E’ sotto processo a Brescia con l'accusa di lesioni gravissime José Lizarraga Picciotti, il medico che ora è indagato a Roma per omicidio colposo per la morte, il 7 giugno scorso, della 46enne Ana Sergia Alcivar Chenche, originaria dell’Ecuador, a seguito di un intervento di liposuzione. A riferirlo è il Giornale di Brescia spiegando che anche in questo caso sotto i riflettori della magistratura è finito un intervento per liposuzione a cui si è sottoposta una donna. "Mi ha rovinato, tra dolori ancora attuali e l'addome irriconoscibile" ha spiegato la signora che aveva denunciato il medico dopo una doppia operazione: la prima a Roma e la seconda in un edificio a Desenzano del Garda "con un intervento volto a cercare di rimediare alle complicazioni del primo" spiega l'avvocato Alessandro Pozzani. "Era arrivato con una bottiglia di grappa da utilizzare come anestetico" ricorda la donna. Il processo a Brescia si concluderà il prossimo 26 settembre.
A Roma invece c’era un appartamento trasformato in uno studio per interventi di chirurgia estetica nel quartiere Primavalle, quadrante nord della Capitale. Una struttura sprovvista da 13 anni di autorizzazione e diventata il teatro di una tragica morte. La 46enne aveva scelto quell'ambulatorio medico forse dopo una ricerca su internet, attirata dai costi bassi che proponeva e garantiva. "Offriamo il miglior prezzo del mercato italiano senza abbassare la qualità/sicurezza in ciascun intervento", come si legge nella pagina Facebook della struttura. Sotto indagine della Procura il medico peruviano, con precedenti per lesioni e poi l’anestesista (anch'egli con precedenti però non legati alla professione medica) e una infermiera. Il compagno della donna morta denuncia: “I soccorsi sono stati chiamati dopo due ore”. Nello studio neppure un defibrillatore.