https://www.pupia.tv - Orlando - L'8 e il 9 giugno si vota per i referendum: 4 dei 5 quesiti riguardano il lavoro. Se i referendum avranno successo, ci sarà una spinta nella direzione delle garanzie e di una maggior regolamentazione del lavoro. Se dovesse andare diversamente, il rischio è che qualcuno ne approfitti per indebolire ulteriormente le garanzie dei lavoratori.
In molti dicono che questa è una discussione già fatta e che riporta a 10-15 anni fa. È tutto vero, bisogna fare autocritica, sono stati fatti degli errori, delle scelte sbagliate, però oggi il tema si pone in termini completamente diversi.
Cerco di spiegare il perché.
È nato un mercato europeo del lavoro e c'è stato un impatto molto forte della crisi demografica. Questo cosa significa? Che se voi girate per le imprese, gli imprenditori non vi diranno, come avveniva dieci anni fa, "c'è un mercato ingessato, non riusciamo a licenziare, non riusciamo ad assumere". Gli imprenditori dicono "non troviamo i lavoratori" e non si trovano perché? Non per il reddito di cittadinanza come è stato detto qualche mese fa quando è stato cancellato, ma perché semplicemente non ci sono.
Ogni 10 persone che vanno in pensione ne entrano nel mercato del lavoro, per il declino demografico, cinque o sei.
Oggi ci sarà una contesa tra i Paesi europei per far fronte al fabbisogno di manodopera. Gli italiani se ne vanno perché i salari sono bassi, gli stranieri qualificati che dovrebbero arrivare non arrivano, perché vanno verso Paesi nei quali c'è un'offerta migliore dal punto di vista salariale e dal punto di vista delle garanzie.
In sostanza, proteggere il lavoro oggi non solo è giusto come lo era dieci anni fa, ma è assolutamente essenziale per proteggere la produzione italiana. Se vogliamo che nei prossimi anni l'Italia resti un grande Paese manifatturiero e industriale, dobbiamo essere certi che la manodopera qualificata resti qua o arrivi qua. E questo si può fare con due cose: salari più alti e garanze più forti.
Non è quindi solo una scelta di equità, è anche una scelta di competitività del Paese. Chi dice che si tratta di una discussione su dispute del passato non ha chiaro il presente(01.06.25)
La playlist di Andrea Orlando: https://www.pupia.tv/playlist/Andrea-Orlando
#pupia
In molti dicono che questa è una discussione già fatta e che riporta a 10-15 anni fa. È tutto vero, bisogna fare autocritica, sono stati fatti degli errori, delle scelte sbagliate, però oggi il tema si pone in termini completamente diversi.
Cerco di spiegare il perché.
È nato un mercato europeo del lavoro e c'è stato un impatto molto forte della crisi demografica. Questo cosa significa? Che se voi girate per le imprese, gli imprenditori non vi diranno, come avveniva dieci anni fa, "c'è un mercato ingessato, non riusciamo a licenziare, non riusciamo ad assumere". Gli imprenditori dicono "non troviamo i lavoratori" e non si trovano perché? Non per il reddito di cittadinanza come è stato detto qualche mese fa quando è stato cancellato, ma perché semplicemente non ci sono.
Ogni 10 persone che vanno in pensione ne entrano nel mercato del lavoro, per il declino demografico, cinque o sei.
Oggi ci sarà una contesa tra i Paesi europei per far fronte al fabbisogno di manodopera. Gli italiani se ne vanno perché i salari sono bassi, gli stranieri qualificati che dovrebbero arrivare non arrivano, perché vanno verso Paesi nei quali c'è un'offerta migliore dal punto di vista salariale e dal punto di vista delle garanzie.
In sostanza, proteggere il lavoro oggi non solo è giusto come lo era dieci anni fa, ma è assolutamente essenziale per proteggere la produzione italiana. Se vogliamo che nei prossimi anni l'Italia resti un grande Paese manifatturiero e industriale, dobbiamo essere certi che la manodopera qualificata resti qua o arrivi qua. E questo si può fare con due cose: salari più alti e garanze più forti.
Non è quindi solo una scelta di equità, è anche una scelta di competitività del Paese. Chi dice che si tratta di una discussione su dispute del passato non ha chiaro il presente(01.06.25)
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00:00L'8 e il 9 giugno si vota per il referendum, 4 dei 5 quesiti riguardano il lavoro.
00:05Se il referendum non avranno successo, ci sarà una spinta nella direzione delle garanzie del lavoro,
00:10di una maggior regolamentazione del lavoro.
00:13Se dovesse andare diversamente il rischio è che qualcuno ne approfitti per indebolire ulteriormente le garanzie dei lavoratori.
00:18Ora in molti dicono che questa è una discussione che è già stata fatta,
00:21riporta 10 anni fa, 15 anni fa, quando sono state messe in discussione una serie di istituti e di garanzie.
00:27Ora è vero, bisogna fare autocritica, sono state fatte degli errori, delle scelte sbagliate.
00:31Però oggi il tema si pone in termini completamente diversi e cerco di spiegare il perché.
00:36È nato un mercato europeo del lavoro e c'è stato un impatto molto forte della crisi demografica.
00:41Quindi questo cosa significa? Che se voi girate per le imprese,
00:44gli imprenditori non vi diranno come avveniva 10 anni fa,
00:47c'è un mercato ingessato, non riusciamo a licenziare, non riusciamo ad assumere.
00:51I imprenditori dicono non troviamo i lavoratori e non si trovano perché,
00:55non per il reddito di cittadinanza come è stato detto qualche mese fa quando è stato cancellato.
01:00No, perché semplicemente non ci sono.
01:02Per ogni 10 persone che vanno in pensione ne entrano nel mercato del lavoro,
01:06per il declino demografico 5 o 6.
01:08Questo dato fa sì che oggi ci sarà una contesa tra i paesi europei
01:13a chi è in grado di far fronte al fabbisogno di mano d'opera.
01:17Gli italiani se ne vanno perché i salari sono bassi,
01:19gli stranieri qualificati che dovrebbero arrivare non arrivano
01:21perché vanno verso paesi nei quali c'è un'offerta migliore dal punto di vista salariale
01:25e dal punto di vista delle garanzie.
01:27Insomma, in sostanza, proteggere il lavoro non solo è giusto come probabilmente lo era 10 anni fa,
01:32anzi come lo era 10 anni fa, ma è anche assolutamente essenziale
01:35per proteggere la produzione italiana.
01:37Se vogliamo che nei prossimi anni l'Italia resti un grande paese manifatturiero,
01:42un grande paese industriale,
01:43dobbiamo essere certi che la mano d'opera qualificata resti qua o arrivi qua.
01:48E questo si può fare con due cose, salari più alti e garanzie più forti.
01:52Non è quindi solo una scelta di equità,
01:54è anche una scelta di competitività del paese.
01:56Chi dice che si tratta di una discussione su dispute del passato
01:59non ha chiaro il presente.