(LaPresse) «Sono il principale accusatore di Daniela Santanchè. Il danno fu diretto perché la postazione errata di alcune poste di bilancio hanno indotto me e il mio gruppo a investire nella società, nella quale non avrei investito se avessi conoscenza delle reali poste di bilancio. Siamo stati indotti in errore»: lo dice in tribunale a Milano Giuseppe Zeno, ex socio di Visibilia da cui è partita l'inchiesta che ha portato a giudizio la ministra Santanché, con l'accusa di concorso in falso in bilancio.