https://www.pupia.tv - Roma - Comitato permanente Diritti umani - Indagine conoscitiva promozione e tutela diritti umani - Audizione Save the children Italia (22.05.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Buongiorno, avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata
00:13anche mediante la risocontazione estenografica e la trasmissione attraverso la web tv della
00:18Camera dei Deputati. Ricordo che la partecipazione da remoto è consentita alle colleghe e colleghi
00:25secondo le modalità previste dalla Giunta per il Regolamento. L'ordine del giorno
00:30reca nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impegno dell'Italia nella comunità
00:35internazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni
00:41l'audizione di rappresentanti di Save the Children Italia. Anche a nome dei componenti
00:47del comitato saluto e ringrazio per la disponibilità a prendere parte ai nostri lavori la dottoressa
00:52Giorgia Del Rico che è accompagnata da dottoressa Silvia Gissen. Ricordo che Save the Children
01:03Italia è stata costituita alla fine del 1998 come una ONLUS ed ha iniziato le sue attività
01:10l'anno dopo nel 99. Attualmente è un'organizzazione non governativa riconosciuta al Ministero
01:17degli Affari Esteri e da maggio 2023 si è costituita come associazione nella categoria
01:23degli enti del terzo settore, mantenendo fermo però l'obiettivo di tutelare e promuovere
01:30i diritti dei bambini in Italia e nel mondo. L'audizione odierna dunque è un'occasione
01:36preziosa per approfondire tutti i principali scenari di crisi umanitaria a livello globale
01:42con uno dei soggetti più autorevoli del sistema italiano di cooperazione allo sviluppo,
01:48un quadro reso ancora più incerto e drammatico dal blocco dei finanziamenti da parte del
01:55Governo degli Stati Uniti e non solo da quello purtroppo. Secondo i dati riportati da Save
02:02the Children, tali tagli rappresentano una minaccia concreta per i programmi di salute,
02:09nutrizione e distruzione a favore di milioni di bambine e bambine in oltre 40 Paesi, in
02:16Africa, Asia, America Latina, Europa e Medio Oriente, colpiti da questa scelta. Save the
02:25Children ha stimato che tra gli 8 e 12 milioni di persone che beneficiano dei progetti dell'organizzazione
02:33saranno colpite dall'interruzione dei finanziamenti, in un momento in cui circa un bambino su 11
02:40nel mondo ha bisogno di assistenza umanitaria. Dal Sudan alla Siria, da Gaza al Myanmar,
02:47recentemente colpito da un devastante terremoto, a territori storicamente fragili come l'Afghanistan,
02:56le emergenze quindi si moltiplicano, ma non ci sono più materialmente le possibilità
03:02di rispondere a queste emergenze. In diversi Paesi, tra cui Sri Lanka, Polonia, Brasile,
03:09Georgia e Liberia, Save the Children è stata costretta a chiudere collaborazioni e progetti,
03:16ma il rischio è che anche altrove l'impegno debba essere drasticamente ridotto, a partire
03:23dal Sud Sudan, Paese nuovamente sul bordo di una guerra civile, in cui almeno il 78%
03:31della popolazione ha bisogno di essere aiutata. Dopo questa premessa mi fa piacere dare la
03:40parola alla dottoressa Del Rigo affinché svolga il suo intervento. Prego, dottoressa.
03:45Grazie Presidente, mi permetta a nome di tutto Save the Children un ringraziamento per lo
03:52spazio di confronto che ci date l'opportunità di avere. Divideremo il nostro intervento
04:00insieme alla mia collega. Lei ha già detto molto nell'introduzione dell'attività
04:06che Save the Children svolge sia in Italia sia a livello internazionale. L'obiettivo
04:13della nostra presenza all'interno di questa audizione è provare proprio a portare anche
04:20alla vostra attenzione la prospettiva dei diritti dei minori, naturalmente soprattutto
04:27nelle situazioni di conflitto. Come faceva Cenno lei, Save the Children dal 1998 e poi
04:37appunto dal 1999 porta avanti i programmi di educazione, salute, nutrizione e protezione
04:44e ha come mission principale il contrasto alla povertà educativa e alla sicurezza alimentare
04:51con poi un focus particolare ai diritti dei minori, dei piccoli e ovviamente alla partecipazione
04:59dei giovani. Ci concentriamo poi qui in Italia nei processi migratori dove sono coinvolti
05:08ovviamente i minori e diamo poi una forte attenzione alla dispersione scolastica, come
05:16dicevo alla povertà educativa, alla tutela dei bambini e delle bambine da ogni forma
05:21di abuso anche negli ambienti digitali. Noi abbiamo una serie di programmi che si focalizzano
05:27proprio sul tema dell'educazione digitale. I nostri fondi provengono principalmente da
05:33donatori individuali, da aziende, dalle fondazioni e il nostro obiettivo è proprio quello di
05:38costruire un mondo in cui ogni bambino sia garantito il diritto alla sopravvivenza, alla
05:43sopravvivenza delle bambine e che tutti possano crescere e realizzare i propri sogni. Questo
05:48significa impegnarsi per massimizzare l'efficacia e l'efficienza del nostro lavoro, nonché
05:53lavorare in squadra per allargarne l'impatto. Anche la nostra presenza qui va in questa
05:58direzione proprio ad avere un confronto con le istituzioni e poter interagire con loro
06:06in un'ottica ovviamente poi di garantire una situazione di continuo miglioramento per
06:12quel che si potrà fare. Lavoriamo quindi anche in partenariato con numerosi e diversi
06:17enti della società civile per garantirne un approccio integrato nella promezione e
06:21tutela dei diritti dell'infanzia, soltanto grazie alla collaborazione con altre realtà
06:25del territorio e alla condivisione di idee, esperienze e risorse che possiamo assicurare
06:30che i bisogni dei minori ne siano presi in considerazione e trovino risposta a tutti
06:35gli ambiti della vita quotidiana. Venire qui, come dicevo, per noi ha un'importanza
06:41politica, portare la nostra voce vuol dire anche portare la voce di quei bambini e di
06:47quelle bambine con le quali interagiamo ogni giorno e con tutte le bambine e bambine con
06:53le quali operiamo nei diversi contesti. Io lascio adesso la parola alla mia collega
07:00Silvia Gison che proporrà proprio un affondo anche delle nostre attività e delle posizioni
07:07che Save the Children porta avanti, anche in alcuni dei contesti che lei poco prima citava.
07:13Grazie.
07:14Grazie dottoressa D'Enrico. Allora do la parola alla dottoressa Silvia Gison. Prego.
07:19Grazie mille e grazie per l'opportunità a rilancio il ringraziamento che citava Giorgio
07:24all'inizio. Io purtroppo mi occupo di advocacy umanitaria, quindi ho un focus specifico sui
07:30bambini nei conflitti armati e nelle catastrofi umanitarie, quindi qui vorrei partire partendo
07:35da un'analisi di contesto. Ad oggi ci sono all'incirca oltre 473 milioni di bambini
07:41e di bambine bloccate in contesti di conflitto armato. Circa 1 su 6 a livello mondiale vive
07:48in aree colpite dai conflitti. Questo vuol dire che dagli anni 90 ad oggi, negli ultimi
07:5430 anni, nell'arco della mia vita, la percentuale di bambini che vive in zone di conflitto
08:00è più che raddoppiata. Parliamo di un aumento sostanziale. A questo si agganciano anche
08:06un aumento estremo delle gravi violazioni dei loro diritti che avvengono quotidianamente
08:11all'interno dei contesti di conflitto. Quando il conflitto armato poi si protrae nel tempo,
08:16l'attenzione internazionale viene facilmente distolta e i fondi vengono spostati e molto
08:21spesso quei bambini e quelle famiglie che continuano a sopportare il peso di un conflitto
08:26armato che li colpisce da vicino si trovano di fronte a sfide sempre crescenti. Nonostante
08:32negli ultimi anni abbiamo visto una serie di passi in avanti rispetto alle normative
08:36internazionali volte a proteggere i diritti dell'infanzia, assistiamo comunque a un costante
08:42aumento delle gravi violazioni, a un aumento degli investimenti nella spesa militare e
08:49alla riduzione degli investimenti nell'aiuto pubblico allo sviluppo. Questo allontana la
08:54possibilità per i bambini di sognare un mondo diverso, di sognare un futuro che non
08:57sia caratterizzato da conflitti armati, sfollamenti e gravi violazioni. In questo momento circa
09:03200 milioni di bambini in tutto il mondo fanno affidamento su aiuti salvavita e nonostante
09:09questi aiuti possano portare il loro sollievo assistiamo a governi e alla comunità internazionale
09:14che continua a tagliarli. I tagli agli aiuti esteri sono un sintomo di un potente motore
09:23di tendenze globali che minano i diritti dell'infanzia alla base. I tagli agli aiuti
09:29rappresentano una minaccia concreta per i programmi di salute, nutrizione e distruzione.
09:35In Africa, Asia, America Latina, Europa e Medio Oriente sono oltre 40 Paesi che sono
09:40stati colpiti direttamente dal taglio dell'aiuto estero. Si prevede che questo comporterà inoltre
09:46la perdita di posti di lavoro per migliaia di operatori umanitari che ogni giorno cercano
09:51di portare aiuto alle comunità più vulnerabili. Significa anche che circa 95 mila madri saranno
09:57costrette a partorire senza la presenza di professionisti sanitari. Questo vuol dire
10:02che vedremo un aumento delle morti infantili, vedremo un aumento delle donne gestanti che
10:07hanno complicazione alla nascita, di problemi con i nati prematuri. Questo avviene anche
10:12in un momento in cui tantissimi beni di prima necessità vengono bloccati in magazzini sovraffollati
10:19e che non hanno la possibilità di essere distribuiti. Questo a livello globale, perché
10:24il taglio degli aiuti sta colpendo ad ampio spettro tante aree del mondo. Ma le risorse
10:31per proteggere e sostenere i bambini ci sarebbero, ma non vengono rilasciate nel modo corretto,
10:38non vengono date alle popolazioni vulnerabili. Se voltiamo le spalle ai più vulnerabili,
10:44mettiamo i semi per future crisi, quelle in cui i bambini e le bambine rimangono invulnerabili.
10:50I bambini arriveranno quindi a cliniche chiuse, resteranno senza pasti, dovranno affrontare
10:55lavori forzati o matrimoni precoci. Queste azioni inviano un messaggio chiarissimo, i
11:00bambini non sono una priorità. Una delle aree geografiche nel quale questa affermazione
11:06è particolarmente evidente è quello dei territori palestinesi occupati, quello di Gaza
11:11e Cisjordania, dove assistiamo quotidianamente ad orrore e atrocità che non possono avere
11:16nessuna giustificazione. L'incessante bombardamento delle aree civili nella striscia di Gaza ha
11:22ucciso oltre 18 mila bambini. 18 mila bambini è un numero sottostimato perché è impossibile
11:28contarli. Sono i numeri che attualmente riusciamo ad avere, ma sappiamo che sono molti di più,
11:34perché a questi 18 mila si aggiungono i migliaia sepolti sotto le macerie, si aggiungono tutti
11:40loro che hanno ferite d'esplosione, che hanno cambiato la loro vita, che hanno perso arti
11:44e che non avranno più la possibilità di avere il futuro che avevano sognato prima
11:48dell'escalation. Nel primo anno del conflitto l'aspettativa di vita a Gaza è scesa di 35
11:54anni in un anno di conflitto. Questa cosa non si vedeva da molto tempo all'interno
12:00di un conflitto armato. Per 16 mesi il Governo di Israele ha privato i bambini palestinesi
12:07di accesso al cibo, all'acqua, alle medicine, al combustibile e al ripario, attraverso un
12:14assedio prolungato e la negazione sistematica dell'assistenza monetaria. Dopo una tregua
12:20di sei settimane il flusso degli aiuti era migliorato in modo significativo, ma poi è
12:24stato reimposto un altro assedio all'inizio di marzo che ha totalmente interrotto il flusso
12:29degli aiuti. In questi giorni stiamo assistendo a una parziale riapertura, ma è necessario
12:36un incremento. È necessario un incremento dell'accesso, è necessario ampliare la distribuzione
12:43degli aiuti, perché questo fa la differenza tra la vita e la morte per molti dei minorenni
12:48adesso a Gaza. I bambini hanno bisogno di un accesso sicuro prolungato ai aiuti umanitari.
12:56Non sono soltanto sotto i bombardamenti, ma al tempo stesso gli viene legato l'accesso
13:03a tutto ciò che garantisce la vita. Hanno bisogno non tanto di una flebo per tenerla
13:09in vita, ma di aiuti illimitati, di aiuti continui, di supporto prolungato, non fino
13:17al prossimo assedio, non fino al prossimo blocco. Le Nazioni Unite hanno dichiarato
13:26che stanno raccogliendo prove delle violazioni del diritto internazionale umanitario da parte
13:30di tutte le parti in conflitto. Tra tutte queste parti in conflitto non riteniamo accettabile
13:36la presa di ostaggi, non riteniamo accettabile l'arresto indiscriminato, non riteniamo
13:42accettabile l'attacco a scuole e ospedali, gli attacchi contro i civili o l'utilizzo
13:47della fame come metodo di guerra. La punizione collettiva della popolazione civile è vietata
13:52dal diritto internazionale umanitario. Secondo il Programma Alimentare Mondiale, Gaza ha
13:57ora il più alto tasso di malnutrizione infantile al mondo, un milione di bambini sono a rischio
14:02di carestia e il prezzo del cibo è aumentato tra il 150 e il 700 per cento rispetto ai
14:10livelli preconflitto. Alcuni beni tra quali uova, frutta, carne e formaggi sono totalmente
14:17assenti, patate e cipolle hanno avuto un aumento del prezzo pari al 1000 per cento rispetto
14:23ai prezzi preconflitto. Questo rende chiaro quanto la popolazione civile non possa accedere
14:28a questi beni. Nel frattempo quasi il 90 per cento della popolazione è stata sfollata,
14:34il 92 per cento delle case è stato distrutto, più dell'88 per cento delle scuole è stato
14:40parzialmente distrutto o totalmente buttato a terra dai bombardamenti israeliani. L'intero
14:46sistema sanitario di Gaza è al collasso. Sono numeri enormi che leggiamo tutti i giorni
14:52anche sui quotidiani, ma sono numeri che dovrebbero non farci perdere di vista quali sono le
14:57persone che ci sono dietro e i bambini che sono dietro questi numeri. Per questo vorrei
15:02riportarvi le parole di una mamma di 25 anni con quattro figli che vive nel nord di Gaza
15:08che ci dice qui la situazione è disperata, c'è il caos, non sappiamo quale sarà il
15:14nostro destino, nessuno riesce a avere più una vita dignitosa perché sta accadendo tutto
15:18questo, sappiamo cosa significa la fame, abbiamo visto in faccia la morte, i nostri figli stanno
15:25solo aspettando che arrivi il loro momento per morire. Senza aiuti costanti, la popolazione
15:32non ha accesso ai beni di prima necessità, senza aiuti non c'è cibo, non c'è acqua,
15:37non c'è carburante, non ci sono medicinali. È fondamentale che l'Italia lavori continuando
15:43a fare pressione sul Governo di Israele affinché garantisca l'accesso degli aiuti umanitari
15:48senza ostacoli e in maniera continuativa. Questo permetterebbe a organizzazioni come
15:53la nostra, come Save the Children, che è presente e sostiene i bambini palestinesi
15:57dal 1953 e mantiene una presenza fissa dal 1973, di continuare a fornire una risposta
16:05ai bisogni di bambini e famiglie. Con i nostri interventi abbiamo raggiunto tra ottobre 2023
16:12e marzo 2025 oltre 1,5 milioni di persone nei territori palestinesi, di cui 1,4 milioni
16:20a Gaza. Sono numeri grandi, noi riusciamo a raggiungere tante persone, eppure questo
16:27non basta. Apprezziamo gli sforzi che sono stati fatti dall'Italia rispetto a far ripartire
16:33più presto l'iniziativa Food for Gaza che ha consegnato tonnellate di aiuti umanitari
16:38e per le evacuazioni mediche, ma è necessario fare di più ed utilizzare i mezzi possibili
16:45per garantire l'aiuto umanitario di entrare. Purtroppo, però, parliamo spesso di Gaza,
16:52ma non parliamo altrettanto spesso della Cisgiordania, dove assistiamo a un aumento di violenze, dove
16:58quasi la metà di tutti i bambini palestinesi uccisi dalle forze israeliane e dai coloni
17:03sono stati uccisi negli ultimi due anni, dove l'intensificazione della violenza ha lasciato
17:09bambini e famiglie a vivere una costante paura. Dal 7 ottobre in poi sono aumentati
17:15in maniera sostanziale anche il numero di arresti arbitrari di minori, con più di 1.300
17:22bambini detenuti solo in Cisgiordania, perché poi si aggiungono i bambini di Gaza che non
17:27sono stati contati. Questi bambini sono gli unici al mondo che vengono perseguiti da tribunali
17:33militari senza diritto ad un eco-processo o rispetto delle regole base della giustizia
17:38minorile. La mancanza di azioni decise della Comunità internazionale in 19 mesi di guerra,
17:45atrocità e violenze riflettono l'incapacità di sostenere coerentemente il diritto internazionale
17:50umanitario e i diritti umani, anche di fronte alle più gravi violazioni dei diritti dei
17:54minori. L'Italia può e dovrebbe fare di più per un cessa del fuoco immediato e duraturo,
18:02per il rilascio degli ostaggi, che ancora oggi sono nella friscia di Gaza, per condannare
18:07la condotta dell'ostilità da parte del Governo di Israele. Infine, è urgente garantire il
18:13sostegno al sistema internazionale dell'aiuto, seguendo i principi umanitari di umanità,
18:19neutralità, imparzialità e indipendenza, che continuano quotidianamente ad essere messi
18:25in dubbio. Dovrebbe inoltre sostenere con maggiore decisione le posizioni assunti dagli
18:30organismi multilaterali di giustizia internazionale, come la Corte Penale Internazionale, che hanno
18:35dichiarato di disporre di prove ragionevoli per ritenere che figure di spicco del Governo
18:39di Israele e di Hamas abbiano commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità sul
18:46territorio di Israele e nel territorio palestinese occupato. Ciò include l'uso della fame come
18:51metodo di guerra contro i palestinesi a Gaza. È fondamentale inoltre che l'Italia si allinei
18:56con altri membri dell'Unione Europea, come i Paesi Bassi, il Belgio, la Finlandia, la
19:00Francia, l'Irlanda, il Lussemburgo, il Portogallo, la Slovenia, la Spagna, la Svezia, la Danimarca,
19:05l'Estonia, la Polonia, la Romania e la Slovacchia, nel chiedere una revisione dell'urgente
19:11EU-Israel Association Agreement, in linea con le indicazioni dell'articolo 2.
19:16Ogni situazione è unica, però non ci vogliamo concentrare soltanto sul contesto palestinese.
19:29Vorremmo attirare attenzione anche su altri contesti, come per esempio la Siria, dove
19:36si combatte da 14 anni e da oltre 14 anni c'è un conflitto in corso e il Paese è distrutto.
19:42Dal 2012 Save the Children fornisce assistenza salvavita alle famiglie vulnerabili in Siria.
19:47Abbiamo raggiunto più di 8,3 milioni di persone, di cui 4,8 milioni di bambini. Abbiamo garantito
19:55alle famiglie accesso al cibo, all'acqua potabile, abbiamo ridotto la malnutrizione
19:59prevenendo la fame, abbiamo dotato bambini e famiglie di scorta invernale, articoli
20:03domestici per sopravvivere a condizioni difficili, abbiamo dato supporto psicosociale creando
20:08spazi sicuri per bambini per ristabilire il loro futuro, creando parchi giochi, fornendo
20:14servizi educativi di apprendimento e corsi di recupero. Nel 2024 abbiamo sostenuto oltre
20:22960.000 persone, di cui 520.000 bambini. Lavoriamo attraverso partner locali in tutta la Siria,
20:31in tutti i territori siriani. La nostra Direttrice Generale è appena tornata, è tornata recentemente
20:38da una missione in Siria e ci ha raccontato di una distruzione estrema, ma anche di una
20:43speranza di crescere. Un Paese in cui oltre 416 milioni di bambini sono a rischio di malnutrizione
20:50grave a caso della sospensione degli aiuti, ma anche un Paese che vuole lavorare per la
20:56ricostruzione, per garantire continuità negli interventi tra aiuto umanitario, investimenti
21:00di lungo periodo e interventi a favore della pace. Una ricostruzione che però dovrebbe
21:05partire dai siriani, ma che la comunità internazionale dovrebbe favorire. L'Italia può fare da portavoce
21:12per i diritti dei bambini in Siria, seguendo le istituzioni europee e fare da mediatore
21:18perché le considerazioni sulla situazione umanitaria guidino le valutazioni sulla ricostruzione
21:23e la ripresa del Paese. Le difficoltà economiche e l'insufficienza dei servizi di base lasciano
21:29famiglie in difficoltà e le costringono a misure di adattamento negative, come matrimoni
21:35precoci o lavoro minorile. Per questo è necessario che l'Italia continui a mantenere alto e attivo
21:41il sostegno al processo di progressiva rimozione delle sanzioni imposte sulla Siria.
21:49Come ultimo contesto vorrei portare l'attenzione sull'Ucraina, dove come Save the Children
21:55lavoriamo dal 2014 con un team di circa 350 persone, tra Kiev, Kharkiv, Sumy, Mikolaev,
22:03Dnipro e Chernitsky. Lavoriamo con più di 25 partner, forniamo aiuti salvavita, denaro,
22:10voucher, cibo, acqua potabile, articoli per l'igiene, allestiamo centri di apprendimento
22:14e scuole, creiamo rifugi sicuri. Grazie a questi interventi abbiamo raggiunto più di
22:203,8 milioni di persone, di cui 1,4 milioni di bambini, alcuni dei quali anche neonati,
22:27in un contesto nel quale da febbraio 2022 sono stati uccisi e feriti circa 40.800 civili,
22:34di cui 2.500 bambini, molti dei quali anche neonati. Si stima che inoltre circa 2 milioni
22:41di case siano state distrutte o danneggiate dal conflitto e i bambini ucraini sperimentano
22:46la perdita di case, scuole, il dolore della separazione familiare, la perdita della stabilità
22:51e tutti gli elementi essenziali per garantire un futuro. L'Italia ha un gioco da giocare
22:57su questo conflitto, perché siamo davanti alla prossima conferenza di ripresa dell'Ucraina
23:02che avverrà in Italia a luglio, uno dei momenti fondanti per dare spazio a minori e alla popolazione
23:09civile, alle comunità e agli attori della società civile locale affinché portino la
23:15loro voce e sollevino quelle che sono le loro preoccupazioni per il loro futuro. Sono appuntamenti
23:21importanti ed è per noi particolarmente importante riportare la voce di un ragazzo leschi di
23:27Mikolaev, di 18 anni, che ci dice come la sua generazione sa meglio cosa serve. È sempre
23:34così, dobbiamo dare alle nuove generazioni la possibilità di guidare e in vista della
23:39conferenza sulla ripresa dell'Ucraina è particolarmente importante garantirti questo spazio. Siamo
23:45in un momento cruciale, i governi hanno il potere di creare un cambiamento duraturo per
23:50molti, ma devono scegliere di mettere i bambini al primo posto, in particolare nelle situazioni
23:53di conflitto armato. Save the Children lavora da sempre su questo, siamo nati a seguito
23:59della prima guerra mondiale con questo principio alle nostre spalle, salvare i bambini ovunque
24:05si trovino e in particolare i bambini in conflitto armato. L'Italia quindi può supportare il
24:12diritto internazionale monetario in quanto firmataria delle convenzioni di Ginevra, delle
24:15convenzioni per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza o altri trattati e convenzioni
24:20ed è particolarmente importante che il nostro Paese si impegni in modo coerente nel tutelare
24:25i diritti dei bambini e delle bambine in tutte le situazioni di conflitto armato, cioè
24:29possibile mettendo al centro il sistema del diritto, cioè possibile rafforzando le istituzioni
24:34e i sistemi internazionali incaricati di proteggerli, in modo che le indagini e l'accertamento
24:39delle responsabilità possono essere garantite e colpevoli di violazioni portate alla giustizia.
24:45Nei prossimi mesi il Segretario generale delle Nazioni Unite pubblicherà il rapporto
24:49annuale nel quale si monitorano le gravi violazioni dei diritti dei minori nei conflitti
24:53armati ed è importante che questo meccanismo, che da circa 30 anni monitora le uccisioni,
25:00le emanuazioni, il reclutamento, le violenze sessuali, i rapimenti, gli attacchi a scuole
25:05e ospedali, al diniego di accesso umanitario, continua ad elencare tutti i colpevoli delle
25:09gravi violazioni contro i bambini e questo non è un dato di fatto, non è sempre successo
25:15e non è sempre stato così. Solo con decisioni e volte a costruire un futuro di pace e giustizia
25:20si possono salvare vite umane. Dobbiamo essere uniti, dobbiamo lavorare insieme per garantire
25:26un futuro sostenibile anche nel lungo periodo a tutti i bambini e le bambine bloccate in
25:30conflitto armato. Vi ringrazio per l'ascolto e per l'opportunità che ci avete dato oggi.
25:37Sono io a ringraziare entrambe, ho parecchie domande, adesso vedo, non so, ci sono dei
25:44colleghi e delle colleghe collegate, se qualcuno ritiene di fare delle domande, intervenire
25:53perché diamo la precedenza a chi è collegato, però non mi sembra che non vedo mani alzate.
26:02Allora vado io, un po' di domande, intanto sull'Ucraina vorrei avere qualche raguaio
26:08sui bambini rapiti di cui non si sa bene la sorte, quindi se avete informazioni su quanti
26:18bambini sono stati rapiti, di cosa stiamo parlando? Perché i numeri sono molto diversi
26:27a seconda della fonte, quindi quanti bambini hanno subito questa orrenda sorte di essere
26:33stati rapiti dalle famiglie ucraine per essere mandati in Russia presso altre famiglie immagino?
26:42Poi vorrei capire la diminuzione degli aiuti, voi non date delle informazioni su quali paesi
26:52hanno fatto questo drastico taglio agli aiuti, quali sono i paesi a vostra conoscenza che
27:02più di altri hanno effettuato questo taglio, se sapete perché questo taglio è stato messo
27:12in atto, non pensate che questo taglio sia un modo per indebolire ancora di più il sistema
27:26multilatorale, quindi tutto il sistema che fa capo alle Nazioni Unite, un sistema che
27:37ci ha garantito però un avanzamento rispetto alle condizioni delle persone nei paesi più
27:47svantaggiati, le persone più vulnerabili e povere, ci ha garantito un forum in cui ci
27:54possa essere un confronto tra popoli, si possano risolvere le tensioni tra stati, questo sistema
28:02oggi multilaterale è completamente sotto attacco, è sotto attacco in particolare lo è dal
28:09Presidente degli Stati Uniti, ma non solo, quindi il taglio dei fondi come lo inquadrate
28:19voi, lo inquadrate per una questione di risparmi o per una questione politica di voler indebolire
28:27e quindi totalmente rendere questo sistema multilaterale incapace di dare risposte, perché
28:36anche quando si fanno i monitoraggi ci vogliono le risorse per sapere il livello della situazione
28:47com'è, chi sta soffrendo, che bisogni ci sono, l'assessment dei bisogni e poi stare
28:56dalla parte delle vittime vuole dire cercare la giustizia e la giustizia si ottiene se
29:05e quando gli stati non la portano avanti attraverso i tribunali internazionali, la Corte Penale
29:10Internazionale che oggi è un obiettivo degli Stati Uniti, di Israele contro cui si stanno
29:18scagliando questi paesi e che non riceve però la Corte il sostegno degli altri, quindi anche
29:25quel sistema rischia di tracollare con le sanzioni che sono state imposte, le sanzioni
29:31sono state imposte alla Corte e a chi con la Corte si interfaccia, quindi penso che bisogna
29:38allargarla un po' a questa lente, perché a me sembra che bisogna fare l'analisi di
29:42quello che sta accadendo, forse spero di essere smentita, ma a me sembra che siamo davanti
29:48alla fine di un'era dove i diritti umani potevano avere un peso, qui i diritti umani
29:57non vengono più considerati da nessuno come prioritari, è un'era in cui c'era un sistema
30:05che con tutti i suoi limiti comunque dava delle garanzie, ma qui si sta facendo proprio
30:12l'attacco al cuore del multilaterale e se questo sistema crolla rimane solo la legge
30:22del più forte, quindi vorrei capire da voi che ci state dentro questo mondo, anche se
30:27non nelle Nazioni Unite, ma comunque in una ONG internazionale molto grande, influente,
30:34quindi vorrei sapere che lettura voi date di questo assetto che si sta svolgendo e di
30:42quali sono le prospettive, lei ha detto in Siria bisogna lasciare le sanzioni, se ho
30:50capito bene? Al contrario, non avevo capito, bisogna togliere le sanzioni, ma per esempio
30:58in Siria ci sono le condizioni per togliere le sanzioni, ci sono le garanzie necessarie
31:08che possano condurre questo Paese a voltare pagina, a entrare in una fase nuova, perché
31:19non è abbastanza chiaro quello che sta succedendo, quindi vorrei avere qualche delucidazione
31:25in merito a questi punti, grazie. E anche rispetto all'Afghanistan, l'Afghanistan
31:35dove si sta mettendo in atto un'apartheid di genere, in questa Commissione abbiamo
31:43approvato all'unanimità una risoluzione, a mia prima firma, per riuscire a sostenere
31:48l'inserimento dell'apartheid di genere nella Convenzione dei crimini contro l'umanità,
31:57inserire anche l'apartheid di genere, quello che sta accadendo è questo, ma d'altro
32:03canto, accanto a queste brutalità, a questa dimensione misogina e così feroce verso
32:11le donne, poi c'è anche il fatto che bisogna considerare i bisogni della popolazione, allora
32:18che cosa bisogna fare con l'Afghanistan? Cosa bisogna fare? Perché se si vuole dare una
32:27mano alla popolazione si può farlo senza passare per il regime talebano? Come si può
32:34fare? Quindi è anche un dilemma, perché passare attraverso il regime vuol dire riconoscerlo,
32:40se non si passa attraverso il regime si riesce a raggiungere le persone che hanno bisogno
32:47disperatamente di aiuto, quindi anche in questo caso vorrei sapere la vostra polisi, com'è?
32:53Grazie.
32:54Grazie a lei per le domande, inizio dalla parte più geografica, quindi partirei dall'Ucraina,
33:04la prima domanda che ha fatto rispetto ai bambini rapiti, nessuno ha un numero completo
33:11di quanti bambini abbiano subito questa sorte, purtroppo non lo abbiamo neanche noi, noi
33:18stiamo cercando di supportare dei sistemi di tracciamento oltre confine per cercare
33:23di rintracciarli e riunirli alle famiglie che ancora li cercano in Ucraina, è chiaro
33:29che parliamo di un territorio complicato, passare le linee di confine non è semplice
33:34per nessuno, è chiaro che parliamo di un processo complicato anche per il riconoscimento
33:40e gli attacchi che sono stati fatti anche ai registri che riguardano i bambini, quindi
33:46è un lavoro molto complesso e molto di vicinanza con la popolazione ucraina che stiamo cercando
33:52di continuare a portare avanti, rispetto a quello che sta succedendo al di là del confine,
33:58in territorio russo stiamo cercando ancora di raccogliere informazioni, perché l'immagine
34:03completa non la riusciamo ad avere purtroppo, questo ci preoccupa molto da vicino, perché
34:08chiaramente avendo come mandato la salvaguardia dei bambini e dei diritti dei minori, non
34:13avere la consapevolezza di cosa stia succedendo è una delle cose che ci spaventa di più.
34:18Quindi nessuna idea?
34:20Numeri completi no, purtroppo no, non li abbiamo noi, non li hanno neanche le Nazioni Unite,
34:26non ce li ha nessuno, la cosa che ci ha spaventato molto nell'ultimo periodo è stata anche la
34:31pubblicazione di alcuni registri con le foto di questi bambini che ricercavano adozione,
34:38nella realtà quei bambini non ricercavano adozione e i loro dati sono stati dati in
34:44pasto alla comunità chiunque ne volesse accedere, questo anche dal punto di vista della privacy
34:52delle famiglie è una cosa molto molto grave, quindi stiamo cercando proprio di raccogliere
34:58tutte le informazioni necessarie per cercare di dare sollievo lì dove riusciamo ad avere
35:03accesso, quindi lì dove riusciamo ad avere anche la vista rispetto a quei minori, per
35:07cui non le so dare dei numeri, ma non è legato ad altro che non una difficoltà sostanziale.
35:13Mi sposto all'altra reference che ha fatto dal punto di vista territoriale all'Afghanistan,
35:18semplicemente per dirle che noi lavoriamo in Afghanistan dal 1976, quindi non è la
35:23prima volta che abbiamo visto un cambio all'interno delle autorità governative in Afghanistan,
35:29questo ci ha garantito e ci continua a garantire una certa apertura rispetto alla possibilità
35:36di implementare progettualità, quindi noi continuiamo ad operare in Afghanistan in tutti
35:41i settori, educazione, salute e nutrizione, sicurezza alimentare, costruzione di mezzi
35:47di sussistenza, supporto psicosociale ai bambini e alle bambine e alle loro famiglie
35:52all'interno del contesto afghano. Chiaramente siamo in un contesto, come a lei chiaramente
35:57citato, molto sensibile per quanto riguarda i diritti di genere, in cui le donne e le
36:03bambine vengono particolarmente colpite, quindi noi cerchiamo di costruire risposte che possano
36:09sopperire lì dove è possibile a quelle mancanze che ci sono. È chiaro che noi, essendo un'organizzazione
36:16umanitaria, arriviamo fino a un certo punto, sì siamo influenti, sì siamo grandi, ma
36:20siamo un'organizzazione umanitaria, il nostro mandato è portare sollevo alla popolazione
36:24civile, quello che possiamo fare è cercare poi di fare pressione sui governi e sulle
36:29autorità affinché alcune delle misure e alcune delle decisioni che possono essere
36:33prese ad un livello più alto prendano in considerazione quelle che sono le necessità
36:37che vediamo sul terreno, quindi quello che effettivamente sta succedendo. Per passare
36:42alla domanda più ampia di riflessione sui tagli, il sistema multilaterale, nonché in
36:49generale sulle crisi del diritto umanitario e dei diritti umani, diciamo che è una riflessione
36:55molto ampia, parlare di quali sono le cause che hanno portato a questi tagli, se avessimo
37:03questa competenza e questa consapevolezza avremmo potuto agire in prevenzione e quindi
37:07cercare di evitare che questi tagli fossero così sostanziali. Riuscire a fare un ex post
37:12e quindi a leggere le volontà politiche a valle è molto complesso. Sono tagli molto
37:18ampi, quelli che sono più visibili sono i tagli che provengono dall'amministrazione
37:23statunitense, ma questo è legato alla quantità di fondi che l'amministrazione statunitense
37:27ha dato al settore umanitario negli ultimi anni, è stata una delle amministrazioni che
37:32hanno fatto il maggior contributo allo sviluppo e all'aiuto umanitario. Questi tagli però
37:37non sono i soli, la Norvegia ha tagliato, ha tagliato l'Inghilterra, ha tagliato la
37:42Francia, hanno tagliato i Paesi Bassi, in anni diversi, in momenti diversi, non conseguenziali
37:48uno all'altro, ha iniziato tutto molto prima dell'anno scorso questo trend di contrazione
37:54dei fondi dati all'aiuto pubblico. La Germania in parte sì, ne stiamo vedendo da tanti
38:02punti di vista, quindi è chiaro che speriamo che l'Italia non rientri in questo novero,
38:08per ora non sembra sia in questa lista di Paesi che sta contraendo, quindi noi speriamo
38:13che mantenga questa barra dritta su questo aspetto.
38:19Sull'aiuto multilaterale, quindi il sistema multilaterale e la crisi del sistema, la stiamo
38:26vedendo anche noi, ci preoccupa molto da vicino, perché chiaramente abbiamo lavorato
38:31tanto, la nostra fondatrice, la Kantain Jeb, nel 1919 è stata la prima a teorizzare una
38:36convenzione sui diritti dell'infanzia, è stata la prima a parlare dei bambini come
38:40soggetti di diritto, l'idea di poter tornare a un mondo in cui questo non è avvenuto,
38:45in cui i diritti dei minorenni vengono messi in dubbio perché non esiste più un sistema
38:49nel quale questo è discutibile, ci preoccupa tantissimo ed è il motivo per cui siamo
38:55qui, è il motivo per cui è importante parlarne, è importante cercare di far sì che l'Italia
38:59si faccia da portavoce dei diritti dell'infanzia in tutti i consessi, è chiaro che noi arriviamo
39:03fino a un certo punto ed è chiaro che dobbiamo cercare di costruire alleanze ampie per provare
39:09proprio a supportare quel diritto internazionale e umanitario del quale vediamo il lato positivo,
39:16è chiaro che in un contesto come questo è facile mettersi in dubbio.
39:24Grazie, sicuramente ha dato molte altre informazioni, la ringrazio molto, ringrazio allora Save the
39:31Children e dichiaro chiusa questa audizione.