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  • 30/05/2025
ROMA (ITALPRESS) - “L’inasprimento delle barriere doganali potrebbe sottrarre quasi 1 punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio. Negli Usa, l’effetto stimato è circa il doppio. I dazi potrebbero comportare una minore domanda di lavoro e un aumento delle pressioni inflazionistiche, in una fase già caratterizzata da aspettative di inflazione in rialzo”. Così il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel corso delle considerazioni finali

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Trascrizione
00:00I dazi attualmente in vigore negli Stati Uniti, perlomeno quelli in vigore ieri sera negli Stati Uniti,
00:09sebbene inferiori a quelli annunciati all'inizio di aprile, restano i più elevati del secondo
00:13dopoguerra e sono causa del sensibile aumento dei dazi medi a livello mondiale. Il loro
00:20impatto potenziale è oggi molto maggiore rispetto al passato, a causa della stretta integrazione
00:25dell'economia globale. Il rasprimento delle barrile doganali potrebbe sottrarre quasi un
00:31punto percentuale alla crescita mondiale nell'arco di un biennio. Negli Stati Uniti l'effetto
00:36stimato è circa il doppio. I dazi potrebbero comportare una minore domanda di lavoro e
00:42un aumento delle pressioni inflazionistiche, in una fase già caratterizzata da aspettative
00:47di inflazione in rialzo. Stanno inoltre incidendo negativamente sulla fiducia di famiglie e imprese
00:52con possibili ripercussioni su consumi e investimenti. Il susseguirsi di annunci, smentite e revisioni
01:02alimenta incertezza e volatilità sui mercati. Si tratta di condizioni che rischiano di amplificare
01:08l'effetto dei dazi e che potrebbero protrarsi nel tempo, considerata la complessità dei
01:13negoziati commerciali che tipicamente richiedono tempi ben più lunghi dei 90 giorni di sospensione
01:18annunciati. Le politiche proiezionistiche stanno spingendo l'economia mondiale su una
01:24traiettoria pericolosa. I dazi oggi in vigore potrebbero ridurre il commercio internazionale
01:29del 5%, dando avvio a una riconfigurazione delle filiere produttive globali. Ne deriverebbe
01:35un sistema di scambi meno integrato e meno efficiente. Gli effetti rischiano di travaricare
01:41la sfera commerciale, alterando la struttura del sistema monetario internazionale, oggi incentrato
01:47sul dollaro e limitando i movimenti dei capitali. Potrebbero spingersi oltre, frenando la circolazione
01:53di persone, idee e conoscenze. L'indebolimento della cooperazione globale, anche in campo scientifico
02:00e tecnologico, finirebbe per ridurre gli incentivi all'innovazione e ostacolare il progresso. A lungo
02:07andare verrebbero compromessi i presupposti stessi della prosperità condivisa. Ma il rischio
02:13più profondo è un altro, che il commercio, da motore di integrazione e dialogo, si trasformi
02:20in una fonte di divisione, alimentando l'instabilità politica e mettendo a repentaglio la pace.

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