Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti sulla morte del 17enne in spiaggia a Montalto di Castro c'è anche quella di un malore avuto dal ragazzo mentre stava scavando la buca che si è poi trasformata in una trappola mortale.
La Procura di Civitavecchia sta passando al setaccio ogni pista, non vuole lasciare niente di intentato per capire cosa sia accaduto giovedì scorso.
L'obiettivo è quello di dare "pace" ai genitori, devastati non solo dal dolore ma anche dall'iscrizione del papà nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo. Un "atto dovuto" che inevitabilmente amplifica ancor di più il dolore per la perdita di un figlio.
"Vogliamo capire umanamente e tecnicamente se Riccardo ha avuto un malore prima di morire", ha detto il procuratore capo di Civitavecchia, Alberto Liguori, che nei prossimi giorni dovrebbe incontrare il papà del ragazzo morto sepolto vivo nella buca che lui stesso aveva scavato sulla spiaggia.
Proprio ieri all'uomo è stata notificata l'iscrizione nel registro degli indagati. Un atto dovuto, non perché gli si imputano colpe, ma perché la legge impone questo doloroso passaggio quando perde la vita un minorenne e quindi quello che accade ricade sotto la responsabilità dei genitori. La formalizzazione dell'accusa è sostanzialmente legata ad una serie di attività che l'ufficio giudiziario dovrà disporre come da prassi, a cominciare dall'autopsia sul corpo del ragazzo.