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https://www.pupia.tv - Roma - Comunicazioni del Presidente Meloni alla Camera in vista del Consiglio europeo
Roma, 23/06/2025 - Le Comunicazioni del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera dei Deputati in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno.
La playlist di Giorgia Meloni: https://www.pupia.tv/playlist/Giorgia-Meloni
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Roma, 23/06/2025 - Le Comunicazioni del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera dei Deputati in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno.
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NovitàTrascrizione
00:00Signor Presidente, onorevoli deputati, il Consiglio europeo del 26 giugno arriverà al termine
00:20di una serie di importanti impegni internazionali tra i quali, come sapete, il summit dei leader
00:28del G7 della settimana scorsa in Canada, il vertice Nato previsto per domani e dopodomani
00:33all'AIA e si terrà, come purtroppo avviene ormai da tempo, in un frangente internazionale
00:41estremamente complesso, dove alla guerra in Ucraina e alla grave situazione in cui versa
00:47la striscia di Gaza si è ora aggiunta anche la recente escalation in Medio Oriente.
00:54Consiglio europeo ci offrirà quindi l'occasione per discutere di quali debbano essere le priorità
01:02dell'Unione europea in questa fase e di quali iniziative debbano essere messe in campo per
01:08perseguire quelle priorità. Capite bene come sia ancora più sensato oggi quel richiamo
01:18al principio di sussidiarietà che abbiamo spesso fatto all'Unione europea. Penso che
01:25oggi, ancora più di ieri, sia necessario concentrarsi sulle questioni nelle quali noi possiamo davvero
01:32fare la differenza insieme sul piano globale e non su quelle materie di dettaglio che possono
01:38invece essere meglio regolate a livello nazionale. Ed è veramente lunga la lista di dossier su cui
01:47come Europa siamo chiamati a lavorare insieme come anche l'agenda del prossimo Consiglio europeo
01:53dimostra. Il Consiglio europeo si concentrerà naturalmente sugli ultimi sviluppi in Medio Oriente
02:01a partire dalla crisi che coinvolge Israele e Iran che si è aggravata in queste ultime ore
02:07a seguito dell'attacco statunitense a tre siti nucleari iraniani. Chiaramente in quest'Aula
02:15comprendiamo tutti molto bene i potenziali enormi rischi derivanti da un'ulteriore destabilizzazione
02:24di una regione già molto provata e penso anche che in questa fase così delicata sia importante
02:31il dialogo tra governo e Parlamento, tra governo e opposizione per il bene e la sicurezza
02:38degli interessi della nostra nazione. Farò ovviamente del mio meglio per mantenere e per
02:43ampliare questo dialogo. Approfitto in primo luogo per confermare quanto è già stato dichiarato
02:50dal Ministro degli Esteri Tajani, dal Ministro della Difesa Crosetto in questi giorni circa
02:55il fatto che nessun aereo americano è partito da basi italiane e che la nostra nazione non
03:01ha in alcun modo preso parte all'operazione militare. Detto questo ieri mattina dopo gli
03:07attacchi ho convocato una riunione d'urgenza con i vicepremier, con i ministri competenti,
03:13con i vertici dell'intelligence per valutare la situazione e gli scenari collegati. La nostra
03:18priorità è stata ovviamente la sicurezza dei nostri connazionali, civili e militari presenti
03:24nella regione, l'esame dei possibili impatti securitari ed economici sull'Italia a partire
03:29da quelli legati all'ambito energetico. Sulla situazione dei nostri connazionali un convoglio
03:36con 122 persone a bordo è partito da Israele, ha raggiunto ieri l'Egitto, da dove chiaramente
03:42i cittadini italiani saranno riportati in patria. Stiamo lavorando anche per ridurre in maniera
03:48ordinata la nostra presenza a Teheran, portando fuori dal paese via azerbaijani con nazionali
03:54che ne hanno fatto richiesta. Questa mattina un nuovo convoglio, il terzo, guidato dai
04:00carabinieri con circa 67 persone a bordo, inclusi alcuni dipendenti dell'ambasciata,
04:05si è messo in viaggio verso Baku. Si stanno predisponendo le attività per far partire un
04:10ulteriore convoglio nei prossimi giorni a seconda dell'evoluzione della situazione sul
04:14terreno ed è allo studio la possibilità di ricollocare temporaneamente la nostra ambasciata
04:20in Oman da valutare chiaramente quando tutti gli italiani saranno al sicuro. La quirzi
04:26della crisi genera ovviamente molta preoccupazione per le possibili ripercussioni in tutto il
04:32Medio Oriente e oltre. Stiamo vagliando le ipotesi di risposta da parte iraniana, in particolare
04:37stiamo monitorando Hormuz, uno stretto strategico per le economie globali capace di condizionare
04:43il pezzo del petrolio e dell'energia a livello mondiale, ma in ogni caso ci siamo già occupati
04:49di assicurare all'Italia gli approvvigionamenti energetici necessari.
04:54Sulla crisi la posizione del governo rimane una posizione chiara. Noi consideriamo molto
05:00pericolosa l'ipotesi che l'Iran si doti dell'arma nucleare. Un Iran come potenza nucleare
05:06non rappresenterebbe solamente un pericolo vitale per Israele ma avvierebbe una rincorsa
05:13a dotarsi di armi atomiche da parte degli altri attori dell'area, innescando un effetto
05:18domino che sarebbe molto pericoloso anche per noi. Siamo convinti che solo un'azione
05:24diplomatica coordinata possa garantire la pace nella regione. È la ragione per la quale
05:31avevamo sostenuto con convinzione le negoziazioni tra USA e Iran. Abbiamo ospitato, come sapete,
05:37a Roma in questi mesi due round negoziali. Siamo pronti a fare la nostra parte anche
05:42oggi. Ma è giunto il tempo di abbandonare ambiguità e distinguo. L'Iran deve evitare
05:51ritorzioni contro gli Stati Uniti, cogliere l'opportunità oggi di un accordo con Washington
05:56sul proprio programma nucleare, consapevole che è possibile portare avanti un programma
06:02civile in un modo che garantisca la totale assenza di fini militari. Gli Emirati Arabi
06:08Uniti in questo senso sono un modello nella regione. Con questo obiettivo in queste ore
06:14ho ovviamente mantenuto i contatti costanti con gli alleati del G7, con i principali attori
06:20regionali e tutti concordiamo su una azione coesa a favore di un ritorno ai negoziati.
06:26Il Ministro degli Esteri Tajani ha parlato più volte in questi giorni con il suo omologo iraniano,
06:31l'ultima volta questa mattina, ha trasferito questi messaggi. Il Ministro Tajani è stato
06:36in contatto anche con il Segretario di Stato Rubio, ribadirà oggi a Bruxelles la nostra
06:40posizione alla riunione dei Ministri degli Esteri dell'Unione Europea, come io stessa farò
06:45al Consiglio Europeo e negli incontri con i leader a margine del verticinato. Ma in tutte
06:50queste occasioni ribadiremo anche un altro obiettivo prioritario per l'Italia, che è il
06:56c'è stato il fuoco a Gaza, dove, come già detto dal Governo in quest'Aula, la legittima
07:02reazione di Israele ha un terribile e insensato attacco terroristico, sta assumendo forme drammatiche
07:08e inaccettabili che chiediamo a Israele di fermare immediatamente.
07:12Anche grazie all'impegno italiano abbiamo condiviso questa necessità in ambito G7, siamo
07:25soddisfatti del fatto che il riferimento al cessato del fuoco nella striscia sia incluso
07:30nella dichiarazione finale dei leader al vertice di Kananaskis. Siamo convinti che sia necessario
07:38è possibile, cogliere il momento per ottenere finalmente una cessazione delle ostilità sulla
07:44striscia, anche per permettere l'ingresso degli aiuti umanitari e porre fine alle sofferenze
07:49della popolazione civile che ha patito troppo e troppo a lungo e più in generale per allentare
07:53la tensione nella regione. A questo obiettivo fondamentale stiamo in queste settimane dedicando
07:59i nostri principali sforzi. Ribadiamo il nostro forte sostegno alla mediazione intrapresa tra Stati
08:05Uniti, Egitto e Qatar. Il futuro della striscia può iniziare solo con la liberazione degli
08:11ostaggi e il disarmo di Hamas. Una sensazione permanente delle ostilità è necessaria anche
08:17per poter avviare la sfida della ricostruzione in cui, come ho già detto, credo che le nazioni
08:22arabe debbano svolgere un ruolo prominente e in cui, è chiaro, Hamas non potrà invece
08:29avere alcun ruolo. Per la Palestina siamo pronti a fornire il nostro contributo per un assetto
08:34futuro in cui i due popoli possano convivere in pace, dignità e sicurezza, in cui i terroristi
08:40non possano avere alcun ruolo, in cui la striscia di Gaza non possa mai più essere una piattaforma
08:45per attacchi verso Israele. Al contrario, nel quadro di una soluzione concordata, una riformata
08:51autorità palestinese dovrebbe a nostro avviso assumere responsabilità sempre maggiori di governo
08:56e la gestione della sicurezza sia in Cisgiordania che a Gaza. Per ottenere questi risultati sono
09:04necessarie scelte coraggiose, in primo luogo da parte di Israele. È necessario un processo
09:09politico che conduca la soluzione dei due Stati con garanzie di sicurezza reali e credibili
09:14per Israele e una piena normalizzazione dei rapporti con il mondo arabo e islamico, portando
09:20a compimento il processo avviato con gli accordi di Abramo. L'Italia, attore determinante nel
09:26sostegno concreto alla popolazione di Gaza sia in termini di finanziamenti stanziati
09:30sia di aiuti umanitari consegnati, intende inoltre portare in sede di Consiglio europeo
09:35l'esperienza maturata con l'iniziativa Food for Gaza per rafforzare l'azione umanitaria
09:41dell'Unione Europea. E consentitemi in quest'Aula di ringraziare gli operatori umanitari, i medici,
09:47i paramedici che operano in prima linea nella striscia. Siamo loro vicini, faremo di tutto
09:54per sostenerli e proteggerli. E proprio in questi giorni il Governo si è impegnato a stanziare
10:01ulteriori aiuti per OMS Unicef, per attrezzature sanitarie, assistenza a donne e bambini. E
10:06dall'ultimo l'Italia ha coordinato l'evacuazione di 70 palestinesi dalla striscia di casa, tra
10:11i quali anche il piccolo Adam, insieme a sua madre, la dottoressa Ala Al-Najjar, unici
10:17sopravvissuti di una famiglia di 12 persone. Ma oltre all'emergenza, se allarghiamo lo
10:24sguardo, noi cominciamo a vedere un Medio Oriente profondamente cambiato. Assad è caduto, abbiamo
10:32una nuova leadership a Damasco. Hezbollah ha indebolito il Libano a una nuova dirigenza
10:37che dobbiamo sostenere che può davvero voltare pagina superando molte crisi che hanno attanagliato
10:41questa nazione negli ultimi anni. La ripresa economica di entrambi i Paesi e la ricostruzione
10:47non solo delle infrastrutture ma anche del tessuto sociale libanese e siriano sono cruciali
10:54per gli equilibri di lungo periodo della Regione e non solo della Regione. In Libano l'Italia
10:59intende continuare a sostenere le esigenze umanitarie della popolazione avviando al contempo
11:04progetti con effetti duraturi. Per la Siria abbiamo annunciato a Bruxelles uno stanziamento
11:09da 50 milioni di euro che saranno destinati a interventi nei settori dell'assistenza e
11:14del reintegro dei rifugiati, protezione dei soggetti vulnerabili, infrastrutture, sicurezza
11:19alimentare, salute e protezione del patrimonio culturale. La rimozione delle sanzioni economiche
11:24dell'Unione Europea alla Siria determina una congiuntura storica chiave per il Medio Oriente.
11:30L'Italia farà il possibile perché il Consiglio europeo ne colga le potenzialità per definire
11:36un nuovo triangolo di stabilità tra Libano, Siria e il futuro Stato palestinese che avrebbe
11:42effetti cruciali anche per la sicurezza di Israele. Ci sono infatti in tutto il mondo
11:48arabo e in particolare nel Golfo leader interessati a un futuro di pace e di opportunità economiche
11:55che sono pronti a lavorare in un quadro regionale in cui Israele possa essere pienamente integrato
12:00come un partner e non come un nemico. Una regione proiettata nel futuro che esporta tecnologia
12:05e ricchezza in luogo di instabilità e terrorismo. Un cambiamento epocale che gli estremisti proveranno
12:12a contrastare in ogni modo, soprattutto facendo ricorso alla cinica strategia degli attivati
12:18contro la popolazione inerme e in questo contesto rientra probabilmente il terribile
12:23attentato che ieri ha colpito la chiesa di Sant'Elia a Damasco causando decine di vittime
12:28tra i fedeli. Alle comunità cristiane e siriane vogliamo esprimere il nostro più sentito
12:34cordogli. L'Italia è impegnata nella ricerca di soluzioni serie e concrete, non è interessata
12:46alle speculazioni perché la difficilissima situazione che sta vivendo il Medio Oriente
12:50non lo consente. La riconoscenza della popolazione palestinese e israeliana per quanto ha fatto
12:56e sta facendo la nostra nazione è l'unica cosa che ha importanza per noi e lo voglio dire
13:01agli italiani. Siate fieri di quello che ha fatto l'Italia, non solo le istituzioni
13:06ma il mondo del volontariato, i militari, l'intelligence, i nostri medici, i nostri infermieri per aiutare
13:12le persone comuni che vivevano un momento drammatico. Porteremo chiaramente queste riflessioni
13:19in Consiglio europeo ma il punto di partenza ribadisco resta il cessato del fuoco a casa e
13:24la ripresa delle negoziazioni tra le parti sul conflitto in Iran, condizioni necessarie a
13:29definire una nuova architettura politica e di sicurezza. Nel Consiglio europeo torneremo
13:34ovviamente anche a discutere della guerra di invasione russa all'Ucraina. Assistiamo
13:38in questo frangente a una fase estremamente delicata del conflitto con l'assenza di progetti
13:42di progressi, chiedo scusa, sostanziali sul piano negoziale, specie in termini di cessazione
13:48delle ostilità. Alla luce di questi sviluppi sono due le direttrici sulle quali ci stiamo
13:55muovendo. Sostegno all'Ucraina e pressione sulla Russia. Anche qui l'obiettivo immediato
14:01è un cessato del fuoco che fermi i combattimenti, che lascia il campo alla diplomazia per discutere
14:06un vero e duraturo accordo di pace che gioco forza avrà un impatto anche sull'architettura
14:13di sicurezza europea. Credo che sia evidente a tutti come l'impegno dell'Ucraina a favore
14:19della pace è un impegno chiaro, a partire dall'immediata disponibilità a accettare
14:29il cessato del fuoco, fino alle ripetute manifestazioni di disponibilità a colloqui diretti con la
14:34Russia che abbiamo visto a Istanbul anche con l'invio di una delegazione qualificata
14:39e le proposte concrete credibili per un percorso negoziale. La ripresa del dialogo diretto e lo
14:45scambio di prigionieri sono dei passi in avanti ma sono a nostro avviso insufficienti. La Federazione
14:51russa deve ora dimostrare di volersi seriamente impegnare al tavolo negoziale. Al momento purtroppo
14:59non vediamo questo impegno, come dimostrano i sistematici e premeditati attacchi contro
15:04gli obiettivi civili, particolarmente alla vigilia di eventi importanti come è stato per i bombardamenti
15:10su Kiev alla vigilia della presenza del presidente Zelensky al vertice del G7, come se il tentativo
15:16fosse invece quello di minare ogni tentativo di fare dei passi avanti verso la pace. Penso
15:24quindi che in questa fase sia importante esercitare sulla Russia una pressione coordinata, siamo
15:29pronti a farlo con il diciottesimo pacchetto sanzionatorio attualmente in discussione a Bruxelles
15:33che si concentra sulla flotta ombra di petroliere riconducibili alla Russia che vengono utilizzate
15:40per aggirare le sanzioni e più in generale sul settore energetico, sul settore bancario.
15:45Intendiamo continuare a sostenere l'Ucraina nella sua legittima autodifesa ma anche nella
15:51prospettiva della ricostruzione una delle più importanti scommesse sul futuro di questa
15:57nazione come una nazione libera, prospera e sovrana. Il 10 e l'11 luglio ospiteremo
16:03a Roma l'Ukraine Recovery Conference e in quella sede torneremo a ribadire il nostro
16:07impegno per garantire al popolo ucraino un futuro di pace e di benessere. È una sfida
16:14ambiziosa che possiamo vincere solo se riusciamo a lavorare insieme, se riusciamo a mobilitare
16:20il settore privato. Stiamo lavorando con l'Ucraina e con i partner esattamente in questa direzione,
16:24contiamo di raggiungere obiettivi concreti e immediati, consapevoli come siamo che un'Ucraina
16:33libera e prospera sarebbe una grande opportunità, una grande ricchezza per l'intera Europa.
16:38Ma dobbiamo anche essere pronti a fare di più per la sicurezza e per la difesa dell'Italia
16:44e del continente. È una necessità strategica che non possiamo più disattendere perché come
16:50ho già detto in quest'Aula nessuna nazione, nessuna organizzazione di Stati può essere
16:56pienamente indipendente e sovrana se affida ad altri la propria difesa e la propria sicurezza.
17:01E questo ha ricadute che vanno molto oltre la questione della difesa in sé perché coinvolge
17:13coinvolge le dinamiche economiche e commerciali, ovvero in poche parole la possibilità stessa
17:21di difendere a pieno i propri interessi nazionali. Se non sai difendere non decidi, se non decidi
17:27non puoi considerarti pienamente libero. È il motivo per il quale io ho sempre creduto
17:33che fosse una scelta giusta lavorare per costruire un solito pilastro europeo dell'Alleanza
17:38Atlantica da affiancare a quello nordamericano in un'ottica di complementarietà strategica
17:42e capace di incentivare anche la formazione di una solida base industriale. Nel 2014 gli
17:50Stati membri dell'Alleanza Atlantica si erano impegnati a fornire le forze e le capacità
17:55richieste dai piani di difesa della Nato equivalenti al raggiungimento in dieci anni di spese per
17:59la difesa pari al 2% del prodotto interno lordo. Da allora tutti i governi italiani hanno
18:05confermato quell'impegno senza mai raggiungerlo, senza eccezioni di colore politico. È un obiettivo
18:13che abbiamo raggiunto rispettando così la parola che l'Italia aveva dato a livello internazionale.
18:24Lo abbiamo fatto sia rilanciando la traiettoria di potenziamento delle nostre capacità di difesa
18:29sia inserendo nel computo delle spese rilevanti le voci che altre nazioni considerano in linea
18:34con i parametri dell'Alleanza Atlantica. Spese che rientrano in quell'approccio allargato
18:39multidimensionale della difesa che sono propri del concetto strategico Nato, del libro bianco UE
18:44e del piano Readiness 2030. Al vertice dell'AIA ci confronteremo sulla proposta presentata al
18:50segretario generale della Nato, Rutte, sul potenziamento della capacità difensiva
18:54dell'Alleanza. Saremo chiamati ad assumere impegni all'altezza della complessità del tempo
18:59che viviamo. Impegni che dovranno essere chiari, trasparenti e soprattutto sostenibili
19:05dal punto di vista economico e finanziario sia per questo Governo sia per quelli che verranno
19:11dopo di noi. Resta ferma la necessità a livello europeo di rendere compatibili le regole del
19:18patto di stabilità con l'incremento delle spese di difesa concordate con gli alleati,
19:23in particolare con riferimento alle procedure di deficit eccessivo riguardo cui è necessario
19:30conseguire una parità di trattamento ed evitare rischi di applicazioni asimmetriche.
19:36Attualmente la proposta presentata prende atto della valutazione aggiornata che la Nato
19:40fa delle minacce e dei rischi per l'Europa, dei conseguenti piani di difesa, della possibile
19:46riduzione del contributo in termini di forza e capacità da parte degli Stati Uniti e questo
19:50si traduce in un impegno per tutti i membri dell'Alleanza ad arrivare al 3,5% del prodotto
19:56interno lordo in spese di difesa e all'1,5% in spese di sicurezza. Sono impegni importanti,
20:03certo, sono impegni necessari che finché questo Governo sarà in carica l'Italia rispetterà
20:09restando un membro di primo ordine della Nato per il semplice motivo che l'alternativa sarebbe
20:15più costosa e decisamente peggiore. Intorno a noi vediamo moltiplicarsi caos e insicurezza
20:22e non lasceremo l'Italia esposta, debole, incapace di difendersi o impossibilitata a tutelare
20:30i suoi interessi come merita che i suoi interessi vengano tutelati.
20:34In questa trattativa l'Italia è stata impegnata da un lato a ottenere una modulazione sostenibile
20:41nel tempo degli investimenti richiesti, dall'altro a far sì che in questo nuovo programma di impegni
20:46per i prossimi anni venga rispettato quell'approccio a 360 gradi che vede come essenziali per la difesa
20:53nazionale, europea e occidentale gli investimenti strategici sulla sicurezza in tutti i domini
20:58che sono oggetto di minacce ibride. Significa non solo difesa in senso stretto, ma molto
21:03altro. Significa difesa dei confini, lotta ai trafficanti di esseri umani, significa lotta
21:07al terrorismo, minacce cyber, infrastrutture critiche, mobilità militare. È un approccio
21:12che conoscete e del quale abbiamo già discusso in quest'Aula e che l'Italia ha già sostenuto
21:17con successo nella fase di discussione del piano UE Readiness 2030 e che sta trovando importanti
21:23riscontri anche da molti partner. Grazie alla mediazione voluta e ottenuta da noi avremo
21:30un periodo temporale di 10 anni per raggiungere il 3,5, libertà sugli aumenti annuali senza
21:37alcun limite minimo annuo e possibilità di revisione degli impegni nel 2029. In sostanza
21:43tenuto conto che già siamo al 2% del prodotto interno lordo per la difesa, un aumento dell'1,5
21:50in 10 anni è un impegno non distante da quello che nel 2014 il governo di allora prese con
21:57un aumento dell'1% atteso che in quell'anno l'Italia si trovava all'1% delle proprie
22:01spese di difesa in rapporto al PIL. Riguardo l'1,5% di spese dedicate alla sicurezza abbiamo
22:08invece chiesto e ottenuto che siano gli Stati membri a definire cosa considerino una minaccia
22:14per la sicurezza dei propri cittadini e quali strumenti mettere in campo per affrontare
22:18quella minaccia di conseguenza anche quali spese effettuare. Si tratta di un percorso
22:23compatibile con tutte le altre priorità del governo perché non distoglieremo risorse
22:27da ciò che consideriamo importante per il benessere degli italiani, coerente con gli
22:32impegni internazionali dell'Italia e coerente con la posizione dell'attuale maggioranza
22:36di governo, posizione consacrata nel programma con il quale si è presentata di fronte agli italiani
22:41perché senza difesa non c'è sicurezza, senza sicurezza non c'è libertà e aggiungo
22:46che senza sicurezza e libertà non può esserci neanche benessere e prosperità.
22:55Il Consiglio europeo si occuperà anche di ciò che sta accadendo in altre due aree strategiche
23:00per la sicurezza dell'Italia e dell'Europa che sono il Nord Africa e il Sahel. I violenti
23:04scontri a Tripoli nelle scorse settimane dimostrano che non possiamo permetterci di trascurare
23:08la Libia. Ciò che accade in Libia ha immediate ripercussioni sulla sicurezza dell'Unione europea
23:13e l'Italia è di gran lunga la nazione più esposta a eventuali rischi e minacce. Il quadro
23:19sul terreno resta molto fragile, molto imprevedibile e l'Italia sostiene pienamente gli sforzi per
23:25consolidare il cessato del fuoco attraverso il dialogo, ma chiediamo che anche l'Unione
23:29europea eserciti tutta la sua influenza affinché le parti continuino a rispettare incondizionalmente
23:35la tregua, assicurando ogni sforzo per scongiurare che vi siano ulteriori vittime civili o danni
23:41alle infrastrutture. Al tempo stesso vogliamo lavorare per rilanciare un processo politico
23:47che conduca la Libia verso un assetto politico istituzionale più stabile e il ruolo delle
23:51Nazioni Unite resta ovviamente centrale, anche per mediare le posizioni tra le istituzioni
23:56dell'est e dell'ovest, trovare un terreno concreto di confronto proattivo tra tutti gli
24:00attori coinvolti. L'Unione europea deve usare la sua influenza e la sua forza per esercitare
24:08una pressione sui principali attori libici affinché collaborino con l'ONU senza precondizioni
24:15anche perché una Libia debole e frammentata è destinata ad attrarre sempre più le ingerenze
24:20di protenze straniere portatrici di interessi strategici molto diversi dai nostri. Ma è essenziale
24:27che l'Europa sostenga la mediazione ONU in maniera coesa e leale, superando le divisioni
24:34tra Stati membri che in passato hanno soltanto avvantaggiato attori ostili. La stabilità
24:40della Libia e dei paesi confinanti rappresenta un elemento determinante anche per il contenimento
24:44dei flussi migratori irregolari, per il contrasto dei traffici illeciti che attraversano il Mediterraneo
24:49centrale. È infatti nei vuoti di potere e nella debolezza delle istituzioni che si radicano
24:55le reti criminali e i trafficanti che sfruttano instabilità e fragilità per alimentare circuiti
25:01migratori fuori controllo, forme di economia illegale che minacciano direttamente la nostra
25:06sicurezza. E aggiungo che l'est e il sud della Libia sono già le principali teste di ponte
25:14della proiezione militare russa in Africa. C'è il rischio concreto che la Russia possa
25:20sfruttare l'instabilità attuale per rafforzarsi ulteriormente in Libia e quindi per rafforzarsi
25:25nel Mediterraneo e siamo intenzionati a portare il tema in Consiglio europeo per chiedere ai nostri
25:30partner e all'Unione di prestare maggiore attenzione a questa pericolosa dinamica.
25:36Sul Sahel, a fronte del costante arretramento della presenza europea nel corso degli ultimi
25:41anni, l'Italia sostiene l'esigenza di un approccio flessibile e pragmatico che metta
25:46al centro i nostri comuni interessi strategici. Anche nell'ottica di contenere la crescente
25:51influenza negativa di altri attori, anche qui internazionale, sosteniamo in ambito UE il
25:58riavvio del dialogo politico, della cooperazione allo sviluppo, della collaborazione in materia
26:02di sicurezza con tre paesi centrali della regione come Mali, Burkina Faso e Niger, attualmente
26:08governati da giunte militari usciti dalla comunità economica degli stati dell'Africa occidentale
26:14e riunitisi nell'alleanza degli stati del Sahel. Su queste linee stiamo contribuendo attivamente
26:19alle discussioni in corso sul rinnovato approccio dell'UE per il Sahel affinché prevalga una linea
26:25pragmatica di reingaggio e di dialogo, anche critico, sui temi del ritorno all'ordine
26:30costituzionale. A riprova di questo impegno l'Italia, unico tra gli stati occidentali, mantiene
26:36con la MISIN in Niger una collaborazione militare e bilaterale nell'area anche nell'ottica di
26:41assicurare una maggiore profondità strategica del fianco meridionale della Nato. E proprio
26:47grazie al ruolo privilegiato dell'Italia ritengo che la nostra nazione potrebbe porsi come
26:52mediatore tra i paesi del Sahel e quelli occidentali interessati a ottenere nuovamente una loro
26:57presenza attraverso un processo virtuoso e concordato. Al Consiglio europeo faremo nuovamente
27:03il punto sull'attuazione delle politiche dell'Unione europea in ambito migratorio, una
27:07discussione che cade nel quarantesimo anniversario del trattato di Schengen, che se da un lato
27:12ha garantito una libertà per noi oggi irrinunciabile come quella di poterci muovere senza barriere
27:18all'interno dell'UE, dall'altro ha visto per troppo tempo sottovalutato e non pienamente
27:23attuato il suo secondo pilastro che è quello della difesa e della protezione dei confini
27:27esterni dell'Unione e conseguentemente della riaffermazione del sacrosanto principio secondo
27:33il quale spetta agli Stati decidere chi può entrare all'interno del proprio territorio
27:38e non certo alle mafie dei trafficanti di esseri umani. Sono molto fiera del lavoro fatto
27:48su questa materia anche a livello G7 dove non a caso è stata fidata all'Italia il compito
27:53di coordinare il tavolo tematico sull'immigrazione e la lotta globale contro il traffico di esseri
27:57umani, un formato che dà seguito al lavoro della presidenza italiana del G7 dello scorso
28:04anno. Il documento finale del G7 sull'immigrazione sposa appieno la nostra linea, ovvero la necessità
28:10di un'immigrazione regolamentata, di una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata
28:14che gestisce il traffico di esseri umani, soprattutto seguendo il principio di follow
28:19the money che abbiamo imparato da Giovanni Falcone e da Paolo Borsellino e di una cooperazione
28:32tra pari con i paesi di origine di transito, strategia alla base degli accordi bilaterali
28:37che abbiamo siglato, nonché ovviamente del Piano Mattei per l'Africa e del Global Gateway
28:41dell'Unione Europea. E proprio sulla sinergia tra le due piattaforme, Piano Mattei e Global
28:46Gateway, la scorsa settimana insieme alla Presidente della Commissione Europea abbiamo
28:50ospitato a Roma una conferenza internazionale nella quale abbiamo annunciato nuovi impegni
28:55verso il continente africano. Il Piano Mattei, insomma, non è più una strategia solamente
29:00italiana. Come sapete, negli ultimi due anni su spinta italiana c'è stato a Bruxelles
29:06un deciso cambio di passo in materia migratoria. L'attenzione ora è tutta rivolta alla dimensione
29:10esterna, ai partenariati paritari, al nuovo regolamento per rendere più efficaci i rimpatri,
29:16al nuovo patto di migrazione e asilo alla cui attuazione gli Stati membri stanno lavorando
29:20in vista dell'entrata in vigore, senza dimenticare le cosiddette soluzioni innovative, concetto
29:25anch'esso introdotto dall'Italia con il protocollo Italia-Albania. Attorno a questa
29:31strategia complessiva che include i concetti rafforzati di Paese sicuro di origine e di
29:37Paese terzo sicuro, ma anche in prospettiva la creazione di centri di rimpatrio europei
29:42in Paesi terzi, è oggi riunita la stragrande maggioranza degli Stati membri e il risultato
29:48è che la Commissione in questi mesi ha presentato diverse proposte legislative concrete su queste
29:52materie. Voglio ricordare ad esempio, forse soprattutto, la lista europea di Paesi di origine
29:58sicuri che fa giustizia di tante troppe decisioni dettate da una distorta lente ideologica alle
30:07quali abbiamo assistito per mesi qui in Italia. Toccherà ora ai legislatori europei, al Consiglio,
30:14al Parlamento portare avanti rapidamente i relativi negoziati. L'Italia è stata e all'avanguardia
30:20in questo dibattito, sempre molto esigente sull'attuazione pratica di quanto deciso, ovviamente anche in
30:26occasione di questo Consiglio si riunirà il gruppo di lavoro sull'immigrazione che abbiamo
30:32promosso insieme a Danimarca e Paesi basti e che ormai rappresenta ampiamente la maggioranza
30:37degli Stati membri tenuto conto che ora anche la Germania ha deciso di farne parte. Sempre
30:43con il primo ministro danese, Mette Fredriksen, e altri sette leader europei che sono certi
30:48aumenteranno, data anche la recente adesione del primo ministro ungherese e l'interesse
30:53crescente che registriamo sull'iniziativa da parte di altri, vogliamo continuare a cercare
30:57soluzioni sempre più efficaci. Per questo lo scorso 22 maggio abbiamo firmato una lettera
31:03aperta con la quale chiediamo di aprire una riflessione di alto livello sul tema delle
31:08convenzioni internazionali alle quali siamo legati e sulla capacità di quelle convenzioni
31:14a distanza di diversi decenni da quando sono state adottate di affrontare efficacemente
31:20le questioni del nostro tempo a partire proprio dal fenomeno migratorio. Ovviamente la riflessione
31:25che proponiamo non ha l'obiettivo di indebolire le convenzioni o i valori che quelle convenzioni
31:30incarnano. Il nostro obiettivo è al contrario rafforzarli perché adattandone l'applicazione
31:36a una realtà che è cambiata non faremmo altro che rendere quei testi più aderenti
31:41ai bisogni e alle richieste dei cittadini. In troppi casi l'applicazione di alcuni principi
31:46ha prodotto risultati incomprensibili ai più. Penso ad esempio ai casi nei quali in applicazione
31:53della Convenzione europea per i diritti dell'uomo viene impedito alle nazioni parte di espellere
31:58stranieri che si sono macchiati di crimini particolarmente gravi per poter difendere la
32:04sicurezza dei propri cittadini. La tutela dei profughi e dei rifugiati va ripensata per
32:11renderla più efficace ma anche per renderla meno ipocrita e questo può voler dire una
32:15migliore accoglienza sui nostri territori ma certamente un maggiore sostegno nelle aree
32:19di crisi. Abbiamo preso atto della disponibilità del Segretario Generale del Consiglio d'Europa
32:25di approfondire questi temi. Con i nostri partner intendiamo avviare una discussione
32:29seria ma anche analizzare tutti gli strumenti giuridici a disposizione perché come ha detto
32:34lo stesso Segretario Generale non ci devono essere tabù sulla possibilità di aggiornare
32:39alcuni aspetti della Convenzione. Il Consiglio europeo farà il punto anche sui progressi
32:44nel processo di allargamento, quella che a me piace definire riunificazione dell'Europa
32:49con un focus particolare dedicato a Balcani occidentali e Moldova. L'Unione europea ha lanciato
32:55per troppo tempo un vuoto nei Balcani occidentali che altri attori internazionali hanno come sempre
33:02tentato di colmare. Ma queste nazioni non sono semplici vicini. I Balcani non si trovano
33:08ai margini dei confini europei o addirittura al di là del nostro continente. Si trovano
33:13nel cuore del nostro continente. Sono la regione di cerniera tra l'est e l'ovest, tra quelli
33:19che San Giovanni Paolo II amava definire i due polmoni d'Europa. Per questo motivo l'Italia
33:25è impegnata a Bruxelles per far valere un approccio strategico ai Balcani occidentali
33:29che tenga conto, pur nella complessità delle sfide che l'area presenta, delle necessità
33:34di fornire a questi paesi una chiara prospettiva di integrazione nell'Unione europea. È evidente
33:39come l'allargamento porti con sé nuove sfide alle quali dovremo essere capaci di rispondere.
33:44Però io rimango convinta che l'integrazione europea dei Balcani occidentali, così come
33:48verso est, rappresenti anche un investimento strategico nella sicurezza dell'Europa, ancor
33:54più alla luce di quello che accade ai nostri confini. Albania e Moltenegro sono corridoi
33:59di punta nella regione. Dobbiamo consolidare i loro progressi anche per favorire la ripresa
34:04del percorso europeo degli altri candidati a partire dalla Serbia. In questo contesto
34:08è fondamentale continuare a attuare il piano di crescita per i Balcani occidentali per
34:13sostenere le riforme e il cammino verso la famiglia europea. Il 4 luglio si svolgerà
34:17poi il primo summit UEM Moldova, fondamentale per approfondire il partenariato tra Kisinau
34:22e Bruxelles in settori di interesse comune ad alto valore aggiunto come sicurezza e difesa,
34:27migrazione, energia, digitale, trasporti e competitività, mentre prosegue anche il percorso per l'adesione
34:33all'UE. Infine, il Consiglio europeo sarà l'occasione
34:37per discutere anche dei passi in avanti fatti sui temi della competitività dal Consiglio
34:42scorso, quello di marzo, quando i nostri lavori si sono concentrati su materie come l'urgenza
34:47della semplificazione, la necessità di un'energia disponibile per tutti e al giusto prezzo e l'adeguatezza
34:53degli investimenti necessari. Sosteniamo e incoraggiamo gli sforzi di semplificazione profusi
34:58dalla Commissione con i diversi pacchetti omnibus che sono stati presentati, che sono attualmente
35:03in fase di discussione. Se qualche anno fa il fardello delle complicazioni che ci siamo
35:08autoimposti era da considerarsi un errore nello scenario attuale, diventa un errore assolutamente
35:15imperdonabile. Il mondo intorno a noi cambia, corre e noi non possiamo essere competitivi
35:22se ci costringiamo a correre con un inutile masso sulle nostre spalle. Strumenti normativi
35:29come le direttive sulla sostenibilità delle imprese stanno dimostrando i loro limiti evidenti
35:34e come Governo stiamo lavorando come sempre a tutela della competitività delle nostre imprese
35:43così come sulle proposte per semplificare i finanziamenti europei, sulla politica agricola
35:48comune, sulla possibilità di creare una nuova categoria di imprese a media capitalizzazione
35:52con regime semplificato. Abbiamo inoltre accolto con interesse la comunicazione della Commissione
35:58sulla strategia per il mercato unico che è in linea con le aspettative e le priorità
36:01individuate dall'Italia. Dobbiamo continuare a insistere sulla semplificazione, anche qui
36:06armonizzare le regole per la circolazione dei beni e dei servizi, mettere al centro le
36:10piccole e medie imprese, facilitare la digitalizzazione e guardiamo con interesse anche alla comunicazione
36:15della Commissione sulla strategia UE Startup Scale Up che si pone come obiettivo quello di rendere
36:21l'Europa il luogo ideale dove far crescere imprese innovative. Ci attendiamo ora dalla
36:27Commissione proposte azioni serie ed efficaci per far tornare l'Europa al centro dell'innovazione
36:32tecnologica. Per quanto riguarda il settore automobilistico europeo sappiamo che è un settore che sta attraversando
36:39una crisi profonda, sappiamo che quella crisi ci impone di rispondere con coraggio. Il Governo
36:45lo sa molto bene, da tempo insistiamo sulla necessità di un radicale cambio di rotta, di un
36:51piano per garantire il futuro del settore al partire dal superamento degli aspetti più
36:56surreali del Green Deal. E grazie anche al nostro impegno instancabile, dimostrato tra l'altro
37:07dal non paper promosso insieme alla Repubblica cieca, da altri partner europei per una nuova
37:10politica europea per l'automotive, che la Commissione ha presentato un piano d'azione industriale per
37:15il settore automobilistico, di cui è necessario ora garantire una rapida attuazione. Occorre un
37:22quadro normativo chiaro, prevedibile, un vero sostegno alla filiera europea, compresa quella per la
37:27produzione di batterie. Occorre assicurare condizioni di parità con i mercati internazionali, per esempio
37:33attraverso accordi con partner affidabili. Abbiamo in particolare sostenuto la decisione di introdurre
37:40flessibilità per consentire ai produttori di automobili di evitare costose multe e scongiurare
37:46fenomeni di pooling, vale a dire l'alleanza di comodo con altri costruttori, spesso stranieri,
37:51per compensare le emissioni di CO2, che comportano inevitabili danni alla competitività dell'industria
37:57europea. Tuttavia, nel settore automobilistico continua a mancare un solido e inequivocabile riferimento
38:06alla neutralità tecnologica. Nonostante l'ultimo Consiglio europeo di marzo abbia richiamato
38:12questo concetto tra i principi alla base di un mercato unico e di un'industria più competitiva,
38:17altro risultato che l'Italia può rivendicare con orgoglio. Occorrerà quindi insistere nell'ambito
38:22della più generale revisione della normativa sull'automotive affinché tutte le tecnologie
38:27utili al processo di decarbonizzazione vengano prese in considerazione, tra cui, come sapete,
38:31i biocarburanti, gli fuels, l'idrogeno. E proprio in questo senso annuncio anche che
38:40sto lavorando insieme al presidente francese Macron, al cancelliere tedesco MERS, per definire
38:45delle linee comuni a sostegno del settore automobilistico europeo. Penso che le nostre tre nazioni, lavorando
38:51insieme, possano su questo fornire uno stimolo importante alla riflessione in corso. In conclusione,
38:58onorevoli deputati, noi, è evidente a tutti, viviamo in un periodo di grande tensione globale
39:06nel quale è necessario mantenere chiaramente il timone saldo, mantenere coerente la rotta
39:13che è stata tracciata. La rotta per questo governo è chiara, un'Italia protagonista in
39:19tutti i tavoli, costruttrice di ponti, capace di dialogo con tutti i partner, chiara nel suo
39:25posizionamento euroatlantico e mediterraneo. Salda nella guida grazie a un governo che ha
39:32messo finalmente al centro l'interesse nazionale e lo persegue ogni giorno su ogni tema. E forti
39:37delle nostre posizioni, della credibilità che ci siamo guadagnati con lealtà e con franchezza,
39:43della visione che accomuna una maggioranza solida e di un popolo italiano che rappresentiamo,
39:48che è ancora capace di stupire il mondo, continueremo a lavorare senza risparmiarci.
39:54senza condizionamenti, senza paura, come sempre, solo ed esclusivamente nell'interesse
40:02dell'Italia. Vi ringrazio.
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