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  • 22/05/2025
https://www.pupia.tv - Bologna - ALLUVIONE. FUTURO DELL'EMILIA-R.? ALL'ARENA DEL SOLE, CON ACCORSI
Bologna, 21 mag. - Cosa succederà all'Emilia-Romagna tra un secolo, a seconda di come reagirà al cambiamento climatico. In scena, a delineare scenari futuri, diversi personaggi, dal contadino che vede i suoi ciliegi inaridire alla eco-guida che accompagna i turisti in spiagge forzatamente reinventate. All'Arena del Sole di Bologna, sabato sera, c'è "Terre d'acqua", spettacolo gratuito che fa parte delle "Conferenze immaginarie" ideate da Planetaria. Sul palco gli attori Stefano Accorsi e Anna Ferzetti e con loro lo scienziato Giulio Boccaletti, esperto del centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici. "Con questo spettacolo non stiamo traducendo ciò che dicono gli scienziati ma stiamo drammstizzando le scelte che ci troveremo ad affrontare", spiega Boccaletti, oggi in collegamento con l'Arena del sole per presentare l'evento. Quello che è successo a Bologna nell'ottobre scorso, aggiunge, "è sintomatico di quello che accadrà nei prossimi anni. I canali erano dimensionati per altre portate, quando queste vengono superate falliscono. Il problema è che piovono quantità d'acqua che non abbiamo visto in 200 anni. Dobbiamo decidere insieme cosa vogliamo fare del nostro futuro, è un problema civico non politico. Le soluzioni ci sono, ma richiederanno scelte e compromessi". L'idea è stare lontani tanto dal green washing quanto dal carastrofismo. "C'è una informazione che non aiuta la causa", avverte Accorsi. "I termini catastrofici a cui siamo abituati hanno avuto la loro importanza ma rischiano di creare ansia e senso di impotenza. L'eco-ansia è acuita da una informazione non consona, da una informazione catastrofista". L'attore rievoca anche come visse l'alluvione del 2023. "Ero in Emilia-Romagna, stavo facendo il film con Fabio De Luigi e devo dire che è stato veramente angosciante, non solo perché questa è la mia regione, ma perché veramente abbiamo assistito ad un qualcosa di eccezionale". Ora, dice Accorsi, "dobbiamo davvero porci delle delle domande e cercare delle risposte sia emergenziali, ma anche sulla lunga durata, perché altrimenti si rischia di trovarsi ad agire sempre in rincorsa, mentre è molto importante cominciare a prevenire il più possibile altri eventi del genere". Lo spettacolo sarà ripreso il prossimo 13 settembre a Lugo per inaugurare un nuovo progetto culturale di Ater e Fondazione del Monte, sempre legato a temi ambientali, che coinvolgerà i comuni della bass Romagna più colpiti dall'alluvione, da Alfonsine a Bagnacavallo, da Cotignola a Sant'Agata sul Santerno. "Ci fa piacere- dice il presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Pierluigi Stefanini- sostenere questo progetto così significativo. É il frutto di un dialogo partito con l'alluvione: di fronte a fenomeni sempre più estremi bisogna creare consapevolezza e stimolare la partecipazione". secondo Stefanini inoltre "deve aumentare il coordinamento tra isti

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00:00Dunque lo spettacolo, il teatro nello specifico, è un luogo giustissimo perché il teatro è il luogo dell'empatia,
00:06è il luogo della coscienza di una società e il termine critico è giusto ma non sarà solo critico,
00:15noi non vogliamo essere solo critici, noi vogliamo essere costruttivi, propositivi,
00:18per questo ipotizziamo uno scenario del futuro, considerando che appunto siano state prese o non prese certe decisioni.
00:28Ecco, illustriamo degli scenari possibili, futuri, ma lo facciamo veramente volendo essere propositivi
00:34perché ci si è resi conto che la comunicazione invece molto informativa e catastrofica rischia di avere l'effetto opposto
00:42mentre noi vogliamo essere un motore per veramente creare dialogo, dialogo all'interno della famiglia,
00:50dialogo all'interno delle istituzioni, fra scienze e istituzioni, ci piacerebbe essere provocatori in questo senso
00:55ma nel senso di provocare e creare qualcosa.
00:58Grazie.
00:59Grazie.

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