Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • l’altro ieri
Dal turchese del mare al bianco delle falesie, dal giallo delle ginestre al rosa delle case. Ponza è un’esplosione di colori, di profumi e di sapori. Se avete in programma una gita sull’isola laziale, che sia di un weekend o di un periodo più lungo, noi di iODonna abbiamo qualche suggerimento per voi. Sicuramente destagionalizzare potrebbe essere la parola chiave per apprezzarla al meglio, anche se l’isola resterà probabilmente una meraviglia per gli occhi e per il cuore in qualsiasi momento dell’anno.
Ponza, cinque esperienze da non perdere
1. Fare una gita in barca tra le calette
Il modo migliore per apprezzare Ponza è senza dubbio la via del mare. I faraglioni e le calette dell’isola restano nel cuore, come la Cala dell’Arco Naturale, dove un imponente faraglione di 40 metri si staglia a poca distanza dalla costa. Si tratta di uno dei punti più suggestivi e più fotografati del luogo. Così come le grotte di Pilato o la baia di Chiaia di Luna. Prenotare i tour è semplicissimo, tra questi c’è ad esempio quello della Cooperativa Ponzesi per Scelta.

[caption id="attachment_2589264" align="aligncenter" width="1024"] Grotte di Pilato, Ponza (Foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]

[idarticle id="2181167" title="Ponza, l'isola ideale per le mini fughe di settembre"]

2. Fare un’escursione a Punta Incenso

Il sentiero di Punta Incenso a Ponza è un percorso escursionistico facile, segnalato dal CAI con il numero 562. Il sentiero si trova si trova nell'estremo nord dell’isola e fa parte di un anello che attraversa la Piana dell'Incenso, un altopiano “con vista panoramica sul Circeo, Zannone, Vantotene, Gavi e Ischia”, come ci racconta Vittorio Supino, guida ambientale escursionistica di Fly Hiking. Lungo il percorso, oltre ai panorami mozzafiato, si possono ammirare i resti di un antico cenobio cistercense, che ha dato il nome alla località, e la Specola di San Silverio, omaggio al santo patrono dell’isola.

[caption id="attachment_2589265" align="aligncenter" width="1024"] Escursione a Punta Incenso, Ponza (Foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]

3. Visitare le cisterne romane di Ponza
A Ponza c’è un tesoro archeologico tutto da scoprire, che per diversi anni è rimasto nascosto. Si tratta delle cisterne romane. La Pro Loco di Ponza organizza delle visite guidate alla Cisterna della Dragonara alla Cisterna Corridoio. Per molti secoli la Cisterna della Dragonara era rimasta abbandonata a se stessa. Oggi è un luogo in cui all’improvviso ci si ritrova come all’interno di una maestosa cattedrale sotterranea, costruita con grande maestria e rimasta intatta.

[caption id="attachment_2589266" align="aligncenter" width="1024"] Cisterne romane della Dragonara, Ponza[/caption]

4. Fare una degustazione alle Antiche Cantine Migliaccio
Le Antiche Cantine Migliaccio hanno una storia che arriva da lontano. Dal lontano 1734, quando Carlo di Borbone colonizzò l’isola assegnando in “enfiteusi perpetua” vari appezzamenti di terra ai coloni partenopei, e assegnò a Pietro Migliaccio, proveniente da Ischia, la zona del Fieno, che, a differenza di altre che erano definite “a bosco” o “incolto”, risultava già “vitato”. Pietro Migliaccio portò da Ischia i vitigni tipici: Biancolella, Forastera, Guarnaccia, Aglianico e Piedirosso, e sono questi gli antichi vitigni a piede franco che Emanuele Vittorio, nipote di Benedetto Migliaccio, ha riportato a nuova vita, salvandoli dagli sterpi che avevano già invaso i filari. Ed è proprio Emanuele Vittorio che durante la degustazione di Biancolella e altri vini tipici, racconta la storia della sua famiglia.

[caption id="attachment_2589267" align="aligncenter" width="1024"] Emanuele Vittorio, Antiche Cantine Migliaccio, Ponza (Foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]

5. Cenare nel ristorante “A casa di Assunta”
Per chi vive a Ponza il ristorante “A casa di Assunta” è molto più di un semplice ristorante. Era ed è un luogo dove sentirsi a casa, una sorta di seconda famiglia. Il ristorante era stato aperto nel 2005 da Assunta Scarpati, che prima gestiva un ristorante a Palmarola. Assunta Scarpati ha trasformato la sua casa in un ristorante e in un punto di incontro aperto tutto l’anno per attività legate alla cultura e al sociale. Quando nel 2023 è venuta a mancare, tanto era importante la sua figura per Ponza, che è stato proclamato il lutto cittadino. A portare avanti la sua attività sono oggi tre donne: Maria Variante, Lia Mazzella e Teresa Scotti, quest’ultima in cucina, custode dell’ingrediente segreto del pesto rosso che viene servito “A casa di Assunta”. Oltre al ristorante, fa parte della sua eredità la cooperativa Ventoinpoppa, che produce e vende prodotti tipici dell’isola di Ponza: dalle confetture ai liquori, dai sottoli alle marmellate.

[caption id="attach...

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Le grotte di Pilato sono grotte scavate dagli antichi romani all'interno della roccia
00:29Qui proprio nella parte centrale c'è la vasca principale
00:32In alto oggi c'è il cimitero dell'isola di Ponza
00:36Dove prima quando c'erano gli antichi romani c'era una villa dell'imperatore
00:40Qui siamo a Cala Inferno, una cala molto bella dell'isola
00:44La particolarità sono i 350 gradini che portano giù al mare
00:50Purtroppo adesso non sono più accessibili
00:52L'isola di Ponza è un'isola di origine vulcanica
00:55E ha coste frastagliate, estremamente impervie
01:02La particolare dell'isola di Ponza è proprio questa
01:04Avere tante calette raggiungibili quasi tutte via mare
01:08L'isola di Ponza ha subito negli anni varie colonizzazioni
01:18La quella più importante è quella romana
01:19E ci ha tramandato, ci ha lasciato numerose cisterne romane
01:25Che servivano per raccogliere le acque, le acque piovane
01:29Quello che attraverseremo oggi è il sentiero 562
01:38Scensito dal CAI, Club Alpino Italiano
01:41È l'unico sentiero scensito sull'isola di Ponza
01:44È molto breve, non è particolarmente intenso
01:47Se non per un inizio dove saliremo di un dislivello di circa 100 metri
01:51E poi raggiungeremo una zona pianeggiante
01:53Denominata appunto Piana di Vincenzo
01:56Denominata così per un vecchio cenobbio cistercenze
01:59Presente, insomma, ad oggi sono solo rovine
02:02Difficilmente raggiungibile
02:03Tutta la pianura è composta principalmente da una roccia sulfurea
02:07Questa è anche una delle parti geologicamente più antiche dell'isola di Ponza
02:16Mio padre, Gino Vittorio, era confinato politica a Ponte
02:20Perché era un comunista
02:22E fu arrestato la prima volta a 16 anni
02:25Perché mise una bandiera rosso sul ponte della Sanità Nave
02:28Poi venne confinato a Ponte
02:30All'epoca per 21 anni, 22 anni
02:32Nonostante le difficoltà del nonno
02:34Mia mamma si sposò con mio padre
02:36E quindi noi andammo a Napoli
02:38Andava bene, però soltanto ci trovavamo alla fine della guerra
02:41Quindi bombardarono la casa
02:43E noi fommo costretti a venire con mia madre a Ponza
02:47Quando mio nonno e mia mamma abbandonarono questo terreno
02:52Che era andato in mano a un contadino di Ponza
02:55E in eretitano a mia zia francese
02:57E noi non ci interessavamo proprio più di questo terreno
03:02Poi quando questo contadino ha deciso di abbandonare questo terreno
03:06A me venne questa idea
03:08Quasi quasi me lo prendo io
03:10Perché io ricordavo le vendemmie che facevo con mio nonno
03:12E quindi da qui è cominciata questa storia
03:15Questo posto nasce nel 2005
03:22Per la tenacia e la volontà di Assunta Scarpati
03:25Che rientrata da Palmarola
03:28Gestiva lì un ristorante sulla spiaggia di Palmarola
03:32Insieme a Teresa che oggi è la nostra chef
03:34E ritornando qui a Ponza decide di trasformare casa sua in un ristorante
03:40Noi non lo definiamo un ristorante
03:43Perché per noi è un luogo di incontro di diverse occasioni
03:47Assunta era un po'
03:49Noi lo chiamavamo l'aggregante
03:51Perché riusciva ad amalgamare un po' tutti
03:54A far sentire un po' tutti come a casa
03:56Viene a mancare nel dicembre 2023
03:59Per l'importanza che aveva nel sociale
04:02Le è stato fatto il lutto cittadino
04:05Ha partecipato tutta l'isola
04:07È stata una commozione generale
04:09Resta un punto di riferimento
04:11Anche noi quando ci dobbiamo riunire
04:14Non diciamo ci vediamo al ristorante
04:16Diciamo, lo dico alla ponzese
04:19Ci vediamo in goppa d'Assunta
04:21Il nostro intento è mantenere quelle cose
04:29Il pesto rosso è una ricetta di Assunta
04:32Fatto da frutta secca
04:34Bellissimo pomodoro
04:35Parmigiano di pasto
04:36E qualcosa che oggi conosce solo Teresa
04:38Ciao
04:39Ciao
04:40Si
04:42Si
04:44Si
04:45Grazie a tutti.

Consigliato