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L'intervento del direttore de Il Sole 24 Ore Fabio Tamburini

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Trascrizione
00:00Io penso che sulla strada della conoscenza, che invece è importante perché solo la conoscenza
00:07permette scelte consapevoli, c'è stato un primo passaggio che è stato quello delle
00:13televisioni commerciali. Ecco, diciamo che le televisioni commerciali che tanto hanno
00:19fatto per dare qualche soddisfazione in più nella vita personale di uno a parli italiani,
00:26però hanno anche portato a un decadimento progressivo della qualità dell'informazione,
00:33soprattutto televisiva, ma non soltanto televisiva. Poi c'è stato internet, internet è stato
00:39un secondo passaggio che ha portato a una grande illusione, e cioè che la rete potesse portare
00:45a una conoscenza diffusa. Certo che è così, che è stato così, però ha portato anche
00:52qualche guai, in particolare il fatto che tante informazioni, una overdose di informazioni
01:01significa alla fine nessuna informazione. Su internet si trova tutto, ma quando digiti,
01:08che ne so, Jean-Marie de Beau, tanto per fare un esempio, magari escono a 500, 1000 articoli,
01:16ma chi con tutto il rispetto che Jean-Marie si arriva a leggere tutti? Ho fatto un esempio
01:21scherzoso, no? Però questo è davvero il problema della rete d'Inca. C'è tanta roba, troppa
01:27roba, e alla fine questo è un colpo grave, in certo la conoscenza vera, perché finisce
01:33che è solo la legge. E poi c'è il terzo passaggio. Il terzo passaggio è quello dei social.
01:39Anche per i social vale lo stesso ragionamento che ho fatto per l'attenzione commerciale,
01:47per internet. Cioè, offrono delle opportunità di carattere straordinario, il mondo è 140
01:54caratteri. Però sono anche una spinta straordinaria verso la superficialità, per l'appunto il peccato
02:03della nostra droga. Allora, il tema qual è? Che tutti questi passaggi offrono delle opportunità
02:10di carattere straordinarie, a parte che vengano usati in un certo modo. Constato che troppo
02:16spesso invece si usano in un modo diverso. Le teleologie commerciali per andare verso la
02:21superficialità, internet alla fine troppe informazioni, nessuna informazione, i social perché danno
02:30un po' dividono il mondo tra quelli che la pensano come te e gli altri. E ognuno alla
02:36fine si coltiva l'otticello di quelli che la pensano come lui. Ma non va bene, perché
02:41questo uccide il confronto, uccide la dialettica, uccide per l'appunto alla fine anche il meccanismo
02:49della conoscenza. Ecco, in questo scenario un giornale come il solo entipatrone, un gruppo
02:56come il solito, deve andare esattamente nella direzione opposta, che è quella dei fatti, possibilmente
03:05separati dalle opinioni, il racconto dei fatti, il racconto delle notizie. L'importante è
03:12che infatti le notizie si chiano le e e e. E nel nome della dialettica un confronto, aprire
03:23il giornale, ma vale anche per Radio 24, aprirlo a posizioni anche opposte tra loro, perché dalla
03:32dialettica, dal confronto di posizioni diverse nasce, è un servizio che si fa al lettore. Alla fine i lettori hanno
03:40possibilità di fare delle scelte e di fare delle scelte per l'appunto più consapevoli. Ecco, questa
03:49è la nostra sfida quotidiana, quella di dare, pubblicare notizie, oppure nel caso di Radio 24 raccontarle, raccontare
04:01notizie e mettendoci un marchio di qualità, perché oggi si trova tutto in giro, tutto e di più, ma si trovano
04:11anche dei grandi stupidaggi e meccanismi come l'intelligenza artificiale, alla fine funzionano da moltiplicatori delle
04:21stupidaggini. Questo tra l'altro ha un grande rischio dell'intelligenza artificiale. Cosa fa l'intelligenza artificiale?
04:28Prende tutto quello che è stato detto, che è stato scritto, lo rielabora e lo presenta in modo ultrarapido e
04:36ultrasintetico. Ma attenzione a quello così, rielabora anche le stupidaggini, le fake news. Ecco, noi sulle notizie e sui
04:46commenti, sulle risenzioni, le analisi e le inchieste mettiamo un titolo di qualità, che è quello
04:53del solito 14 e quello della 22.

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