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A quasi un anno dalla morte di Giovanni Arigò morto nell'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio della quale era titolare, la comunità di Bordonaro piange un altro dei suoi figli, Gabriele Cavò. Il dolore dei giovani nelle parole del parroco padre Severino che abbiamo sentito

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Trascrizione
00:00Io direi parlare di Gabriele. In questo momento è una cosa più difficile che sia.
00:10Guardando tutti i ragazzi qua, seduti come li ha visti, tutti in silenzio, la comunità in silenzio,
00:20perché Gabriele è nato, è cresciuto in questa comunità, in questa parrocchia.
00:24Un ragazzo rispettoso, educato, un ragazzo che anima tutti gli altri,
00:33un ragazzo che è riuscito ad entrare nel cuore di tutti, parlava con tutti, non ce l'aveva con nessuno.
00:40Ecco perché veniva chiamato Gabrielino, non perché era piccolo, ma perché era gigante, però gigante e buono.
00:48Un ragazzo che tutti qua veramente vogliono bene. Quando l'hanno saputo questa notizia?
00:56I ragazzi sono, tutti sono davvero scossi. È molto un fratello, è molto davvero il cuore dei giovani.
01:06Per questo che anch'io qua devo rimanere con loro, stare con loro, respirare questo aria, anche se brutto,
01:19cercare di trasformarlo come un'aria di speranza, un profumo di speranza, perché non può rimanere solo un dolore,
01:28ma un dolore che giustamente può produrre qualcosa, soprattutto nella mente di questi giovani, guardando ciò che è successo.
01:36Grazie.

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