Dietro le hit che hanno segnato decenni di musica italiana, spesso c’era il suo nome, invisibile ma fondamentale. Celso Valli, il maestro che ha trasformato note e intuizioni in successi senza tempo, è scomparso a 75 anni nella sua Bologna. E mentre il mondo della musica piange uno dei suoi più grandi architetti, i ricordi – da Vasco Rossi a Laura Pausini – raccontano l’eredità solo apparentemente silenziosa di un uomo che ha scolpito l’identità sonora del nostro Paese.
[idgallery id="138295" title="Attori e musicisti"] Celso Valli, dagli esordi jazz al dominio del pop Nato a Bologna il 14 maggio 1950, diplomato in pianoforte al Conservatorio Martini, Valli ha cominciato la sua carriera nella jazz band che lui stesso aveva fondato. Negli anni Settanta suona con i Ping Pong, gruppo di rock progressive, ma è negli anni Ottanta che si afferma come l’uomo invisibile dietro le grandi hit. L’elenco è infinito: Come saprei di Giorgia, Self control di Raf, Ti sento dei Matia Bazar, Musica è, Se bastasse una canzone, Più bella cosa di Ramazzotti. La sua firma è inconfondibile.
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[idgallery id="2274179" title="Sanremo: i cantanti arrivati ultimi o penultimi in classifica"] Il legame tra Celso Valli e Vasco Rossi Il legame tra Vasco Rossi e Celso Valli è qualcosa di più di una collaborazione artistica. È una storia di fiducia, di stima, di affinità musicale profonda. Vasco, in un lungo post su Instagram, scrive: «Ho collaborato con lui dagli anni ‘80 e ho cominciato ad affidargli le mie ballate. Mi ricordo come una volta gli diedi delle idee che avevo nel cassetto… e lui le trasformò ognuna in un piccolo gioiello. Diventarono Canzoni per me, un album al quale sono ancora particolarmente legato».
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E ancora: «Celso non morirà mai. Dentro il mio cuore sarà sempre vivo. E soprattutto non morirà mai perché i suoi arrangiamenti continueranno ad emozionare, commuovere, travolgere e coinvolgere milioni di persone». Nelle sue parole si legge la riconoscenza per chi ha reso le emozioni più intime del Blasco delle vere e proprie colonne sonore: Sally, Senza parole, Un senso, Se ti potessi dire. E Vasco chiude così: «È eccelso Celso… Mi mancherai moltissimo… Mi manchi già».
[idarticle id="1961774" title="Più musica nelle scuole: per formare i musicisti ma anche il pubblico di domani"] Celso Valli, le parole di chi lo ha amato Eros Ramazzotti, il primo a darne notizia, ha scritto: «Celso, mi mancherai maestro. Ciao Celso, un altro gigante che ci lascia». Laura Pausini, profondamente colpita, ha scritto: «Avete ascoltato tantissime mie canzoni arrangiate e suonate da lui… colonne sonore della vostra e della mia vita… ogni volta che tornerò a Bologna la tua anima sarà lì, sotto i portici e nei ristoranti, nei colli e nell’aria».
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Gianni Morandi lo ha definito «un vero artista» e ha espresso «profondo dolore per la perdita». Francesco Renga lo ha salutato con un semplice ma potente: «Maestro… amico, buon viaggio. Mancherai». E il gruppo Stadio, colpito anche a livello personale per il legame con il figlio Paolo Valli, scrive: «Celso Valli è stato un gigante della musica. Un genio silenzioso… Ci uniamo nel silenzio e nella musica che resta sempre».