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  • 15/07/2025
(LaPresse) «Sono il principale accusatore di Daniela Santanchè. Il danno fu diretto perché la postazione errata di alcune poste di bilancio hanno indotto me e il mio gruppo a investire nella società, nella quale non avrei investito se avessi conoscenza delle reali poste di bilancio. Siamo stati indotti in errore»: lo dice in tribunale a Milano Giuseppe Zeno, ex socio di Visibilia da cui è partita l'inchiesta che ha portato a giudizio la ministra Santanché, con l'accusa di concorso in falso in bilancio.

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Trascrizione
00:00Sì, io sono il principale accusatore della signora Santagè in relazione a quelle che sono state le operazioni di bilancio
00:08nella società all'università, quindi nella S.P.A. e poi nelle altre società correlate all'attività della S.P.A. quotata in borsa.
00:19Le difese dicono che non è stato un danno diretto e quindi chiedono le stromissioni delle parti civili.
00:24Esatto, diciamo che hanno fatto questa richiesta e la Corte si è riservata e il Presidente scioglierà la riserva il 16 settembre.
00:35Dal vostro punto di vista invece ovviamente il danno è stato diretto?
00:38Dal nostro punto di vista il danno è stato diretto perché la appostazione errata, noi stiamo parlando di falso in bilancio,
00:47quindi l'appostazione errata di alcune poste di bilancio, tra le principali e quelle dell'avviamento,
00:55hanno indotto me e il mio gruppo a investire in una società nella quale non avrei investito
01:02se avesse avuto coscienza e conoscenza di quelle che sono le reali poste di bilancio.
01:08Quindi quello che noi riteniamo è che siamo stati indotti in errore proprio dalla postazione errata delle poste di bilancio,
01:20tra le quali, come ho detto, l'avviamento e poi tante altre operazioni di bilancio.

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