https://www.pupia.tv - Bologna - SANITÀ. ZUPPI 'BENEDICE' LA DONAZIONE DEL CORPO ALLA SCIENZA
Bologna, 15 mag. - Parte in Emilia-Romagna la campagna per promuovere la donazione del corpo alla scienza. Con tanto di 'benedizione' da parte del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei, tra i relatori questa mattina del convegno organizzato dall'Alma Mater. Lo stesso Zuppi fa sapere di aver aderito alla donazione degli organi. "Mi sono iscritto all'Aido, ho anche la tesserina", dice il cardinale, tirando fuori dal portafoglio la tessera dell'associazione per mostrarla ai cronisti, a margine dell'iniziativa. "Così dico: se mi succede qualche cosa, sapete che io sono un donatore di organi- spiega Zuppi- mentre non conoscevo la donazione del corpo". Ma sarebbe interessato? "Non so proprio come si fa- risponde il cardinale- forse c'entra la legge sulle Dat, che è ancora quasi inapplicata". La donazione del corpo alla scienza, spiega poi il presidente Cei, "per la Chiesa è un atto di generosità, perché vuol dire aiutare altri a stare bene. Vuol dire aiutare la scienza e la ricerca, che è indispensabile. Quindi è un gesto di grande generosità". Per certi versi, sottolinea Zuppi, "è simile alla donazione degli organi, anche se lì è più chiaro: è proprio qualcosa di fisico, io perdo qualcosa ma qualcuno lo guadagna, do qualcosa che fa vivere. Qui si vede di meno, ma dobbiamo ricordarci che qualcuno ci guadagnerà, qualcuno imparerà e comunicherà agli altri". Insomma un domani, grazie agli studi scientifici sui corpi, "tutti potremo godere di questa donazione", sostiene Zuppi, che indica anche il risvolto cristiano della questione. "Si sconfigge il male non evitandolo- spiega- ma attraversandolo e rendendolo un'occasione di vita. Dalla perdita di speranza, si ridà speranza a chi la cerca". L'importante, aggiunge Zuppi, è che il corpo sia "sempre trattato con grande rispetto e onore". (15.05.25)
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Bologna, 15 mag. - Parte in Emilia-Romagna la campagna per promuovere la donazione del corpo alla scienza. Con tanto di 'benedizione' da parte del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei, tra i relatori questa mattina del convegno organizzato dall'Alma Mater. Lo stesso Zuppi fa sapere di aver aderito alla donazione degli organi. "Mi sono iscritto all'Aido, ho anche la tesserina", dice il cardinale, tirando fuori dal portafoglio la tessera dell'associazione per mostrarla ai cronisti, a margine dell'iniziativa. "Così dico: se mi succede qualche cosa, sapete che io sono un donatore di organi- spiega Zuppi- mentre non conoscevo la donazione del corpo". Ma sarebbe interessato? "Non so proprio come si fa- risponde il cardinale- forse c'entra la legge sulle Dat, che è ancora quasi inapplicata". La donazione del corpo alla scienza, spiega poi il presidente Cei, "per la Chiesa è un atto di generosità, perché vuol dire aiutare altri a stare bene. Vuol dire aiutare la scienza e la ricerca, che è indispensabile. Quindi è un gesto di grande generosità". Per certi versi, sottolinea Zuppi, "è simile alla donazione degli organi, anche se lì è più chiaro: è proprio qualcosa di fisico, io perdo qualcosa ma qualcuno lo guadagna, do qualcosa che fa vivere. Qui si vede di meno, ma dobbiamo ricordarci che qualcuno ci guadagnerà, qualcuno imparerà e comunicherà agli altri". Insomma un domani, grazie agli studi scientifici sui corpi, "tutti potremo godere di questa donazione", sostiene Zuppi, che indica anche il risvolto cristiano della questione. "Si sconfigge il male non evitandolo- spiega- ma attraversandolo e rendendolo un'occasione di vita. Dalla perdita di speranza, si ridà speranza a chi la cerca". L'importante, aggiunge Zuppi, è che il corpo sia "sempre trattato con grande rispetto e onore". (15.05.25)
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00:00La chiesa è un atto di generosità, perché vuol dire aiutare altri a sapere, vuol dire aiutare la scelta, la ricerca, è indispensabile, come sappiamo, quindi è un gesto di grande generosità, in certi razzi è molto simile alla donazione di Gordian,
00:23lì è più chiaro, perché è proprio fisico, do qualcosa che si fa vivere, io perdo qualcosa ma qualcuno non lo guadagna, qui lo vedi di meno ma dobbiamo ricordarci che qualcuno ci guadagnerà, che qualcuno lo imparerà e liberarà.