Un sistema criminale radicato e ben orchestrato è stato smantellato dalla polizia di Civitavecchia, sotto il coordinamento della Procura: nove cittadini tunisini, con documenti falsi, hanno ottenuto indebitamente 300 mila euro in benefici economici, approfittando di un’apparente residenza stabile in Italia. Gli indagati simulavano condizioni di povertà inesistenti, accedendo così a bonus come l’assegno unico e il voucher per l’istruzione.
Le indagini, durate oltre un anno, hanno svelato che molti dei beneficiari non vivevano stabilmente in Italia, con minori iscritti a scuole mai frequentate. La collaborazione tra diverse procure, da Genova a Siena, ha portato all’apertura di procedimenti per revocare permessi di soggiorno e recuperare somme erogate indebitamente. Questo caso sottolinea l’urgenza di controlli più stringenti sulle richieste di sussidi e la necessità di una rete di monitoraggio più efficace.