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  • l’altro ieri
Nelle scorse ore si è verificato un altro importante distacco di roccia da Cima Falkner, nel gruppo delle Dolomiti di Brenta. L’evento è stato osservato alle 20.46 di ieri sera (primo agosto) dal personale del rifugio, che ha avvertito un forte boato, seguito dalla formazione di un’enorme nube di polvere. La porzione di roccia si è staccata dalla parte centrale del versante ovest della cima, raggiungendo in parte il tracciato del sentiero Sat numero 305. Anche in questo caso, l'evento è stato rilevato dai sismografi: «Un'energia nettamente superiore rispetto all'episodio del 27 luglio scorso», osservano gli esperti della Provincia di Trento. Quest’ultimo distacco ha raggiunto i 2 gradi sulla scala Richter, contro 1 grado di una settimana fa. «Questo dato — sottolineano i geologi — è un chiaro indice che la massa crollata ieri ha un volume superiore a quella del primo evento». Per ragioni di sicurezza, le autorità provinciali confermano la chiusura del sentiero 305 (via ferrata “Alfredo e Rodolfo Benini”) e del sentiero 331 nel tratto compreso tra il bivio con il 316 e quello con il 305.​​Il nuovo distacco si aggiunge a quello già avvenuto lo scorso 27 luglio, alle ore 2.36, che ha coinvolto una massa stimata in circa 36 mila metri cubi. In base al modello tridimensionale elaborato con il supporto del Nucleo droni del Corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento, la massa totale potenzialmente instabile su cima Falkner è stimata in circa 700 mila metri cubi. In altre parole, a causa dei crolli il profilo della montagna è cambiato per sempre. 

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