Purem di Castellalto Teramo, dalle 8 di questa mattina è in corso un presidio davanti allo stabilimento. 48 lavoratori sono stati colpiti da un licenziamento collettivo. I sindacati denunciano l’indifferenza della multinazionale e sollecitano una mobilitazione unitaria da parte della politica. Presente al presidio anche il vicepresidente della Provincia, Andrea Core. Assente, almeno fino alle 9, il sindaco di Castellalto. I lavoratori chiedono risposte urgenti e un confronto sulle prospettive occupazionali.
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00:00Marco Boccanera, fuori alla Purem questa mattina, ma per suonare nessun campanello.
00:11Sì, il campanello all'allarme già lo annunciavamo nel 2023, quando la prima volta la Purem di Castellalto provò a delocalizzare in Romania.
00:20Quindi noi già da allora accendemmo questo riflettore sulla Valle del Tubo.
00:25Non è un fulmine al cessereno, nel senso che noi già diciamo nel 2023, tra l'altro, il segretario generale della FIMCIS, oggi il segretario generale di Ferdinando Ugliano,
00:34avvertiva la situazione della Valle del Tubo, della Purem, e di vigilare su quello che era accaduto.
00:40Perché noi avevamo vinto la battaglia, ma non la guerra.
00:43Quindi questa cosa non dico che ce l'aspettavamo, ma l'avevamo preannunciata.
00:48Preannunciata sotto gli occhi il silenzio totale della politica, che comunque non si è mossa affatto, nonostante le denunce che non abbiamo fatto all'epoca.
00:54Anche oggi vedo fare delle passerelle, ma le passerelle non devono essere fatte dopo, ma farle prima.
01:00Bisogna intervenire su questa vallata, anche perché il governo che abbiamo attualmente, come dicevamo allora, dopo otto mesi di insediamento,
01:08non è assanziato una lira, nonostante ci fossero i soldi, per tutto il settore dell'automotive.
01:14Quindi accendere il riflettore sulla Valle del Tubo, che abbiamo fatto all'epoca, unitariamente, insieme alla FIMCGL,
01:20e oggi non siamo stati ascoltati e questo è il risultato.
01:23Tra l'altro, non solo è una catastrofe sociale, ma è una catastrofe perché comunque questa azienda,
01:28che io non oso definire dei banditi, perché hanno depredato questo territorio in un'azienda di 50 dipendenti,
01:35all'epoca che avevano fatto, era l'azienda che faceva più fatturato, la seconda azienda in Abruzzo,
01:40non a Teramo, la seconda azienda in Abruzzo, con il più alto fatturato, era la Pure Epes Baker di Castellalto.
01:47Tra l'altro, l'impegno preso dall'azienda all'epoca, nel 2023, quando ci dissero che potevamo stare tranquilli
01:54per almeno 10 anni con la ricambistica, ha fatto sì che questi lavoratori e lavoratrici si sono impegnati
02:00nella loro vita sociale, contraendo mutui, facendo spese, in prospettiva del perdurare dello stabilimento.
02:08Questi sono stati due volte fregati, cornuti e mazziati, come si dice, da una multinazionale senza scrupoli,
02:14perché noi oggi siamo qui e non sappiamo nemmeno chi ha messo la firma sul licenziamento collettivo
02:19di questi lavoratori. Magari sarà in Cina, in Giappone, non sappiamo chi è e lui non sa chi siamo noi.
02:24Questo è il problema reale. E se l'azienda adesso e oggi pensa di liquidarci con quattro spiccioli
02:30mandandoci a casa, si sbaglia di grosso, perché noi venderemo veramente caro alla pelle,
02:34questa volta non scherziamo e le multinazionali la devono smettere di depredare i territori
02:39e soprattutto giocare sulla pelle delle persone. Il problema sono altri, sono altri che non hanno
02:44volto, sono invisibili, non sono qui e hanno deciso di cliccare la crocetta su questo stabilimento
02:49e queste persone non le incontreremo mai. Questo è il vero problema reale delle multinazionali.
02:54Noi non sappiamo con chi prendercela perché purtroppo ci ritroviamo anche oggi fuori dai
02:59cangelli di una fabbrica e guardare in faccia i volti delle persone disperate che non sanno
03:04che cosa faranno nel futuro.
03:05E al sindacato cosa aspetta ora?
03:07Il sindacato aspetta una lunga trattativa, ma non la voglio chiamare trattativa perché
03:11innanzitutto noi dobbiamo mettere avanti il lavoro, perché il lavoro è fondamentale.
03:15Come dicevo prima, non pensino di liquidarci con quattro spiccioli, perché noi quattro
03:20spiccioli non li accetteremo.
03:21La chiusura della Purem può essere considerata la prima sulla Valle del Tubo?
03:26La chiusura della Purem è la prima e sta aprendo una voragine per quello che dicevo prima
03:31sul settore dell'automotive e soprattutto su questa vallata che da tempo attenzioniamo.
03:36Quindi ecco, il richiamo è anche alla politica che comincia ad attenzionare finalmente, per
03:41piacere glielo chiediamo, prima che accada qualcos'altro come quello che sta succedendo
03:45oggi, di intervenire per tempo e di accendere il riflettore su questa vallata.
03:50Lo diciamo da tempo e vogliamo che venga fatto.
03:52Natascia Innamorati per la FIOM CGL, caso Purem, fulmine a cessereno o catastrofe annunciata
04:02quella della chiusura?
04:03Allora, noi avevamo fatto un comunicato solo qualche giorno fa perché avevamo sentore che
04:09qualcosa stava accadendo.
04:11Stavano andando via dei prodotti, dei codici molto importanti per cui abbiamo rifatto, abbiamo
04:17fatto un comunicato, abbiamo fatto una richiesta di incontro all'amministratrice delegata Paola
04:23Cugliero. Di certo non ci aspettavamo una notizia così funesta, non ci aspettavamo la
04:30comunicazione della chiusura per di più il giorno prima dell'incontro già stabilito.
04:36E a proposito dell'incontro, Matteucci?
04:39A proposito dell'incontro, Matteucci, innanzitutto io penso che ci sono delle responsabilità
04:46aziendali ma anche individuali perché se, come dirà, zeriamo quelle individuali abbiamo
04:52un problema anche rispetto alla narrazione.
04:55Credo che qui sia mancata una comunicazione ad un gruppo, visto che è considerato che lo
05:01stesso Matteucci ha sempre detto che questo è un gruppo, una famiglia di ragazzi e giovani,
05:07penso che sia mancata la comunicazione, la trasparenza. Io penso con l'assoluta certezza
05:13che non è possibile che Matteucci non sapesse qual era la reale intenzione della multinazionale.
05:21La realtà è che ora ci sono 48 persone a casa.
05:25Allora, sono 48 complessivamente, 46 che vengono licenziate perché poi ci sono due persone
05:34di Chieri che non vengono coinvolte nel licenziamento collettivo ad una lettura più approfondita
05:40della comunicazione. Tuttavia, questo non cambia ovviamente il discorso, anche perché ritengo
05:47anche che, insomma, probabilmente anche le due persone di Chieri che sono due dirigenti,
05:53commerciali, in un modo o in un altro potrebbero avere anche, mi auguro di no per loro, le ore contate.
05:58Però, ecco, c'è un problema reale. Io penso che ci sia anche un problema di correttezza,
06:05di totale slealtà. Velocemente incontrammo Matteucci e l'altro dirigente Trentin la settimana
06:13scorsa per chiedere appunto l'incontro e confermare la data. Ci hanno detto che loro stavano
06:20facendo sogni tranquilli, che dormivano tranquillamente. Adesso ci chiediamo se continuano a dormire
06:26tranquillamente, se hanno un minimo di senso di colpa. Non so, se magari guardarsi allo specchio
06:31rispetto anche all'andamento di com'è andata, è una cosa normale per loro.
06:35Cosa significa la chiusura di uno stabilimento su questo territorio?
06:38Significa un territorio che muore. Stamattina io penso che quello che sta succedendo a Purem
06:45è quello che potrebbe succedere a tutti gli altri. E noi stiamo, in un modo o in un altro,
06:50chiudendo gli occhi rispetto ad una totale irresponsabilità da parte, non soltanto delle
06:56imprese, ma anche da parte della Confindustria, perché non si può giustificare la chiusura
07:01di uno stabilimento con il costo del lavoro e con il costo dell'energia. Sono dei problemi,
07:06sono dei temi, ma non può essere giustificata così la totale banalità del male. Questo è
07:13punto reale. Io credo che un'azienda del genere che ha fatturato quasi 200 milioni di euro
07:19nell'anno 2023 aveva tutti gli strumenti per poter investire e per poter cambiare rotta.
07:25Se anche una multinazionale del genere spreme il possibile e se ne va facendo morire un intero
07:32territorio, noi abbiamo un problema. Il problema però, guarda caso, si abbatte solo e esclusivamente
07:37sulle lavoratrici e lavoratori. Andrea Core, l'appello dei sindacati è un'attenzione
07:44alla politica per quello che sta succedendo sulla Valle del Tugola. Purim potrebbe essere
07:47solamente la prima di una catastrofe?
07:49Assolutamente. Questo è uno dei temi primari che la politica deve affrontare con estrema
07:55decisione, prima di tutto esprimendo tutta la propria vicinanza umana, personale, ma anche
08:00istituzionale ai lavoratori che vivono una condizione di estrema precarietà e che oggi, in una
08:05maniera, consentitemi di dire, disumana hanno ricevuto questo tipo di comunicazione. Al tempo
08:11stesso è venuto il momento, in qualche modo, che le istituzioni convochino gli attori che
08:16operano su questo territorio per far sì che in qualche modo una programmazione vera possa
08:20essere messa in campo, perché la crisi del mondo dell'auto c'è, è evidente, nessuno
08:26la vuole discutere, ma probabilmente va affrontata con uno sguardo diverso, con una prospettiva
08:32diversa. Le istituzioni sono pronte, parlo almeno nel caso della provincia, a fare la
08:37propria parte. Chiederemo nelle prossime ore di ospitare all'interno della provincia stessa
08:43un tavolo di confronto con la proprietà e con le parti sindacali, perché in qualche
08:47modo dobbiamo, prima di tutto, il rispetto a questi lavoratori e dopodiché la garanzia
08:51di una prospettiva, di una certezza per quanto riguarda il loro futuro. Non posso, non devono
08:57essere lasciati soli, da qui la mia presenza questa mattina al loro picchetto per esprimere
09:02la solidarietà tanto a titolo personale quanto a livello istituzionale come provincia, per
09:07far sì che in qualche modo questa vicenda drammatica possa trovare una soluzione diversa
09:11da quella presentata in maniera disumana ieri da parte dell'azienda.
09:15Ieri alle 11 siamo stati chiamati in ufficio, c'è stato presentato un plico dove come oggetto
09:22c'era scritto licenziamento collettivo. La Purem da settembre inizierà a tagliare
09:28teste e si arriverà alla chiusura finale entro dicembre.
09:34Nemmeno due anni fa avevamo firmato insieme ai sindacati, all'azienda e all'amministratrice
09:41delegata Paola Cugliero un impegno che si prendeva la Purem nei nostri confronti di garantirci
09:48il lavoro per almeno dieci anni, dove dovevano essere implementati dei progetti, ma il nostro
09:56sogno si è infranto quando un mese fa abbiamo iniziato ad essere lentamente svuotati delle
10:04nostre attrezzature, dei nostri componenti e da lì abbiamo aperto gli occhi sulla situazione.
10:12Abbiamo chiesto più volte spiegazioni al direttore che ci ha sempre liquidati con un
10:18semplicissimo, non lo so.
10:21Per il direttore intendi Matteucci?
10:24Sì, direttore Matteucci.
10:26Vi sentite traditi da lui in qualche modo?
10:29Sì, perché ci avevamo creduto, avevamo dato fiducia all'azienda che comunque fattura
10:39milioni e milioni. È vero, siamo un sito piccolo, è una fabbrica piccola, però i nostri
10:49guadagni c'erano. Le previsioni erano giuste perché loro mettendo in conto che avremmo fatto
10:56solo ricambistica, i budget quelli erano. Abbiamo fatto la riunione mensile il mese scorso e ci
11:06dissero che eravamo in budget.
11:09Sicuramente è palese l'emozione che ti tocca.
11:12Sì, perché ho lavorato una vita. Ho preso il mio primo contratto a tempo indeterminato qui.
11:22e dopo due anni mi ritrovo con un pugno di mosca. Noi non siamo statistiche, non siamo
11:34budget, noi siamo persone, siamo lavoratori che hanno spese, hanno figli. Il mondo del
11:43lavoro di oggi fa paura perché non c'è certezza. Noi usciti da qua ricominceremo, come molti
11:49miei colleghi che siano stati sette, otto, nove anni con i contratti a settimana, noi
11:56usciti da qui non avremmo nessuna certezza per il futuro. La Purem ce la poteva dare.
12:02Quindi questa catastrofe era una catastrofe annunciata, è arrivata come un colpo di fulmine,
12:08essenzialmente, un fulmine al cel sereno, però lo sapevate già. C'era il campanello d'allarme
12:15suonato. Allora sì, stavamo sempre in allarme perché comunque ci rendevamo conto tutti che
12:23il lavoro era di meno rispetto a quando producevamo la serie. Però la speranza, come si dice, è
12:31l'ultima a morire perché nel momento in cui io mi trovo di fronte a un documento dove
12:35l'azienda si impegna a garantirci il lavoro per altri dieci anni, ci nomina centro europeo
12:42di ricambistica, doveva arrivare il progetto Iveco nel 2026, poi spostato al 2027, ad oggi
12:50fino a una settimana fa doveva arrivare al 2028, una settimana dopo noi sappiamo che a
12:58dicembre siamo tutti a casa, quindi quei progetti non arriveranno mai.
13:02E Torre Candeloro, uno degli operai della Purem, qual è la tua esperienza?
13:07È un'esperienza, sono entrato qui nel 2016 con l'agenzia interinale, sono stato sette
13:16anni, quasi sette anni con l'agenzia interinale, poi nel 2023, dopo quella crisi che si è creata
13:28mi hanno stabilizzato.
13:32E oggi ti ritrovo a ricominciare da capo?
13:35E oggi mi ritrovo a ricominciare da capo perché avendo 59 anni ricominciare da capo è pesante,
13:49un po' difficile, pensavo di stare tranquillo, avevo trovato una stabilità, una tranquillità
13:57che adesso ho perso.
13:58I campanelli d'allarme però c'erano in azienda?
14:01Sì, nell'ultima settimana li abbiamo visti, cominciarono a spostare le macchine, le masche
14:11di saldatura, allora è scattato questo campanello d'allarme.