A Roma l’estate non è ancora cominciata, ma la stagione degli incendi è già esplosa. I roghi che ogni anno colpiscono la Capitale sono tornati a farsi vedere già nei primi giorni di giugno, interessando aree densamente popolate e di grande valore ambientale. Monte Mario, Garbatella, Serpentara, la Pontina, Castel Romano e il Parco degli Acquedotti sono solo alcuni dei luoghi devastati dalle fiamme. Le cause sono sempre le stesse: discariche abusive, sterpaglie mai rimosse, accampamenti abusivi. Il caso più emblematico resta Monte Mario, dove si è verificato un duro scambio tra l’ente Roma Natura e l’amministrazione comunale. Il rogo è partito, come nel 2024, da un insediamento abusivo già segnalato dai guardiaparco, ma mai bonificato. Anche all’ex Mira Lanza, l’incendio è divampato proprio nel giorno dell’avvio previsto del cantiere per la riqualificazione: sono stati stanziati 3,5 milioni di euro, che rischiano ora di essere insufficienti. Il sito non era stato ancora sgomberato, e la bonifica promessa è rimasta sulla carta. Intanto il Comune difende la strategia dello sfalcio parziale per tutelare gli impollinatori, ma il verde non tagliato secca, si infiamma e diventa miccia per i roghi. Legambiente conferma che le discariche abusive sono ancora un pericolo concreto: l’ultima mappatura ne contava oltre mille. Ma da allora, poco è cambiato.