- 28/05/2025
https://www.pupia.tv - Presentazione Festival Mate - Conferenza stampa di Marco Cerreto
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Novità Trascrizione
00:00a tutti gli ospiti qui presenti, alle varie autorità . Oggi siamo qui e ringrazio l'onorevole
00:10Marco Cerreto per presentare l'undicesima edizione del Festival del Mate, uno degli
00:15eventi più ricchi culturalmente, più innovativi, più anche unici che abbiamo sul nostro territorio
00:21che è quello della provincia di Cosenza. Parliamo di Lungro che è il luogo in cui
00:25si svolge, che è una comunità arbresc della provincia di Cosenza. Il mate è una bevanda
00:31argentina portata all'Ungro da coloro che migrarono in cerca di fortuna verso l'Argentina
00:38e rientrando nel loro territorio di origine portarono questa bevanda. Questa bevanda è
00:42entrata pieno nella tradizione lungrese e nonostante la vastità del fenomeno migratorio
00:49argentino all'epoca, l'unico paese in cui tutt'oggi si beve il mate per via di quel
00:54fenomeno è appunto Lungro. Questo fa di Lungro la capitale del mate, riconosciuta in tutta
00:59Europa come capitale europea del mate. Il Festival ha già tagliato il traguardo delle
01:05dieci edizioni ed oggi inizia ufficialmente un nuovo decennio per questa importante iniziativa.
01:11E inizio più prestigioso non poteva esserci se non qui alla Camera dei Deputati e penso
01:15che questo dia grande valore e ripaghi anche in parte tutto l'impegno che è stato speso
01:19è da Anna Stratigò che è appunto la Presidente dell'Officina della Musica che organizza
01:25tutto quanto e da un gruppo di persone qui presenti che in questi anni ci hanno davvero
01:29speso. Passo a presentare subito il tavolo dei relatori, abbiamo qui con noi già citato
01:35Marco Cerreto, onorevole componente, capogruppo della tredicesima commissione alla Camera dei
01:43Deputati riguardante l'agricoltura, abbiamo Anna Stratigò appunto Presidente dell'associazione
01:47ideatrice di tutto questo, il professore Giuseppe Dosommalio dell'Università Cattolica
01:52di Milano e io che modellerò questo evento insomma anche da collaboratori di Anna Stratigò.
02:00Se siamo chiaramente qui oggi appunto è grazie a Marco Cerreto che ha dimostrato da subito
02:04grande sensibilità nei confronti di questa iniziativa e non rubo altro tempo lascio subito
02:10la parola all'onorevole Marco Cerreto. Grazie Liviano, grazie a tutti voi di essere
02:17qui. Lui ha usato belle parole per me, devo necessariamente ricambiare, in realtà io
02:23non ho dimostrato sensibilità Liviano, sei tu che hai dimostrato una grandissima passione,
02:30sei un ragazzo, sei un ragazzo pieno di entusiasmo e mi rivedo nei ragazzi pieni di entusiasmo
02:38perché sono stato ragazzo anch'io come tanti di voi, abbiamo e amiamo la nostra terra
02:44e ritengo che quando dai giovani parta un moto così entusiasta, così bello, così
02:51proteso a favorire momenti di conoscenza per valorizzare il proprio territorio, i parlamentari
02:59si devono mettere a disposizione e quindi l'ho fatto con grande piacere, l'ho fatto
03:05perché credo in questo festival che io conoscevo e oltre dieci anni che si fa, voi dovete sapere
03:12che io amo profondamente la vostra terra, non passa stagione che non mi cirechi o d'inverno
03:18o d'estate anche per motivi come dire di carattere professionale, essendo una terra generosa
03:25e prodiga di produzioni agricole e di bellezze naturali uniche al mondo, saluto il commissario
03:33di uno dei parchi più belli d'Europa che è il parco del Pollino, per chi lo ha visitato
03:38sa di che cosa stiamo parlando, saluto il sindaco di Lungro che è presente qui insieme
03:44a noi Carmine Ferraro e l'epicentro di questo festival sarà proprio questo splendido comune
03:51ricco di storia che è incardinato al centro del parco del Pollino ed è anche se vogliamo
03:58una grande occasione, un'occasione quella di raccontare, saluto il mio collega onorevole
04:04Sbardella che ci onora della sua presenza, commissario regionale in Sicilia del partito,
04:10questa occasione ci dà intanto la possibilità di raccontare bene una storia non conosciuta
04:17ed è la storia della comunità albanese che si era trasferita in quelle zone spezzano
04:25albanese e lungro per chi conosce la realtà albanese in Calabria e che alla fine dell'ottocento,
04:33all'inizio del novecento, trasmigra per dare il proprio apporto alla costruzione di una
04:41altrettanto grande nazione che è l'Argentina e si stabilisce appunto all'inizio del novecento
04:47in Argentina. Questo ponte ideale che poi è stato la causa di questa grande commissione,
04:56questa grande contaminazione culturale che ha portato questa pianta, questa ierba del
05:03mate ad essere trasportata in Italia e quindi in qualche modo ad essere consumata in nessun'altra
05:11parte d'Italia ma penso in nessun'altra parte d'Europa. Questa cosa è successo per noi
05:16è un significato che si estrinseca non solo nella costruzione di questo festival che mantiene
05:22viva questa tradizione culturale straordinaria, è straordinaria perché l'Argentina per chi ha avuto
05:28come me la possibilità di visitarla è in realtà un paese che parla italiano, cioè tanto dell'Argentina
05:36ci ricorda dell'Italia grazie appunto al contributo non solo della comunità calabrese ma anche della
05:42comunità veneta. Io quando andai a Buenos Aires mi ricordo che conoscevo un sacco di persone che
05:48erano tutti cognomi italiani, Castelli, Cavalli e poi magari in Italia non c'erano mai stati perché
05:53erano di terza generazione però ecco questo ponte ideale che mi permetto di dire esiste ed esisterÃ
05:59sempre per motivi sociali, per motivi antropologici, mi permetterete, per motivi sportivi, chi ha visto
06:08la festa dello Scudetto del Napoli non pensava di stare in Italia, pensava di stare a Buenos
06:12Aires alla bombonera, ecco sono elementi antropologici che in qualche modo connotano
06:18che soprattutto in questa parte della nostra Italia c'è una contaminazione che ormai è
06:24erradicata e quindi penso che sia bellissimo riuscire a coniugare un racconto culturale che
06:32deve rimanere, deve essere tramandato anche alle giovani generazioni che rappresenta anche una
06:39chiave di lettura identitaria per quanto riguarda la vostra comunità e che poi offre
06:45anche un'opportunità che è quella appunto di sviluppare attraverso questa cultura, attraverso
06:52questa bevanda, poi lo spiegherete meglio voi che siete venuti e vi ringrazio fino a qui dalla
06:58Calabria che ha anche diciamo un senso nella sua stessa essenza nel modo in cui essa viene
07:03consumata, in cui essa viene offerta all'ospite, ecco c'è anche un significato comunitario oltre
07:11che identitario rispetto a questa bevanda, a questa realtà che è un tè con delle proprietÃ
07:18altamente antiossidanti, contiene della caffeina ma in maniera moderata, quindi è una pianta
07:28interessante da un punto di vista di cultura arborea e anche da un punto di vista diciamo
07:34di ricchezza e di originalità di cultivare e io ho raccontato prima al gentile ospite che mi ha
07:40avuto la benevolenza di rivolgermi qualche domanda, noi in Italia abbiamo accettato la sfida
07:47del luppolo pur essendo la prima nazione in Europa per quanto riguarda la produzione del vitivinicolo
07:54e la birra la consumiamo soprattutto tranne quelle rare realtà che la fanno artigianalmente con
08:00luppolo che però viene acquistato o in Olanda o in Germania qui ne facciamo soltanto la
08:06fabbricazione, ecco noi qualche anno fa grazie al Ministero dell'Agricoltura e al CREA che ci
08:13ha creduto, l'ente di ricerca collegato, abbiamo iniziato a certificare grazie all'Università di
08:20Parma come ente certificatore abbiamo iniziato a certificare luppolo di tradizione italiana e
08:26quindi iniziando così a creare una filiera appunto quella del luppolo diciamo endogena ma allo stesso
08:35tempo capace di potersi impiantare e radicare in Italia con delle caratteristiche quindi
08:40particolarmente differenti rispetto a quelle che oggi conosciamo che vengono utilizzate per fare
08:46la birra industriale e quant'altro è una scommessa che abbiamo che abbiamo lanciato e che in tante
08:52realtà d'Italia si sta iniziando a coltivare il luppolo che noi certifichiamo con un ente di
08:57certificazione riconosciuto dal Ministero ecco questa potrebbe essere secondo me una strada che
09:03insieme alla Regione Calabria che ha tra l'altro un assessore mio caro amico l'assessore Gallo che è
09:10molto sensibile diciamo anche a questi aspetti lo ha dimostrato in questi anni con la sua presenza
09:16ovunque nel mondo la Calabria venisse chiamata a illustrare e giustamente a vedere a vendere i
09:24suoi meravigliosi prodotti oltre che io dico la sua grandissima e a volte inespressa potenzialitÃ
09:30penso che anche questa sia un'occasione potenzialmente importante per essere protagonisti
09:37di una cultura che potrebbe essere come dire a breve protagonista di un certo tipo di mercato
09:44voi guardate io analizzo a volte e mi taccio mi piace guardare anche l'orientamento dei consumatori
09:50oggi anche chi compra del tè no è sempre più orientato ad acquistare diciamo una fattispecie
09:58di tè non troppo commerciale come siamo a dire quindi vanno alla ricerca del tè giapponese
10:04particolare di questa cosa un poco che si deve andare a comprare in erboristeria pagando
10:09giustamente anche quattro volte il prezzo di un tè commerciale allora questo ci deve servire anche
10:15come orizzonte per comprendere che questa grande tradizione questo grande racconto questo grande
10:20ponte ideale che oggi ci lega con un popolo meraviglioso come quello dell'argentina possa
10:26essere anche foriero di un percorso che sia un percorso arricchente anche da un punto di vista
10:33produttivo ed economico complimenti. Grazie ancora onorevole per il contributo da lei
10:44offerto quest'oggi e soprattutto per gli interessantissimi spunti che lei ha dato
10:48con questo intervento insomma al festival insomma a noi tutti che ci impegniamo in
10:54questo progetto è doveroso salutare qui con noi degli ospiti molto importanti che contribuiscono
11:01in maniera fattiva alla buona riuscita del festival abbiamo qui con noi il sindaco di
11:06lungro Carmine Ferraro, il presidente e il commissario del parco nazionale del Pollino
11:10Luigi Lirangi, Italia Calabria rappresentata da Pasquale Lagamba e il direttore artistico
11:17del festival del mate Claudio Bonafede. Adesso entriamo più nel vivo del festival del mate
11:23lasciando subito la parola ad Anna Stratigot che è lei diciamo la persona che fin dal primo
11:29momento ci ha creduto nel valorizzare una tradizione del territorio ora dopo dieci anni
11:34si trova qui in questa sede che è una sede di livello importantissimo chiaramente c'è banale
11:38anche dirlo a presentare questa sua creatura quindi mi mettesimo nella sua emozione le lascio
11:43la parola grazie. Io sono cantante però i microfoni bene allora buon pomeriggio a tutti
11:56i membri o magliette perché sono al Bresc e quindi mi piace salutare tutti gli al Bresc che
12:01si collegano in questo momento i lungresi ovviamente in modo particolare allora ringrazio
12:08l'onorevole Cerreto non solo perché ci ha invitato in questo prestigioso luogo ma anche perché ha
12:15detto delle cose che si leggono benissimo a quello che andrò a dire tra poco senza ci siamo mai
12:20parlati però c'è una grande sintonia per questo lo ringrazio due volte. Il professor Sommario che
12:27ho scoperto che ha fatto una mateata a casa mia anni fa ormai viene il mondo all'accademia del
12:34mate quindi mi fa piacere non ricordare e che gli altri però si ricordino di questo momento di
12:40grande socializzazione. Viviano che dico ci ha messo l'anima un'anima d'amate un'anima energica
12:48insomma per questo questo accompagnamento a tutti noi. Il sindaco del mio paese bene qui c'è tutto
12:56l'Ungaro adesso non con lui e il commissario Lirangi e Claudio Bonafede che ha attaccato un
13:04sacco di chiodi e palcoscenici in questi anni col martello quindi adesso permettetemi ma bisogna
13:11dire anche questo. Allora oggi sono qui come presidente mi onoro e ho l'onore di essere
13:17presidente di questa associazione aps di promozione sociale officina della musica che è stata fondata
13:24a vent'anni da me e da altri quattro pazzi come il maestro Spiro Pano, Angelo Stratigomio fratello
13:31Attilo Jantorno e Nociti Alfonso e noi abbiamo pensato che fosse importante costituire
13:41questa associazione per promuovere tutto ciò che fosse identitario non solo quindi la musica
13:48il brash la musica il brash di tutti i tipi perché c'è la musica il brash impegnativa c'è quella più
13:54leggera e però volevamo promuovere le cose identitarie del nostro paese però con un occhio
14:00aperto al mondo quindi nell'officina ci doveva essere gente di tutto il mondo infatti se voi
14:06passate dall'officina ogni tanto sentite molto spesso zampogne di alessandra del carretto musicisti
14:14di berlino donne africani senegalesi badara secco al quale collaboriamo vedete il mondo tutti che
14:22cantano in albreccio e noi cantiamo in africano le mie signore che sono qui si scioccano ogni volta
14:29ma che lingua è questo imparate che è l'argentina l'argentina protagonista assoluta di questi luoghi
14:37noi pratichiamo tanti generi musicali e culturali un coro di bambini perché dico questo perché col
14:44mate legatissimo la mate band bambini un coro di sole donne e perché l'associazione ha sempre
14:53inteso lavorare coi bambini e con gente di tutte le tappe che l'incontro generazionale è stato
15:00che ha permesso me bevendo il mate vicino al caminetto con tutta la famiglia con i vicini
15:06con gli amici di interagire con gente di tutte le età e questo è stato la formazione mia e di tanti
15:14della mia generazione e quindi i bambini sono vicini si incontrano con noi e quindi abbiamo
15:23al centro questa yerba mate argentina sono delle foglie essiccate perché c'è gente che si è
15:29collegata che magari non ne sa certe cose non do mai niente per scontato foglie essiccate della
15:35pianta dell'illes paraguayensi si beve in un contenitore di zucca essiccata che all'ungro
15:41si chiamiamo cungono in argentina chiamano mate o calavassa e si filtra con una cannuccia chiamata
15:47bombilla che ha molte e quindi quest'erba ha molte proprietà benefiche come è nato questa
15:53prima vista tra il popolo di l'ungro e questa bevanda che dura dalla fine dell'ottocento la
16:00bevanda è arrivata dall'argentina con le due immigrazioni la prima fine ottocento e l'altra
16:06intorno a 920 ma tutto il mondo è andato in argentina non è che siamo andati sono noi di
16:12l'ungro ma all'ungrese ha amato subito il rito la ritualità perché questi emigrati sono venuti
16:20hanno portato il regalo una cosa tipica del posto e quindi hanno insegnato il modo come
16:28come fare e l'ungrese che conosciamo diciamo com'è l'idea ci vuole qua un antropologo e anche
16:36un criminologo direi io perché l'ungrese com'è l'ungrese piace socializzare cantare due lungresi
16:44litigano e tre lungresi cantano l'organetto si fabbrica si fabbrica a castelfidardo dove si suona
16:51indovinate all'ungro all'ungro ci sono più suonatori di organetto che in tutte le parti
16:57d'italia e potrei anche a dire non solo d'italia ma mi fermo all'italia un post una tele telegiornale
17:04una trasmissione di rai 2 intitolò questa trasmissione lungo il paese dei mille organetti
17:09non l'ho detto io io lo so ma mi credono anche i giornalisti quando arrivano quindi siccome il
17:15mate si beve in compagnia comunicare comunicazione circolare da psicologia potremmo scomodare
17:22psicologi è piaciuto perché era il social di prima cioè il facebook che si fa e tuttora che si fa
17:31come si beve il mate si dice cos'è successo che la gente voglio non mi impiccio dei fatti degli
17:36altri no bisogna impicciarsi ma impicciarsi nel modo giusto e buono altrimenti succede che il
17:42vicino caso di casa succede qualcosa e siccome non ci impicciamo non lo sappiamo invece noi piace
17:49impicciarsi è vero l'esame mia nipote ci impicciamo tante volte tommiamo mate quindi chiacchierando e
17:56staccando un po dalla giornata a lungo questo rito è un'ulteriore occasione per praticare la
18:03lingua albresci ma non c'entra niente con l'albresci il rito del mate o meglio con l'alberia
18:09secondo me il fatto di essere albresci è stata una spinta per il nostro modo di essere accoglienti
18:16ma negli altri paesi non si beve per non perdere questa tradizione che nel 2012 vicino a mia
18:24mamma vicino al caminetto bevendo mate guardando il festival di sanremo hanno bisestile 29
18:29pepeario ho detto a mamma ma tu guarda un po nessuno ha dedicato una canzone al mate lo beviamo
18:36da tavola ha detto mamma vedi su internet che ci sarà vado su internet e non ce n'era differenza
18:43di adesso e allora io prendo la chitarra e butto giù due parole come diceva mia zia matosito vieni
18:49a bere il matosito e mia mamma dice hai visto com'è bella questa canzone che c'è ho detto no mamma
18:54solo sto scrivendo io perché lei dall'altra stanza con i bambini della mate band ho cominciato a
19:01metterci le paroline questa ricetta in musica la parola lungro nella canzone perché volevo che
19:07chiunque cantasse la canzone la traducesse doveva rimanere la parola lungro e così è iniziato che
19:16l'ungrese dopo l'amore per l'abito albresci sto lì dopo l'amore per la lingua che si porta quando
19:22parte il mate non c'è uno studente che non si porta il mate a meno che non stai due tre giorni
19:28fuori è una cosa vi racconto bellissima di un nipote di l'ungresi emigrato in argentina quindi
19:36il nipote è venuto all'ungro per il mate festival e quindi ha insomma trovato casa ha comprato casa
19:45gli abbiamo fatto la residenza e ha detto che il suo bisnonno quando è andato via dall'ungro
19:50inizi novecento nella valigia la nonna non ha messo nei quadri andava tutta la vita via ha messo
19:57il cungolo alla pompiccia e l'erba e arrivati in argentina ha detto perché pure questi bevono il
20:03mate in questo per dire che è molto identitario il direttore artistico parlerà del diciamo il
20:10modo così sommario del programma che avete ho avuto il la cosa è scoppiata quando incontrato
20:17papà bergoglio ho bevuto il mate con lui e tutto il mondo poi con la mia canzone che ho scritto la
20:23canzone del mate quando sono andati in argentina ero più famosa di belen perché tutti quanti
20:29conoscevano la canzone del mate la canticchiavano perché lo scrive lo scritta in italiano e in
20:34spagnolo allora cosa voglio dire che in questo palazzo visto che è stato citato casa museo del
20:41risorgimento questo palazzo nostro di famiglia è un campo base c'è l'officina della musica convive
20:46con questo luogo che è l'accademia del mate incontriamo viene gente di tutto il mondo perché
20:52chi viene piace questa condivisione il mate ha delle regole precise si beve in cerchio la mattara
20:58comanda chi lo deve dare a chi non lo deve dare ci sono dei codici questo è bello socialità noi
21:04abbiamo pensato che se passava il tempo non ci sarebbe stato più questo momento di riunione in
21:10paese e vogliamo che sia per tutti così concludo perché cose sarebbe data con una cosa durante il
21:17mate festival dedicheremo a chi divulga nel moto nel mondo il mate abbiamo indicato un premio
21:26chiamato premio alfredo frega qui c'è la figlia che non lo sa io lo sto dicendo adesso che era
21:32il primo che ha scritto un articolo sul mate un giornalista reale nel 1980 dedicheremo un premio
21:37a chiunque promuove il mate quest'anno alle quattro tesi di laurea del mondo con nome lungo
21:43capitale del mate università di venezia buenos aires milano e cosenza ci sarà la cucina protagonista
21:51ci sono tante cose da dire le piantine le abbiamo avute l'anno scorso e quindi concludo perché dopo
21:5712 anni sono riuscita grazie ai miei collaboratori all'università di missiones e l'università di
22:04firenze ad avere le piantine del mate le stiamo curando ma abbiamo avuto chi c'è anticipato
22:11perché adesso da oggi da mezz'ora fa c'è ci sarà adesso il lancio una erba mate chiamata lungro
22:20amare il proprio paese forse non è inutile grazie
22:32complimenti Anna ancora per tutto l'impegno che ci mette in tutto questo il festival come abbiamo
22:38visto investe degli aspetti culturali molto importanti quindi aspetti legati al turismo
22:42degli radici all'antropologia quindi l'aspetto socializzante del mate che entra
22:48dentro la cultura brecci proprio perché gli arbrecci insomma hanno fatto della socialità un
22:52modo per mantenere vive le loro tradizioni nei loro 500 anni di storia veramente molto molto
22:59interessanti e ricchi di cultura e qui con noi abbiamo come oggetto l'accademico professore
23:06giuseppe sommario dall'università cattolica di milano che ci spiegherà in maniera approfondita
23:11insomma questi aspetti culturali prego allora buon pomeriggio a tutti e a tutte visto che mi
23:20chiedono di essere brevissimo e serratissimo saluto tutti quanti a cominciare dall'onorevole
23:25d'anna a pasquale ritenetevi tutti abbracciati allora due elementi di riflessioni su quando giÃ
23:35è stato detto e che è legato alla all'identità alle comunità e all'emigrazione che ha generato
23:46le comunità doppie no? I paesi doppie no? Quello che che succede. Intanto chi si occupa di turismo
23:55delle radici o di di questi fenomeni che no? Che sono dei veri e propri cortocircuiti temporali
24:01spaziali innescati dal dall'emigrazione sa benissimo che a un certo punto no? Eh che è
24:07successo fra la fine alla fine dell'ottocento diceva Anna intere vallate comprese lungo si
24:12sono si sono svuotate no? E si sono andate a a replicare a riempire i i quartieri del delle
24:20grandi città del mondo fra tutte forse la più importante almeno per noi calabresi e per noi
24:26soprattutto Cosentini Buenos Aires. Da quel momento comincia come dire una frattura fra
24:31le due comunità cioè c'è c'è la la restanza i restati di cui abbiamo sentito parlare no
24:36ampiamente con con Vito Teti e ci sono gli spartiti che riguarda anche la parte musicale
24:42se vogliamo no? Gli spartiti. Ora che cosa succede? Che eh chi chi parte eh eh per non
24:50morire di nostalgia che cosa fa? Eh porta con sé quelli che sono i tratti identitari e gli
24:55elementi identitari in qualche modo che li aiutano a domesticare lo spazio estraneo no?
25:00E qua e su tutti mettiamo la lingua che Anna ha citato e tutto ciò che riguarda l'enogastronomia
25:07e la musica. Ora la la cosa eh interessante no? Di questo fenomeno è che in qualche modo eh per
25:16quanto riguarda il mate a lungo siamo davanti a un a lungo no? A lungo siamo davanti a una a una
25:25identitaria a un cortocircuito, un antirivieni doppio no? Perché se vogliamo non è l'elemento
25:33cala di solito che cosa succede? Che io vengo da un paese che si chiama Paludi, da noi è la la la
25:40la il cibo eh tipico è la la la sardella no? E e per esempio sono andato a a a a Francoforte
25:47ho trovato cento ristoranti di mandatorici e la sardella è il piatto tipico che addirittura è uno
25:53dei piatti preferiti da Mario Draghi quando era presidente della banca europea. Allora che cosa
25:59succede? Che io mi mi aspetto di trovare eh elementi di identità di calabresi trapiantati
26:07in Argentina, trapiantati in Germania, in Canada. Non mi aspetto invece di ritrovare no? Quello che
26:16è come dire l'elemento identitario argentino che conquista l'ungro conquista l'ungro cioè
26:23fra l'altro prima Anna parlava dei degli insomma sappiamo quanto no? Eh gli albanesi sono legati
26:31alla alle proprie identità e quando sia difficile in qualche modo perforare no? E sono gelosi.
26:37Allora per me è diventato molto affascinante questo fenomeno no? Come il mate sia riuscito
26:42a conquistare no? Una comunità a così fortemente gelosa delle proprie delle proprie riti. Quindi
26:48quindi questo io me lo spiego solo con la potenza del dell'emigrazione. Cioè l'emigrazione innesca
26:55e qui mi mi permetto di avviare altre due riflessioni generali. Innesca dei processi
27:02virtuosi formidabili. Pensate oggi ho sentito parlare del pomodoro. Il pomodoro è americano.
27:08Cioè noi sembriamo che il pomodoro è nato in Calabria se è mediterraneo. No il pomodoro ci
27:12viene dall'America. Senza l'America non avremmo avuto né il pomodoro né il peperoncino. Ci sarebbe
27:17stato forse neanche la Calabria. No sto scherzando. Però voglio dire le storie di emigrazioni sono
27:24storie di di una potenza innescano delle delle abilitazioni formidabili. Questo ci porta a a
27:29riflettere su sulle nostre radici. Le radici non sono monocromatiche. Non sono monolitiche. Non sono
27:35univoche. Non sono una ferma in un posto. Le radici sono plurime. Sono più radici. E sono
27:42mobili. Pensate al mate. Pensate al pomodoro. Le radici sono mobili. E ci porta a riflettere e
27:49io qua spezzo una lancia perché sulla nostra storia emigrante. Noi questa la storia della
27:56nostra la nostra storia di emigrazione non è raccontata. Non è studiata a scuola. Cioè la
28:02nostra storia viene in qualche modo negata. E io cioè questa è una battaglia importante e
28:07fondamentale anche per poter parlare poi di turismo delle radici. Perché se noi parliamo
28:12di turismo delle radici vuol dire che dobbiamo avere con con contezza di quella che è stata
28:17la nostra storia di emigrazione. Che ha portato trentacinque milioni di italiani a lasciare questo
28:21paese. Ha portato tre milioni di calabresi a lasciare questo paese. Oggi in giro per il mondo
28:27ci sono cento milioni di italo-discendenti e dieci milioni di calabro-discendenti sindaco. Dieci
28:33milioni. Cioè facendo un calcolo qualcuno parla di italici cioè di chi ama l'Italia a oltre agli
28:40italo-discendenti. Dicono che sono trenta milioni. Io dico che i calabri i calabrici qui ama la
28:45Calabria. Poi possono essere fra i quaranta e i cinquanta milioni. Pensate a che che bagino.
28:50Però è fondamentale riacquistare consapevolezza della nostra storia emigrante. Quanti di noi
28:55hanno studiato bene la storia dell'emigrazione a scuola? Alzate la mano. Quanti di noi hanno
29:00trovato nelle librerie sezioni dedicate all'emigrazione? Eppure è una storia che non c'è
29:05né che che che ci appartiene intimamente. Cioè è fondamentale. Fondamentale finché arrivo, chiude
29:12con questo sentimento della ritornanza, ok? Questa nostalgia che si fa speranza. La speranza
29:17veramente che ci possa essere un modo nuovo, un nuovo radicamento, un modo nuovo di di vivere
29:23le comunità di chi è partito e chi è rimasto, no? E che e che e che possa essere superato quella
29:29frattura, no? Per cui eh si arriva a riflettere in maniera seria su questa su questi corti circuiti
29:38temporali di cui a cui accennavo in all'inizio. Per cui la Sardella conquista Francoforte e il
29:44Mate conquista l'Ungro. Grazie.
29:46Grazie professore Sommario per il prezioso contributo. Assolutamente sì. Complimenti.
29:57Ehm come abbiamo visto anche grazie insomma a ciò che ha sottolineato il professore Sommario
30:03nel suo intervento, l'Ungro è una crocevia di culture, quindi quell'arbrescio così come
30:07quella argentina legata al Mate, ma non per questo abbiamo visto meno l'Ungrete come tradizione,
30:12e anche il paese del sale perché l'Ungro ha una grande storia legata al sale,
30:17insomma c'era la miniera di Sal Gemma di Lungro che eh vendeva sale in tutto il meridione d'Italia,
30:22quindi ha avuto questo importante impatto economico e culturale sul territorio e qui
30:26con noi abbiamo eh in rappresentanza del comune di Lungro il sindaco Carmine Ferrara a cui lascio
30:31subito la parola per un breve saluto. Grazie sindaco. Grazie Viviano, signori autorità amici
30:37presenti, un saluto a tutti e con sincera emozione guardate che è profondo orgoglio
30:42che porto i saluti da eh sindaco della comunità di Lungro. Qui oggi in questo luogo che diciamo
30:50rappresenta la voce democratica del nostro paese. Permettetemi di eh ricordare in questa sede eh i
30:57lungresi che hanno vissuto questo palazzo. Generale Dambis deputato e eroe del disorgimento,
31:05Tommaso Leucadito, segretario dell'onore, segretario particolare dell'onorevole Aldo
31:11Moro, Costantino Belluscio, deputato e segretario particolare di Saragat, Pasquale Laurito,
31:18recentemente scomparso, del caro dei giornalisti parlamentari. Un saluto affettuoso dovete concedere
31:26va ad Anna Artista, un'anima appassionata e instancabile di questo progetto. Che coraggio,
31:35che convisione e cuore ha saputo trasformare un'idea in un ponte culturale tra mondi lontani.
31:41Un grazie sentito va anche a Viviano, a Viviano Falvo che è un giovane moderatore di questo
31:49incontro. Che con entusiasmo e competenza rappresenta quella generazione che è capace
31:54di unire dinamismo futuro e identità . Grazie Viviano. Per parlare di mate permettetemi
32:01di raccontare un po' la nostra comunità . Lugano è un piccolo paese incastonato nel
32:08centro della Calabria interna, che è incastonato nelle montagne del Polnino, un paese antico
32:14che è fiero delle sue tradizioni, è fiero di mantenere il rito, usi, costumi da ben
32:20sei secoli. E cercheremo di tramandare e mantenere queste nostre peculiarità . Soprattutto
32:28è fiero di mantenere questa fede bizantina, per chi non lo sapesse l'Ungro è il centro
32:33spirituale degli italiani del Brescia, dell'Italia continentale e dell'Italo-Romanesio. E delle
32:40sue miniere, così come diceva Viviano, purtroppo chiuse ma mai dimenticate. Ma soprattutto
32:46l'Ungro è un paese che resiste, che ogni giorno combatte contro lo spopolamento, contro
32:53l'indifferenza, contro chi pensa che i piccoli comuni non abbiano nulla da dire. In realtÃ
32:59oggi la testimonianza è il contrario, abbiamo da dire, abbiamo molto da dire. Il Mate Festival
33:04nasce da un'intuizione di forte di Anna Stratigò, prendere un simbolo identitario, Anna, carico
33:10di storie e di relazioni con il mate e farlo diventare un'occasione di dialogo, di racconto
33:16e di movimento. Un movimento culturale ma anche sociale, così come dimostra la sua
33:23Accademia del Mate, che unisce generazioni, comunità . Guardate, il mate per noi non è
33:31soltanto, per noi al Brescia, per noi l'Ungresi, non è soltanto, specifico, l'Ungresi, giustamente,
33:36non è soltanto una bevanda, è memoria viva, è il legame con tanti nostri emigrati, in
33:43particolare con questi emigrati argentini, dove questo rito è parte del quotidiano.
33:49E proprio con loro oggi, grazie a questo festival, riallacciamo ancora di più i rapporti. È
33:57una storia che non vogliamo perdere. Questa manifestazione è un esempio concreto di come
34:03si può fare cultura dal basso, partendo dai territori, partendo da chi quei territori
34:10li vive, li ama, ogni giorno. Ancora una volta grazie per aver dato forma e sostanza
34:16a tutto questo. La verità e la forza dei piccoli comuni è proprio questa, riuscire
34:22a essere profondamente radicati e allo stesso tempo capaci di aprirsi, di accogliere, di
34:28innovare senza perdere se stessi. Per questo, con convinzione, annuncio oggi che l'Ungro
34:34sarà ufficialmente riconosciuta come città del mate, nella nuova catenellistica che stiamo
34:47andando a fare come comune. È un gesto simbolico, certo, ma che racconta un'identità . Un modo
34:53per dire a chi arriva e a chi parte che questo è un luogo dove le storie si intrecciano,
34:59dove i sapori, i gesti, le parole, anche quelli dal presso, non si perdono ma si condividono.
35:04Grazie.
35:13Grazie a lei Sindaco per essere qui presente e per aver condiviso con noi questa bellissima
35:17notizia, che ha emozionato chiaramente Anna. Adesso passiamo all'intervento del commissario
35:24del Parco Nazionale del Pollino, Luigi Lirangi. Noi ricordiamo che l'Ungro si trova alle
35:27pendici del Pollino e la comunità lungrese è sempre stata fortemente legata culturalmente
35:33al parco, lo ha sempre rispettato, lo ha sempre frequentato e rappresenta una delle attrattive
35:39più interessanti che il Paese offre. Perciò un festival che mira a valorizzare le tradizioni
35:43del territorio e il territorio non può non considerare, non fare forza di questa componente
35:50appunto che è il Parco del Pollino. Prego, chiedo solo la brevità dell'intervento perché
35:54siamo verso la fine dell'ora.
35:57Allora, grazie, grazie Viviano, buonasera a tutti. Intanto permettimi di fare ringraziamenti
36:03all'onorevole Cerredo che ci ha consentito insomma di essere qui oggi a presentare questa
36:09iniziativa estremamente importante. Un saluto chiaramente a tutti quanti i relatori, al
36:14sindaco del comune di Lungro. Permettimi poi dopo di fare un saluto speciale, particolare
36:20a Anna Straticò perché lei è veramente una persona fantastica. Vedete l'emozione che ha,
36:26lo si vede, lo si percepisce, è dalle sue parole ma anche dai suoi occhi. Quindi veramente
36:31un qualcosa che emoziona tantissimo e io personalmente mi sto emozionando perché è percepibile
36:37ripeto quanto amore, quanta passione hai, quanto credi in un'iniziativa di questo tipo
36:43che caratterizza appunto la tua persona per quello che tu hai detto i lungresi. Quindi
36:49veramente complimenti per quello che hai saputo fare insieme a tutti quanti i tuoi
36:53collaboratori. Sono venuti nel mio ufficio a Castrovillari, nemmeno a Rotonda, sia Viviano
37:03che Anna, mi hanno immediatamente proposto, mi hanno illustrato a dire la verità diciamo
37:08quello che era il Mate Festival e beh io immediatamente insomma mi sono aperti gli occhi intanto perché
37:15ho visto quella passione, quell'amore, quella voglia vera insomma di creare qualcosa di
37:20importante sul territorio e poi è così l'identità , l'art, la cultura, quindi elementi veramente
37:27importanti straordinariamente importanti che devono essere assolutamente considerati nella
37:32giusta maniera che in un qualche modo insomma caratterizzano anche le nostre diciamo peculiaritÃ
37:39di meridionali, permettetemelo insomma di dirlo, la terra di Calabria, la terra anche
37:46lucara perché il parco nazionale del Pollino si estende diciamo sulle due regioni quindi
37:51la Basilicata e la Calabria, beh è una terra fatta di gente accogliente, di gente capace
37:56di aprirsi al mondo e ripeto in quel racconto iniziale che loro mi hanno fatto beh ho visto
38:03tutte quante queste specificità , queste peculiarità e quindi non ho potuto che come dire sostenere
38:09con forza quest'iniziativa, io non conoscevo non conoscevo il MATE, non conoscevo l'organizzazione
38:16che si fa effettivamente da tantissimi anni lì all'Ungro però ci ho creduto immediatamente
38:22perché effettivamente ci sono quelle caratteristiche di cui dicevo ma anche un'opportunità per
38:27il futuro, cioè vedete il parco nazionale del Pollino è un territorio appunto straordinario,
38:34ricco di biodiversità , è Geoparco riconosciuto dall'UNESCO, stiamo sviluppando una serie
38:42di iniziative importanti per favorire la conoscenza dei nostri territori attraverso chiaramente
38:47ricerche di carattere scientifico insieme a tutte quante le università ma anche in
38:51termini appunto di promozione e allora noi dobbiamo lavorare in questo senso qui, dobbiamo
38:56provare a far conoscere al mondo quelle che sono le nostre specificità , le nostre peculiarità ,
39:00le nostre straordinarie ed immense ricchezze e attraverso iniziative di questo tipo finalmente
39:07ci possiamo aprire al mondo perché di questo si tratta. Io ripeto ho intravisto in questa
39:13cosa anche la possibilità di creare quelle premesse per far sì che si possa domani
39:20avere sul territorio un ritorno di canattere economico per ciò che si potrebbe venire
39:26a creare, lo diceva bene l'onorevole Cerreto nel suo intervento perché effettivamente
39:31insomma c'è la possibilità che l'azienda produttrice del mate in Argentina possa domani
39:37immaginare e pensare di mettere su un qualcosa di serio sul nostro territorio e dare un'opportunitÃ
39:44chiaramente di fatto è già in essere però di dare un'opportunità concreta chiaramente
39:49con la collaborazione, la stretta collaborazione e con gli enti locali, chiaramente sì con
39:56il comune ma anche con la regione perché no, anche con il parco nazionale del Pollino
40:00che naturalmente insomma sarà presente con le sue istituzioni, con la sua forza sarÃ
40:07presente insomma per dare valore diciamo a quanto ci sia presto a fare sul territorio
40:15di Lungro, si parlava di turismo esperenziale, di turismo delle radici, qua c'è veramente
40:22tutto, anche salute perché effettivamente insomma si ha la possibilità di vivere insieme
40:29questo rito ecco del mate che come dire dà un contributo veramente importante allo stare
40:36bene di tutti, noi adesso siamo sempre dietro questi maledetti o benedetti per alcuni versi
40:41diciamo telefonini quindi social network eccetera però ecco potersi guardare negli
40:47occhi e parlare, ragionare anche del più e del meno ci dà una forza sicuramente superiore
40:55rispetto al fatto di guardare un semplice telefonino, guardare lì delle immagini quindi
40:59anche da questo punto di vista culturale è un qualcosa di veramente forte forte quindi
41:05noi ci siamo, auguri per tutto e complimenti, avanti insieme.
41:35Grazie a tutti quelli che stanno sostenendo il festival, sono molto onorato di partecipare,
41:41si è molto parlato di Lungro ma io come milanese vorrei sottolineare che Lungro è un'area
41:49internazionale di incrocio e di scambio di forme artistiche perché parliamo di teatro,
41:54di musica, di fotografia, di pittura, di letteratura. Il festival quest'anno si svolgerà in quattro
42:03giorni e diciamo è un festival che in questi undici anni di attività si è consolidato
42:10e oggi è maturo al punto da poter ampliare il suo raggio d'azione. L'edizione 2025 sarÃ
42:17ricca di proposte culturali e artistiche che si svolgeranno nel centro storico di Lungro
42:23a partire dal mattino fino a notte fonda. Tra le molte attività ci sarà un programma
42:29di eventi musicali e spettacoli teatrali, ci saranno artisti molto importanti come
42:33Stefano Panzeri, Thomas Umbacca, Diego Moreno e durante il festival ci saranno mille altre
42:39attività . Maestri di tango? Maestri di tango, insomma il Mate Festival è un evento transgenerazionale
42:48che fa bene a tutti ed ecco perché va sostenuto e promosso senza riserve come sto facendo
42:54io. Grazie a tutti. Grazie a Letizia Borelli che è qui. Grazie a Letizia Borelli, l'artista
43:03Letizia Borelli fa parte del Mate Festival. Ringrazio anche Pasquale Lagamba per la presenza
43:09insomma e tutto quanto. Padre Raffaele, tutti coloro che partecipano al festival e in particolare
43:13l'onorevole Gelletto che ha dato l'opportunità di presentare in questa sede il festival e
43:18ha proiettato Lungro in un palcoscenico di primo piano a livello nazionale. Grazie. Grazie
43:23a tutti.
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