La metro C di Roma, simbolo dell’innovazione sotterranea grazie al sistema driverless, continua a essere ostaggio di un grave deficit tecnologico: l’assenza di copertura telefonica e dati. Questa lacuna, oltre a rendere inutilizzabili smartphone e telecamere di sorveglianza, solleva serie preoccupazioni per la sicurezza in vista del Giubileo del 2025, quando la linea dovrà gestire l’afflusso di milioni di pellegrini. Il Campidoglio, consapevole della criticità, accelera i piani per installare una rete 5G entro l’anno, un obiettivo reso possibile grazie a un accordo con Inwit e Boldyn Network, finanziato con quasi 98 milioni di euro del Pnrr.
La sfida è ardua: completare un cronoprogramma che prevede la copertura della metro A entro il 2024, della linea B entro il 2025 e della C, attualmente la più scoperta, a metà 2026. La rete 5G sarà fondamentale non solo per garantire la connettività degli utenti ma anche per potenziare la vigilanza su 68 chilometri di gallerie e 83 stazioni. Oltre alla tecnologia, saranno implementate misure come l’aumento delle pattuglie di polizia e un sistema di illuminazione avanzato, per tutelare passeggeri e pellegrini.