https://www.pupia.tv - Roma - Presentazione dei libri su Giacomo Casanova curati da Renato Giordano - Conferenza stampa di Federico Mollicone (19.05.25)
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00:00Buongiorno a tutti e benvenuti nella sala stampa di Montecitorio per la presentazione
00:06di questi due libri di Renato Giordano che vanno a introdurre un anniversario importante
00:14ed è con grande piacere che ospito qui oggi appunto a Montecitorio alla Camera in occasione
00:20del trecentesimo anniversario del grande Giacomo Casanova la presentazione delle opere curate
00:26dal casanovista Renato Giordano. Oggi ce ne abbiamo un personaggio che ha attraversato
00:33i secoli incarnando lo spirito di un'epoca e la complessità dell'animo umano e che va
00:38oltre lo stereotipo tradizionale riconosciuto. Proprio qualche settimana fa il ministero
00:44della cultura ha approvato la costituzione del comitato nazionale per le opere di Giacomo
00:50Casanova e il finanziamento per la realizzazione dell'edizione nazionale. Il comitato si pone
00:55come obiettivo esattamente quello di pubblicare in formato digitale in open access gli inediti
01:02e di realizzare un apparato intertestuale che mette in relazione tra loro i testi con
01:07l'enorme epistolario oltre 3.000 lettere la metà delle quali inedite e la letteratura
01:15critica oltre 6.000 contributi apparsi dal 1822 ad oggi. Tutto accuratamente già scensito
01:24e catalogato. Oggi siamo qui quindi in un luogo istituzionale come la Camera dei deputati
01:28per ricordare Casanova oltre lo stereotipo e il mito. Fu un uomo capace di riflettere
01:35sulle contraddizioni della società, di svelare le ipocrisie, di interrogarsi sul senso della
01:40giustizia e della verità. E' questo il Casanova che ritroviamo nei due testi che presentiamo
01:45oggi e che grazie al lavoro approfondito e anche sugli inediti di Renato Giordano possiamo
01:51riscoprire nella loro attualità. L'Anacaprina, epistola di un licantropo, è un testo che
01:59ci restituisce un Casanova ironico, acuto, capace di giocare con le parole e i concetti.
02:06In questa epistola Casanova si diverte a smascherare le sottigliezze inutili, le dispute esterili,
02:14ciò che oggi chiameremo il parlare del nulla. L'autore ci invita quindi a guardare oltre
02:22le apparenze, a non lasciarsi ingannare dalle maschere in un luogo come Venezia in cui le
02:28maschere e le verità celate fanno parte del patrimonio genetico. Nel secondo testo, la
02:35calunnia smascherata, Casanova affronta invece un tema che attraversa i secoli, la calunnia,
02:43il potere distruttivo della mensogna, la facilità con cui la reputazione di un individuo
02:49può essere annientata da parole false e direi che questo è un tema di assoluta attualità
02:52visto il nostro sistema editoriale e anche di gestione delle notizie, quella che gli
03:01americani chiamano character assassination. E' un tema che risuona con forza anche oggi
03:07nell'era dei social, delle fake news, delle campagne di infamazione e direi del deepfake
03:12dell'intelligenza artificiale dove ormai è possibile fare a qualsiasi personaggio pubblico
03:16qualsiasi cosa, fare e dire. Come ha sottolineato bene anche il curatore, Casanova stesso fu
03:22vittima di calunnie e persecuzioni, la sua riflessione diventa un monito universale,
03:28la libertà, la dignità, la giustizia sono beni preziosi da proteggersi contro ogni abuso
03:35del potere e della parola. Il merito di Renato Giordano da questo punto di vista è stato
03:42sicuramente quello di aver saputo restituire la voce autentica di Casanova senza cedere
03:48alla tentazione della caricatura o della semplificazione o ancora dello stereotipo. I suoi studi hanno
03:55restituito al pubblico un'immagine complessa e sfaccettata del grande veneziano, grazie
04:01al suo lavoro Casanova esce dalla gabbia del cliché e torna a parlare al nostro presente
04:07con la forza di una scrittura che ancora oggi sorprende per modernità e profondità. 300
04:14anni dopo la sua nascita il nome di Casanova quindi continua a evocare passione e libertà
04:20ma la sua eredità va oltre l'agenda del seduttore, è una lezione di curiosità, di coraggio,
04:25di anticonformismo, le celebrazioni di quest'anno dal Carnevale di Venezia alle iniziative culturali
04:32in tutta Europa testimoniano la vitalità di un mito che non smette di interrogare e
04:36affascinare. Ne ringrazio ancora Renato Giordano per il suo instancabile lavoro e in conclusione
04:41auspico che il nome di Casanova continua a essere per Venezia e per il mondo un simbolo
04:45di libertà, di ingegno, di quella inquietudine ironica, tratto originale e comune di queste
04:52pubblicazioni che lo ha reso in questi 300 anni un esempio unico e vivo e tra le iniziative
04:57e i palinsesti istituzionali mi piace ricordare quello promosso dalla Commissione Cultura
05:01e realizzato dal Museo Grimani il cui nome ha un'attinenza con Casanova e realizzato
05:10dal regista e autore Petrillo all'interno dello stesso Grimani che andrà in scena a
05:16ottobre. Ma oggi siamo qui per queste due importanti operazioni editoriali e ringrazio
05:25per questo ancora Renato Giordano. Grazie a tutti. Renato Giordano a cui lascio ora
05:35la parola per introdurre e moderare. Grazie. Invece io ringrazio l'onorevole Mollicone
05:42per aver voluto questo incontro di oggi. Grazie Federico. Sì io mi sono sempre occupato
05:53di Giacomo Casanova, insomma sempre, sono almeno 50 anni che lavoro sulle opere di Casanova.
06:02Ovviamente in questa celebrazione dei 300 anni della nascita non potevo non ripubblicare
06:10qualche cosa. Non ho scelto io in questo caso ma sono stati gli editori a propormi di ripubblicare
06:18due delle tante cose che io ho riscoperto e pubblicato anche per la prima volta in assoluto.
06:27Gli inediti come diceva l'onorevole Mollicone sono tantissimi. Per esempio io ho un paio
06:33di centinaia di epistole importantissime tra l'altro l'epistolario Conda Ponte che non
06:39sono stati mai pubblicati, cose che io mi sono rubato a Dukov e che ho ancora tra le
06:49carte tra i desideri di pubblicazione. Questo tra l'altro verrà fatto all'Opera Omnia.
06:55Chissà perché proprio questi due delle tante cose, però secondo me hanno un significato.
07:00Allora cominciamo a vederne uno dei due, quello meno teatrale, nel senso che quello con la
07:07Calunia smascherata sono due testi teatrali. La Calunia smascherata che è l'unico testo
07:13teatrale scritto da Giacomo Casanova che c'è arrivato per intero. Invece insieme c'è
07:19questo doppio gioco che è una commedia mia che ha avuto delle edizioni anche fortunate
07:25e importanti all'inizio nelle prime anni 90 al Festival delle Ville Vesuviane, ma poi
07:31l'ha prodotto il Teatro di Roma con i due stupendi amici ed attori che oggi ne leggeranno
07:39tra l'altro una scena, quella è il clou dello spettacolo. Invece l'Anna Caprina è molto
07:47curioso e si collega un po' all'altra metà della mia vita, perché in realtà è un panflet
07:56medico e quindi da questo punto di vista me ne ero incuriosito di cosa tratta questo
08:03l'Anna Caprina che l'editore Elliot ha pubblicato nel 2014 e ci ha tanto tenuto a rifarlo in
08:11quest'annata, no nel 2004, quindi vent'anni dopo adesso a ripubblicarlo. Qual è la questione
08:22di l'Anna Caprina di cui si occupa il nostro Giacomo? La storia. 1777 lui si trova a Bologna,
08:29arriva a Bologna e presso un tipografo, persona di cultura che si chiama Farusi praticamente
08:43scopre che in quel momento i due libri, le due parti editoriali che stanno avendo un
08:50maggior successo in assoluto come vendite sono due panflet medici sulla importazione
08:59dell'utero. E' una importantissima questione se la donna ragiona con l'utero o no, cioè
09:04se l'utero è la parte pensante della donna. Ma ci si erano messi seriamente, voglio dire,
09:11due professori dell'università di Bologna, un tal Zecchino, Zecchini, Zecchino e un altro
09:19che si nasconde dietro il nome di madama Cunegonda, uno confuta l'altro e tutti e due vanno tranquilli
09:26su questa strada di follia assoluta. Il nostro Giacomo da gran femminista dice no, mi inserisco,
09:31oltretutto perché si ci inserisce? Da esperto, voglio dire, del tutto, del tema in assoluto,
09:36ma anche vedendo quante copie stavano vendendo i due. Quindi si fa prestare i soldi a Venezia,
09:41scavalca, le fa stampare mille copie, le vende tutte, di questo l'Anna Caprina in cui confuta
09:46i due scienziati, di questo Giacomo, di questo Giacomo, di questo Giacomo, di questo Giacomo,
09:51di questo Giacomo, di questo Giacomo, di questo Giacomo. Il testo, vi giuro, è delizioso.
10:00Qui c'è un nostro amico che adesso tende a nascondersi, che si chiama Edoardo Siravo al quale
10:11a Edoardo ho chiesto di leggerci una pagina di l'Anna Caprina, ovviamente non gliel'avevo detto
10:19detto che l'avrebbe tutta come faccio io, ma così almeno sentirete la finezza del nostro
10:29Giacomo.
10:30Buongiorno a tutti, non so se si sente, questa è una postazione non molto…
10:53La donna ha un utero e l'uomo ha dello sperma e questa è tutta la differenza, ma
11:17se il pensare è dell'anima e non del corpo, cosa mi va a cercare questo signor medico
11:23l'utero nelle donne più che lo sperma nell'uomo?
11:27Siamo d'accordo, e mi risponderà, che il pensare è la proprietà dell'anima, ma
11:32l'anima dipendono dal corpo in una grandissima quantità di impressioni e di affezioni, ne
11:39rimarrà che non sarà impossibile che l'utero ne dia tali e tante alle donne che le costituiscano
11:45anime pensanti differentemente da quelle che abitano corpi maschili.
11:50Approvo risponde una donna questo ragionamento e confermo anch'io che l'anima fino a che
11:58stasse nella prigione del corpo dipende da esso per ciò che riguarda la memoria e l'intellento,
12:04ma nego che non abbia qualcun maggiore e qualcun minor forza la volontà libera.
12:11Sostengo però, adottando la stessa dottrina dell'avversario, che se è vero che per questa
12:17ragione il mio utero abbia a cagionare alterazione nella facoltà del mio pensare e tale che abbia a
12:25costituirmi per pensatrice diversa dall'uomo, ne seguirà che lo sperma avrà forza tale nell'uomo
12:32che lo costringerà a pensare condotto dalle affezioni spermatiche ed in modo tutto a lui
12:38particolare e differente da quello della donna. Ora tutta questa conclusione se la porremo in
12:46forma si terminerà in instabilire che la donna pensa da donna e che l'uomo pensa da uomo,
12:52ma se esamineremo il fatto senza voler aguzzare l'ingegno per piantare sistemi troveremo che
13:00l'uomo e la donna pensano nel modo stesso e che ciò che l'infamatore dell'une o meno nomina
13:07diversità di dialettica altro non è che una qualche differenza di inclinazioni, di desideri,
13:14di passioni che non cambiano in vero e un conto il modo di pensare, onde tutta la sua
13:21dottrina dell'utero si ritrova con rossore della sua fisica ridotta a bruttissimo partito.
13:38Da questa paginetta avete capito il grande spirito del nostro Casanova perché praticamente il primo
13:46di questi due medici, la teoria appunto è che il punto pensante della donna era appunto l'utero,
13:53il secondo medico diceva sì sarà così, però non è stato trovato un canale che unisce la testa,
14:03due follie e lui giustamente ci dice ma se la donna ragiona con l'utero allora l'uomo ragiona
14:11con lo spermatozoo e questo è il grande Casanova. Leggetelo è veramente delizioso questo bel pamflet
14:19di Giacomo Casanova e questa è la nostra prima uscita. Il secondo è la calunnia smascherata
14:29con il doppio gioco. Anche qui ci sono delle storie molto carine. Allora intanto ovviamente
14:39Casanova si è sempre occupato di teatro in tutta la sua vita, è stato un teatrante come io dico
14:47sempre, già uno che nasce in via della commedia a Venezia, è già insegnato. Il papà era un attore
15:02anche se c'è chi dice che forse non era il proprio e vero papà ma era un Grimani. Da che lo spettacolo
15:13a Palazzo Grimani? Quindi ci sta. Le mamme invece sono sempre le mamme e la mamma è stata una
15:26grandissima cantante attrice. Infatti grazie alla mamma lui poi riesce ad andare a Dresda e a scrivere
15:37un paio di adattamenti dello Zoroastro di Causac, di Urrasin, perché la mamma fu una veramente
15:45importante. Però tutte queste opere che lui fa per il teatro in realtà sono sempre molto degli
15:54adattamenti oppure non solo lui mette in scena lo scozzese di Voltaire, tante altre cose. Questa qui
16:01invece la Calunnia smascherata è l'unica commedia completamente scritta da Casanova. Ne ha scritte
16:08forse un altro paio ma le sto cercando da cinquant'anni e non sono riuscito. Chissà se qualcun
16:14altro c'è. Magari adesso con questa nuova risorsa digitale. Una dovrebbe stare da qualche parte a
16:20Trieste, un'altra però è un'altra a Berlino ma insomma non c'è. Chissà adesso forse con questa
16:25cosa digitale ce la faremo. Perché scrive la Calunnia smascherata? Intanto da dove l'ho presa?
16:31Siccome quando ho pubblicato nel 1980 la Calunnia smascherata non era ancora in quel momento
16:42possibile entrare negli archivi casanoviani diciamo di Dux, di Dukov perché stavano nell'archivio
16:52centrale ciecoslovacco di Mernovo-Radishte ma gli occidentali in quel periodo, gli occidentali
16:59non potevano arrivarci e quindi però per fortuna era stato pubblicato da una rivista simbolista
17:08francese nel 1885. Quindi ho presi l'edizione francese della rivista simbolista e l'ho
17:18ripubblicato. Poi devo dire la verità quindici anni dopo sono riuscito anche ad entrare in
17:23possesso del manoscritto quello diciamo originale e non c'erano differenze, qualche parola quindi
17:30assolutamente corrisponde. Siamo nel 1791, il nostro Giacomo Casanova sta a Dux, a Dukov, a
17:42fare il bibliotecario del conte di Waldstein. Si arrabbatta, ormai è anziano, cerca di fare
17:54quello che può ma certo ha ormai una certa difficoltà. Vicino a Dux, non so se a Dukov
18:01che adesso si chiama così, c'è una città termale, non so se voi conoscete quella zona che si chiama
18:08Teplitz che ai tempi era molto... Lì praticamente la principessa di Lignè gli chiede se gli scrive
18:16una commedia da recitare d'estate nella loro villa e lui si prende quest'impegno. Però poi non gli
18:27va più di scriverla perché nel frattempo ha cominciato a scrivere le sue memorie quindi
18:31questa cosa, però lo fa perché ovviamente non poteva non farla e va in scena d'estate in questa
18:39notte. Ho trovato una piccola nota da Dux scritta a mano da lui in cui lui praticamente scrive,
18:50e questo non c'era nella prima edizione adesso l'ho messo, il cast perché lui in realtà poi ha
18:54fatto pure il cast e quindi praticamente ha fatto il cast, ha dato alla principessa di Lignè la parte
19:00della protagonista bella al marito. Il maresciallo gli dice che per lui si era dato la parte del
19:09vecchio marito cornuto, si vede che aveva voglia, un paradosso che ci stava bene. Lui odiava il
19:16medico della villa e gli ha dato la parte del cameriere mentre la cameriera dà la parte
19:23della cameriera a quella che era al momento una certa Carolina che era l'amante del principe di
19:31Waldstein. Succede un vacello perché la mamma di Waldstein non voleva. Succede un teatro nel teatro
19:38durante questa questa serata che doveva essere piacevole. Ci si potrebbe fare un film sulla
19:44messa in scena di questa calunnia smascherata. Bene, di questo non leggiamo niente, semplicemente
19:52l'onorevole ci ha raccontato un po' la storia. Io dico la genialità e la modernità è tutta qui. Come
20:02vedete c'è questa signora che guarda in questo occhialino. Il testo realmente non si chiama
20:08la calunnia smascherata, si chiama il polemoscopio, ovvero la calunnia smascherata. Quindi in realtà
20:15il protagonista numero uno è il polemoscopio. Cos'è il polemoscopio? Il polemoscopio è un
20:22occhialino di quelli usati nei teatri per guardare più da vicino lo spettacolo. Ma che cosa fa il
20:30polemoscopio? Ha all'interno uno specchio prismatico per cui in realtà io guardo al
20:39momento Ulisse e invece in realtà io voglio guardare Michel Pambieri. Però l'occhialino
20:48lo metto su di lui ma in realtà io guardo lei, quindi è molto casa nuova tutto questo. Allora
20:56cosa succede? Ovviamente lui ha un oggetto del desiderio, però non si capisce che è lei, mentre
21:02un'altra donna pensa di essere lei la concupita e da lì nasce questo gioco alla vattoni delizioso.
21:10Oltre questo lui racconta dentro questa vicenda una storia che sta anche nelle memorie, cioè due
21:17ufficiali francesi che vogliono dividersi il cuore di una nobile donna e siccome litigano,
21:28ovviamente casa nuova ci mette di mezzo l'occhialino, il perdente dei due, diciamo
21:35quello che non ce la farà, convince l'altro a fare una scommessa e questa scommessa qual è?
21:43Andare dalla signora e dirle ma è vero che tu sei stata insieme a lui, che lei è stata insieme a lui?
21:51Il buono abbocca e vanno dalla contessa a dire questa cosa. Ovviamente se lei avesse
22:01detto ma no, non è vero, tutta cremona avrebbe detto, è certo, per forza ha detto no, non poteva
22:09che dire no per salvare la sua reputazione e lei invece dice sì, è vero, io sono stata con questo
22:16signore. A questo punto sbugiardandolo in modo totale. C'è casa nuova in tutta questa vicenda e
22:25c'è casa nuova anche nel finale che è completamente aperto e contemporaneo. Il maresciallo di Richelieu
22:34arriva e dice che il cavaliere di Talvis che si è comportato così male verrà punito. Arriva
22:41immediata in contemporanea la notizia che il cavaliere di Talvis è stato ucciso chissà da chi,
22:48chissà come e Richelieu dice io me ne sarei occupato io, se ne è occupato qualcun altro ma
22:58voi contessa ve ne dovrete dolere. Come dire? Diventerete la mia amante e questa è casa nuova
23:05ancora di più a tutti gli effetti. Ecco questa è la calunnia smascherata. E di questo non leggiamo
23:14niente e invece andiamo alla seconda parte di questo volumetto che è questa mia commedia doppio
23:25gioco. Intanto la calunnia smascherata è stato messo in scena solo da me diciamo in Italia
23:31nel 1984 grazie a Maurizio Scaparro che mi diede l'opportunità di farla un'edizione al
23:43teatro di Roma 1984. Adesso andiamo a doppio gioco. Questo doppio gioco è la commedia che
23:51io ho scritto che forziamo di più in assoluto e questo incontro tra Giacomo Casanova e
24:00Lorenzo da Ponte. Perché ci sta benissimo a parte il tema nelle celebrazioni di Casanova? Perché
24:09tutto nasce da da quello che ritrovai appunto a Dukov quando ho avuto la fortuna finalmente di
24:18entrare in possesso a poter studiare gli archivi casanoviani girando tra le carte inedite di
24:26Casanova mi sono ritrovato in mano questi quattro fogli di partitura ed era la partitura
24:33originale del Don Giovanni di Mozart, era la partitura originale del Don Giovanni di Mozart
24:40perché era scritta appenna da Mozart e le parole erano scritte appenna da Casanova. Allora mi sono
24:49detto ma come? E' il Don Giovanni di da Ponte, mica mica di Casanova, che c'entra Casanova? Eppure
24:55quello era un dato di fatto. Ma cosa è successo? Perché c'è stata? Allora ho cominciato a fare
25:01questa spy story, questa ricerca per capire come eravamo arrivati a tutta questa situazione e
25:08tutto questo l'ho raccontato in questa commedia che ho fatto nel 1990 al Festival di Fondi che
25:19allora esisteva, al Festival delle Ville Vesuviane e poi in un'edizione e poi ho potuto
25:25rifarlo al Teatro India del Teatro di Roma una decina d'anni dopo, quando era? 2004, mentre
25:40invece la prima edizione ce l'ha fatta fare Luca De Fusco alle Ville Vesuviane e in quest'ultima
25:46edizione Casanova era Giuseppe Pambieri e Carlo Valli era Lorenzo da Ponte. Ma tra gli altri
25:54personaggi c'è anche questa servetta che si chiama Matonna. Adesso leggiamo una scena e qui racconto
26:03pure un'altra cosa curiosa. Noi, ok, facciamo delle ricerche storiche, recentemente mi sono arrivati
26:11in mano degli studi polacchi importantissimi, cioè fatti proprio seriamente, proprio su questo
26:17personaggio perché nasceva dalla presenza a Breslavia di Casanova e tutte le storie su questa
26:24Matonna che Casanova aveva conosciuto a Breslavia e quindi nella zona l'avevano preso sulla mia
26:31commedia che mi ero inventato tutto. Alle volte letteratura e storia poi finiscono per cui ormai
26:37ufficialmente tu sei quella che Casanova conobbe. C'è la legge, un monologo in cui le racconta la
26:44sua storia. Ma d'altronde capita qualche volta di fare dei sogni che non vogliono dire assolutamente
27:09niente, così almeno la penso io. Capita che ci entrino in testa delle cose che noi non possiamo
27:17controllare in nessun modo, roba che ci è entrata in testa e nessuno al mondo saprebbe dire come e
27:25perché. Come per esempio quella volta che ho sognato che un uomo mi rapiva e mi chiudeva a chiave nella
27:33stanza di una torre con solo una piccola finestrella dalla quale si vedeva tanta acqua
27:41intorno e più in là un mondo meraviglioso con degli alberi bellissimi carichi di melograne
27:49lucenti. Quando l'ho raccontato alla mia mamma lei mi ha detto che erano i ricordi di una storia
27:55che avevo sentito da bambina. I sogni non sono più strani di quello che è la vita,
28:03certe volte lo sono meno della metà, così diceva sempre mia madre. Quando è morta mio padre fischiava
28:14in casa, fischiava un motivo e stonava, sembrava il fischio del diavolo. In chiesa dopo stavamo come
28:26tanti cani bastonati, ma il tipo che cantava aveva una voce splendida, una voce acuta, stupenda e
28:38cantava da solo senza organo né niente, solo la voce. E ci siamo messi tutti a piangere, pure il
28:48prete aveva detto un sacco di cose anche belle, ma niente. E invece quando quel ragazzo si è messo a
28:56cantare dal fondo della chiesa e non capivamo neanche le parole, sentivamo soltanto quel suono
29:04acuto, bellissimo e triste, umano. Ci siamo messi a piangere, tutti, ed io ho deciso che sarei partita.
29:19Poi ti faccio avere questo studio, ho capito che ha voluto ricostruire qual era l'ufficiale di
29:37Breslava con cui eri scappata e che poi è rimasta a Teplice. Tutta questa storia loro
29:43l'hanno presa totalmente per vera e quindi se la sono studiata. Adesso entriamo nel clou di questa
29:51storia, Federico. Prima mi sono dimenticato di dire una cosa che comunque è abbastanza carina,
29:58a proposito di come vanno. Recentemente è uscito su questa rivista importantissima,
30:07Gmd, un mio saggio su Casanova medico e Casanova paziente difficile. Perché il nostro Casanova in
30:25realtà ha fatto il medico, avrebbe voluto nella vita fare il medico, lo dice nelle memorie, ma
30:30poi l'ha fatto in realtà molte volte ed era un medico empatico tra l'altro, un medico che sapeva
30:37come rapportarsi giustamente. Come paziente invece era tremendo perché non accettava nessun medico,
30:44gli sparava, ne ha fatti di tutti i colori. Ho scritto questo saggio che mi sta girando.
30:52Allora, cos'è successo al nostro doppio gioco? Ho ricostruito che cosa in realtà era avvenuto.
31:05Mozart si prepara a fare la prima del Don Giovanni a Praga. Le prove avvengono lì,
31:17tutto avviene lì. Da Ponte arriva a Praga ovviamente. Per scrivergli sto libretto non
31:27gliene importava quasi niente, questa è la verità. Contemporaneamente stava preparando,
31:34facendo i libretti, alle opere di due musicisti che lui riteneva molto più importanti di Mozart,
31:41che erano uno Salieri e l'altro Martini, un altro importante. Questi da Vienna continuavano a
31:51chiamarlo per fare le modifiche ai loro libretti e lui stava lì a Praga con sto Mozart che si
31:58imbriagava tutte le notti, che faceva casino. A un certo punto prende e se ne torna a Vienna.
32:04Chi ci sta in quel momento a Praga, che è arrivato perché vuole pubblicare quello che
32:12lui ritiene il romanzo della sua vita, l'Icosameron, che poi ovviamente è Giacomo
32:18Casanova? Da Ponte dice scusa ma lo segui tu a questo qua? Per cui in realtà tutta l'ultima
32:26parte e quindi tutte le varianti, tutta questa cosa del commendatore, tutte le parti importanti
32:34del Don Giovanni in realtà le ha scritte Casanova, non da Ponte. E va bene, prima di andare a
32:45chiudere questa storia e a leggere la scena madre, cosa avviene secondo me? Ma non tanto secondo me
32:51perché ho ritrovato degli appunti in lettera e quelli che mi piacerebbe anche ripubblicare. A un
32:59certo punto da Ponte decide di lasciare Vienna, perché è morto l'imperatore, e di andarsene a
33:10Londra oppure nel Nuovo Mondo. Parte con la moglie appena sposata però non va verso Londra o verso
33:19l'America, ma va dalla parte opposta e va da Casanova. Ma quello perché? Perché si sono
33:24sempre odiati, tre quattro volte che si erano incontrati avevano litigato. Perché va lì?
33:29Secondo me va lì per chiedere se dirà mai al mondo che in realtà il Negro, quello che ha
33:35scritto, perché intanto il Don Giovanni ormai è diventato Don Giovanni, lo racconterai mai al
33:41mondo che l'hai scritto tu il Don Giovanni e non io? Vogliamo sentire la loro scena madre?
33:48Prima io ne farei, ci sono due minuti, due dell'inizio dello spettacolo così.
34:48E questo era dove poi inizia con questo Don Giovanni che arrivava così forte. A un certo
35:16punto quindi durante il loro si rincontrano ovviamente Casanova comincia a fare il Casanova
35:24con la moglie giovane di Damone e fanno una strana partita a carte alla fine della quale
35:30arriva Don Giovanni. Si sente? Sì. Sei il solito buffone, dammi le carte. Bene,
35:44bene come vuoi tu. Allora vogliamo parlare del Don Giovanni? Lo sapevo che prima o poi
35:52ci saresti arrivato. D'altronde il tuo miglior libretto casualmente non l'hai scritto tu.
35:59Chi poteva pensare che si trattava di un'opera così importante? Quando ti propongono un lavoro
36:05non puoi rifiutare perché ne è già un altro. Il nostro è un mestiere così alla balia degli
36:12eventi, non sai mai quanto può durare un momento d'oro. In quel periodo avevo accettato la proposta
36:19di Mozart con cui avevo già fatto le nozze di Figaro e così fan tutte e gli avevo detto di sì,
36:25anche se le prospettive di guadagno erano minime e lui oltretutto era caduto in disgrazia. Mi
36:33piaceva quel pazzo compagno di orge e di bevute. Poi giungono le proposte di Salieri e di Martini,
36:40musicisti importanti, repliche assicurate a Vienna, guadagno sicuro, protezione e poi
36:48so scrivere su commissione qualunque cosa. Solo che dopo un giorno dedicato a mitologie pompose,
36:57metafore mitiche e via di questo passo, la notte ero stanco, ubriaco e desideroso di
37:04stendermi sopra quella ragazzina che mi stava aspettando dormendo accanto a me. Per un po' il
37:11pensare che stava lì in attesa era uno stimolo a scrivere più in fretta, ma solo per un po'.
37:18Non ho mai saputo resistere al desiderio di tirar su una gonna. Non era solo quello. No,
37:25no, non solo. La stanchezza, è duro dormire solo tre ore a notte. La poverina per risvegliarmi
37:33aveva il permesso di farmi tutto, scuotermi, farmi inghiottire con la forza del caffè,
37:38infilarmi in una vasca d'acqua fredda. Tu sai cosa voglio che tu dica, almeno si sincero.
37:45Eh, va bene. Quella sera che ti avevo portato con me in quell'osteria perché dovevo parlare con
37:53Wolfgang, io non lo capivo. Non riuscivo a capirlo. Ma cosa voleva? Perché non gli stava
38:02bene il mio lavoro? Si era parlato del libretto di Bertati, del Don Giovanni di Molière e io
38:08quello stavo facendo. Una rievolazione dei testi preesistenti su Don Giovanni. E lui,
38:15manca il tragico, manca il tragico. Ma se deve essere comico, grottesco, come può essere tragico?
38:22Voglio unire l'opera buffa alla tragedia. La mia vita è in questo momento entrambe. Il
38:30commentatore è la morte, mio padre è la morte, il sesso, il desiderio sono la vita. Ma tutto
38:37sta precipitando, io sto morendo. Leporello è una vera anima nera, è il doppio di Don Giovanni,
38:43pur essendo comico. Non capivo, non capivo. Ed ero stanco, ubriaco. Io invece stavo lì seduto,
38:53in silenzio, ad ascoltare attentamente. Certo che capivo, l'avevo provata tante volte nella
39:03mia vita, quella sensazione. L'allegria, la burla, l'amore che si trasforma di colpo in un
39:10inferno. L'attimo fuggente, la mia vita di libertino finita ad espiare nell'inferno di
39:19Dux le sue colpe, ma con grandezza tragica. Almeno così mi pareva, pur nel ricordo di
39:28tante allegre commedie. Poi, lo spettro della morte. E di questo si era reso conto anche lui,
39:38Mozart. Parlava a me, ma guardava a te. E io ad annuire nei fiumi dell'alcol,
39:45occupato ad infilare una mano tra le gambe di una cantante ubriaca, seduta vicino a me.
39:50Poi la sera venivi da me, prendevi le scene da correggere e me le riportavi modificate.
39:57A Mozart andava bene, tutto a posto. E io lavoravo alacremente alle opere più importanti,
40:05lasciando anche del tempo al divertimento. La colpa è tutta delle donne. Quella ragazzina
40:13mi faceva impazzire quando mi infilavano i pantaloni con la piccola mano e mi accarezzava.
40:19E il Don Giovanni era interessante, ma poi che cosa vuol dire interessante?
40:28Che non valeva l'assurdo, Salieri.
40:30E infatti, Salieri mi mandò a dire che dovevo tornare immediatamente a Vienna per terminare
40:36la sua opera. E io sono partito dopo aver detto a Wolfi che tu avresti potuto fare per me le
40:43ultime eventuali correzioni prima del debutto. Tutto a posto. Tu sei stato anche regolarmente
40:49retribuito da Bondini e Guardasoni, più o meno. Ho saputo poi del successo.
40:57Vabbè, ma insomma, a Praga sono di bocca buona, mi sono detto.
41:02Ma poi, quando l'ho visto nelle sole cinque repliche di Vienna, sono rimasto sconvolto.
41:10Ho capito che cosa voleva Mozart. Era tutto così... Quell'opera era unica.
41:19Non avrei mai potuto secondare fino in fondo la grandezza di quell'uomo.
41:24Io sono sempre stato un leporello. E tu mi avevi dipinto in quel personaggio?
41:31Ma questo però nessuno lo saprà mai. È impossibile, non ci sono le prove.
41:37E poi ora, morto quel grande genio, chi si ricorderà più di lui? È morto da un anno
41:43soltanto e già non ne parla più nessuno. Non mi sarei così sicuro.
41:48Dittimi un po', invece. Tu glielo avrei detto, vero? Qualcosa è successo. Perché ad una mia
41:56seguente proposta di una nuova opera, che doveva riunire il tragico e il comico,
42:01come diceva lui, neanche mi ha risposto. Cosa che è combinato?
42:06Dopo la prima ci siamo rivisti. Avevo fatto negli ultimi giorni alcune piccole correzioni,
42:13cose da nulla. Poi lo spettacolo da brividi. E di seguito due ragazze molto graziose. Erano
42:22delle italiane di Padova, il meglio per riscaldarsi in una notte fredda insieme
42:27ad ostiche, prosciutto e una gran quantità di vino. Io non avevo voglia di fare il matto,
42:33ma Mozart voleva divertirsi e far baccano. Le ragazze facevano le ritrose, lui le pigliava
42:40in giro e io lo spalleggiavo, dicendo lì nel frattempo tutto quello che mi veniva in mente.
42:44Che avrei fatto finire il tutto con la morte di Don Giovanni, per esempio. E gli dissi che
42:51la nona scena del secondo atto così non andava. Bisognava ristrutturarla, riscriverla.
42:57Riscriverla? Il sestetto? La scoperta dell'inganno? Quando si accorgono che Leporello si è spacciato
43:04per Don Giovanni? Ma che... cosa che non va?
43:07Perdon, perdono, signori miei, quello io non sono.
43:10E poi mille torbi di pensieri mi si aggirano per la testa. Se mi salvo in tal tempesta è
43:16un prodigio in verità.
43:17Sì, così, così finisce la scena ottava. E fin lì tutto bene. È la scena nona che va cambiata.
43:24Da quando? Mi disse così anche Mozart. Dall'uscita di Donna Anna, con lei scompare il tragico. Finché
43:33c'è lei non può accadere nulla. Perché? Ma io devo musicare un sestetto.
43:39Eh, bisogna intervenire quando il sestetto è quintetto. Donna Anna, altera, austera,
43:45esce seguita dai suoi servi. Senza Don Ottavio, che resta con tutti gli altri per dare a Leporello
43:52la lezione che merita. Sì, ma le necessità musicali...
43:55Lei è un personaggio tragico, mosso insieme dall'amore e dalla vendetta. Lei sente che,
44:01scoperto l'inganno, la vicenda corre verso una situazione d'opera comica. A lei, Leporello,
44:08non interessa. Lei vuole solo la morte di Don Giovanni. Deve uscire.
44:14Quando ho capito questo, ho pensato che la conclusione andava modificata. Prima decido
44:22che vanno ridotti al silenzio gli altri personaggi. Termina l'allegro assai. Via i corni, via i
44:29fagotti flauti, gli archi, Leporello torna a chiedere pietà per parlare, divertire e
44:35fuggire in pochi minuti. Tu cosa avresti detto?
44:38Io? Che c'entro io?
44:41Ma sì, avresti detto. La colpa è tutta quanta in quel femineo sesso che l'anima gli incanta,
44:49gli incatena il corno. Oh, sesso seduttore, sorgente di dolore!
44:56Eh, le donne, già, proprio così.
44:58E infine, da buon vigliacco, merita vostro sdegno il solo Don Giovanni. Ite a punirli
45:04indegno, lasciatemi scappare.
45:06E Mozart?
45:08Ascoltava in silenzio, dopo lo stravizio. Le ragazze alla fine c'erano state, le avevamo
45:15spogliate nude ed avevamo fatto loro, cambiandocele spesso, ciò che l'istinto brutale suggerisce
45:23in situazioni simili. E io parlavo ancora dell'opera, poi mi sono pentito subito. Perché
45:31affidare l'azione interamente al servo? Perché escludere improvvisamente, senza ragione,
45:37i personaggi che, poco prima, avevano giurato vendetta? Mozart dice...
45:43La soluzione deve essere brillantemente comica.
45:46Proprio così. Niente più dubbi. Tutti devono parlare o inveire contro Leporello.
45:52Scomparso il tragico, via libera alla vera comicità. Quello che voleva Mozart.
45:59Sì, Leporello doveva far ridere e ribattere le battute degli altri con le sue, divertenti, assurde.
46:05Lasciato da solo?
46:07Incerto, confuso, scoperto, deluso. Difendermi non so, perdon vi chiederò. E tutti,
46:14perdonarti non si può. E poi via con gli improperi. Zerlina, ti vuo mangiarle liscere.
46:20Masetto, vuo divorarti l'anima. Ottario, appeso ad un patibolo. Elvira,
46:26deve isolar lo spirito. Ma lui non si spaventa. Non ha più paura. È fuori dal buio della notte.
46:34Sa di essere salvo. E scompare. Quasi ballando. Lasciando gli altri di stucco. Ripetendo,
46:44solo da voi dipende il mio fatal destino. Da voi la grazia attende il palpitante cor.
46:52Stupendo. Giusto. Ammetto di essere senza parole. Ma com'è che questa variante non è stata inserita
47:04nell'edizione di Vienna? Dopo avermi guardato a lungo Wolfgang mi ha ridato i due fogli con le
47:13varianti. Dicendo, conservali tu. È più giusto che sia così. Io non posso cambiare niente. Tranne
47:22il finale, ho detto io. Tranne il finale, certo, ha risposto lui. Tutto deve terminare con la morte.
47:30Nel frattempo il nostro umore si è reincupito, come accade sempre quando lo stravizio risulta
47:37eccessivo, inutile e volgare. E lascia il cuore triste. E dopo aver dato otto scudi alle ragazze,
47:46nel salutarmi disse, sì, tutto deve terminare con la morte. Ma quei fogli non li distruggere.
47:55Io li conservo ancora. E quei fogli li ho ritrovati io e li ho fatti conoscere a tutto
48:12il mondo. Grazie a Giuseppe Bambieri e a Carlo Valli. Stupendo. Io tenderei ad andare a concludere,
48:21perché l'orario c'è, con un'ultima cosina, un ultimo gioco alla Casanova. Un po' di anni fa,
48:32anche lì, a un certo punto ci fu un assessore alla cultura del comune di Venezia, certo Salvatore,
48:43il quale fa una mega conferenza stampa e dice, vi comunico che le spoglie di Casanova torneranno
48:54a Venezia. Questa perché il grande Casanova torneranno dalla cecoslovacchia, torneranno
48:59qui. Allora io sono andato a Lanza, scusate ma non esistono le spoglie di Casanova. E allora
49:10ho raccontato al mondo che cosa era successo a Casanova dopo. Due parole l'ho raccolto,
49:16che è carina anche questa cosa. Allora lui muore, intanto anche lì c'è chi dice che non muore nel
49:221798 ma nel 1805. No, lui muore nel 1798 a Dux. E viene sepolto accanto al suo cagnolino nel parco
49:38del castello di Dux. Lì ci resta però soltanto un anno e poi viene spostato nel cimiterino del
49:47paese. Con Casanova succedono tutte queste cose. Nel 1922 degli operai nel fare sistemare il parco
50:00della villa trovano il monumento funebbre di Casanova. Allora è stato veramente sepolto qui.
50:08Se l'erano fatto loro apposta, un po' come le cose di Modigliani, finto completamente per fare.
50:14Allora viene sepolto quindi nel piccolo cimitero del paese. Adesso se uno ci va a Ducov,
50:25se vi va di andare a fare un giretto da quelle parti, 100 chilometri da Prague, c'è una chiesetta
50:30di Santa Barbara e attaccata c'è la cosiddetta lapide Venedig eccetera eccetera. Ma è solo una
50:37lapide perché non c'è dietro nessuna salma del nostro Casanova. Perché in realtà nel secolo
50:46scorso poi purtroppo quel cimitero è stato completamente distrutto, è stato tolto. Quindi
50:53in realtà è nato tutto perduto e quindi non esiste niente del nostro Casanova e non potrà
50:59mai esistere. Ma mi hanno raccontato lì in Cecchia, le loro leggende sono bellissime,
51:09le leggende praghesi sono delle cose, delle vecchiette lì a Ducov mi raccontarono. Dice
51:14noi lo sappiamo di quello strano signore che ci provava con tutte le nostre ragazzine, capito,
51:20per centinaia d'anni se le erano riportate in Lugano. E lo sa che cosa è successo? No,
51:24un giorno una bella ragazza passava per il cimitero e lui ha provato a prenderla. La
51:32ragazza, voglio dire, ha strattonato e così la croce di ferro della tomba è caduta. Per questo
51:41non si sa più dove sta sevolto lui. Grazie a tutti. Che dire, abbiamo onorato l'anniversario
51:53di Casanova anche qui a Montecitorio con questi due testi che poi in realtà contengono più opere
51:59e quindi possiamo concludere questa bella presentazione, anche drammatizzata da grandi
52:07attori che ringrazio e ci rivediamo sicuramente qui per altre iniziative. Evviva Casanova!