure lavoro utilizzando i comandi vocali e lavoro proprio per mantenere l'assistenza indispensabile per sopravvivere, coadiuvata da appositi sostegni pubblici indispensabili che in questa regione funzionano molto bene.
00:39Sono però esausta, esaurita, sto perdendo anche la voglia di andare avanti, quindi quest'estate ho presentato l'istanza per appellarmi presso la mia regione alla cosiddetta sentenza cappato in merito al suicidio assistito, termine che io aborro perché non sono una suicida, altrimenti non sarei qui a parlarvi.
01:03In ogni caso questo diritto mi è stato negato dal comitato etico perché secondo loro non rispondo a uno dei quattro requisiti indispensabili, ovvero essere mantenuta in vita da trattamenti vitali.
01:20Ma secondo voi, io come mangio, come bevo, come mi lavo, come vado in bagno, come sopravvivo, come assumo i farmaci?
01:31Io non sopravvivo senza una persona vicino, certo non sono macchine, sono persone.
01:37Insomma, nella legge che state discutendo adesso in merito al fine vita, vi chiedo di tenere presente di ogni aspetto, ogni dolore, ogni dolore assoluto nel momento in cui viene vissuto.
01:53E va rispettato e non parlate più di suicidio, perché non lo è, si parla di eutanasia, di buona morte.
02:04Ammetto di aver anche fatto domanda all'estero, proprio perché non ce la faccio più, ma i mezzi economici e soprattutto la fatica fisica per arrivarci sarebbe tanta.
02:17Ce la farei, perché come sono arrivata fino a qua, arriverò anche là, ma io vorrei morire col sorriso sul viso nel paese dove ho scelto di vivere e dove ho pagato le tasse.