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Matteo Brandi, autore televisivo e fondatore del movimento Pro Italia, ha sollevato a "Next" interrogativi sull’eventualità dell’invio di truppe NATO in Ucraina e sulla natura reale delle minacce che giustificherebbero l’aumento delle spese militari.

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Trascrizione
00:00Next, sguardo al futuro.
00:03Alimentiamo appunto le spese per la difesa, ma soprattutto per difenderci da chi?
00:10Perché questo orso russo, questo dittatore che dovrebbe arrivare fino qui a Pomezia e a Roma a invaderci,
00:22è una proposta credibile o è la classica propaganda?
00:30Stanno provando in tutti i modi a renderla credibile con questa propaganda bambinesca appunto sull'uomo nero
00:35o sull'orso nero che da Oriente arriverebbe fino a bagnare i propri zoccoli del cavallo, insomma sulle coste portoghesi.
00:43Il discorso però qual è? Che il grande nemico oggi delle classi dirigenti europee si chiama storia.
00:49La cosa divertente, se vogliamo, è che le stesse classi dirigenti che hanno convinto i propri popoli della fine della storia,
00:57di quanto fosse ormai passata l'idea stessa di una guerra,
01:01oggi si ritrovano a dover convincere quegli stessi popoli della necessità non solo di andare in guerra,
01:07ma di farlo anche col sorriso stampato in faccia.
01:10E magicamente si rendono poi conto che solo il 12, 13, 14%,
01:14poi adesso i numeri precisi non li so a memoria, ma sono numeri molto bassi,
01:18dei cittadini sono pronti a mettersi un elmetto in testa e a partire al fronte.
01:23Quello che diceva Marco Valle è giustissimo, tu puoi costruire migliaia di carri armati, di aerei, di portaerei,
01:29ma se dietro non ci sono gli uomini e non c'è una volontà collettiva di provare la tragedia della guerra
01:36e la sofferenza della guerra, tu in guerra non ci puoi andare.
01:40Piccolo inciso su quello che si diceva prima sulla Turchia, perché penso che sia un parallelismo perfetto.
01:45Quella non è la politica di Erdogan, è la politica dei Turchi.
01:51Cioè i Turchi ragionano come una collettività, come invece tedeschi, italiani, spagnoli e francesi hanno smesso di fare.
01:58I Turchi sono nella storia, noi no.
02:01La politica neo-ottomana è espressione di una cultura che non ha mai smesso di essere tale.
02:07Quindi qui c'è un lavoro da fare, se vogliamo, anche psicologico, culturale, per ritornare in quella storia che è pericolosa,
02:14in una storia in cui purtroppo quelli che sono i trattati internazionali, si dice spesso no, verba volant, scripta mannet.
02:20No, a livello storico, geopolitico, anche scripta volant.
02:24L'unica cosa che rimane purtroppo è il peso del ferro e il peso della volontà politica,
02:30in cui da alcune parti è egemonica, in altri invece è servile.
02:33Quindi questo passaggio storico, e chiudo, in tutta la sua tragicità e pericolosità,
02:39io credo che ci stia aiutando a prendere atto della realtà.
02:44E questo dovrebbe portarci a responsabilizzarci come popolo, come classe dirigente,
02:49perché ci aspettano anni molto duri, l'ombrello che c'è sempre stato magnificato sulla nostra testa
02:55probabilmente non c'è mai stato, o se c'è stato è sempre stato chiuso e infilato altrove.
03:00Il discorso è che davvero dobbiamo tornare ad essere adulti,
03:03perché il pericolo, quello reale, è di andare incontro al disastro.

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