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  • 19/05/2025
https://www.pupia.tv - Orlando - Vogliamo difendere la natura industriale del nostro Paese. Si è accelerato un processo di deindustrializzazione e questo avviene per tante ragioni.
Da un lato, una crisi dovuta a un costo elevato dell'energia: il nostro Paese è in Europa il Paese che paga l'energia ad un prezzo più alto. Dall'altro un problema di reclutare e formare la forza lavoro. E poi il contesto, come quello che abbiamo visto quest'oggi alla Flex di Trieste, di fondi speculativi che intervengono, e che per ragioni che non hanno particolari agganci con la dimensione produttiva, perché si tratta spesso di settori non in crisi, che sono in grado ancora di avere una dimensione strategica, che vengono acquistati e poi vengono chiusi.
Una società che si deindustrializza è una società che si frammenta, è una società più povera, ed è una società nella quale la qualità del lavoro è peggiore. Se leghiamo a questo processo anche la partita che si giocherà con i referendum, porre il tema della qualità del lavoro e di come compete l'Italia è molto attuale e molto importante.
Dieci, quindici anni fa si pensava che l'unica forma di competizione possibile, o comunque quella principale, fosse giocata attraverso la flessibilizzazione e la svalutazione del lavoro. Adesso quel tipo di meccanismo non è più utilizzabile, per ragioni di carattere demografico: i lavoratori non ci sono e quelli che ci sono spesso se ne vanno. E quindi la possibilità di competere è legata a una capacità di riqualificare il lavoro, di difenderlo, di mantenere un livello accettabile dei salari. (19.05.25)

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00:00Vogliamo difendere la natura industriale del nostro paese.
00:03Si è accelerato un processo di deindustrializzazione.
00:06Questo avviene per tante ragioni.
00:07Da un lato una crisi dovuta a un costo elevato dell'energia.
00:12Il nostro paese è in Europa il paese che paga l'energia ad un prezzo più alto.
00:16Dall'altro un problema è di recoltare e formare la forza lavoro.
00:19E poi il contesto, come quello che abbiamo visto oggi a FLEX,
00:23di fondi speculativi che intervengono e che per ragioni che non hanno
00:27particolari agganci con la dimensione produttiva.
00:31Si tratta spesso di settori non in crisi.
00:33Sono in grado ancora di avere una dimensione strategica
00:35che vengono acquistati e poi vengono chiusi.
00:38Questo per aspettare quote di lavoro o di produzione altrove
00:41o per ragioni di carattere certamente finanziario e speculativo
00:45che adesso non sono neppure del tutto comprensibili.
00:47È una società che si deindustrializza, è una società che si tramita,
00:50è una società più povera ed è una società nella quale la qualità del lavoro è peggiore.
00:55Se leghiamo un po' a questo processo, anche la partita che si giocherà con il referendum,
00:59ora il tema della qualità del lavoro e di come compete l'Italia
01:03è molto attuale e molto importante.
01:05Dieci, quindici anni fa si pensava che un'unica forma di competizione possibile,
01:09o comunque quella principale, fosse giocata attraverso la flessibilizzazione
01:12e la svalutazione del lavoro.
01:14Adesso quel tipo di meccanismo non è più utilizzato.
01:17Per ragioni di carattere demografica i lavoratori non ci sono
01:19e quelli che ci sono spesso se ne vanno.
01:21E quindi la possibilità di competere è legata a una capacità di riqualificare il lavoro,
01:26di difenderlo, di mantenere un livello accettabile dei salari.

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