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SI È SVOLTO IERI IN SALA BUZZATI a Milano il primo Fashion Talk organizzato da Style Magazine, il mensile RCS di attualità e stile diretto da Alessandro Calascibetta. Un osservatorio e un'occasione di confronto tra i responsabili di giornali, operatori del settore, addetti alla comunicazione e alle PR e studenti delle scuole di moda, per un confronto sul futuro dei magazine di moda. "Con questi appuntamenti, che diventeranno periodici, vorremmo provare a incrinare un po' il tetto di cristallo con il quale si protegge la moda - spiega Alessandro Calascibetta -. Negli anni il sistema è molto cambiato, ma certi meccanismi sono semplicemente invecchiati senza variare".

Il talk si è snodato attraverso tre panel, ognuno chiamato a raccontare un tema specifico. Qui vi proponiamo il primo. Del ruolo dei magazine, del loro difficile equilibrio tra Informazione e Immagine, del rapporto con la pubblicità, i marchi, il consumatore finale e i lettori, hanno parlato: Emanuele Farneti (vicedirettore di La Repubblica, direttore di D, Door e U); Francesca Ragazzi (Head Content di Vogue Italia); Danda Santini (direttrice iO Donna e direttore editoriale di Amica) e Alessandro Calascibetta.

Le conversazioni, che sono state moderate da Michele Ciavarella, vicedirettore di Style Magazine, hanno svelato il dietro le quinte e i criteri che guidano le scelte dei contenuti. E ancora, la creatività applicata però a un lettore che ha un'identità precisa, una sorta di spirito guida cui ispirarsi con coerenza.

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Trascrizione
00:00Grazie a tutti
00:30Grazie a tutti
01:00Nessuno, hanno tutti risposto di sì senza alcun tipo di esitazione anche con un certo slancio e questo mi fa pensare che forse ci fosse nell'aria anche da parte loro un desiderio di essere coinvolti in un incontro di questo genere, di questo tipo come quello che vedremo stamattina.
01:21Da che cosa nasce questo?
01:51Il punto della situazione però lasciatemi dire un po' a cuore aperto anche se dovessero emergere delle cose un po' scomode nei limiti del possibile mi farà anche piacere discuterne insieme.
02:05Un punto, una tavola rotonda per parlare un po' della situazione dell'informazione di moda oggi attraverso i giornali naturalmente che sono quelli che noi facciamo.
02:19E' quello che noi facciamo.
02:49La linea editoriale di ogni giornale presente oggi in generale è ovviamente diversa, è diverso il target di riferimento, qui abbiamo dei verticali e dei non verticali ma tutti trattiamo comunque molto la moda.
03:03Niente, ci facciamo io credo tutti noi da questa parte e voi da quella un po' le stesse domande, ci poniamo gli stessi interrogativi tutti i giorni sull'opportunità di fare una cosa in un modo piuttosto che in un'altra.
03:20Abbiamo tutti dei problemi, delle difficoltà ma anche delle grandi soddisfazioni.
03:29Il fatto di sapere di essere il legame tra la moda e il lettore e l'elettrice comunque è un ingrediente molto importante ancora oggi per i giornali.
03:45Perché è vero, nel 2009 il direttore del New York Times disse che nel 2015, dichiarò che nel 2015 sarebbe uscita l'ultima coppia cartacea del New York Times, siamo nel 2025, la carta quindi c'è ancora, vive lotta con noi.
04:01E tra l'altro vedo che continuano a uscire, per fortuna, anche giornali nuovi.
04:05Quindi diciamo che è un'indicazione importante, è un segnale importante.
04:11Concludo dicendo che questa idea che ho avuto diverso tempo fa io non riuscivo bene a metterla a punto, a valutare varie strade ma a capire come metterla in pratica.
04:24E siamo arrivati ad oggi e che con l'aiuto di Michele Ciaverella, Michele Sali, raggiungimi, abbiamo messo a fuoco l'essenza, il nucleo e i contorni e le sfumature di questo incontro di oggi.
04:49Fashion Talk, prima edizione, ne seguiranno altre nel corso del tempo, non domani, dove verranno coinvolte e coinvolti altri colleghi e colleghe e naturalmente anche altre testate che non sono presenti oggi.
05:08Io direi che possiamo cominciare.
05:11Grazie Alessandro, sì possiamo cominciare perché altrimenti il regista ci picchia tutti e due.
05:15E dunque io vi dico subito, vi ringrazio per essere qui, vi dico subito che ho sognato tutta la vita di indossare un archetto e finalmente oggi ce l'ho.
05:27Per la prima conversazione, dunque abbiamo intitolato questo incontro a Fashion Talk e l'abbiamo diviso in tre conversazioni.
05:39Per la prima conversazione che abbiamo titolato il ruolo dei magazine tra informazione e immagine abbiamo invitato a parlare con noi Emanuele Farnetti, vice direttore di Repubblica, direttore di DEU.
05:53Francesca Ragazzi, Vogue Italia.
06:08Danda Santini, direttrice di Iodon, direttrice editoriale di Amica.
06:20E Alessandro Calascivetta.
06:26Siamo andati in ordine alfabetico.
06:28Sì.
06:29No, tu...
06:30Giustamente no era...
06:31Tu non sei in ordine alfabetico ma c'è anche Alessandro Calascivetta, direttore di Style Magazine, direttore della sera.
06:40Caro Michele, ho sognato per tutta la vita di cadere dagli sgabelli invece.
06:44E oggi non cadere.
06:45E questo così.
06:46Allora, la domanda che regge tutta la nostra conversazione oggi è che il ruolo dei magazine oggi, che è un periodo molto difficile, forse è sempre stato difficile fare i magazine, fare i periodici, forse oggi ancora di più,
07:05vista la velocità con cui cambiano le cose, i direttori e chi ci lavora nei magazine deve pensare a qualcosa che non scade, qualcosa che attiri il pubblico.
07:19E soprattutto quando si parla di moda, per i periodici che si occupano di moda, c'è sempre questa eterna divisione tra l'informazione, l'immagine, l'immagine, l'informazione, chi prevale su che cosa, cosa prevale su che cosa.
07:39Danda Santini, tu hai tra le tue mani un settimanale legato al Corriere della Sera e hai anche un magazine mensile, che è Amica, di cui fai la direttrice editoriale.
07:56Come fai a bilanciare tutto questo, l'informazione, l'immagine, la periodicità? Come fai a portare in edicola tutte le settimane un settimanale e tutti i mesi un mensile?
08:13Allora, per i mensili c'è Luisa Simonetto.
08:15Allora, come facciamo? Io ho sempre lavorato in giornali femminili dove vigeva la regola del reader first, quindi il lettore, pensiamo a un lettore, identifichiamolo, pensiamo a chi possa leggere, quali possono essere i suoi interessi, analizziamolo e cerchiamo di fare un giornale che risponde ai desideri.
08:43Quindi ho sempre lavorato in giornali dove il bilanciamento tra mercato pubblicitario e lettorato partiva comunque da un'idea di lettorato molto precisa e molto chiara.
08:57Quindi io dico sempre da un'identità molto precisa a seconda dei mezzi, perché poi ogni giornale ha le sue caratteristiche, le sue modalità che non sono un capriccio editoriale per come lo vedo io, ma sono piuttosto frutto di una ricerca molto precisa su chi possa essere il destinatario di quel mezzo lì piuttosto che di un altro.
09:19Quindi per quanto riguarda Io Donna è il supplemento del più importante quotidiano nazionale, quindi che cosa ci porta questa definizione?
09:31Ci porta a pensare a un giornale che deve essere autorevole, deve essere istituzionale, che parla a un lettorato che ha già molta informazione però, è un lettorato che ha già letto il Corriere, che probabilmente ha già visto i TG.
09:42Quindi la parola informazione in un giornale di questo tipo assume una caratteristica un po' diversa, perché ovviamente non possiamo duplicare quello che fa Corriere e a maggior ragione oggi non possiamo duplicare quello che hai già sui siti, sui siti di informazione eccetera eccetera.
09:58Quindi la stampella informazione viene declinata in modo da essere assolutamente complementare al giornale che ci porta con sé e dunque un taglio squisitamente femminile, molto classico, come un po' classico il nostro lettorato, dove la parte immagine, la parte moda, è quella che esplode come tutta la parte un po' lifestyle del giornale.
10:24I desideri femminile più tradizionali, se volete, che sono quelli di un lettorato che lavora, che è impegnato, che è colto, alto spendente, forte lettore, molti laureati.
10:38Quindi le nostre elettrici sono, come tutte le elettrici di quotidiani, delle elettrici forti che probabilmente può anche essere, non comprerebbero spontaneamente un femminile perché forse non ne sentono il bisogno.
10:54Però la nostra idea è che se tu glielo confezioni in un modo piacevole e semplice, attraverso la porta del giornale possono anche godere di quei piaceri che durante la settimana si precludono perché, ripeto, lavorano, sono più o meno le nostre elettrici, sono quel tipo di donna lì che ha iniziato a lavorare negli anni Ottanta.
11:16E quindi questo è l'atteggiamento che abbiamo con io donna nei confronti della moda.
11:21È sabato, è il giorno più bello dell'anno, della settimana, ti sei svegliata, hai il tempo davanti a te, finalmente riappropriati dei tuoi piaceri.
11:31La moda, la bellezza, la casa tantissimo, il lifestyle nella sua dimensione più larga, i viaggi, le esperienze.
11:39Sapendo che una delle caratteristiche più belle, io credo, dei giornali femminili, oltre alla parte di informazione e di intrattenimento, è quella dell'ispirazione.
11:50Le donne sono un po' condannate a cercare ispirazione nel loro costante desiderio di migliorarsi, nella loro insoddisfazione e inquietudine perenne.
11:59Quel bovarismo lì, nella dimensione migliore, fa sì che tu abbia sempre voglia di cambiare abito.
12:06Perché hai voglia di una proiezione migliore di te stessa, di una proiezione più adeguata ai tempi, più stringente, che ti faccia sentire meglio in quel certo momento.
12:15Cambiare. E questa è la moda. È proprio l'essenza poi della moda.
12:19Amica è diverso perché Amica invece è diventato un verticale, è diventato un mensile molto concentrato, più da fashioniste.
12:27Quindi il tema della moda è esploso con più forza, anche dal punto di vista della forma, dell'immagine rispetto al contenuto.
12:35È dedicato a una donna forte, come è sempre stata la donna Amica, quindi una donna vanitosa, narcisa, che si piace, che si ama, che vuole esprimere il suo potere, la sua forza di seduzione.
12:48E quindi tutto va di conseguenza. Quindi alla fine il metodo è un po' questo che abbiamo sempre applicato.
12:57Pensare chi è la destinataria e cercare di fare una cosa che segua quelle...
13:03Il lettore, la lettrice, il lettore è la prima scelta.
13:07Emanuele, tu per contiguità, tu dirigi di Repubblica, che è un femminile.
13:17In più dirigi anche UU, che è un mensile, ed è un maschile.
13:24Hai la stessa ricetta o parti da un punto diverso, laterale?
13:32Guarda, buongiorno a tutti.
13:34Mi viene in mente sentendo parlare Danda una cosa che mi ha raccontato Daniela Maui, che è la fondatrice di D,
13:40che ha diretto anche a lungo in due occasioni, lei mi disse che nel momento in cui vennero fatte le ricerche di mercato
13:47sull'elettrici di Repubblica per chiedere loro se avrebbero voluto o non avrebbero voluto un allegato femminile,
13:53la risposta a suo tempo fu non soltanto che non volevano un allegato femminile,
13:57ma che avrebbero smesso di comprare Repubblica se gli avessero dato un allegato femminile.
14:01Questo però succedeva 29 anni fa, perché come io donna ci accingiamo a entrare nell'anno in cui festeggiamo entrambi i nostri primi 30 anni.
14:11E quindi questo per dire che l'idea a suo tempo di un allegato femminile, di un grande quotidiano,
14:17non era così intuitiva, invece poi la storia ci ha insegnato che c'era uno spazio editoriale interessante.
14:24Tu però hai portato una svolta diversa.
14:28Ho iniziato il lavoro tre anni fa e di fatto in questi tre anni, molti di voi lo sanno, abbiamo fatto un progetto nuovo ogni anno,
14:34abbiamo rilanciato di tre anni fa, DOR il mensile d'interior due anni fa e EU l'anno scorso.
14:41L'idea su DIN particolare dal mio punto di vista era quella, intanto su tutti e tre i settori,
14:47cioè sui femminili, sui maschili e sui giornali d'interior, ci confrontiamo con un mercato di, appunto diceva Alessandro,
14:55di competitor, di prodotti di grande qualità consolidati, non lo dico perché insomma per le colleghe qui sul palco,
15:01e quindi era inevitabile dover cercare qualcosa di diverso.
15:04E io nella posizione un po' imbarazzante di trovarmi uomo a dirigere un femminile...
15:11Ma ti è passato però questo.
15:12Sì, mi è passato, ma non era neanche la prima volta per la verità, come Francesca sa.
15:18Ci siamo interrogati con Simona, Moviglia, con la condirettrice e con il resto del team,
15:22e a nostro giudizio dobbiamo dire che la formula del femminile tradizionale ci sembrava un po' stanca,
15:30almeno nel nostro caso.
15:32E abbiamo guardato soprattutto a quello che succede all'estero con gli allegati dei grandi quotidiani internazionali,
15:38tra l'altro con un aneddoto curioso che riguarda Le Monde.
15:42Ecco, nessuno degli allegati dei grandi quotidiani internazionali,
15:47e penso a Le Monde, penso al T Magazine, penso alla versione inglese di Autospendite,
15:52è un femminile nell'accezione classica del termine.
15:55E quindi, un po' perché giocavamo in questa arena molto affollata,
15:59un po' per suggestione, un po' per mia biografia personale,
16:03considerando il precedente passaggio in Condenastia, Vogue Italia in particolare,
16:08ci sembrava che appunto si potesse provare a trasformare D in un progetto che chiamiamo così,
16:13insomma con una formula, un po' un post femminile.
16:16Resta femminile ovviamente per quanto riguarda la parte dei consumi.
16:20Questo post femminile tu l'hai sottolineato dando più importanza all'immagine o all'informazione?
16:27Dal mio punto di vista, diciamo, il concetto di post femminile è ovvio che i servizi di moda,
16:32le copertine di moda sono femminili, perché la moda è femminile,
16:35però nel criterio di scelta dei contenuti il fattore del genere non è il primo elemento,
16:40diciamo, che determina le scelte editoriali,
16:45e quindi l'obiettivo era portare a casa la miglior qualità di scrittura possibile
16:50e la miglior qualità fotografica possibile,
16:53perché sono molto convinto per risponderti alla tua domanda
16:55che il segreto di un periodico, di tutti i periodici,
16:59è proprio la capacità di raccontare due storie in parallelo,
17:02una storia la raccontano le immagini e una storia la raccontano i testi,
17:05anche all'interno dello stesso impaginato,
17:07insomma non mi piace quando le foto ribattono lo stesso concetto del testo,
17:11mi piace quando le foto, diciamo, evolvono questo concetto.
17:15E quindi appunto il lavoro che è stato fatto su D e poi anche sugli altri due testate
17:19è stato quello di tentare di creare un ecosistema,
17:22un contesto che potesse attrarre i migliori talenti possibili della scrittura da una parte,
17:26questo chiaramente avrà alle spalle un grande quotidiano come Repubblica,
17:30aiuta perché insomma è chiaro che ci sono molte persone che hanno voglia di scrivere per noi,
17:35giornalisti, scrittori eccetera,
17:36e sul fronte dell'immagine, passando a fotografi e stylist,
17:40questo anche di nuovo un po' beneficiando della mia esperienza precedente,
17:43abbiamo avuto la possibilità di portare da noi, insomma,
17:47alcuni dei più grandi fotografi e stylist a livello internazionale che,
17:52oltre a continuare a scattare per Vogue e per i giornali specializzati,
17:55hanno piacere in ogni paese a scegliere uno degli allegati dei grandi quotidiani
18:00per far vedere quello che sanno fare, no?
18:02E per fortuna in Italia hanno scelto D,
18:04quindi da questo punto di vista i due linguaggi procedono in parallelo.
18:10In parallelo.
18:10Invece, Francesca, tu sei head of content di un giornale
18:17che ha una lunga tradizione di moda storica, diciamo,
18:23è il primo per antonomasia tra i verticali sulla moda,
18:28ti trovi in una fase del giornale molto diversa da quella storica,
18:35sei head of content dell'edizione italiana
18:39e sei una donna molto giovane.
18:44Qui davanti ci stanno ascoltando molti ragazzi e ragazze,
18:52molti studenti delle scuole di moda.
18:55La tua esperienza è molto diversa da quella che abbiamo ascoltato.
19:01Ci racconti qual è il tuo segreto?
19:04Certo, grazie Michele, grazie per l'invito,
19:06grazie per aver menzionato il pubblico che stavo infatti osservando,
19:11tanti studenti, un po' di addetti ai lavori,
19:14che penso sia un po' anche il pubblico di Vogue e dei nostri giornali.
19:20Sono particolarmente onorata di essere qui,
19:23su un palco di fianco a Emanuele, che è stato il mio capo,
19:27di fronte a Giulia, da cui ho imparato tantissimo durante il periodo di Franca Sozzani,
19:32e trovo significativo questo passaggio di testimone in tutti i sensi.
19:38Penso che è un punto di partenza importante in un paese dove il cambio generazionale,
19:44la mentorship non è scontata,
19:46quindi io ho avuto la fortuna di averla da persone di generi diversi dal mio
19:53e anche età diverse dalla mia, perché la mia capa è una donna del 50,
20:00che sicuramente insomma...
20:02Chi è?
20:04Dicelo perché non l'abbiamo capito.
20:07Che sicuramente insomma,
20:09Anna Wintour come Franca Sozzani,
20:11come tante editor di quella generazione con cui ho avuto la fortuna di confrontarmi,
20:16a cui chiedo consigli, direttive, insomma,
20:21mi dicono di aver vissuto dei blocchi anche generazionali e della società,
20:27che io ho la fortuna di non vivere,
20:29questa la vivo come una grande responsabilità.
20:31Certo, e tu come fai?
20:33Come trasferisci tutto questo che ci hai detto?
20:36Come lo trasferisci?
20:37Quindi insomma, parto dal presupposto che sono solo un piccolo guardiano del faro
20:43di un brand globale molto più grande di me
20:47e di chi verrà dopo di me,
20:51nel senso che Vogue ha 130 anni nella storia dell'editoria,
20:56quindi è nato veramente come un piccolo gazzettino esclusivo
21:00per una piccola elite di New York
21:02e oggi siamo presenti in 30 paesi,
21:07in ultimo aprendo un'edizione negli Emirati.
21:11Ma secondo te, qual è la parte che interessa di più,
21:16per esempio, ai giovani del tuo giornale?
21:18Beh, sicuramente mettere le idee al centro,
21:22cioè quando raccontavamo che cos'è la cosa più importante
21:26che vogliamo esprimere su un giornale,
21:29io penso che oggi una bella fotografia di moda non basti,
21:33nel senso bisogna che faccia pensare,
21:36che apra un dibattito,
21:37che ispiri il lettore, l'utente sulle piattaforme
21:41a andare a cercare altro,
21:42a porsi un quesito,
21:44a andare un po' più a fondo del contenuto.
21:51Ecco perché,
21:52quello che diciamo tutti i giorni,
21:54insieme al team,
21:55anche la mattina,
21:56quando ci confrontiamo sulle proposte,
21:58è qual è l'idea,
21:59qual è il taglio su questa storia,
22:01non tanto la storia in sé,
22:02ma che contenuto vogliamo raccontare,
22:05il contenutore su cui lo mettiamo,
22:07che sia il giornale,
22:09il sito,
22:10una piattaforma social,
22:12un evento in presenza,
22:14live,
22:15che oggi per noi,
22:16per me,
22:17per la mia storia in particolare,
22:18penso che sia uno degli spazi
22:22dove c'è possibilità di innovare molto,
22:25no?
22:25La presenza fisica di Vogue sugli eventi,
22:29è quello che ci chiediamo.
22:30Quindi partiamo veramente ogni giorno dal contenuto,
22:33prima del contenitore.
22:35Poi la mia sfida personale,
22:38come lavoratrice,
22:40come dipendente,
22:40è quella di tenere alta la bandiera italiana,
22:44appunto,
22:45in un brand globale,
22:46che quindi conta voci da tanti paesi.
22:49È una sfida anche con gli altri paesi,
22:52a carte scoperte,
22:53molto appassionante,
22:54penso di,
22:56appunto,
22:57come dicevo all'inizio,
22:58Vogue è evoluto negli anni
23:00e continua a farlo
23:01e mi sento assolutamente
23:03nel posto giusto,
23:04al momento giusto.
23:06Grazie, Francesca.
23:08Alessandro,
23:10oltre ad essere il mio direttore,
23:11tu dirigi...
23:12dirigi un mensile maschile
23:26allegato al Corriere della Sera.
23:30Anche tu hai questo rapporto
23:32con questa attenzione
23:36verso il lettore
23:37che ti legge
23:40allegato al Corriere della Sera,
23:42oppure tu pensi
23:44che il magazine
23:44debba avere
23:46degli altri interlocutori
23:50oltre rispetto
23:51al quotidiano?
23:54Va bene,
23:56a parte il fatto
23:56che io arrivo
23:57da una storia di...
24:00ho cominciato
24:00questa carriera
24:01come stylist
24:02e come molti,
24:03come praticamente
24:04tutti sanno
24:05e ho sempre lavorato
24:07prima di Style Magazine
24:08per dei verticali
24:11di moda,
24:12per cui
24:12mettermi dentro
24:13un sistema
24:14complesso
24:16come quello
24:17di un allegato
24:18a un quotidiano
24:20molto importante
24:21è stata una sfida.
24:27La relazione
24:28con i lettori
24:31e con le lettrici
24:32soprattutto con i lettori
24:33è evidentemente
24:34il primo pensiero.
24:36Quando
24:36ho assunto l'incarico
24:40la prima domanda
24:40che mi sono fatto
24:41era
24:41essendo anche un lettore
24:43poi alla fine
24:44ma che tipo di giornale
24:45avrei voluto trovare
24:46in edicola
24:48che parlasse anche di moda
24:49ma non solo
24:49eccetera
24:50e come fare la moda
24:51poi evidentemente
24:52era una delle mie
24:54come dire
24:56non funzioni
24:57ma insomma
24:57mi è venuto
24:58abbastanza facile
24:59se poi mi è venuto
25:00bene o male
25:00me lo dovete dire voi
25:01però
25:02mi è venuto
25:03abbastanza facile.
25:07Naturalmente
25:07da dieci anni
25:08a questa parte
25:08per non dire da venti
25:10quando
25:10Style Magazine
25:11ha aperto
25:12lo scenario
25:14è completamente
25:15cambiato
25:15tantissimo
25:18ed è diventato
25:20io qui vado un po'
25:23dritto al punto
25:24un po'
25:25come dicevo prima
25:26le cose scomode
25:27ma non
25:27è diventato
25:30più complesso
25:31perché è molto competitivo
25:34come dicevo prima
25:35adesso io
25:37ci avrei voglia
25:37di un po'
25:38di autenticità
25:39allora per autenticità
25:40che cosa intendo?
25:41Intendo dire
25:41che è ovvio
25:42che noi
25:43che io
25:44che tutti noi
25:45della redazione
25:46sappiamo in che giornale
25:48ci troviamo
25:49questo è molto importante
25:50quando si fanno i giornali
25:51mi rivolgo soprattutto
25:52ai ragazzi
25:53e alle ragazze
25:54studenti
25:55è molto importante
25:56sapere in che giornale
25:57ti trovi
25:57perché
25:58ci sono tante cose belle
26:00che si possono fare
26:01però ci sono anche
26:02tante cose belle
26:03che si possono fare
26:04che però non sono giuste
26:04per quella certa testata
26:06e quindi sarebbero
26:07un po'
26:09sarebbero assolutamente
26:10distoniche
26:11rispetto al resto
26:12dell'edizione
26:13però è evidente
26:16che la relazione
26:17con i brand
26:18e con i marchi
26:19che poi sono
26:20i nostri partner
26:21e i nostri amici
26:23e i nostri
26:24anche i nostri amici
26:26no scherzo
26:27e comunque
26:28che sono
26:29la parte
26:30non più importante
26:32ma economicamente
26:34più rilevante
26:35che tiene in piedi
26:36alla fine
26:37tutti i nostri giornali
26:38perché è vero
26:40quello che dicevo prima
26:41la carta c'è ancora
26:42però lo sappiamo
26:43tutti che i giornali
26:44non vendono più
26:45quanto vendevano
26:46vent'anni fa
26:47quindi i ricavi
26:48delle edicole
26:49sono
26:49decisamente
26:50dall'edicole
26:51decisamente calati
26:52e si fa sempre più conto
26:54su quello che possono essere
26:55gli investimenti
26:56pubblicitari
26:57senza i quali
26:58i giornali
26:59molti di questi giornali
27:01probabilmente
27:02non ci sarebbero
27:04quindi
27:04la relazione
27:05con il lettore
27:08evidentemente
27:09è la prima mission
27:10poi però
27:11c'è anche
27:12una mediazione
27:14chiamiamola così
27:15che non è
27:16sinonimo di compromesso
27:18tra
27:19le richieste
27:21dei marchi
27:22di moda
27:23quello che vogliono
27:24leggere i lettori
27:25e che non vogliono
27:26leggere
27:27oppure che non vogliono
27:28leggere
27:28e noi
27:29che dobbiamo decidere
27:30cosa mettere
27:31e cosa non mettere
27:32l'altro giorno
27:37parlavo con una vostra
27:38mi riferisco
27:39agli addetti
27:40ai lavori
27:41insomma
27:42con una persona
27:42che si occupa
27:44di un ufficio stampa
27:44che mi chiedeva
27:46una
27:47una certa
27:48cosa
27:49un'intervista
27:50a una persona
27:51su
27:52Style Magazine
27:53e
27:54mi sono reso conto
27:57e come me ne sono reso conto
27:58questa persona
27:59me ne sono reso conto
28:00mille altre volte
28:00prima
28:01che
28:02tante persone
28:04non conoscono
28:07tanti
28:08tanti uffici stampa
28:10non conoscono
28:10veramente
28:11i giornali
28:13per i quali
28:14chiedono
28:15perché se
28:16li conoscessero bene
28:17e vedessero come
28:19non ti
28:21non chiederebbero
28:23no
28:23allora questo
28:24da una parte
28:25ti fa venire
28:27quasi
28:27e dice vabbè
28:28allora a questo punto
28:29qualsiasi cosa
28:29qualsiasi cosa
28:31metta
28:32va bene
28:33perché faccio contento
28:35questo certo PR
28:36che rappresenta
28:37questo marchio
28:37e quindi
28:38l'azienda
28:38mi sarà
28:39grata
28:40intanto non è vero
28:42ma
28:42intanto non è vero
28:45quindi va bene
28:46e
28:46è vero o no
28:48non è vero
28:50e poi comunque
28:51tu fai un dispetto
28:52al tuo lettore
28:53soprattutto
28:54perché
28:54si trova una roba
28:57che non si aspetta
28:58e soprattutto
28:59che non c'entra
29:00un pifero
29:00con tutto il resto
29:01il giornale
29:02quindi viene vissuta
29:03anche male
29:04magari anche
29:05come una marchetta
29:06anche quando
29:06anche se non lo è
29:08questo è il dramma
29:11scusatevi
29:12devo spingere
29:13perché stiamo finendo
29:14il tempo
29:14e poi mi frustano
29:16mi hai portato
29:17Alessandro
29:18direttamente
29:18alla domanda
29:20che alleggia sempre
29:21alleggia tra i lettori
29:23e alleggia
29:23tra chi fa i giornali
29:25nelle redazioni
29:26ovunque
29:27che è il rapporto
29:29appunto
29:29tra due pulsioni
29:31che sembrano
29:31contrarie
29:34però sono due esigenze
29:36cioè quello
29:37il rapporto
29:38tra la pubblicità
29:38e l'informazione
29:39c'è un dramma
29:41che si vive
29:42che viviamo tutti
29:44d'Anda
29:45è che senza pubblicità
29:47non si sopravvive
29:48e senza elettori
29:49non c'è la pubblicità
29:50quindi
29:51che rapporto
29:52dobbiamo avere
29:53devono avere
29:55i magazine
29:55con la pubblicità
29:57ma io penso
29:58come diceva Alessandro
29:59se tu hai
30:02una linea identitaria
30:03e sai
30:04chi è la tua lettrice
30:06e ha quello
30:06o il tuo lettore
30:08e lo conosci
30:09e lo ami
30:10e lo coccoli
30:12e lo coltivi
30:12perché è
30:13perché è il tuo
30:14primo lettore
30:15insomma
30:15non fai errori
30:18dovendo scegliere
30:19selezioni sempre
30:20la cosa giusta
30:21per lui
30:22o per lei
30:23Paolo Pietroni
30:24che ha un po'
30:26fondato
30:26il sistema
30:27moda
30:29pubblicità
30:30e che però
30:30ha anche fondato
30:31dei grandissimi giornali
30:33tutti di grande successo
30:34dagli anni 80
30:35in avanti
30:36diceva sempre
30:37che un direttore
30:38deve essere
30:40anche un attore
30:41deve mettersi
30:43nei panni
30:43del personaggio
30:45che è il suo giornale
30:46lui per ogni giornale
30:48che fondava
30:49aveva un personaggio guida
30:50quando ha fondato
30:51Salve
30:52era un medico
30:53di famiglia
30:54che lui conosceva bene
30:55che è stato un punto
30:56di riferimento
30:56e così per tutti i giornali
30:58che ha fondato
30:59a un certo punto
31:00con Madame
31:00una certa donna
31:01della provincia di Parma
31:03con l'esprit francese
31:04eccetera eccetera
31:05quando tu ti costruisci
31:07l'identità
31:07è una cosa molto
31:08carnale
31:09molto viva
31:10è un personaggio
31:11a tutti gli effetti
31:12questa cosa
31:13aiuta molto poi
31:15nel assecondarlo
31:16questo personaggio
31:18e quindi
31:19nel non andare
31:21nel non percorrere
31:22sentieri
31:23che ti portano
31:24lontano
31:25da lui
31:25o da lei
31:25alla fine
31:27seguendo
31:29quello che
31:30il tuo spirito guida
31:33è più facile
31:34scegliere
31:35e decidere
31:36senza tradire
31:37no Ale
31:38che è il nostro
31:39sempre
31:39la nostra
31:40timore
31:42esatto
31:43quindi
31:44Emanuele
31:45interlocutori
31:47del sistema
31:49di riferimento
31:50o
31:50semplicemente
31:51un tramite
31:52tra i marchi
31:54e i lettori
31:56guarda
31:56a parte essere
31:57d'accordissimo
31:57ovviamente
31:57con quello
31:58che hanno detto
31:58sia Danda
31:59che Alessandro
32:00lo girerei così
32:01anche e soprattutto
32:02a beneficio
32:03dei ragazzi
32:03delle scuole
32:04è evidente
32:05che negli ultimi
32:055-10 anni
32:07per tutte
32:08una serie di ragioni
32:09che sarebbe lungo
32:10spiegare
32:10ma insomma
32:11i brand
32:11hanno costantemente
32:13necessità
32:14di produrre
32:14nuovi contenuti
32:15di qualità
32:16molti di loro
32:17si sono attrezzati
32:18per produrseli
32:18da solo
32:19penso diciamo
32:20nella massima
32:21espansione
32:22al sistema Gucci
32:23che praticamente
32:23ogni settimana
32:24ci proponeva
32:25un libro
32:26progettava di fare
32:27radio
32:28televisione
32:28eccetera
32:29eccetera
32:29ma insomma
32:29vale per tantissimi
32:31brand
32:31chi li produce
32:33questi contenuti
32:34i brand
32:35hanno la forza
32:36e in certi casi
32:37anche le strutture
32:37per produrseli
32:38da soli
32:39eppure
32:40continuano a cercare
32:41delle interlocutori
32:43fuori
32:45dal loro
32:46gruppo di lavoro
32:48per una serie di ragioni
32:49intanto per varietà
32:50ma soprattutto
32:50perché
32:51produrre contenuti
32:53essere visti
32:54mettiamola così
32:54essere interpretati
32:56verso il punto di vista
32:57di professionisti esterni
32:58che come nel nostro caso
32:59producono giornali
33:01e contenuti digitali
33:02dà un valore aggiunto
33:03quindi
33:03se dovessi dire
33:05quello che per me è stato
33:06più interessante
33:06e anche più gratificante
33:08in questi ultimi anni
33:09non è l'effetto
33:10buca delle lettere
33:11che dice Alessandro
33:12che ricevi la telefonata
33:13in cui ti viene chiesto
33:14il favore
33:14di fare un'intervista
33:15a Tizio e Caio
33:16ma è proprio
33:17l'aver sviluppato
33:18una partnership
33:18per cui
33:19nel nostro caso
33:19diciamo
33:20questa parte di progetti
33:21in questi 3 o 4 anni
33:22è letteralmente
33:23quadruplicata
33:24perché
33:24ai brand
33:25una serie di brand
33:26piace l'identità del giornale
33:27quindi
33:28chiedono a noi
33:29di fare dei progetti speciali
33:30che vengono
33:31in quanto tali
33:32chiaramente
33:33quindi la guida
33:33è etichettati
33:34però
33:35a quel punto
33:36è una partnership creativa
33:37cioè tu testata
33:38autorevole
33:39che hai accesso
33:40a un certo tipo di talenti
33:41come mi vedi
33:42e questo secondo me
33:43è una frontiera
33:43molto interessante
33:45mentre invece
33:46ovviamente
33:48non lo hai
33:49nel momento
33:49in cui viene chiesto
33:50di essere semplicemente
33:51un amplificatore
33:52di contenuti commerciali
33:54ma questo
33:54e come si fa
33:55Alessandro
33:56a difendersi
33:57però
33:57delle accuse
33:58dalle accuse
34:02di svendersi
34:05alla pubblicità
34:06allora
34:06non mi odiare
34:12le accuse
34:16di svendersi
34:17alla pubblicità
34:18cioè di essere
34:19a tappeto
34:20ma nessuno
34:23mi accusa
34:24di questo
34:24no
34:24non a te
34:25in genere
34:26al sistema
34:27dei magazine
34:28proprio a me
34:30quello che ha detto
34:36adesso
34:36Emanuele
34:37parlando dei progetti
34:38che chiedono
34:38i brand
34:39di fare
34:40poi alla fine
34:40è uno sviluppo
34:42un po' più moderno
34:43decisamente più moderno
34:45di una cosa
34:46che è sempre esistita
34:47che sono i pubblici nazionali
34:50solo che ecco
34:52adesso è un pochino diverso
34:55perché i brand
34:55chiedono talvolta
34:57di applicare
34:58il loro linguaggio
34:59in forma
35:01editoriale
35:04sui nostri giornali
35:06che poi
35:07è quello
35:07di fatto
35:08che noi
35:09facciamo
35:09con la moda
35:10nel senso che
35:11quando realizziamo
35:12ma poi ci saranno
35:13le direttrici
35:14direttori moda
35:15a parlare di questo
35:15ma quando realizziamo
35:16i servizi fotografici
35:17li pensiamo
35:18pensiamo
35:19certo
35:20al lettore
35:21nella misura
35:22in cui
35:22su Stell Magazine
35:23non potrebbero uscire
35:25foto
35:25e una moda
35:26di un certo tipo
35:27mentre su
35:28un altro giornale
35:29più fashion
35:30
35:31e quindi certo
35:32che pensiamo
35:32al lettore
35:33però poi
35:34alla fine
35:35da chi prendiamo
35:36spunto
35:37dagli abiti
35:38dai vestiti
35:38che fanno
35:39i brand
35:40e quindi
35:40comunque
35:41se vuoi
35:43ci svendiamo
35:44però
35:45non la vedo
35:46come
35:47anche perché
35:48deve essere fatta
35:49deve passare
35:50questo attraverso
35:52un'interpretazione
35:53del giornale
35:55e di quella
35:56certa moda
35:57altrimenti
35:57diventa un servizio
35:58un'immagine catalogica
36:00allora a quel punto
36:02
36:02sarebbe svendere
36:03Francesca
36:04tu come vedi
36:04questo rapporto?
36:07Io sono partita
36:08un po'
36:08da un metodo
36:09interno
36:10nel senso
36:10che secondo me
36:11negli editori
36:13c'è stato
36:14un po'
36:14questo distacco
36:15tra il gruppo
36:16editoriale
36:17gli editor
36:17le redazioni
36:18e la pubblicità
36:19cioè
36:20mi sembrava
36:21che si parlasse
36:22un po'
36:22poco
36:22e invece
36:24riportare un po'
36:26l'orgoglio
36:27anche a chi
36:28vende la reclam
36:29di far parte
36:30di questa appartenenza
36:31a Vogue
36:33al giornale
36:34cioè come se
36:35tutti ci lavorassimo
36:36e cercassimo
36:37di portare
36:38qualcosa
36:39a Vogue
36:40che tu faccia
36:41l'editor
36:42o che faccia
36:42il capo
36:43del commerciale
36:44o la comunicazione
36:46o il dipartimento
36:47consumer
36:47è un unico brand
36:49è un unico sistema
36:50e quindi
36:51secondo me
36:51ripartendo da un metodo
36:53in cui si comunica
36:54molto
36:54con i team interni
36:56nel nostro caso
36:57anticipiamo
36:58anche
36:59esclusive
37:01editoriali
37:03diamo gli strumenti
37:04al corpo pubblicitario
37:06per poterci
37:07rappresentare fuori
37:08e secondo me
37:09questo è
37:10quello che anche
37:11i clienti
37:12si aspettano
37:12se vedono
37:13che c'è unione
37:14e strategia interna
37:16sono più propensi
37:17a pensare
37:19anche una progettualità
37:20più in grande
37:21che va al di là
37:22della paginetta
37:22che oggi
37:23è un po'
37:24a fine a se stessa
37:24a fine a se stessa
37:25allora
37:26grazie mille
37:27siamo arrivati
37:28veramente
37:29verso la fine
37:30e volevo chiedervi
37:33dopo questo incontro
37:35lasciamo una parola
37:37che parola vi viene in mente
37:38da lasciare
37:40al nostro pubblico
37:43come riassunto
37:44di questo nostro incontro
37:46di questa nostra conversazione
37:48che insomma
37:49ha messo sul piatto
37:52molti argomenti
37:53su cui pensare
37:54forse
37:56coltivare la creatività
37:58nel senso che
37:59i giornali
38:00nella loro epoca d'oro
38:01sono stati
38:03degli straordinari
38:04incubatori
38:05di talenti fotografici
38:06talenti grafici
38:08art director
38:09giornalisti
38:10firme
38:11davvero
38:12sono stati
38:12una brillantissima
38:14riserva
38:14di idee
38:15e di originalità
38:18e quella cosa
38:20a me spiacerebbe
38:22tanto che si perdesse
38:23nel senso che poi
38:23abbiamo sviluppato
38:26tutti
38:26i siti
38:27i social
38:28quindi siamo andati
38:29tutti sulle
38:30piattaforme
38:31che intercettano poi
38:32i ragazzi
38:34eccetera
38:35eccetera
38:36scusa
38:36ti interrompo
38:37ma non è per contraddirti
38:39ma è per sottolineare
38:40che i social
38:42comunicano
38:42ma chi informa
38:44sono i giornali
38:45
38:49beh sai
38:51adesso poi
38:51ci sono anche
38:52delle piattaforme social
38:53che fanno
38:54un'ottima informazione
38:55in questo momento
38:56io adesso mi riferisco
38:57anche giornalisticamente
38:58parlando
38:59si può fare
39:00si può portare
39:01la qualità
39:01anche sui social
39:03la qualità giornalistica
39:04eccetera
39:04certo
39:05sul piccolo formato
39:07è più difficile
39:08quell'esplosione
39:09di creatività
39:10che abbiamo vissuto
39:11noi nei periodici
39:12un giornale
39:13è fatto di
39:13gioco di bianco
39:16e di nero
39:16di caratteri
39:18tipografici
39:19di modo di scrivere
39:20i titoli sommari
39:21di connubio
39:23come diceva
39:24Emanuele
39:25tra parole
39:26e immagini
39:28è tutta
39:28la creazione
39:30di un piccolo mondo
39:31che ha permesso
39:32grande esplosione
39:34di creatività
39:34quindi
39:35quello che mi dispiacerebbe
39:37è che questa cosa
39:38si perdesse
39:40perché vedo
39:41che sulle piattaforme
39:42ovviamente
39:43è più difficile
39:45perché le piattaforme
39:47sono dettate
39:48da regole diverse
39:49da algoritmi diversi
39:50eccetera
39:51qual è la tua parola
39:51Emanuele?
39:52nel mio caso
39:53continuo il ragionamento
39:54di Danded
39:55ed è proprio
39:55il nostro amore
39:57credo
39:58per il prodotto
40:00di carta
40:00come punto di partenza
40:02e come sintesi
40:03del nostro lavoro
40:04in questi giorni
40:04che abbiamo lanciato
40:05il nostro nuovo sito
40:06di D
40:06sarà una coincidenza
40:08ma ogni volta
40:08che chiedevamo
40:08un contenuto digitale
40:10ci veniva detto
40:10sì ok
40:11però nel frattempo
40:12me lo metti
40:12anche sulla carta
40:13ma è incredibile
40:14ma da persone
40:16che non ti aspetti
40:17però appunto
40:18in due parole
40:20la possibilità
40:21che hanno ancora
40:22i giornali
40:22e peraltro
40:23è vero
40:23che ne nascono
40:24di nuovi
40:24ne sentirete
40:25alcuni colleghi
40:26che ne parleranno
40:27tra poco
40:28la possibilità
40:29dei giornali
40:30di essere
40:30il punto
40:31di catalizzatore
40:33di talenti
40:34diversi
40:35ecco
40:36questo onestamente
40:37non lo vedo
40:38altrettanto forte
40:39in questo momento
40:40in un ambito
40:41digitale
40:41poi è ovvio
40:42che beneficiamo
40:43della visibilità
40:45che riflettevamo
40:46spesso con Francesca
40:47ai tempi in cui
40:48lavoravamo insieme
40:49a Vogue
40:49negli anni migliori
40:51di Franca
40:52quante copie
40:52vendeva Vogue Italia
40:53alcune decine
40:54di migliaia
40:55forse centinaia
40:56nel caso di quei
40:574-5 numeri
40:57molto famosi
40:58ecco oggi
40:59un contenuto
41:00di Vogue Italia
41:00ma vale anche per noi
41:01raggiunge
41:03in tempo reale
41:04quanti milioni
41:04di follower
41:05oggi su Instagram
41:056-7 insomma
41:07quasi 8
41:08e quindi
41:09qual è la tua parola
41:10e questo è per dire
41:11che i vecchi giornali
41:12di carta
41:12quei pochi
41:13sopravvissuti
41:14e quelli che vengono
41:15fatti con qualità
41:15sono forse
41:17non sono mai stati
41:18così visibili
41:19e se vogliamo
41:19anche così rilevanti
41:20come sono oggi
41:21la mia parola
41:23secondo me
41:24per le nuove generazioni
41:25è educazione
41:26al mondo editoriale
41:28più conoscenza
41:30delle sfumature
41:31dei giornali
41:31cioè
41:32secondo me
41:33c'è ancora
41:33tanta
41:34ombra
41:36su come funziona
41:37veramente
41:38il sistema editoriale
41:39quindi
41:40è una questione
41:40di creatività
41:41ma io quella
41:42ne vedo tantissima
41:43tantissima
41:44c'è tantissima creatività
41:45è più come gestire
41:47la creatività
41:48è una questione
41:48di management
41:49delle
41:49Alessandro
41:51a te chiudere
41:51io chiudo
41:52dicendo che
41:53a prescindere
41:54dagli interventi
41:56di Francesca Danda
41:58e Emanuele
41:59che condivido
42:00in pieno
42:01dicendo una cosa
42:03un pochino diversa
42:04e cioè
42:05che
42:05che va oltre
42:07a quello che è
42:08il contenuto
42:08del giornale
42:09che è anche un po'
42:10la ragione
42:10per la quale
42:11mi era venuto in mente
42:12un po' di tempo fa
42:13e non mi ripeto
42:13di creare questo incontro
42:15di avere un momento così
42:17un tavolo a rotonda
42:18e cioè
42:21di scheggiare
42:22di incrinare
42:25di dare
42:27un piccolo colpo
42:28di martello
42:29su questo
42:30enorme muro
42:31di cristallo
42:32o di cemento
42:34che è andare
42:36un po'
42:37verso
42:37un po'
42:40di autenticità
42:41ma questo al di là
42:41dei giornali
42:42proprio
42:42come sistema moda
42:44e di apertura
42:47perché io vedo
42:49il sistema
42:51è da 40 anni
42:52che faccio questo lavoro
42:54quest'anno
42:54sono 40 anni
42:55vedo questo sistema
42:57in pratica identico
43:01a quando ho cominciato
43:02è tutto diverso
43:04ma le dinamiche
43:06di barriere
43:09di muri
43:10che ci si alza
43:11ma non tanto tra di noi
43:12ma poi alla fine
43:13certo anche tra di noi
43:14con loro
43:15eccetera
43:16sono le stesse
43:18e quindi
43:19noi della moda
43:20e qui includo tutti
43:22a cominciare
43:23dagli stilisti
43:24PR
43:24noi che facciamo
43:26questo lavoro
43:26parliamo tantissimo
43:29di futuro
43:29guardiamo al domani
43:31parliamo ai giovani
43:32però siamo ancora
43:33parte
43:33e in qualche modo
43:34vittime
43:35e anche carnefici
43:37di un sistema
43:38che è invecchiato
43:41e quindi
43:43il nostro
43:44fashion talk
43:45di oggi
43:45dove siamo stati
43:46contenti di avervi
43:47è la prima
43:49è la breccia
43:51come a portapia
43:53quindi
43:55ci auguriamo
43:57di
43:57di avervi
43:59anche nelle prossime
44:00edizioni
44:01grazie
44:02grazie a voi
44:02grazie a voi
44:03grazie a Francesca
44:05oh il regista
44:09non mi하
44:10non mi piccherà
44:11sono arrivato
44:11a zero
44:12spaccato
44:13proprio
44:13Grazie.

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