(redazione online) A Torino, nel Parco della Mandria, a poco più di mezz'ora da Piazza Castello, ci sono le lucciole, e anche parecchie a giudicare dal video in timelapse realizzato a inizio giugno da Valerio Minato, fotografo specializzato in paesaggi «astronomici» torinesi (come la celebre Superga incorniciata dal Monviso e la luna piena) e ultimamente anche in incursioni nella natura «selvaggia» a pochi minuti dal Capoluogo. Ecco allora sulla sua pagina Instagram, la sua «Danza delle lucciole». «Ogni anno, tra fine maggio e inizio luglio, è il periodo del corteggiamento della Luciola italica, una delle specie più comuni in Italia. - spiega Minato - I maschi volano emettendo brevi lampi di luce, le femmine, ferme nella vegetazione, rispondono con segnali luminosi sincronizzati. La luce delle lucciole è frutto della bioluminescenza, una reazione chimica che avviene nel loro addome. La sostanza chiave è la luciferina, che, in presenza di ossigeno e grazie a un enzima chiamato luciferasi, produce luce fredda»Proprio il Parco la Mandria aveva organizzato nei giorni scorsi delle escursioni guidate in notturna proprio per osservare questo fenomeno. Altre simili escursioni sono organizzare ogni giugno da Fai di Novara e Valsesia e l'associazione Burchvi nel Parco della Ghina. Da qualche anno, complice anche il progressivo abbandono di molte zone rurali, le lucciole sono tornate a farsi vedere in Piemonte, anche se il futuro della specie è tutto da valutare. Secondo uno studio pubblicato da poco su Bioscience questi insetti sarebbero addirittura a rischio estinzione a causa di urbanizzazione, agricoltura intensiva e consumo di suolo che cancellano i luoghi umidi e naturali dove le lucciole si riproducono.Perché ci sia la possibilità di incontrarle nel proprio giardino si consiglia di limitare l’illuminazione notturna esterna e di evitare pesticidi e diserbanti chimici. Per fotografarle - spiega ancora Minato - occorre allontanarsi da fonti di luce e luoghi abitati, restare imm0bili e avere un minimo di pazienza.