https://www.pupia.tv - Patuanelli - Intervento in Senato
Presidente, io mi chiedo perché. Perché dobbiamo accettare che venga posta la questione di fiducia su un decreto che non scade domani, su cui sono stati presentati 130 emendamenti che, in 40 minuti, si potevano votare in Aula, consentendo anche un po’ di discussione nel merito del provvedimento? Un provvedimento molto importante, che riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in particolare il tema della scuola, sul quale non è stato fatto alcun tipo di ostruzionismo in Commissione. I lavori si sono svolti in maniera assolutamente regolare, con il mandato al relatore votato in pochi minuti. E quindi ci chiediamo: perché? Perché, su una riforma costituzionale importantissima per il Paese — al di là del merito politico che giustamente deve essere discusso in Commissione e in Aula — dobbiamo accettare forzature come l’inserimento in calendario a maggioranza, a data certa, con tempi compressi in Commissione, con la minaccia dell’uso del “canguro”, con ritmi di lavoro concentrati dal martedì al giovedì mattina, che però portano comunque a fare sedute notturne? Su un provvedimento, tanto per chiarire, su cui la mia forza politica ha presentato 166 emendamenti nel merito del testo, non per fare ostruzionismo, ma per discutere di una riforma che tocca il cuore della giustizia, uno dei poteri costituzionalmente garantiti. Mi chiedo: perché? Mi chiedo perché, in quest’Aula, siamo costretti ad affrontare i temi più disparati, ma non possiamo parlare di ciò che oggi rappresenta la più grande preoccupazione del Paese: i salari. Perché non possiamo discutere seriamente di un tema centrale come quello di garantire che la crescita dei salari sia superiore a quella dell’inflazione, affinché le persone possano avere un reddito disponibile sempre più alto, e non sempre più basso, come purtroppo sta accadendo con questo Governo? Mi chiedo: perché? Perché, nonostante la Corte Costituzionale abbia chiesto al legislatore di affrontare finalmente il tema del fine vita e della morte medicalmente assistita, continuiamo a rimandare l’esame di un disegno di legge, firmato da tutte le forze di opposizione, che sarebbe dovuto arrivare in Aula dopo tre mesi? E ancora oggi l’unica promessa è un possibile inserimento a calendario, forse, a luglio. Mi chiedo: perché? Perché dobbiamo rassegnarci a un Paese in declino industriale, con 26 mesi consecutivi di calo della produzione industriale, e un ministro del Made in Italy che fa tante cose, tranne occuparsi del piano industriale del Paese? Un ministro che ha sprecato l’opportunità di investire 6,3 miliardi di euro per il piano Transizione 5.0, che non esiste e non viene attuato, invece di rifinanziare strumenti già funzionanti, preferendo intestarsi una bandierina politica inutile, portando così il Paese nel declino economico. Ci chiediamo: perché? Perché avete modificato le accise, aumentando quelle sul diesel e diminuendo quelle sulla benzina, senza considerare