Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • l’altro ieri
ROMA (ITALPRESS) - Può sembrare singolare parlare di ricostruzione dell'Ucraina quando non si intravede all'orizzonte nemmeno l'ipotesi di una tregua. Tuttavia non va persa di vista la prospettiva: il conflitto prima o poi arriverà a conclusione. L'ambasciatore Giampiero Massolo, nella nuova puntata della rubrica dell'Italpress Realpolitik, spiega perché è necessario individuare sin da subito quali possano essere le iniziative da mettere in atto per non privare il Paese delle sue prospettive.
mrv/abr

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Può sembrare strano parlare di ricostruzione quando ancora la situazione sul campo in Ucraina
00:09è così drammatica e le prospettive di una tregua, anche solo momentanea, appaiono così
00:15lontane. Però ci sono alcune considerazioni da fare. Intanto è un dato essenziale quello
00:22di non perdere di vista la prospettiva e la prospettiva è che comunque il conflitto ad
00:29un assetto prima o poi arriverà e nel frattempo c'è un'economia che sta continuando in Ucraina
00:37a vivere, a svilupparsi e che ha bisogno assoluto di supporto. Non è soltanto l'economia di
00:44guerra, perché questa è ovviamente la preoccupazione dominante di quelle autorità. Bisogna lavorare
00:51con loro, bisogna lavorare proprio per cercare di separare questi aspetti, per cercare di
00:56vedere cosa è possibile fare fin d'ora, quali sono le premesse di azione e di iniziativa
01:01di investimento che si possono mettere in atto subito, in modo da consolidare lo sforzo,
01:06ma anche non privare il Paese un domani delle sue potenzialità e prospettive. Questo è
01:13l'obiettivo della conferenza di Roma, che è una successiva conferenza, molte ce ne sono
01:19ancora state, ma con due particolari novità. Una è la massa, la mole di quello che viene
01:27discusso. È una presenza massiccia, articolata, ci sono i governi, ci sono le aziende, ci sono
01:34le grandi banche internazionali, ci sono gli organismi internazionali, c'è l'Unione Europea,
01:40ci sono molti appunto stati e questo è particolarmente significativo, perché solo mobilitando
01:46tutte queste realtà e facendone lavorare in sincrono si può fare questo, si può dare
01:52appunto una prospettiva fin d'ora, sviluppare quello che fin d'ora è sviluppabile. E poi
01:58c'è anche un'altra cosa importante, c'è l'enfasi per l'appunto sulla ricerca delle
02:03cointeressenze fra pubblico e privato e c'è molta enfasi anche sulla necessità di ricostruire
02:09il capitale umano ucraino. Ma l'altro elemento purtroppo che invece è meno positivo e meno
02:16incoraggiante è la situazione sul campo. La conferenza si svolge in una situazione più
02:22drammatica di quelle che l'avevano preceduta, si svolge quando le prospettive sono oggettivamente
02:31più verso lo stallo che verso uno sviluppo sostanziale. Ed è per questo che pur tenendo in qualche
02:40modo separata questa prospettiva di sviluppo verso la ricostruzione fin d'ora e quella che
02:47è la triste realtà quotidiana, noi dobbiamo cercare un raccordo fra queste due dimensioni.
02:54Perché solo se si cerca un raccordo, solo se l'intera comunità internazionale, l'Occidente,
03:01gli Stati Uniti, l'Europa procedono da questo punto di vista di conserva, si potrà attenuare
03:07questa forbice che c'è fra la realtà di quello a cui assistiamo nel quotidiano e l'azione per
03:15cercare di salvare la prospettiva di un futuro per quel Paese e che poi è un futuro per l'Europa
03:22intera. Speriamo che sul concreto, sulle concrete iniziative di investimento si rafforzi la solidarietà
03:29dell'Occidente.

Consigliato