È vero che i negozi sono sempre vuoti?

  • 16 giorni fa
Ѐ vero che i negozi sono sempre vuoti? Lo si dice con una malcelata soddisfazione: "I negozi del lusso sono sempre più vuoti". L'affermazione può essere immediatamente smentita se ci si sofferma per qualche minuto a fotografare le file che si formano a Milano come a Parigi o a Madrid, davanti agli ingressi di Chanel, Louis Vuitton ed Hermés. Ebbene sì, sono sempre questi i tre marchi diventati la pietra di paragone per misurare i livelli di consumo di vestiti e accessori trasformati in beni di lusso.

Le file, sempre ben nutrite da turisti di passaggio nelle capitali del consumo europeo, non sono però indicative di una tendenza diffusa, che è un'altra: e cioè l'espreienza di acquisto che si è formata durante la pandemia. I negozi sono quindi diventati sempre più un terminale per acquisti che vengono fatti a distanza da clienti affezionati in continuo contatto con il Sales Assistant di riferimento. In pratica, se alla fine della giornata il saldo di incassi del negozio può dirsi soddisfacente, lo si deve soprattutto al cliente che, attraverso scambi di messaggi e fotografie sulle chat telefoniche, ordina vestiti, scarpe, profumi e altri accessori che vengono poi recapitati comodamente a casa o in hotel. Un metodo che per chi spende migliaia di euro è sempre meglio che fare acquisti sullo shopping online.

In pratica è come fare la spesa online al supermercato, ma con un contatto diretto con il personale che consiglia il sistema, valuta e gestisce il cliente come e meglio di un personal shopper. Quando non è un personal shopper privato, figura professionale esterna al negozio, a farsi carico della scelta per conto del cliente che nel frattempo è nella SPA o è collegato con una borsa asiatica per gli scambi di azioni.

Insomma, quando si vedono i negozi vuoti non si deve fare automaticamente l'equazione con l'incasso. La pandemia ha cambiato molte abitudini, anche quella dell'acquisto dei beni di lusso. E come spiega il mercato asiatico, l'acquisto dei beni di lusso è diventato sempre più momento di soddisfazione asettica del possesso.

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