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Nebrodi Tour: ultima puntata a Sant'Agata di Militello

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01:00Benvenuti amici a questa nuova puntata di Nebro di Tour, ci troviamo a Sant'Agata Militello, la vera culla del Liberty nella zona nebroidea, ma soprattutto il comune che ha dato i Natali a Vincenzo Consolo, uno scrittore di fama nazionale davvero molto molto importante.
01:27Ne parleremo in questa puntata, come naturalmente non mancherà lo spazio dedicato all'enogastronomia, ci occuperemo anche di sviluppo turistico con la realizzazione del nuovo porto di Sant'Agata Militello e ne parleremo col sindaco, insomma anche questa è una puntata da non perdere.
01:57Sant'Agata Militello nasce nel Settecento come piccolo insediamento marinaro, cresciuto attorno ad una torre di avvistamento voluta dalla nobile famiglia Galliego.
02:08In origine era frazione di Militello Rosmarino, ma la sua posizione strategica sulla costa ed il fiorire del commerci ne accelerarono l'ascesa.
02:18Nel 1857 ottenne l'autonomia comunale.
02:22Tra i tanti palazzi signorili che punteggiano la Sant'Agata Militello ottocentesca, spicca ancora oggi il lascito delle sorelle Giulia e Caterina Zito.
02:31Nate da una famiglia di antica nobiltà, eredi di un patrimonio che si diramava tra i nebrodi, decisero di donare il palazzo in Piazza Duomo e circa 20 ettari di terreno alla città,
02:43con la missione chiara e potente di prendersi cura dei più giovani.
03:01Nate da una famiglia di antica nobili famiglia,
03:31Dottor Zito, benvenuto a Nebrodi Tour.
03:42Allora, questo è un palazzo veramente storico per Sant'Agata Militello, ha una sua importanza sia storica che sociale.
03:49Vogliamo raccontare la storia di questo palazzo?
03:51È un palazzo sì, storico, perché è stato costruito nella seconda metà dell'Ottocento e dentro queste stanze ci sono nascoste alcune meraviglie, potremmo chiamarle così, dell'architettura siciliana di fine secolo.
04:04Per esempio, come vedremo, gli attreschi sono di Gregorietti, il servitore Gregorietti e lo studio Gregorietti, che adornò le sale di questo palazzo.
04:14Ma anche lo sconone d'entrata, l'androne d'entrata, gli specchi sono adornati sempre da Gregorietti e soldati a piombo.
04:23Come anche il mobilio della casa è un mobilio di fine secolo del famoso ebanista, origine belga, Vittorio Ducro, che è ricordato anche per aver realizzato gli scranni di Montecitorio a Roma.
04:36Facciamo una parte di questa società e siamo all'interno della loro abitazione dei suoi avici, soprattutto le sorelle Zito, che per Sant'Agata Militello rappresentano un momento di storia importante,
04:46principalmente per le donazioni che hanno fatto alla Chiesa ma alla comunità di Sant'Agata Militello.
04:51Ci racconta la storia di queste due sorelle?
04:54Assolutamente sì, per me è emozionante parlarne perché sono state due persone che hanno veramente donato tutto ciò che avevano,
05:00nel senso forse più francescano possibile in cui si può intendere la volontà proprio donatrice che esse avevano.
05:08In particolare Caterina nel 1915 ebbe un sogno, durante la notte appunto sognò di potersi spogliare di tutti i loro averi,
05:18e insieme congiuntamente con la sorella Giulia, e di donarli per il bene della gioventù sant'Agatese.
05:23Questo ovviamente è stato un sogno che loro hanno messo in pratica poi negli anni, ci sono stati tantissimi passaggi,
05:29come per esempio quello del 1118, ovvero della venuta a Sant'Agata delle figlie di Maria Soliatrice,
05:34e quindi la fondazione dell'istituto Zito, ma ancora quello del 1932, in cui loro chiamarono a sé, in paese,
05:40anche l'organo dei salesiani, quindi la fondazione dell'istituto maschile.
05:45Questo ci fa capire come la loro volontà era quella proprio di spogliarsi non solo dei beni materiali che possedevano,
05:51ma anche proprio dei terreni che erano posti alle spalle del loro, ad avrico palazzo di città.
05:58Ecco, quello che loro fecero fu veramente un atto di totale donazione a favore della gioventù,
06:04e questo penso che sia stato poi riconosciuto con l'onificenza papale della pro ecclesia pontefice,
06:10data proprio in persona dal Papa nel 1933 a Roma.
06:13Quindi sì, è chiaro che le sue lezite hanno ancora oggi un ruolo storico importante per il nostro paese.
06:29Affacciato sul mare, tra palme e silenzi antichi,
06:32il Castello Galliego è il cuore nobile di Sant'Agata Militello.
06:36Costruito nel 1630 per volere della famiglia Galliego,
06:40conserva ancora oggi l'eleganza austera delle dimore fortificate.
06:45Le sue stanze, i cortili interni, i portali in pietra raccontano di potere, di arte, di visioni.
06:52Oggi è casa della cultura, spazio aperto alla comunità,
06:55luogo dove il passato incontra il presente,
06:58un simbolo che resiste, che ispira, che accoglie.
07:28Giuseppe Romeo, siamo all'interno della struttura sicuramente più importante
07:44da un punto di vista storico, culturale di Sant'Agata Militello,
07:47il Castello Galliego. Ci racconti un po' la sua storia?
07:49Beh, sicuramente è il monumento simbolo della città di Sant'Agata Militello,
07:55quello che ci identifica come Sant'Agatesi più di ogni altra cosa,
07:57e non a caso il profilo della torre è richiamato anche nel simbolo,
08:01nello stemma della città.
08:03È una storia molto appassionante, che abbraccia addirittura quattro secoli.
08:08Basti pensare che la prima torre, la torre aragonese,
08:11fu edificata nel XIV secolo, come classico presidio della costa,
08:16come punto di osservazione e presidio di difesa della costa.
08:19E poi bisogna aspettare la metà del Cinquecento
08:22per costruire la seconda torre di avvistamento.
08:27Arriviamo fino al 1628-1630,
08:30quando il principe Galliego, il principe di Militello,
08:35ottiene la licenza per costruire poi il palazzo,
08:38per mettere insieme queste due torri e costruire il palazzo,
08:41quello dove poi lui trasferirà da Militello la residenza sua e della sua famiglia.
08:47Una edificazione che si conclude a 1700 inoltrato,
08:51dunque siamo nel XVIII secolo,
08:52quando viene completato il palazzo con l'annessa cappella.
08:57Adesso questo edificio è di proprietà comunale.
09:00Quando ci fu questo passaggio da chi venne acquistato
09:02e soprattutto se il comune lo utilizza questo luogo?
09:05A livello storico, nel 1800 l'ultimo erede della famiglia Galliego
09:12ven dette alla famiglia dei principi Lancia di Trabbia.
09:17Poi sono susseguite varie vicissitudini, varie appartenenze.
09:23Nel 1900 questa era una struttura privata.
09:26Chi è della mia generazione si ricorda che qui all'interno c'era un locale,
09:31una pizzeria, qui proprio nel cortile del castello.
09:35Il comune acquisì questa struttura negli anni 90, tra il 91 e il 92.
09:40Dopo una serie di interventi di messa in sicurezza,
09:44più che altro perché le condizioni erano davvero fatiscenti,
09:47nel 2006 cominciarono finalmente i lavori finanziati con il POR Sicilia
09:52nell'ambito della strategia dell'allora PIT 21,
09:55una delle prime esperienze di programmazione territoriale strategica.
10:00Nel 2008 è diventato il castello che oggi tutti conosciamo,
10:05un contenitore culturale davvero importante e prezioso.
10:09Qui si svolgono manifestazioni, convegni, cerimonie, matrimoni,
10:14in estate utilizzando anche chiaramente il cortile,
10:17oltre che la sala dei principi.
10:18Insomma, davvero un contenitore molto ambito e apprezzato
10:24per eventi di vario genere.
10:39Giuseppe Romeo, dove stiamo andando adesso nella parte interna del castello,
10:44al piano terra?
10:45Sì, qua siamo nella parte al piano terra,
10:47siamo in uno degli ambienti più caratteristici di questa fortezza
10:51che è la sala delle giare.
10:53Come vedete qui ci sono tante giare che venivano utilizzate nell'antichità
10:58per depositare vari prodotti, varie produzioni
11:01e chiaramente questo tipo di sistema garantiva una conservazione in maniera ottimale.
11:07E questo è solo uno degli esempi, non dico segreti, ma di tanti fascini
11:13che questa struttura racchiude.
11:16Ma questo è un luogo visitabile anche gratuitamente, immagino,
11:20e può farlo chiunque.
11:22Assolutamente sì, perché il Comune mette a disposizione il servizio di guida
11:28con le signore che accompagnano i visitatori,
11:31addirittura anche attraverso un sito web si può prenotare eventualmente la visita
11:35e poter scoprire tutte le particolarità di questo castello.
11:41La sala del telaio è un'iscrizione che è venuta fuori durante i lavori di ristorazione.
12:08hanno scorticato, poi è venuta fuori questa cosa.
12:11Datata 1761?
12:131761.
12:14Si pensa che possa essere un prigioniero che era fuori, non lo so.
12:30Sant'Agata Militello si apre sul mare,
12:32all'incrocio naturale tra la rigogliosa catena dei nebrodi
12:36e le acque cristalline del Tirreno.
12:39Questa posizione unica la rende una porta di accesso privilegiata alle montagne,
12:43dove la natura si fa rigore e mistero.
12:46Qui si incontrano storie di pesche e di pastori,
12:49di mercati e di tradizioni millenarie.
12:52Sant'Agata è il punto di equilibrio perfetto,
12:54il luogo dove terra e mare dialogano e si completano,
12:58cuore pulsante di un territorio ricco di bellezza e di vita.
13:02Sant'Agata è il centro di un territorio,
13:12di un comprensorio che è molto interessante da parecchi punti di vista,
13:17soprattutto quello ambientale.
13:20Abbiamo il mare con le isoleole davanti,
13:22abbiamo il parco dei nebrodi alle nostre spalle,
13:26facilmente raggiungibile.
13:27e quindi c'è la possibilità, risiedendo a Sant'Agata,
13:33di fare delle escursioni molto interessanti anche in paesi vicini.
13:38Nel cuore della città,
13:50l'arco storico di Via Roma racconta un altro pezzo di passato,
13:54un varco che un tempo segnava l'ingresso nelle mura antiche,
13:58un simbolo di accoglienza e difesa.
14:01Oggi, camminando sotto le sue pietre,
14:03si respira ancora l'eco di chi ha attraversato quel passaggio,
14:06tra storie di vita quotidiana e di battaglie lontane.
14:10Ed è proprio in quel luogo che prende vita
14:12la leggenda che racconta l'origine del nome di Sant'Agata Militello.
14:18Ci troviamo in quella che oggi si chiama Via Roma,
14:21una volta Via dei Pioppi,
14:23che era il primo accesso a mare per i pochi residenti a Sant'Agata Militello.
14:28Ma ci troviamo soprattutto davanti ad un arco veramente molto bello,
14:32che rappresenta molto Sant'Agata.
14:34Ci racconta la storia di quest'arco.
14:35È vero. Allora, la storia di quest'arco è molto particolare,
14:38perché sicuramente è un arco sorto nella prima metà del Settecento,
14:43ad opera della famiglia Faraci, origine di Militello,
14:46che qui impose su questo pezzo del paese il suo potere.
14:51Ed è un arco, come dicevamo prima, che simboleggia l'accesso al mare,
14:55perché da questa parte ci abbiamo il mare,
14:56e inizialmente il borgo si sviluppa proprio come un borgo marinaro
15:00al ridosso del mare.
15:02Questo cosa significa oggi?
15:04È un arco di accesso alla città,
15:07che percorre quindi l'antichissima Via Roma,
15:10che era appunto, come è stato ben detto, la Via dei Pioppi,
15:13e che rappresenta proprio il punto d'inizio dello sviluppo urbanistico del paese.
15:21Però dà anche, secondo leggenda, il nome a questo paese.
15:24La leggenda vuole che il nome di Sant'Agata al paese venga dato da questi pescatori
15:31che si sono ritrovati durante una burrasca in mar aperto di fronte a Sant'Agata
15:37e hanno trovato rifugio proprio sulla spiaggia di Sant'Agata.
15:39Allora la statuetta che noi oggi vediamo, posta in cima alla porta,
15:44che è proprio la figura Sant'Agata,
15:46si narra che sia stata donata da questi pescatori catanesi
15:49che volevano così sdebitarsi con la popolazione locale
15:53per essersi salvati da questo mare grosso che stava inghiottendo.
15:56I Nebrodi sono terra di sapori autentici
16:18dove ogni prodotto racconta una storia fatta di natura, tradizione e passione.
16:23In ogni puntata di Nebrodi Tour c'è uno spazio speciale
16:27dedicato all'enogastronomia,
16:30un viaggio nel gusto che parte dalle materie prime del territorio
16:33e arriva fino alla tavola.
16:35A guidarci sarà Carlotta del Ponte,
16:38laureata in Scienze e Culture Gastronomiche
16:40presso l'Università di Pollenzo,
16:42sommelier Fisar e appassionata food blogger.
16:45Con semplicità e competenza,
16:47Carlotta ci racconterà i prodotti locali e la loro lavorazione
16:51perché conoscere un territorio significa anche assaporarlo.
16:55Siamo qui nella cucina, diciamo un po' particolare,
17:04dato il posto in cui siamo,
17:06dal ristorante Baglio Saraceno con lo chef Manuel Lopez.
17:10Manuel, tu sei argentino,
17:11questo ristorante tipico, possiamo dire, di carne,
17:16un ristorante tipico di carne.
17:17Ci spieghi un po' la filiera e l'attenzione che tu poni
17:21nello scegliere la carne che...
17:23Assolutamente, ciao a tutti.
17:25Io sono inizialmente un elevatore di vestiame a Buenos Aires,
17:31facciamo l'asportazione e l'importazione dei nostri tali qui in Italia
17:34e in questo momento qui dietro abbiamo del mitico assado argentino
17:39che per prima volta è un'esclusiva che abbiamo in Italia,
17:41abbiamo l'esclusiva di questa carne con osso
17:43e niente, stiamo stasera a fare un po' di tutti i nostri tali,
17:48di affarama, bavetta, piccani, tutti quanti.
17:50Ci spieghi un po' qual è il segreto per cuocere una carne alla maniera perfetta?
17:55Solitamente c'è una diatriba, il sale prima o il sale dopo?
17:59Eh, innanzitutto noi in Argentina mettiamo il sale prima,
18:01poi l'altro segreto nostro è quello di fare la cottura,
18:05come si vede qui dietro,
18:06indirettamente per tante ore,
18:09in questo caso facciamo tre ore dal lato dell'osso,
18:12poi la giriamo un'oretta, quindi cottura finale quattro ore,
18:15lontano dalle braccia e ci vuole tanta tanta pazienza.
18:19Inoltre a differenza dell'Italia,
18:20io so che in Argentina voi tendete a mangiare la carne ben cotta, è vero?
18:25Quello vero, sì,
18:26però diciamo che una volta che l'Argentino arriva in Italia,
18:29in questo caso io,
18:30iniziamo un po' a capire anche come si dovrebbe mangiare la carne,
18:34in questo caso anche al sangue, dipende i tagli.
18:37Ci spieghi un po' anche i tagli che voi servite all'interno di questo ristorante,
18:41dal più pregiato magari che avete o a quello anche come il diaframma,
18:44che è un taglio popolare,
18:46però è diventato, possiamo dire, più ricercato negli ultimi anni.
18:50Sì, è vero, il diaframma ultimamente è diventato di moda,
18:53però ci sono altri tagli tipo l'entrecote,
18:55che è un taglio molto marezzato internamente,
18:57molto morbido, molto succoso,
18:59che ad esempio è uno di quelli che si mangia al sangue.
19:03C'è il diaframma, ovviamente, è uno dei migliori,
19:05ma poi ci sono tanti altri come l'apicagna,
19:07come il controfiletto,
19:08che ognuno ha le sue caratteristiche.
19:10E il cemiciurri?
19:11E il cemiciurri viene sempre.
19:13È un'altra salsa pericenezza.
19:38Ci troviamo qui con Alessandro Scoria,
19:50del ristorante Baglio Saraceno.
19:52Ci puoi raccontare un po' la storia di questo locale recentemente aperto?
19:56Ma guarda, Carlo, il locale è nato per sbaglio,
20:00non so se si può dire anche.
20:01Nato per sbaglio, tutto all'improvviso c'è stata l'idea di riprendere e rivalorizzare
20:10una zona fantastica di Sant'Agata,
20:13la zona del Baglio Saraceno, sotto il castello,
20:17nel borgo antico di Sant'Agata di Medello,
20:19dove per anni è stato un po', non dico abbandonato,
20:24ma non c'erano delle attività importanti per poter valorizzare questa zona.
20:31quindi io come amante di Sant'Agata
20:33si è visto questo progetto
20:36e ho portato avanti questa iniziativa.
20:40Infatti questo ristorante è veramente incantevole.
20:43Si vede che è tutto curato nei minimi dettagli, infatti.
20:46Ma la cura dei dettagli è quella che valorizza principalmente il locale.
20:51Tu lo sai, Carlotta, meglio di me,
20:52che la ciliegina sulla torta fa la bellezza della torta.
20:56Noi siamo riusciti a mettere la ciliegina al posto giusto.
20:59Infatti questo ristorante è comunque un ristorante anche tipico di carne, giusto?
21:03Di carne pregiata, possiamo dire.
21:05Ma non tipico, è solo carne.
21:08Sono gli amanti carnivori che hanno la voglia di mangiare carne,
21:12di degustare della carne,
21:15appassionati del mondo della carne,
21:17che hanno voglia di degustare un pezzo del mondo,
21:22perché realmente noi qui portiamo le carni di tutto il mondo.
21:24C'è una ricerca molto attenta della materia prima
21:27ed è possibile, infatti, assaggiare per chi viene qua carne di prima qualità, giusto?
21:32Ma devi pensare che stasera c'è una menù degustazione di carne argentina,
21:38locale sold out.
21:40Siamo realmente, in questo piccolo, a parte del mondo,
21:45l'Italia ed Europa,
21:47in questo piccolo locale,
21:48siamo i primi, in questo momento,
21:50ad avere la carne conosco
21:52direttamente dall'Argentina.
21:54Una cosa che non ci crediamo neanche noi
21:57è stata una casualità,
21:59perché il nostro fornitore principale di cultura carnica
22:03ha creduto al nostro progetto
22:05è un produttore in Argentina
22:09che adesso distribuisce in Italia,
22:13ha sposato il nostro progetto
22:15e ci ha premiato con questo grande regalo.
22:18che oggi solo pochi potranno assaggiare
22:21la prima carne conosco argentina, 100%.
22:25Incredibile!
22:26Comunque, dato che abbiamo parlato,
22:27ora non ci resta che assaggiare qualcosa insieme.
22:30Allora, ti faccio assaggiare una piccola nicchia.
22:32Il nostro piatto principale del locale
22:34è una tartare di blecangus argentina, 100%,
22:39taglio scamone, tagliata a coltella.
22:43Incredibile, incredibile!
22:48Siamo pronti ad assaggiare questa?
22:57Dai, dai, già dal colore.
22:59Dai, vedi, tutto tagliato a punta di coltella.
23:01Guarda che color rubino che abbiamo.
23:04Spettacolare, mondiale.
23:05Spettacolare.
23:06E c'è anche da dire che una carne così richiede un vino di qualità.
23:09Giustamente un bel malbec argentino, dai, la saluto.
23:39Sant'Agata Melitello non è soltanto passato, storia, cultura, ma è anche futuro.
23:51Si sta cercando di portare a termine un'opera davvero importante.
23:55Stiamo parlando del nuovo porto di Sant'Agata Melitello.
23:58Ne parliamo con il sindaco Bruno Mancuso.
24:00Sant'Agata è un comune che ultimamente sta guardando anche il futuro.
24:14È in costruzione il nuovo porto di Sant'Agata Melitello,
24:17una struttura che sulla zona tirrenica sicuramente non ha rivali sia per grandezza che per funzionalità.
24:23a che punto siano i lavori e soprattutto qual è la prospettiva che può dare questa grande opera al suo comune.
24:30Sì, c'è molto attesa da parte non solo di Sant'Agata ma di tutto l'Interland
24:36per la definitiva consegna di questo porto.
24:43Negli ultimi mesi i lavori si sono intensificati.
24:48c'è stata un'accelerazione delle lavorazioni per cui siamo un po' più fiduciosi rispetto al passato
24:57ed ottimisti.
24:58Riteniamo che entro l'anno il porto possa essere completato finalmente.
25:04Lei dice bene è un porto importante perché oltre ad avere una parte di marina come quella di Capo d'Orlando
25:12ha anche altre tre classificazioni, quindi oltre ad essere diportistico anche commerciale,
25:19trasporto passeggeri e peschereccio.
25:23Quindi è un porto multifunzionale dove puntiamo ai collegamenti anche con l'Italia centrale attraverso
25:33delle navi traghetto, oltre che chiaramente con le isole eolie e poi sul diportismo o nautico
25:42andiamo un po' a completare l'accoglienza che a volte è anche un po' satura del porto di Capo d'Orlando,
25:55quindi diciamo che diventiamo complementari un po' anche dal punto di vista diportistico
26:00rispetto a Capo d'Orlando e poi c'è una parte molto rilevante di cantieristica
26:11perché puntiamo molto a questo settore nautico, cioè quello di ricovero invernale
26:21anche di barche di dimensioni importanti e notevoli, per far concorrenza anche un po'
26:31ai paesi dell'Adiatico, Montenegro, Albania eccetera, perché i costi qui sicuramente saranno
26:40un po' abbattuti rispetto a quelli di altri luoghi dove magari i porti sono stati costruiti
26:47con progetti di finanza, qui invece lo abbiamo fatto con finanziamento pubblico, quindi abbiamo
26:52la possibilità di abbattere ulteriormente i costi, quindi puntiamo molto sul porto all'economia
26:59e all'indotto che può creare.
27:22Sant'Agata Militello custodisce una tradizione antica quanto il mare che la bagna.
27:27La pesca, cuore pulsante della vita e dell'identità locale.
27:32Per generazioni le barche hanno solcato queste acque sfidando onde e stagioni, raccontando
27:37storie di fatica, speranza e rispetto per la natura.
27:41Oggi a raccontarci quella vita dura e bella c'è Salvatore Gaglione, pescatore 95enne,
27:48testimone vivo di un mestiere che attraversa i secoli.
27:51Con la sua voce ci farà immergere nei ritmi lenti e intensi di chi ha vissuto il mare,
27:56come compagno di viaggio e di vita.
28:06Signor Salvatore, lei il prossimo 17 ottobre compirà 95 anni.
28:1195 anni.
28:12Lei è nato pescatore, no?
28:15Ci racconta questa sua vita da pescatore?
28:17Cioè quando ha cominciato e dove?
28:19Qua a Sant'Agata?
28:20Io ho cominciato a fare il pescatore a sei anni.
28:27Quindi nel 1936?
28:281936.
28:29Facevo il pescatore.
28:33Andavo a scuola.
28:36Prima di andare a scuola la mattina ci svegliavamo presto.
28:40Andavamo a mare assieme con un altro ragazzo.
28:42Andavamo a triglie e ho fatto quella vita.
28:48Se andavo a scuola, se escevamo a scuola andavamo a recuperare le reti.
28:54Il pesce che prendevamo, mio padre non voleva niente.
28:57Sostante ce lo regalavamo a me e lo dovedevamo con quell'amico.
29:02E ho continuato la vita così.
29:04Di sei anni ho continuato sempre la vita fino al 94 anni.
29:12Fino al settembre del 94, del 2024, facevo il pescatore assieme con mio fratello che ha abitato sopra.
29:21Signor Salvatore, lei mi ha detto che l'anno scorso ha smesso di andare a mare, ha smesso di pescare.
29:26Le manca?
29:27Tanto.
29:29Tanto, tantissimo.
29:30Per Sant'Agata la pesca è sempre stata molto importante.
29:33Come Sant'Agata, guarda, non c'era la pesca.
29:37Pensa che da Falcone, da Oliveira, da Donnarella, da Spadapora.
29:46Nel mese di giugno, maggio-giugno, giugno di più, venivano a Sant'Agata a pescare.
29:53Perché là non c'era niente, venivano a pescare acciugli, sardi.
29:59Insomma, era ricco di tutto.
30:01Il mare è come la campagna.
30:04La campagna, vede, la produzione del limone.
30:08Se fanno quest'anno, probabilmente all'anno prossimo ci sarà.
30:10Io porto in me questo punto unico del mondo, questo paese, nello spazio in cui esso sadagia,
30:26in questa campagna bella, alle sue spalle, piene di contrade, di abitanti,
30:31nell'anfiteatro dei colli che vanno dalla punta dello Scursi a San Fratello, dalla valle del Rosmarino a quella dell'inganno.
30:40Nel suo mare, spesso minaccioso, impraticabile, che era pericolo costante e fatica immane per i nostri pescatori,
30:49mi porto dentro fatalmente il reticolo delle sue vie, delle sue case,
30:55una folla di volti, un'infinita sequenza di gesti, ed un concerto di voci, parole, frasi.
31:02Mi porto dentro i suoi giorni e le sue notti, la sua luce e il suo buio.
31:16Nel castello Galliego c'è una stanza dedicata al personaggio sicuramente più illustre di Sant'Agata Minitello, Vincenzo Conso.
31:24Ne parliamo adesso per conoscerne la figura con Rita Battolo, che è una delle maggiori esperte storiche appunto del comune di Sant'Agata Minitello.
31:38Se volessimo descrivere la figura di Vincenzo Consolo a chi ancora non lo conosce, cosa potremmo dire?
31:45Guarda, definire la figura di Consolo non è facile, non è facile perché lui era tante cose.
31:51Io posso dire quello che lui stesso ha detto, anche attraverso interviste o anche attraverso conoscenza personale che io ho avuto la fortuna di avere.
32:01Io e mio marito eravamo amici di Vincenzo e di questo io gliene sono grata e orgogliosa.
32:07Allora, Vincenzo diceva che quando andò a Milano per la prima volta, parliamo della Milano degli anni 50 per la prima volta,
32:15c'era quella Milano che aveva già Contoverga, che aveva Vittorino e Quasimodo e quindi lui ambiva andare a Milano,
32:24laddove c'era la creme del momento.
32:28Si chiese come narrare, cosa, che genere e che stile, che linguaggio usare.
32:36E la novità di Consolo è questo.
32:38Lui si inventò tutto nel novecento, si inventò un genere nuovo, si inventò un linguaggio nuovo.
32:46Lui stesso, sai come lo definì in un'intervista, disse proprio così,
32:52quando decisi di fare lo scrittore capì che doveva un po' cambiare le cose.
32:58Allora decisi di essere uno scrittore testimoniale, è un termine, guarda, virgolettato in questa intervista,
33:06un scrittore testimoniale di genere storico-sociale, fa sai che cosa, un'opera di innesto, ecco così viene chiamata culturalmente parlando.
33:20Cioè lui guarda a quelli che sono state le dominazioni in Sicilia, da quella greca, a quella latina, a quella ragonesa, a quella spagnola,
33:30e prende di tutte queste dominazioni, delle stratificazioni culturali, perché queste dominazioni, dice lui,
33:38non hanno lasciato solo teatri e templi, ma hanno lasciato dei linguaggi, hanno lasciato un loro stile, un loro modo di dire.
33:46Perché non prendere tutto quello che la storia ci ha tramandato e innestare tutto questo, inventando anche un nuovo linguaggio.
33:57Ecco, fa uno una operazione archeologica, possiamo dire, dal punto di vista letterario naturalmente.
34:05Cioè scava nel passato, per poter retrarre dal passato, ciò che può essere utile nel presente.
34:12Nonostante ha vissuto parte della sua vita lontana da Santa Catanitello, il suo legame per la città natale è sempre stato fortissimo.
34:19A tal punto da raccontarlo in quasi tutti i suoi libri. Ecco, questo legame voi lo sentivate quando lo frequentavate?
34:27Cioè lui risponeva sempre questo, voler tornare a Sant'Agata?
34:30Assolutamente sì. Lui tornava per le vacanze di Natale, per quelle di Pasqua e in estate.
34:36Quando arrivava a Sant'Agata, ci chiamava e diceva a mio marito,
34:40Nino, andiamo ad Alcara oggi? Andiamo a visitare la fontana delle Sette Bocche, che lui conosceva benissimo fra l'altro,
34:49però amava ritornarci. Andiamo al monte di San Fratello, alla chiesetta di San Fratello, o a Fragalà?
34:57Ecco, lui amava Sant'Agata in modo davvero, non so trovare il termine giusto,
35:06cioè un modo, ce l'aveva dentro lui Sant'Agata e se l'è portata dentro sempre.
35:12Quando lui veniva, amava ritornare non solo nei luoghi della sua memoria,
35:19ma visitare anche tutti i nebrodi. Amava i nebrodi come veramente pochi,
35:23e le ha descritte molto, ma molto bene. C'è un ritratto che fa segre di lui,
35:33dove dice che se mettiamo insieme tutti i testi di Consolo dal punto di vista cronologico,
35:40avremo la storia della Sicilia degli ultimi 250 anni.
35:45Non staccò mai la sua penna dalla Sicilia, non staccò mai il suo pensiero e il suo cuore
35:53da Sant'Agata di Militello, assolutamente.
36:06Sindaco, perché un turista dovrebbe venire a Sant'Agata di Militello per un fine settimana,
36:11per una gita fuori porta? Perché?
36:13Intanto perché Sant'Agata è una cittadina molto ospitale, dove c'è qualcosa da visitare,
36:22interesse storico, artistico, culturale, a parte il Castello Galliego,
36:26anche la nostra chiesa madre, all'interno della chiesa madre ci sono dei dipinti molto interessanti.
36:35e poi è una cittadina dove ha una tradizione gastronomica molto interessante,
36:44con locali dove si mangia bene.
36:50Nel periodo estivo probabilmente è la cittadina che ha la spiaggia libera più estesa del Tirreno,
36:59che sono chilometri di spiaggia dove il turista può sfruttare anche i servizi che quest'anno sono stati potenziati.
37:13Quindi credo che abbia tutte le caratteristiche per poter rendere piacevole un soggiorno di un viaggiatore.
37:23Assessore, perché un turista dovrebbe venire a Sant'Agata Militello per trascorrere un fine settimana
37:39o anche una gita fuori porta?
37:40Perché Sant'Agata è uno splendido paesino, una cittadina che si affaccia sul Martirreno,
37:46di fronte alle isole olie, abbiamo alle spalle il Parco dei Nebrodi, abbiamo arte, abbiamo enogastronomia,
37:54abbiamo tutti quegli elementi che consentono ad un turista di godere di una piccola vacanza
37:59o di un soggiorno più prolungato.
38:02Sant'Agata per la sua posizione a mio avviso può offrire tanto a un turista
38:09che sceglie di venire a Sant'Agata Militello e di soggiornare comunque nei paesi limitrofi
38:15in modo tale da poter apprezzare al meglio quello che la nostra cittadina può offrire.
38:21Ci sono tanti angoli da scoprire, tanti angoli di arte, tanti angoli di cultura
38:28e quindi Sant'Agata si propone in questo senso come cittadina attrattiva.
38:33A proposito di arte e cultura, durante il periodo estivo Sant'Agata diventa un po' il fulcro
38:38anche di tutto il territorio nebroideo per quello che è riuscita ad organizzare,
38:42soprattutto da un punto di vista proprio culturale e artistico.
38:45Assolutamente sì, da questo punto di vista la nostra cittadina si propone davvero
38:50come momento di attrazione durante l'estate da un punto di vista culturale.
38:56Mi viene in mente ad esempio la rassegna Gallego in Jazz che proponiamo da diversi anni
39:00nella nostra splendida cornice del Castello Gallego.
39:04Ci sono tanti altri momenti culturali, momenti di attrazione, commedie,
39:10momenti in particolare dedicati ai bambini.
39:13Ecco, per le famiglie, per i turisti, ma anche per i nostri concittadini
39:18che vogliono godere di una serata in tranquillità o di divertimento,
39:24sicuramente ci sono delle proposte che aiutano la gente ad uscire da casa
39:29e a trascorre una piacevole serata.
39:31Ma il Castello Gallego raccoglie anche una serie di opere d'arti molto importanti
39:54che sono frutto di una raccolta nata dopo quattro biennali organizzate da Nino Santo Marco.
40:00E chi, meglio della moglie di Nino Santo Marco, non ci può descrivere un po' la sua figura.
40:05Siamo nuovamente con Rita Bartolo.
40:07Allora l'importanza di Nino Santo Marco a Sant'Agata Militello
40:10sia per le sue opere da un punto di vista artistico,
40:13ma soprattutto per quello che è riuscito a organizzare.
40:17Sì, lui è stato un uomo polietrico, cioè ha avuto tanti interessi
40:23e queste sue passioni le ha condivise con la città, le ha condivise con gli altri.
40:29Per esempio la passione per la pittura, lui è stato un valente pittore
40:33e alle spalle abbiamo un suo quadro.
40:36L'ha condiviso con la città perché ha ideato, come diceva lei prima,
40:41una quattro edizione della Biennale d'Arte Città di Sant'Agata di Militello
40:46in cui hanno dato al comune negli anni circa 70 quadri,
40:53che oggi fanno parte di questo patrimonio comunale, della Pinacoteca comunale.
40:58Quindi ha fatto una cosa bellissima per la città.
41:01Era un operatore culturale Nino Santo Marco, è stato un giornalista pubblicista,
41:08è stato editore del Valdemone che era una rivista dei Nembrodi,
41:11è stato un uomo che ha davvero sempre presente nella vita culturale,
41:18si è interessato di teatro, si è interessato di tante cose,
41:21è stato amministratore comunale, cioè è stato quello che mi ha coinvolto direttamente,
41:29non solo nella sua vita privata perché è stato mio marito,
41:32ma anche nella sua vita pubblica.
41:35Abbiamo contenuto tante cose e chi ci conosce lo sa.
41:39Grazie a tutti.
42:09Sant'Agata Militello era appunto una frazione di Militello Rosmarino
42:33e oggi ci troviamo proprio qui a Villa Rantù con lo chef Salvatore Armeli
42:38per vedere un pochino le meraviglie di questo posto.
42:41Salvatore, eccoci qui, siamo pronti.
42:44Che meraviglia, che piatto ci hai preparato oggi per Nembrodi Tour?
42:48Allora, abbiamo preparato, o prepareremo, un filetto di maelino nero
42:53scottato con una purea di frutti rossi, mango,
42:58un crumble ottenuto da nocciole, cacao e burro
43:01e dei germogli di piselli.
43:05Che meraviglia, possiamo vedere che c'è una contaminazione tra il nostro territorio,
43:09è un po' esotico, ma devo dire che comunque anche il mango ultimamente
43:13è un frutto che possiamo trovare nei nostri territori.
43:16Sì, tantissimi. Ci sono tante coltivazioni di mango.
43:22A Sant'Agata ci sono almeno due o tre aziende,
43:25di cui una addirittura di importanza nazionale e forse anche internazionale.
43:30E noi abbiamo preso questo mango per poter ottenere questa purea
43:34che dà un tocco in più anche al maelino de Nembrodi, al filetto.
43:39C'è una ricerca molto, possiamo dire, mirata della materia prima.
43:43Sì, guardi, pure i lamponi che abbiamo usato,
43:48noi abbiamo usato lamponi e fragole,
43:50però le fragole le ho messo qui nel piatto per far vedere l'ingrediente
43:54e i lamponi abbiamo fatto questa purea.
43:57Perché? Per dimostrare che se non si ritrovano i lamponi,
44:00perché ci sono dei momenti che non si possono trovare,
44:02magari con le fragole riusciamo a farlo.
44:04Lamponi e fragole che sono di un'altra aziendina locale,
44:09Frazzano, Rocca di Caprileone,
44:10ci sono diverse aziende che hanno queste coltivazioni
44:14e noi attingiamo da loro per poter fare questi prodottini.
44:19C'è un rispetto comunque della materia prima
44:20e anche della stagionalità del nostro, possiamo dire, pianeta, non indifferente?
44:26Sì, cerchiamo di rispettare la natura,
44:29di rispettare i momenti e di rispettare la stagionalità.
44:32Anche se il mercato molte volte ti chiede sempre qualcosa
44:37in qualsiasi periodo dell'anno.
44:39Però noi nel periodo di maggiore materia prima,
44:42quando abbiamo tutte le materie prime,
44:44creiamo il piatto con quello che la natura ci dà.
44:46Perfetto, allora non ci resta che procedere?
44:49Sì, certo.
44:50Sì, certo.
45:20Siamo pronti all'assaggio,
45:41ma prima siamo qui con Giovanna Costanzo,
45:44che è la moglie dello chef,
45:45e possiamo dire anche con lei che gestisce insieme allo chef
45:49sia Villa Rantù che la vostra notteca Sant'Agata, Bontà Nostra.
45:54Questa vostra avventura è iniziata, mi hai detto, 24 anni fa, giusto?
45:58Sì, 24 anni fa.
46:00Noi abbiamo, diciamo, un po' presi dalla passione per la cucina
46:04e per i prodotti nostri,
46:07acquisito un alimentare tradizionale,
46:09e l'abbiamo trasformato e forgiato
46:11per come lo ritenevamo anche più adatto a noi.
46:18Quindi abbiamo cominciato a togliere tutti i prodotti
46:20che erano commerciali,
46:23a cercare dei piccoli produttori
46:25per inserire questi prodotti
46:27e col tempo abbiamo incominciato ad utilizzarli
46:31anche proponendoli dei piccoli antipasti, assaggi,
46:35fino a quando non abbiamo inserito la parte del catering.
46:39E a questa parte del catering,
46:41poi condivisa veramente in modo straordinario
46:44insieme con i nostri clienti,
46:48abbiamo da qualche anno
46:50scelto di avere una nostra location
46:54dove poter al massimo
46:57esprimere, diciamo, la nostra accoglienza
47:02e far assaggiare i nostri piatti tradizionali
47:04che sono legati sempre molto al territorio,
47:06alla stagionalità.
47:09Diciamo che io sono di Elcara,
47:10salvato di Sant'Agra,
47:11quindi siamo un po' un ponte
47:12tra quello che è appunto l'ingresso ai Nebrodi.
47:17Comunque, a quanto hai detto,
47:20voi siete specializzati in catering ed eventi,
47:23ma possiamo dire io non sapevo
47:25ed essendo che comunque
47:26potrei anche essere interessata,
47:28com'è possibile, diciamo, contattarvi?
47:31Allora, sui social abbiamo noi
47:32le nostre pagine Bontà Nostra
47:35e Villa Rantù
47:36e basta contattarci perché
47:38su prenotazione,
47:39quando non abbiamo eventi,
47:40è possibile anche prenotare
47:42le domeniche a pranzo
47:43che abbiamo fatto in primavera
47:44e che continueremo a fare
47:45probabilmente subito dopo l'estate.
47:49Perfetto, allora non ci resta che assaggiarlo, no?
47:53Assolutamente.
48:03Giovanna,
48:04questo piatto è veramente buonissimo,
48:07fresco e ben equilibrato.
48:08complimenti sia a te perché
48:10è salvatore per aver avuto
48:13questa opportunità di assaggiare
48:15e grazie per esserci stati.
48:17Grazie mille.
48:17Grazie mille.
48:18Grazie mille.
48:19Grazie mille.
48:20Grazie mille.
48:21Grazie mille.
48:22Grazie mille.
48:23Grazie mille.
48:24Grazie mille.
48:25Grazie mille.
48:26Grazie mille.
48:27Grazie mille.
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48:40Grazie mille.
48:41Grazie mille.
48:42Grazie mille.
48:43Grazie mille.
48:44Grazie mille.
48:45Grazie a tutti

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