Cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco coincidono con l’80esimo anniversario della Liberazione, in un clima che si preannuncia carico di tensione e incertezze. Roma si prepara a un periodo complesso, tra eventi già programmati e manifestazioni che potrebbero trasformarsi in contesti delicati per la sicurezza. Le celebrazioni in onore della Liberazione potrebbero subire modifiche significative, soprattutto nella giornata del 26 aprile, in concomitanza con i funerali solenni del Pontefice. Il ministro Musumeci ha ribadito che tutte le cerimonie saranno permesse, ma dovranno svolgersi nel rispetto della sobrietà richiesta dal momento.
Le parole del ministro hanno innescato un’ondata di reazioni politiche, soprattutto dal fronte della sinistra. Intanto, l’Anpi ha confermato tutte le iniziative previste per il 25 aprile, compresi l’omaggio alle Fosse Ardeatine e la Marcia della Liberazione fino a Porta San Paolo, dove è previsto l’omaggio ai partigiani.
Cresce però il timore per possibili scontri: i movimenti pro Palestina contestano apertamente la presenza della Brigata Ebraica, come già accaduto lo scorso anno. Le forze dell’ordine si preparano a blindare l’area, temendo che la commemorazione si trasformi in una nuova piazza contesa. Sarà una giornata densa di significati, ma anche di rischi per l’ordine pubblico.