Nel VI municipio, il più popoloso e con la maggior presenza di stranieri della Capitale, il referendum per modificare la legge sulla cittadinanza ha registrato l’affluenza più bassa di tutta Roma. Tra l’8 e il 9 giugno solo il 27,72% degli elettori ha votato, e per il quinto quesito — quello che puntava a dimezzare da dieci a cinque anni il periodo di residenza per richiedere la cittadinanza italiana — il dato è stato ancora più basso: 27,68%. A livello cittadino, l’affluenza media è stata del 36,16%. A votare “sì” nel VI municipio è stato il 61,24% dei votanti, contro il 71,97% nel resto di Roma. Per Nicola Franco, presidente municipale: “Chi vive nelle periferie conosce la pratica, non la teoria. Qui l’immigrazione è un problema vissuto ogni giorno, con 14 piazze di spaccio e 20 centri di accoglienza pieni di persone ai margini”. Il voto, secondo Franco, riflette una realtà concreta che non sempre coincide con l’ideologia. Un segnale forte, che evidenzia una distanza tra centro e periferia anche sul tema dell’integrazione.