Roma, 23 mag. (askanews) - Durante l'evento di Terre des Hommes "Stand Up for Girls" a Roma, la coreografa Maria Grazia Angeletti ha ricordato le sue ex allieve vittime di femminicidio. Desirée Mariottini, che nel 2018 a 16 anni fu violentata mentre era sotto effetto di droghe e lasciata morire in uno stabile occupato a San Lorenzo, Roma. Nello stesso anno, a Cisterna di Latina, Alessia e Martina Capasso, 13 e 7 anni, furono uccise a colpi di pistola dal padre. Nel 2024, Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, madre e sorella di una ragazza che stava lasciando il compagno, furono uccise in casa a Cisterna dal maresciallo della Guardia di Finanza Christian Sodano. "Alessia, Martina, Renée e Desirée erano mie allieve, le ho viste crescere, sognare, danzare. E adesso sono qui a parlare di loro al passato. La violenza non è solo un pugno, è uno sguardo che spoglia, è una parola che ferisce, è una porta chiusa a chiave, è un amore malato che controlla, umilia e isola, è un telefono che vibra di insulti, un no che non viene ascoltato. È uno stupro, un femminicidio, un padre che uccide le figlie, è un fidanzato che si crede padrone, è una società che spesso guarda altrove. Eppure queste ragazze, le mie ragazze volevano solo vivere, sognare, ballare, esistere. Vi prometto che danzerò per voi, farò danza per voi e urlerò il vostro nome finché il mondo non mi ascolti. Perché ogni bambina, ogni ragazza ha diritto a un futuro e non a una lapide", ha detto commossa Maria Grazia Angeletti. Dopo tre edizioni di successo a Milano, Terre des Hommes ha presentato a Roma "Stand Up for Girls!", l'evento che invita a ripartire dai diritti delle bambine e delle ragazze per costruire una società più equa e consapevole. L'evento si è tenuto presso il Teatro Nazionale, in Via del Viminale 51. Organizzato nell'ambito della campagna indifesa di Terre des Hommes, "Stand Up for Girls!" è stato un momento speciale in cui riflettere e trovare ispirazione, attraverso gli short talk curati da speaker provenienti dal mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport, allo scopo di offrire nuovi spunti sulle questioni di genere.
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00:00Alessia, Martina, René e Desiree erano mie allieve. Le ho viste crescere, sognare,
00:08danzare e adesso sono qui a parlare di loro al passato. La violenza non è solo un pugno,
00:15è uno sguardo che spoglia, è una parola che ferisce, è una porta chiusa a chiave. È un
00:22amore malato che controlla, umilia e isola. È un telefono che vibra di insulti, un no
00:30che non viene ascoltato. È uno stupro, un femminicidio, un padre che uccide le figlie, è un fidanzato
00:37che si crede ai padroni. È una società che spesso guarda altrove, eppure queste ragazze,
00:44le mie ragazze volevano solo vivere, volevano sognare, ballare, esistere. A te Alessia, che
00:53avevi la luce negli occhi. A te Martina, che non smettevi mai di sorridere. A te Desiree,
01:00fragile guerriera. A te René, anima pura. A te Nicoletta, mamma coraggio. E ad Antonietta,
01:09che porta ogni giorno il peso della sopravvivenza, non come una medaglia, ma come una ferita
01:15che non smette mai di sanguinare. Io vi prometto che danzerò per voi, farò danzare per voi
01:21e orlerò al vostro nome finché il mondo non mi ascolti. Perché ogni bambina, ogni ragazza
01:28ha diritto a un futuro e non a una lapide.