Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • ieri
Buona Terra 2^ puntata
Trascrizione
00:00Grazie a tutti
00:30Sole, cuore, terra, mani sapienti, antichi sapori, l'oro dei campi, il profumo del mare, artigianato, passione, tradizione, dai monti al Mediterraneo, un viaggio autentico, genuino, vero, indimenticabile.
00:55Buona terra, da scoprire, da gustare, da amare.
01:25Grazie a tutti.
01:55E siamo qui a Tenuta Anasita in provincia di Messina.
02:03Incontriamo Alberto Isgro.
02:04Buongiorno Alberto.
02:05Buongiorno, il piacere è mio. Come stai?
02:08Bene, tutto bene. Siamo contenti di essere qui perché vogliamo conoscere da vicino questa realtà produttiva.
02:12Sono contento che oggi siete tutti qui a vedere la nostra bellissima azienda che nasce sui monti peloritani.
02:20Ci troviamo in un posto che può essere per certi punti di vista un posto per l'allevamento bufalino favorevole.
02:31Ci troviamo fra Milazzo e San Filippo del Mela, nella provincia di Messina.
02:36E siamo in un punto strategico perché abbiamo le isole Olie da una parte, Milazzo dall'altra e i monti peloritani alle nostre spalle.
02:44Quindi diciamo che il territorio per noi è uno fra i migliori della provincia.
02:49Quindi siamo felici di essere in questo posto.
02:54Vediamo queste bufale che sono veramente molto belle.
02:56Ma cosa mangiano?
02:57Come vedi, guarda, sono uno splendore.
02:59Come ti posso far vedere, mangiano dei fieni che se tu odori non si sente nessun odore di medicina, niente.
03:08Perché siamo un'azienda, siamo in biologico e quindi tutti i fieni li produciamo noi nei nostri terreni.
03:15Mangiano in questo momento un fienno di oietto, vena e beccia.
03:22Che per noi, essendo che siamo in produzione di latte, favorisce l'animale ad avere un latte migliore.
03:28Perché ha delle proprietà che sicuramente un altro tipo di fienno non può avere.
03:33Non diamo mangimi, ma solo i nostri fieni.
03:36L'unica cosa che produciamo noi mangimi è il mais.
03:38Ma ce lo autoproduciamo sempre noi.
03:41Per avere un mangime biologico.
03:44Perché se andiamo a comprare un mais dove magari può venire dall'America,
03:49noi non possiamo sapere se è un mais che magari ha dell'OGM.
03:53Mentre così evitiamo il toccio e producendo noi in house, internamente,
03:58abbiamo un prodotto di altissima qualità.
04:00Che per gli animali è un'eccellenza.
04:02Certo, e da lì mostra di bufale anche più buona.
04:05Esatto, assolutamente sì.
04:06Il latte esce sicuramente, no sicuramente, esce un prodotto biologico.
04:11Quindi possiamo dare ai nostri clienti un prodotto di altissima qualità.
04:16Quando uno pensa alle bufale, pensa alla Campania, non pensa alla Sicilia.
04:33Sì Fabrizio, pensano alla Campania perché anticamente questi animali sono stati portati in Campania.
04:38Ma la realtà dei fatti è che prima sono arrivate in Sicilia,
04:42solo che i nostri avi hanno avuto timore di questo animale, perché è un animale aggressivo.
04:47E quindi da là, e vedendo che i siciliani non riuscirono ad allevare questo tipo di animale,
04:52l'hanno spostato nella Piana del Sele, quindi in Campania.
04:55Quindi voi soltanto avete ripreso una tradizione che era antichissima che è siciliana.
04:59Abbiamo ripreso una tradizione antichissima e l'abbiamo riportata al giorno d'oggi qui da noi in Sicilia,
05:03come tanti anni fa dovevano fare i nostri avi.
05:07Bene.
05:24Oggi quando si parla di allevamenti si parla anche molto spesso di benessere animale.
05:28Voi su queste pratiche come siete orientati?
05:32Assolutamente sì e come no.
05:33Noi puntiamo quasi tutto sul benessere animale, perché se l'animale sta bene, il latte lo fa buonissimo,
05:41è la prima regola dell'azienda.
05:43Però di questo se ne occupa la mia collaboratrice, che è anche mia moglie.
05:48Quindi adesso te la presento e ne continuerai a parlare con lei.
05:52Bene.
05:53Allora a questo punto andiamo a conoscere Valea Tommaso che ci parlerà di benessere animale.
05:57Per parlare di benessere animale, Alberto Isgro, proprietario di Tontanasita, ci ha consigliato di parlare con Valeria.
06:16Valeria Tommaso.
06:17Buongiorno Valeria.
06:18Molto lieta, molto lieta, piacere mio.
06:21Bene, siamo qui per parlare un po' di benessere animale.
06:24Bene, raccontateci un po', raccontaci un po' in che cosa consiste per voi il benessere animale.
06:28Allora Fabrizio, per noi intanto il benessere animale è un punto cardine dell'azienda.
06:33Ci teniamo tanto.
06:35Ti posso dire che ci troviamo in questa stalla all'avanguardia.
06:38Abbiamo attualmente 400 capi, ma ne può ospitare agevolmente anche 800.
06:44Bene.
06:44Quindi il progetto di tenuta anasida è quello proprio di espanderci esponanzialmente.
06:51Riguardante il benessere animale, noi abbiamo studiato ad hoc delle aree specifiche, dove possiamo vedere per esempio la piscina, dove a gruppi li facciamo uscire perché a loro piace tanto l'acqua.
07:03Si rilassano, si lavano.
07:05Un po' come gli esseri umani.
07:06Sì, sì, sì.
07:07La loro spa, questa è la loro spa.
07:09Assolutamente sì.
07:10Abbiamo, la stalla è anche dotata di dei massaggiatori automatici.
07:16Le bufale sono degli animali estremamente intelligenti, anche molto curiosi, e li attivano in automatico.
07:23Questi massaggiatori così si possono rilassare con questo massaggiatore automatico lungo il corpo, su tutta la schiena.
07:30E poi abbiamo anche un sistema di nebulizzazione in tutta la stalla,
07:34perché le temperature qui in Sicilia sono molto strong e quindi anche se è un animale abituato a questo tipo di temperature,
07:44noi cerchiamo sempre di farlo stare al fresco in maniera tale che ne possa aggiovare anche lui per quanto riguarda proprio il benessere animale in totale.
07:54E poi l'animale che sta bene dà un latte migliore e un latte migliore dà mozzarella di bufala migliori.
07:59Un prodotto, perché noi non trattiamo solo mozzarella, ma anche la ricotta fresca, lo stracchino, il formaggio,
08:06una varietà di prodotti di altissima qualità.
08:09E quindi parte tutto da loro.
08:12Non ci resta andare a vedere come nasce la mozzarella di bufala?
08:15Ora ti porto direttamente al laboratorio, annesso ai locali di vendita al dettaglio, dove c'è anche la pasticceria.
08:23E noi ci troviamo proprio a due passi dallo svincolato stradale di Milazzo.
08:27Quindi è veramente un punto strategico un po' per tutti.
08:31Seguitaci!
08:39Siamo adesso nel laboratorio di Don Tanasita perché vogliamo assistere alle fasi in cui nasce la mozzarella di bufala.
08:50E siamo qui con Nino Rizzo, il casaro di Don Tanasita, che ovviamente si avvale anche dell'aiuto di alcuni collaboratori,
08:58per farci vedere un po' come nasce la mozzarella di bufala.
09:00Buongiorno Nino!
09:01Buongiorno!
09:02Allora qui vediamo delle bellissime cagliate di latte di bufala.
09:06La cagliata di latte di bufala. Come ogni mattina scendiamo il nostro latte delle nostre bufole,
09:11lo guagliamo, lo portiamo a temperatura di 37 gradi, mettiamo il seri innesto.
09:17Questo procedimento è stato fatto alle 4 del mattino per arrivare a questo momento.
09:22A 37 gradi gli mettiamo il guaglio e a 40 gradi togliamo tutto e facciamo attendere un'oretta.
09:29Poi si prova la pasta, va asciugata dal siero.
09:32Ecco la cagliata, l'abbiamo uscita, l'abbiamo messa qua.
09:36Ora andiamo a tagliare la cagliata, che si deve fare a fette.
09:41Con questo arnese che è una sorta di falce, cos'è?
09:43È una falce che si usa per tagliare proprio apposta per i casetici, per la pasta.
09:49Quindi la cagliata viene fatta a pezzi?
09:51Viene fatta a pezzi, viene messa nel tagliapasta, che viene fatta a fette.
09:55Viene fatta a fettine, non macinata, non frullata, ma fatta a fette.
10:01E quindi sono delle fasi essenziali con cui...
10:13Essenziali.
10:14Sì.
10:16Adesso mettiamo nella...
10:17Deve lavorare il latte per farlo diventare mozzata di bussala.
10:19Mettiamo nella compescina.
10:21Questa si chiama compescina.
10:23Sì.
10:24Questa struttura qua.
10:25Si va a setacciare, a controllare.
10:29Sentiamo l'odore di latte buono, eh?
10:31Certo.
10:31L'odore di mozzarella.
10:33Il latte fresco, delle nostre bufale.
10:37Ecco qua.
10:37Adesso andiamo a raggiungere l'acqua a 92 gradi per fare la filatura.
10:43Quindi l'acqua deve avere una temperatura molto alta.
10:46Sì.
10:50Perché quest'acqua calda consente a questa cagliata...
10:54Di filare.
10:55Di iniziare a filare.
10:57Di filare.
10:57Ora ve la faccio vedere.
10:58Un momentino.
10:59Perché?
11:00C'è l'acqua potente.
11:03Perché aggiungiamo l'acqua a 94 gradi.
11:09È meglio non mettere le mani dentro, ovviamente.
11:12Eh no.
11:15Va bene.
11:16A questa temperatura, quindi comincia la filatura, giusto?
11:19Sì.
11:20Comincia la filatura.
11:21E ora si vede anche la filatura.
11:23Perché questa è la filatura.
11:25Quando andiamo a girare...
11:27E tutto ancora...
11:29Non è...
11:30Sta cominciando a filare.
11:32Sta a vedere?
11:33Adesso c'è la filatura.
11:35Bellissimo.
11:36Questa è la filatura.
11:37Dopo che viene filata, quindi sciolta, questa fase...
11:40Questa fase quanto dura?
11:42All'incirca?
11:43Un minuto.
11:44Poi dipende giustamente pure dal casale o l'occhio del casale.
11:47Poi andiamo a compattarla, ora, ed asciugare l'acqua.
11:52E quest'acqua poi la puliamo e serve per il siero di governo, all'indomani.
11:58Importantissimo il siero di governo.
11:59Il siero di governo è importantissimo quanto tutti i procedimenti.
12:05E infatti, perché poi è quel liquido che consente alla mozzarella di bufala di conservarsi...
12:09Di conservarsi e dare il sale.
12:11Perché noi qua sale non ne stiamo aggiungendo, perché il sale lo prendiamo in siero di governo.
12:15Che la mozzarella di bufala, tanti non lo sanno, in Inghilterra sono più bravi di noi, in Francia sono più bravi di noi di mantenerla.
12:28Gli unici siamo noi che la creiamo in Italia e anche le persone non lo sanno, che la mozzarella di bufala non si viene in frigo.
12:35Sono tre cose principali che non si fa mai nella mozzarella di bufala.
12:40Non si viene in frigo, non si sciacqua sotto l'acqua corrente, togliendo il suo siero innesco, il suo siero di governo.
12:48E poi?
12:48E poi tagliarla a fette.
12:50Non si taglia a fette, ma la mozzarella si taglia in quattro.
12:54O si mangia tutte in un colpo, o al limite si taglia in quattro.
12:58Ah, interessante!
12:59In quattro spicchi, perché?
13:01Perché tagliando la fette, come la mozzarella viene, il sale viene preso nel siero di governo, cosa accade?
13:08Accade che all'esterno la fettina è più salata, all'interno è meno salata.
13:12Quindi se la taglia a fette, chi mangia la mozzarella più salata e chi la mangia in silica.
13:16Invece tagliarla in quel modo a spicchi, la sapore tutte insieme.
13:20Benissimo, questo è utilissimo.
13:22Allora, ripetiamo queste informazioni ai nostri telespettatori perché sono utili.
13:26Punto primo, non mettere mai la mozzarella di bufala in frigo.
13:30Punto secondo, non sciacquarla mai sotto l'acqua.
13:33E punto terzo, non tagliarla a fette, ma piuttosto tagliarla a spicchi, oppure farne un unico boccone, se ovviamente l'appezzatura ce lo consente.
13:43Giusto?
13:43Sì, giustissimo.
13:46Qui stiamo andando ad asciugare tutta l'acqua perché deve rimanere asciutta.
13:50E qui vediamo, ecco, questa filatura così che il sapore ha, non è una mozzarella di bufala, ancora, come dire...
13:58È una pasta.
14:00È una pasta che quindi ha un sapore ancora un po'...
14:03Sciaro.
14:04Esatto, non deciso, non compiuto.
14:07Non compiuto.
14:09Poi c'è tantissima manualità.
14:11Sì.
14:11Qui il lavoro delle mani è straordinario, è importantissimo.
14:15Dobbiamo andare a compattare, a non fare perdere il grasso, perché se uno mantiene più la pasta del dovuto, si sgrassa e rimane senza il grasso.
14:25C'è differenza tra latte di bufala d'estate e latte di bufala d'inverno perché cambia l'alimentazione?
14:30No.
14:31No, no.
14:32Perché più o meno qui in Sicilia si alimentano allo stesso modo, giusto?
14:36Allo stesso modo abbiamo la stessa temperatura, quasi l'inverno viene in stato.
14:41Si alimentano.
14:44Le completiamo con il mangime all'estate.
14:49Ora lui tiene la pasta, la tiene sempre compatta per non sgrassarsi.
14:54E io vado a prendere la palla a 92 gradi con le mani.
14:58Ecco, inquadriamo anche questo momento così.
15:02Faccio questa palla, la porto qua in acqua e creo la mozzarella, in questo caso il bocconcino, e lui va a mozzare a mano.
15:10Con un gesto ben preciso, secco, che determina la forma della mozzarella, che poi si vuole definire. Così?
15:19Sì. La forma, diciamo, gliela do io qui, lui va a mozzare la mozzatura da cui viene il nome mozzarella, perché lui la mozza.
15:31Questi sono dei bocconcini?
15:33Questi sono bocconcini che ha questa particolarità della mozzatura B.
15:37Ecco, mettiamola un po' più a vista.
15:38Questa B
15:40Telecamera
15:41Questa B determina che è fatta manualmente.
15:45Quando la fanno nel macchinario, ha una tutta rotonda, non ha la B.
15:50E quella è fatta con la macchina.
15:51Anche questo quindi è un simbolo di artigianalità.
15:53Di artigianalità.
15:53Quindi i consumatori e gli amanti di mozzarella e bufala, se stanno a guardare questo aspetto, possono capire se la mozzatura che mangia è artigianale.
16:01Si è artigianale o poi è fatta con la macchina stampa.
16:05Perfetto.
16:05E quando fate invece un bocconcino normale, ovviamente la gestualità ha un aspetto diverso?
16:12Se vuole fare la mozzarella a 250 grammi?
16:16Ora stiamo facendo la mozzarella.
16:17Ora vi faccio vedere la mozzarella.
16:20E' uguale, giustamente, un po' di pieno più grande.
16:26Qua c'è la mozzarella a B.
16:31In formato più grande.
16:32Quindi in questo recipiente viene fuori la mozzarella di bufala.
16:35Ma già è un buon momento per essere mangiata?
16:38Ancora no.
16:39Cosa manca ancora?
16:41Ancora noi facciamo lo shock termico, che prendiamo questa mozzarella.
16:45Quando viene messa qui dentro, viene uno shock termico.
16:49Dal caldo passa freddo e diventa compatto.
16:52Poi si deve mettere nel liquido tipo averno, dove c'è il sale, dove c'è l'acido lattico e acqua di remeneggiato.
17:02Dopo un'oretta, mezz'oretta, bocconcini arrivano prima perché sono più piccolini, si prendono prima di sale.
17:08E allora, tra 20 minuti si potrebbe mangiare.
17:12Un treccione?
17:13Un treccione ci vuole di più, un 3-4 ore.
17:15Una zizzona dipende dalla misura, di un chilo, di due chili.
17:19Ci vuole un 4-5 ore anche.
17:22Per mangiarla al sale, giusto.
17:25Se no te la mangi scialba.
17:26Ma c'è un momento migliore in cui mangia la mozzarella un giorno dopo, due giorni dopo?
17:30Io la preferisco all'indomani.
17:32Perché in questo momento è fresca, quindi quando la mozzarella è fresca è più gommosa e senza sale.
17:39Se passa un po' di ore, 10 ore, 12 ore o all'indomani è ancora migliore.
17:44Perché dopo è completa, è fredda, non è gommosa, è morbida e c'è il sale.
17:49E c'è, a chi piace, aggiunge dell'olio extravergine di oliva e mangia una mozzarella di bufala con l'aggiunta dell'olio.
17:56È un buon abbinamento?
17:58Sì, potrebbe essere un buon abbinamento.
18:00La mozzarella si mangia così, classica, però dipende ai gusti.
18:03Io la mangio olio e limone.
18:05Io gli metto dell'olio, sempre la faccia a spicchi, dell'olio e del limone aggiunto.
18:10Per come la mangiano a caserta.
18:13Loro la mangiano così, caserta.
18:15Quindi se loro la mangiano così ci sarà un perché.
18:17Ci sarà un perché.
18:18Bene.
18:20E adesso Nino Rizzo, il casario di Tenuta Nazita, ci fa vedere come nasce un particolare formato di mozzarella di bufala.
18:27Vediamo un po'.
18:28Questa è la zizzona che andiamo a formare.
18:40Questa zizzona rappresenta il seno della donna.
18:45Non ha una tradizione antica la zizzona.
18:50Ha un 15 anni di... 15 anni.
18:52Questo formato l'ha fatto De Laurentiis, il regista De Laurentiis, nel film Benvenuto al Sud, che in uno scherzo di film ha voluto fare uno scherzo e creare una scena in omaggio a una donna.
19:06E l'ha creata lui.
19:08Da allora, da 15 anni a questa parte, c'è la zizzona.
19:12Che adesso tutte le aziende che hanno un mostro di bufala convinciono a fare questo formato.
19:17Quindi il copyright è di questo regista che ha voluto fare un omaggio particolare e questo formato adesso è diventato diffuso in tanti caseifici.
19:26Bene, ringraziamo Nino Rizzo, il casale di Untanasita, insieme ai suoi collaboratori, per questa bellissima descrizione di come nasce una mozzarella di bufala in Sicilia.
19:36Siamo appena usciti dal laboratorio di Untanasita, abbiamo visto nascere la mozzarella di bufala, un'esperienza che consigliamo a tutti i caciodipendenti, a tutti coloro che amano mangiare la mozzarella di bufala.
19:59Untanasita è anche altro e qui vogliamo scoprire cosa possiamo ancora degustare.
20:04Fabrizio, ma te lo posso offrire un caffè?
20:07Volentieri.
20:08Accomodati.
20:09Ti seguo.
20:09Grazie.
20:10Grazie.
20:11Grazie.
20:12Grazie.
20:13Grazie.
20:14Grazie a tutti.
20:43Grazie a tutti.
21:13Grazie a tutti.
21:15È un borgo del Settecento, ripristinato, come vedi abbiamo ampi giardini, abbiamo tutto il reparto delle colazioni e del punto vendita
21:27e poi come progetto futuro di tenuta nafita abbiamo una boutique che prevede nove camere, enoteca e ristorante, tutto a base di bufala.
21:37Quindi un polo dove mangiare e stare bene?
21:41Sì, assolutamente sì, mangiare bene e stare bene.
21:44Infatti, giusta osservazione.
21:56Il nostro viaggio in Sicilia con Buonaterra continua con i contenuti extra e con le interviste ai protagonisti delle nostre puntate.
22:05Seguiteci sui nostri social media.
22:14Abbiamo intercettato alcuni grandi esperti di vino.
22:40E abbiamo chiesto di raccontarci come sta, secondo loro, la Sicilia dei bianchi e dei rossi.
22:46Guardate il servizio.
22:47I punti di forza.
22:54Sicuramente è stata recuperata un'identità precisa.
22:58Si è passati da, parlo di 50 anni fa, un'isola che era conosciuta soprattutto per il grande potenziale e la grande produzione di etolitri,
23:10a una isola che contiene insieme tante isole.
23:14Tante isole che possono essere sia fatte da piccole doc, penso per esempio alla doc Faro, alle doc delle piccole isole come Salina e Pantelleria,
23:24alle grandi doc come l'Etna e altre ancora di più grande produzione.
23:29Tutto questo è stato negli ultimi 40 anni sicuramente un volano di qualità in tutta la Sicilia.
23:38E l'ultima strada come punto di forza che si è presa la maggiore valorizzazione dei vini bianchi,
23:45dal Catarrato al Grillo, è ancora una carta in più da giocare.
23:51Molto spesso il vino siciliano è conosciuto in quanto prodotto, ma non per quello che contiene come cultura all'interno del prodotto stesso.
24:02Su questo penso ci sia da fare un lavoro di comunicazione per trasformare il potenziale di forza che è dato appunto dalla storicità e dalla cultura
24:13in un veicolo di comunicazione.
24:21Allora, sono venuta in Sicilia tanti anni fa ed è per me una tappa imperdibile ogni anno,
24:34sia in occasione di queste anteprime organizzate in maniera impeccabile da tutti i produttori,
24:39dalla creazione di Sicilian Primeur, da Sauvini Sicilia,
24:43ma soprattutto ti dà un timbro di come questo bellissimo movimento del vino siciliano è cresciuto,
24:53è diventato, se vogliamo, sempre più coeso.
24:57Lo dico quasi con una punta non di invidia, prendiamola con l'accezione più bonaria e migliore del termine,
25:03però con grande riconoscibilità di aver fatto sistema,
25:08è una cosa che in molte altre regioni minicole, anche forse più datate, più blasonate,
25:15tuttora non è così scontato.
25:17Quindi il grande vantaggio di un'isola è forse quello di avere una differenziazione incredibile
25:24e di aver arricchito anno dopo anno questo comparto enologico,
25:29devo dire oggi alla pari dei grandi vini di tutto il mondo.
25:34Ma per me il grande punto di debolezza della Sicilia del vino è purtroppo la parte di carenza di infrastrutture
25:41che permettono anche solo la visita di una cantina rispetto ad un'altra
25:45e il calcolo dei tempi proprio reali di un viaggio
25:50che indubbiamente se hai delle strade o mezzi meno agili
25:58ti comportano evidentemente degli itinerari un po' più articolati.
26:04Tutti in debolezza rimangono pochi, sono principalmente legati a quello che sta succedendo oggi,
26:22una forte erosione del vigneto Sicilia, si è contratto molto, si è contratto oltre un 30%,
26:28ben oltre a quello che è il dato medio di un 12%.
26:31Il secondo punto è sicuramente legato all'ambiente, al clima, al cambiamento che questo clima sta subendo
26:38e al fatto che sempre più diventa difficile fare viticoltura all'interno del cuore del Mediterraneo,
26:43però qui scopriremo che è più difficile farlo se adottiamo dei sistemi continentali
26:48come avevamo fatto in passato, diventa invece un po' più facile se adotteremo quello che è il vero sistema del Mediterraneo
26:54che era radicato in questo territorio.
26:56Il terzo punto è un sistema strutturale, credo mentale, che riguarda soprattutto quello che è venuto a mancare negli ultimi anni
27:08che sono le cantine sociali.
27:10Sicilia non può pensare di fare a meno di questo, deve pensare a un recupero della parte sociale,
27:16lo deve fare attraverso progetti strutturati, strategici, dove serve managerialità, dove serve coesione, verticalizzazione.
27:22Oggi l'imbottigliato siciliano rappresenta il 60% della produzione totale.
27:28C'è un boost che deve arrivare soprattutto dalla ristrutturazione, dalla riorganizzazione del compatto delle cantine sociali
27:37e in questo serve un sistema organizzativo.
27:40Credo che la Sicilia, la conosco, ci lavoro dal 2003, abbia la possibilità anche di dislocare in nuove aree viticole
27:47una parte della sua viticoltura, si può salire in altezza, in altitudine in alcuni territori,
27:55si può pensare anche a un modello del Mediterraneo.
27:59La Sicilia può diventare anche un'esportatrice di cultura viticola.
28:03Ricordiamo che qui era radicato il più grande modello di viticoltura del Mediterraneo
28:08e in termini di gestione dei suoli, sesti di impianto, gestione della parete vegetativa,
28:15c'era molto nel passato che dobbiamo riprendere e dobbiamo valorizzare.
28:19Ecco, questo potrebbe essere un grande canale di contenuti attraverso i quali ripartire.
28:25E poi c'è il fatto che esiste una grande sicilianità e questo è un valore non da sottovalutare,
28:32è un valore che i territori che vogliono avere sempre più resilienza,
28:37ma soprattutto che vogliono avere contenuti per il futuro,
28:40devono avere una grande identità nelle persone,
28:43perché è nel capitale umano che ci sta la parte più importante.
29:02Quando scegliamo un prodotto al suo mercato, una bottiglia in uno scaffale,
29:13cosa succede al nostro cervello?
29:15Abbiamo deciso di intervistare un grande esperto di neuroscienze come Vincenzo Russo.
29:21Sentiamo l'intervista.
29:22Spieghiamo un poco cosa sono le neuroscienze, ormai se ne parla tanto,
29:32ma vogliamo spiegare ai nostri ascoltatori cosa si tratta?
29:35È l'unico modo per poter misurare quello che fa vendere un prodotto, ovvero le emozioni.
29:39Lo facciamo con tecniche neuroscientifiche,
29:41significa un elettroencefalogramma anche a 52 canali,
29:44per vedere quale parte del cervello si attiva di fronte a un'immagine,
29:49un'etichetta, un sito o anche l'assaggio di un vino.
29:52Si misura il battito cardiaco, la soluzione delle mani,
29:55che permette di misurare l'intensità emotiva.
29:56In questo modo abbiamo dati molto più veritieri di quello che una persona potrebbe dirci.
30:02Quindi diciamo che la macchina è la verità portata all'ennesima potenza.
30:06Lei ci ha anticipato di un progetto che riguarda le aziende siciliane,
30:10le cantine siciliane,
30:11è un modo per creare un legame con i giovani che si approcciano al vino.
30:15Di cosa si tratta?
30:16Sì, il tema è giovani, giovani e vino.
30:18Si parla tanto dei giovani come un'alternativa,
30:21i mercati soffrono e quindi i giovani diventano un apporto importante per le cantine.
30:27Il problema è che quanti sono i dati reali di ascolto dei giovani?
30:32Noi abbiamo creato una sorta di indicatore,
30:34attraverso delle interviste, ma anche attraverso dei dati neuroscientifici,
30:38per misurare la capacità reale, attrattiva,
30:42sia della cantina e della sua capacità di comunicazione,
30:45che del suo prodotto e le sue etichette,
30:47per essere in linea con le aspettative dei giovani.
30:49L'obiettivo è quello di arrivare ad una sorta di mappatura che dà alle cantine una diagnosi.
30:55Voi sapete che se la diagnosi è fatta bene abbiamo risolto il problema al 50%,
30:59quindi una diagnosi di quanto si è capaci di attrarre i giovani nel proprio contesto enologico.
31:06Ci sono due o tre consigli pratici che possiamo dare alle cantine
31:09per migliorare il loro rapporto con i consumatori,
31:11per essere più diretti verso i consumatori finali?
31:13Beh, la parola segreta è enoturismo.
31:17Sempre più si va verso la capacità di accogliere,
31:20di creare sensazioni ed esperienze nel contesto vitivinicolo.
31:27Faccio una considerazione.
31:29Noi siamo una generazione che ha avuto la possibilità di assaggiare il vino
31:33perché c'erano i nonni che ce lo facevano assaggiare,
31:35c'erano le famiglie che ce lo facevano assaggiare.
31:37Oggi sempre più la tavola imbandita col vino è una rarità.
31:41E allora creare occasioni esperienziali,
31:44creare occasioni esperienziali attraverso anche la comunicazione.
31:48Abbiamo fatto un'indagine, ovviamente,
31:50pochissime cantine usano, sanno cos'è TikTok,
31:53pochissime usano Instagram,
31:54tutti lavorano su Facebook o su altri canali digitali
31:58che sono più da boomers che da generazione Z.
32:01E poi la capacità è quella di creare esperienza.
32:05Ovviamente questo significa avere l'accoglienza dentro le proprie cantine
32:09e occasioni anche per poter godere della magnificenza dei nostri luoghi.
32:14Andare in bicicletta in mezzo alle vigne non è una cosa usuale in Sicilia,
32:18lo è in altri contesti e noi siamo un po' in ritardo.
32:21Vista l'aneroscienza e la Sicilia del vino ha un futuro allora?
32:25Assolutamente sì, se si è capace di comprendere
32:27che i consumatori non sono macchine pensanti che si emozionano,
32:31ma macchine emotive che pensano.
32:32Bisogna colpirli da un punto di vista emotivo.
32:45Mi vedete con un calice di rossa in mano
32:46perché il vino è anche l'argomento del prossimo servizio.
32:50Non sappiamo se è una moda,
32:52ma è certo che molta gente adesso con la pizza beve del vino.
32:55Abbiamo sentito alcuni addetti lavori e alcuni pizzaioli.
32:59Vediamo le loro risposte.
33:01Innanzitutto diciamo che con la pizza io consiglio di abbinare rosati,
33:06ce ne sono tanti da nord a sud Italia in quasi tutte le regioni,
33:10oppure dei rossi di corpo leggero o medio corpo.
33:14Per quanto riguarda i rosati la temperatura sostanzialmente è quella a cui vengono serviti i vini bianchi,
33:21mentre per quanto riguarda i rossi io consiglio una temperatura che va tra i 16 ai 18 gradi.
33:27Quindi il vino va servito fresco.
33:29In molti testi ancora oggi si legge che il vino rosso va servito a temperatura ambiente,
33:34però in realtà sicuramente non è la temperatura ambiente di oggi.
33:38Per quanto riguarda l'abbinamento,
33:41noi sappiamo che ci sono delle pizze classiche,
33:45ma poi una quantità di varianti praticamente infinita.
33:48è uno dei piatti in cui la fantasia umana si sbizzarisce di più.
33:55Quindi l'importante nell'abbinamento è tener conto del condimento della pizza.
34:01Quindi possiamo abbinare, come dicevo, dei rosati da nord,
34:06da un Lagrange Crezzer dell'Alto Adige,
34:09un Bardolino Chiaretto per andare poi un po' più a sud,
34:12un Cerasuolo d'Abruzzo, un Ciro Rosato o anche dei vini rosati siciliani.
34:21Vanno molto bene con le pizze classiche,
34:24con delle pizze con condimenti a base di frutti di mare
34:28o qualcos'altro di pesce,
34:31perché oggi ci sono anche queste varianti particolari.
34:35Poi saliamo via via, possiamo pensare a pizze con salumi,
34:40allora magari un rosso leggero,
34:43che potrebbe essere anche qui una schiava dell'Alto Adige,
34:47oppure il nostro frappato,
34:52che è un vino che va sempre di più,
34:54perché pensate, un vino così leggero, profumato e facile da bere,
34:58che viene fatto a una latitudine che è grossomodo quella di Tunisi.
35:02Poi possiamo salire ancora,
35:04pensate a una pizza ai quattro formaggi,
35:06allora magari ci vuole un rosso un po' più strutturato.
35:10E poi anche un'alternativa potrebbe essere quella dei rossi frizzanti,
35:15e qui andiamo dai classici campani,
35:18quindi Gragnano e Lettere e la penisola sorrentina,
35:21a una Bonarda,
35:23che va benissimo con i salumi
35:26e con tante altre cose dal gusto ricco,
35:32per poi passare ai Lambruschi.
35:34Quindi diciamo che per la pizza la scelta è veramente grande
35:40e io ritengo che si può bere vino con la pizza,
35:45anzi si dovrebbe bere vino con la pizza.
35:48Siamo con Laura Carollo di Bottega Cossallo,
35:53lei è una grande esperta di vini
35:54e vogliamo chiedergli,
35:56abbinamento vino-pizza, è possibile?
35:59Assolutamente sì,
36:00secondo me poi tra l'altro le due eccellenze italiane,
36:04sia la pizza che il vino,
36:05si abbinano in maniera perfetta.
36:08La cosa tra l'altro più divertente
36:10è che lo spretto di abbinamenti è veramente molto vario e vasto,
36:14per cui tramite il nostro palato,
36:17che poi alla fine è sempre il primo conduttore della vicenda,
36:22si può veramente pensare a un bel abbinamento, sì.
36:26Oggi questa pendenza si sta un attimo affermando sempre più,
36:30ma siamo davanti a una moda o qualcosa di più?
36:33Perché io noto che in molte pizzerie
36:34ci sono ormai tante carte dei vini,
36:37quindi non c'è soltanto la birra,
36:39ma spuntano carte dei vini,
36:41come se fossero in un ristorante.
36:42Qual è il tuo pensiero?
36:43Allora, secondo me,
36:45per fortuna non si tratta soltanto di moda,
36:47secondo me quello che posso vivere giornalmente
36:50è il fatto che si beve più consapevolmente.
36:54La scelta di bere bene è sempre fatta meglio
36:58e molto di più rispetto a prima,
37:01quindi se prima si sceglieva o si virava
37:04su una bevanda che poteva essere giusto un contorno
37:08o soltanto una compagnia alla pizza o al piatto in generale
37:12di cui parliamo,
37:13adesso c'è molta più consapevolezza
37:15e molta più attenzione anche su questo.
37:17Cocco dice che è comunque sempre meglio preferire
37:20delle bollicino, metodo classico con la pizza.
37:23E anche questo è un tuo pensiero?
37:24Oppure anche i vini fermi vanno bene?
37:25Ma in realtà non è una prerogativa,
37:28nel senso, se parliamo sicuramente di una quattro formaggi,
37:31quindi dove trovo molta molta grassezza,
37:34anche il metodo classico è veramente un ottimo abbinamento,
37:38però non del tutto, ci sono talmente tanti vini
37:40da poter scegliere, dei rossi freschi,
37:42dei rosati, dei bianchi,
37:44anche che abbiano un minimo più di macerazione
37:46che veramente si può soltanto,
37:49c'è l'imbarazzo della scelta nello scegliere appunto.
37:53Alla fine vince sempre il uso soggettivo?
37:56Allora, sì, ma rispettando secondo me delle piccole regole,
38:01nel senso che dobbiamo cercare di andare a valorizzare
38:05quello che stiamo mangiando,
38:06non andarci contro,
38:07perché il rischio poi è di accentuare
38:10determinate spigolosità sia nel vino che nel cibo.
38:14Quindi delle caratteristiche della pizza
38:17che possono essere grassezza o acidità
38:19piuttosto che morbidezza e la mozzarella
38:21vanno sempre abbinate in un certo modo.
38:24Per esempio ad una margherita
38:26si potrebbe abbinare tranquillamente un rosso leggero
38:29in modo tale da avere una base
38:32per l'acidità del pomodoro
38:33ma una carezza anche per la morbidità della mozzarella.
38:37Piuttosto che appunto una quattro formaggi
38:39ha bisogno di quella sfinta
38:42che vada a pulire il palato alla grassezza,
38:44quindi anche con una bollicina.
38:47Ogni pizza secondo me ha il suo giusto abbinamento
38:50e poi è ovvio il nostro palato
38:51dà sempre l'ultima parola.
38:54E con la marinara che vino ci beghiamo?
38:56Allora io sono grandissima amante di vini rosati
39:00e rossi scarichi,
39:01quindi andrei anche su un nerello maschalese,
39:04una cosa soft,
39:05quindi un rosso anche servito fresco
39:07che possa rispettare la sapidità della pizza
39:11senza però andare in contrasto.
39:13Bene, grazie per l'intervista.
39:15Grazie mille.
39:16E quindi un rinno al vino, alla pizza e a noi.
39:17Grazie.
39:18Siamo con Gloria Randazzo, sommelier,
39:21esperta di vini
39:22e a lei chiediamo subito
39:24un abbinamento vini-pizza.
39:27È possibile?
39:28Adesso è una tendenza che sta crescendo sempre di più?
39:31Assolutamente sì.
39:33Il vino va bene con tutto.
39:36Abbiamo una grande scelta di vini,
39:38di tipi di vini,
39:41così come le pizze,
39:43perché oggi ci sono tantissime nuove tendenze,
39:46nuovi condimenti e già si parte dall'impasto.
39:50A parte la lievitazione,
39:52i vari impasti, i cereali, i carbone nero
39:54e quindi assolutamente il vino è variegato,
39:58un mondo variegato
39:59e si può abbinare benissimo.
40:02L'abbinamento poi dipende sicuramente
40:05dall'impasto, dal condimento,
40:09ma penso anche un po' dal momento,
40:12nel senso che alla fine
40:14ci sono delle regole dell'abbinamento
40:17sicuramente da seguire,
40:18ma poi è tutto soggettivo.
40:20Ognuno di noi ha i propri gusti.
40:24Dipende anche dal momento della giornata,
40:26se è un aperitivo, se è fine serata,
40:29se fa caldo, se fa meno caldo,
40:31se è inverno, se è estate.
40:34Parlando d'estate,
40:35quale vino sarebbe da preferire in una pizza?
40:39Almeno quello che è il tuo pensiero?
40:40Sicuramente le bollicine ne fanno da padrone,
40:43il metodo classico,
40:45poi in Sicilia ne abbiamo tantissimi tipi,
40:49la sosta sui lieviti poi gioca
40:51sul condimento della pizza,
40:55quindi su una pizza leggera va bene
40:57una bolla leggera,
40:59su una pizza più importante
41:00una bolla più strutturata.
41:02Di certo, se parliamo della pizza margherita,
41:05secondo me il rosato ne fa da padrone,
41:08ma anche fermo, nella versione ferma,
41:10magari un po' aromatica,
41:11un po' più fresca,
41:13un po' più estiva.
41:15A me piace la pizza bianca spesso,
41:17quindi senza pomodoro,
41:19allora il metodo classico
41:20è poi che sta tanto sui lieviti,
41:23quindi questa tostatura
41:25e i lieviti che sono un'assonanza
41:28sia sulla pizza che sulla bollicina,
41:31allora si fa un abbinamento per concordanza,
41:35chiamiamo così.
41:36Il Frappato è un vitigno siciliano
41:39che si presta anche a essere messo un po' in freddo,
41:41potrebbe essere un vino rosso
41:42che può abbinarsi a una pizza?
41:44Assolutamente sì,
41:45nelle pizze con i salumi.
41:48Il Frappato è un nostro vitigno
41:51molto fresco,
41:53appunto come hai detto tu,
41:54da mettere in frigo,
41:55è un vino assolutamente estivo,
41:58ci sono delle versioni anche un po' più aromatiche,
42:01più fruttate,
42:02delle versioni un po' più dritte
42:04nella zona orientale,
42:06ma con i salumi è perfetto.
42:10Con Gioacchino Gargano,
42:12patron di Saccaro,
42:13una pizzeria più ripremiata
42:14a Tegli Amici in provincia di Talerbo,
42:16affrontiamo uno dei temi di questa puntata.
42:18L'abbinamento tra il vino e la pizza,
42:20è un abbinamento possibile?
42:22Gioacchino Gargano ci ha detto già di sì,
42:24tant'è che nel suo locale
42:25ha già una carta dei vini.
42:27Com'è nata l'idea di fare una carta dei vini?
42:29È nata che durante gli anni abbiamo visto
42:32che volevamo dare qualche servizio in più
42:35alla nostra clientela,
42:36di non fare il bere la solita birra in pizzeria,
42:40quindi abbiamo cominciato con delle cantine del territorio
42:44e piano piano si cominciava a muovere qualcosa.
42:49La gente rimaneva contenta
42:50che trovava una carta di vini abbastanza ampia
42:54e piano piano siamo spostati dal territorio
42:58fino ad arrivare a avere una carta
43:01sia nazionale che internazionale.
43:04Bene, quindi qui si spazia dal metodo classico
43:06fino ai vini dolci,
43:07passando per i bianchi, i rossati e i rossi?
43:09Sì, sì, sì.
43:10Bene, e tra tipologie di vino
43:12qual è quello che volete più venduto?
43:13Dipende alla stagione
43:14o ce n'è uno più venduto tutto l'anno?
43:18Se ti devo dire la verità,
43:19non abbiamo delle regole.
43:21Anche ad agosto abbiamo venduto un rosso intenso,
43:27un rosso che si presta più alla stagione invernale,
43:31quindi non ci sono delle caratteristiche ben precise.
43:38Ovviamente la vostra carta di vini
43:39risponde un po' a tutte le esigenze.
43:42Sì, sì, sì.
43:43Addirittura abbiamo fatto anche qualche verticale di vini.
43:48Interessante.
43:49Quindi diversi annati di uno stesso vino
43:52proposti a un tavolo con delle persone che mangiano la pizza.
43:55Quindi una cosa sicuramente innovativa e fuori dal comune.
43:58E con la pizza margherita,
43:59Giacchino Calgano,
44:00che vino abbinerebbe?
44:01Sicuramente una bollicina,
44:05importante che sia un metodo classico.
44:08Oppure?
44:09Oppure un rosato sarebbe l'ideale.
44:13Bene, che è un vino assolutamente versatile
44:15e che naturalmente potrebbe abbinarsi alle pizze
44:18anche quelle magari che hanno salumi
44:20e sono anche dal punto di vista gustativo più comprense.
44:23Grazie Giacchino Calgano.
44:24Grazie a voi.
44:24Siamo con Daniele Vaccarella,
44:28pizzaiolo pulipremiato della pizzeria Modo.
44:30siamo a Palermo e anche con lui ragioniamo di un abbinamento vino-pizza.
44:36Abbiamo superato questo tabù di abbinamento vino-pizza?
44:40Assolutamente sì.
44:41Cosa succede allora in questa pizzeria dove c'è una carta dei vini?
44:44Abbiamo creato una carta dei vini che è molto vasta
44:48e il cliente curiosito visita questa carta
44:53e poi sceglie di abbinare un vino alla pizza.
44:56Mi sembra che la nostra carta dei vini spazia Sicilia,
44:59il resto del mondo, bollicine, rossi, bianchi e così?
45:02E' un po' vasto, sì, certo.
45:06E quale vino più richiesto alla clientela di Ammodo?
45:09Le bollicine, il metodo classico.
45:12Quindi vince a precedente delle stagioni questo tipo di vino?
45:16No, abbiamo un clima più caldo
45:18e quindi ovviamente il cliente è portato a prendere una bollicina
45:22e quindi un metodo classico.
45:25E Daniele Vaccarella, con una quattro gusti,
45:27che vino abbinerebbe?
45:28Ma tutta la vita un frappato, magari fresco.
45:31Bene, e allora un brindisi ai vini e alle pizze di Ammodo.
45:35Grazie, aiuto.
45:50Conoscete i vini doc?
45:51I vini a denominazione di origine controllata?
45:54La Sicilia ha tante doc.
45:55Siamo venuti a Messina per conoscere da vicino la doc Faro,
45:59una delle pochissime denominazioni di origine controllata
46:02il cui territorio coincide con quello di un grande comune,
46:05in questo caso Messina.
46:07Sentiamo l'intervista a Enza Lafauci, presidente del Consorzio.
46:10Grazie a tutti.
46:11Grazie a tutti.
46:12Grazie a tutti.
46:13Grazie a tutti.
46:14Grazie a tutti.
46:44E siamo qui con Enza Lafauci, presidente dell'Occifaro,
46:55che vogliamo intervistare per raccontare un po' questo territorio
46:58e questo vino buonissimo che si fa da queste parti.
47:02Buongiorno Enza.
47:03Buongiorno Fabrizio, benvenuto.
47:06Grazie.
47:06Benvenuto a tutti i ragazzi che sono oggi qui con noi.
47:09è davvero un piacere ospitarvi.
47:12Grazie Enza.
47:14La prima domanda che vorrei fare è una che riguarda ovviamente la doc Faro.
47:18Ecco, raccontiamo un poco questa denominazione di origine controllata
47:22che è il cui territorio coincide con quello del comune di Messina.
47:26Ebbè, sappiamo che la doc Faro è una doc minuscola,
47:30è proprio piccola e come tu giustamente hai detto
47:33ricade proprio all'interno del comune di Messina.
47:36Ma di contro c'è da dire che è una doc molto importante
47:42per quanto riguarda la viticultura siciliana,
47:46perché risale al 1976.
47:50Quindi è una delle prime doc ad essere stata sancita
47:53e riveste certamente un peso importante dal punto di vista storico
47:59di quello che oggi è la Sicilia nel mondo del vino.
48:03Doc Faro vuol dire vino rosso.
48:05Ecco, raccontiamo un poco che tipo di vino può freggiarsi di questo marchio.
48:09Allora, parliamo appunto di un rosso.
48:12Parliamo di un rosso che viene prodotto con uve
48:16prevalentemente di nerello mascalese.
48:19Infatti il disciplinare prevede una percentuale
48:22che va dal 45 al 60% di questo ottimo vitigno.
48:28In aggiunta a Nocera,
48:30che è il vitigno tipico del territorio nostro, messinese,
48:35nerello cappuccio,
48:37in aggiunta a Calabrese e altre varietà locali.
48:41Quindi sono da quattro, in alcuni casi anche più, vitigni
48:46che compongono il nostro faro doc.
48:48Quindi già questo ti dà il peso,
48:51ti dà la misura dell'importanza di questo vino.
48:53Perché bere un doc Faro?
48:55Raccontiamolo ai nostri telespettatori.
48:57Dirlo in poche parole è davvero difficile,
49:01insomma diventa complicato,
49:03però cerchiamo di spiegarlo.
49:04Innanzitutto perché il faro doc è un vino,
49:08come più volte detto dal taglio internazionale,
49:11a un respiro internazionale,
49:12è un vino che si presta molto bene ad essere abbinato
49:16anche a pesce azzurro,
49:20il pesce del nostro mare,
49:21noi qui abbiamo il pesce spade,
49:23abbiamo la pesca del tonno,
49:25quindi da questo punto di vista il nostro vino è assolutamente unico.
49:28Ma c'è da dire che è anche un vino
49:31che si adatta bene a lunghi periodi di permanenza in bottiglia.
49:36Quindi sicuramente bere il faro doc è proprio un elemento contraddistinto
49:42dalla longevità del nostro vino.
49:45Qualcuno parla di doc Faro,
49:48una sorta di doc che in qualche modo,
49:50essendo vicino all'Etna,
49:52presenta anche delle caratteristiche simili,
49:54visto che è poi l'uva principale, l'uva mascalese,
49:56che è poi l'uva base della doc Etna,
49:59un elo mascalese che guarda il mare,
50:01che sa di mare, che è salino, è così?
50:03Assolutamente.
50:04In realtà possiamo tranquillamente parlare di un vino salino,
50:07sapido, bello lungo in bocca, persistente.
50:11E rispetto alla doc Etna,
50:15ricordo che parliamo sempre dello stesso versante della Sicilia,
50:18siamo nella stessa zona,
50:19quindi i vitigni autoctoni sono quelli,
50:21ma rispetto all'Etna,
50:23possiamo tranquillamente dire che il nostro è un vino
50:25con un ventaglio di profumi molto, molto ampio,
50:30grazie appunto ai quattro vitigni che compongono il faro.
50:35Quindi c'è una complessità e una ricchezza di base
50:40che rende il nostro vino estremamente importante.
50:43Quanto è importante invece il fatto che il consorzio,
50:46che è tornato a nuova vita da pochissimo tempo,
50:49può fare per promuovere questo vino e questa zona della Sicilia?
50:53Ma guarda, io devo dire ho accettato l'incarico
50:57che mi è stato dato di presidente con grande gioia
51:00e davvero ho messo a disposizione
51:03tutto quello che era il mio background acquisito negli anni
51:08e lo faccio sempre con molto piacere.
51:10È importante avere un consorzio di tutela
51:12per fare promozione, per far conoscere il territorio,
51:16per andare avanti, per sviluppare progetti.
51:19Questo è un territorio dove io auspico davvero
51:22possano venire nuovi investitori, anche importanti.
51:26È un posto dove investire,
51:29è un luogo di grande fascino e di grande charme.
51:32Un luogo dove davvero c'è tanto da esprimere,
51:35c'è tanto da fare.
51:37Visto che siamo in estate,
51:39berresti il doc faro un po' freddo?
51:41Messo anche...
51:42Beh, certamente.
51:43...una più fredda?
51:44Assolutamente, proprio perché, come ho detto poc'anzi,
51:47il nostro faro è un vino che si abbina benissimo al nostro pesce
51:51e quindi se lo abbattiamo di qualche grado
51:54sicuramente diventa più appetibile
51:56ed è estremamente interessante.
51:58Quindi questo è un consiglio per chi vuole bere doc faro
52:01quest'estate.
52:02Assolutamente sì.
52:03Berlo un po' freddo.
52:04Consigliamo di bere il faro doc
52:08a una temperatura un po' più fresca
52:10che non quell'ambiente
52:11e sarà molto gradevole.
52:14Ancora un po' presto per parlare di vendemmia.
52:16Ma fin qui l'andamento climatico di questo 2025?
52:21Ma guarda, se parliamo di andamento climatico
52:24davvero ci sarebbe tantissimo da dire.
52:27Per la mia esperienza posso dire che quest'anno
52:29sicuramente è una bella annata.
52:32Fino a qua, insomma, sta andando tutto bene.
52:35A differenza delle ultime due annate
52:37nelle quali sicuramente abbiamo dovuto fare molta attenzione
52:41dei passaggi in vigna molto, molto più intensi,
52:44più vicini, più ravvicinati, quindi non ci siamo potuti concedere
52:48soste di alcun genere.
52:51C'è da dire, e questa è una cosa che mi piace sempre puntualizzare,
52:55che è il territorio messinese caratterizzato dalla macchia mediterranea.
53:00Quindi noi abbiamo un clima molto fresco,
53:03abbiamo un clima ventilato,
53:04per cui, per esempio, in un'annata come quella dello scorso anno,
53:07in cui la siccità è fatta da padrone in Sicilia,
53:11nelle nostre zone non abbiamo sofferto molto questo problema.
53:15Bene, vedo una bottiglia di vino qui con noi.
53:18E allora lo beviamo insieme.
53:19Certo, con grande piacere.
53:21Grazie, grazie.
53:31Alla Doc Faro.
53:33Alla Doc Faro.
53:34Grazie.
53:34Grazie.
53:51Bene, ci auguriamo che questa puntata,
54:01dove abbiamo fatto tanto di vino,
54:02abbia attirato la vostra curiosità.
54:04Seguiteci ancora sui siti del giornale di Sicilia
54:07e della Cazzetta del Sud.
54:09Alla prossima puntata di Buonaterra.
54:10Alla prossima puntata di Buonaterra.
54:40Alla prossima puntata di Buonaterra.

Consigliato