Un film che esplora una delle domande più antiche dell'umanità: cosa accade dopo la morte? A provare a rispondere a questa ricerca incessante dell'umanità, prova il cineasta di Singapore Eric Khoo con il suo Spirit World - La festa delle lanterne, di cui vi mostriamo in anteprima esclusiva un video. La pellicola, presentata alla Festa del Cinema di Roma 2024 e che arriva nelle sale dal 26 giugno con Europictures, ha per protagonista una magnetica Catherine Deneuve. Qui nei panni di una cantante francese sul finire della carriera. Che inaspettatamente passa dall'altra parte. La trama di "Spirit World - La Festa delle Lanterne" Obon è la festa giapponese delle lanterne: una breve finestra nel tempo durante la quale i morti fanno visita ai vivi, in estate. Lo racconta un vecchio giapponese, amante della musica, a Claire Emery, leggendaria cantante francese che ha appena tenuto un concerto sold out a Tokyo. Claire, infatti, è una star del pop che ha vissuto il suo momento di gloria negli Anni 60, sulla scia di artiste come Françoise Hardy. Dopo aver perso la figlia e aver abbandonato i tour mondiali, Claire decide di esibirsi per l'ultima volta in un teatro di Tokyo. Dove la sua musica continua a generare enorme fascinazione. Il concerto si rivela un trionfo, ma al termine della serata la donna muore improvvisamente in una taverna locale.
E qui comincia il viaggio tra questo e altri mondi, tra i vivi e i morti, tra le stagioni e le emozioni, tra la città e il mare, tra le canzoni che Claire ha cantato e i film che un giovane regista in crisi creativa ha realizzato. Il tutto in compagnia di Yuzo (Masaaki Sakai), un anziano giapponese e suo devoto fan, morto anche lui di recente. Che cosa è l'Obon Ogni anno, l'Obon è un'occasione per i giapponesi di onorare i loro defunti e gli yōkai. Si tratta di una tradizionale festa buddista di tre giorni che viene celebrata, il più delle volte in agosto, da oltre 500 anni. Accompagnata da rituali, vengono appese lanterne di carta per guidare gli spiriti dal mondo dei morti a quello dei vivi. Le famiglie si riuniscono per questa festa degli spiriti, visitando le tombe dei propri cari e facendo offerte di cibo agli altari e ai templi. La tradizionale danza celebrativa Bon Odori accoglie gli spiriti nelle strade, al ritmo dei tamburi taiko. Il soprannaturale nella cultura giapponese Un film, Spirit World, sulla ricerca del senso della vita e degli affetti. «Mi sono sempre chiesto cosa succede dopo la morte, cosa possa essere l'aldilà», confessa Khoo, nome di punta della cinematografia di Singapore. I cui film - da 12 Storeys (1997), a Be with Me (2005), fino a My Magic (2008) e Tatsumi (2011), sono spesso parte dei programmi dei Festival cinematografici di tutto il mondo.
«Spirit World esplora la scoperta dell'umanità nell'aldilà - oltre l'abisso che separa la morte dalla vita - dove troviamo ciò che resta delle anime, la redenzione, l'amore e gli angeli custodi. Il fatto che muoia in Giappone è parte integrante della storia, poiché si ritrova non solo nello strano mondo dell'aldilà, ma anche in un paese che non è il suo. Il suo senso di smarrimento si accentua e il ruolo della sua guida, Yuzo, diventa ancora più cruciale. Anche i valori spirituali giapponesi sono fondamentali per il nostro film: la convinzione che tutte le cose naturali (alberi, rocce, fiori, animali, persino i suoni) contengano un elemento divino. Nella cultura giapponese, il soprannaturale gioca un ruolo importante e si ritiene che il destino eserciti una potente influenza in ogni momento della vita». La musica al centro del film Come spiega il regista, «Spirit World è un omaggio alla musica e ai musicisti del passato, un modo per dire che, anche se la vita è dura, anche se discende dopo aver raggiunto il suo apice, la musica rimane. Per questo Claire e Yuzo sono musicisti, un elemento chiave dei personaggi che costituisce il cuore del loro rapporto. La musica è quindi al centro della narrazione del film».
Che parla molto anche di famiglia. E forse non è un caso che la pellicola sia un lavoro familiare. Perché il progetto coinvolge gli affetti più cari di Eric Khoo: il figlio Edward Khoo firma la sceneggiatura, mentre l'altro figlio, Christopher Khoo, cura la colonna sonora.